domenica 31 marzo 2013

Domenica, ultimo de marzo, giorno de Pasqua...

Nave Uovo di Pasqua

" Domenica, ultimo de marzo, giorno de Pasqua, ne la mattina per tempo el capitano generale mandò il prete con alquanti a apparecchiare per dovere dire messa, con lo interprete a dire che non volevamo discendere in terra per desinar seco, ma per aldire messa...
li due re si abbrazzarono lo capitano generale e lo mèsseno in mezzo de loro: andassemo in ordinanza fino al logo consacrato, non molto lungi dalla riva. Innanzi (che) se cominciasse la messa, il capitano bagnò tutto il corpo de li due re con acqua moscata. Se offerse a la messa: li re andarono a baciare la croce come noi, ma non offerseno.
Quando se levava lo corpo de Nostro Signore, stavano in genocchioni e adoravanlo con le mani gionte. Le navi tirarono tutta la artiglieria in un tempo, quando se levò il corpo de Cristo, dandogli lo segno da la terra con li schioppetti. Finita la messa, alquanti de li nostri se comunicarono. Lo capitano generale fece fare uno ballo con le spade, de che li re ebbeno gran piacere; poi fece portare una croce con li chiodi e la corona, a la qual subito fecero reverenzia. "

Relazione del primo viaggio intorno al mondo
Antonio Pigafetta
scrittore, geografo e navigatore italiano
conosciuto anche come
Antonio Lombardo,
dal 1519 al 1522 seguì Ferdinando Magellano
nel viaggio intrapreso per circumnavigare il mondo

Felice Pasqua

Per ulteriori informazioni

mercoledì 27 marzo 2013

Il Congresso degli Arguti - Il Babuino

La statua del Babuino, lesa pesantemente dal tempo, non è un capolavoro artistico e non è neanche emozionalmente bella da vedere, per me ha un lievissimo tratto di dolcezza e soavità nel viso e nella posizione del corpo che però non è sufficiente a scatenare un grande impeto viscerale, ma suscita una certa tenerezza quando affiancata alle altre Statue Parlanti ne esalta la bellezza.

Il Babuino - Il Congresso degliArguti

La storia del Babuino inizia nel 1571, quando Alessandro Grandi, un commerciante di origine ferrarese, dopo aver ottenuto da papa Pio IV il consenso per l'allaccio alla conduttura dell'acquedotto Vergine, necessario per fornire l'acqua in modo diretto al palazzo che possedeva in via Paolina, si impegnò, come era consuetudine fare in cambio di favori ricevuti, a edificare una fontana di uso pubblico facilmente accessibile a tutti i cittadini, pertanto sulla parete esterna di palazzo Grandi fu addossata una statua raffigurante un sileno metà uomo e metà capra, un genio delle sorgenti che adornava una fontanella a canaletta dotata di un'ampia vasca termale di epoca romana, di marmo grigio e dalla forma rettangolare, perfetta per abbeverare gli animali.

Il Babuino - Il Congresso degliArguti

Si racconta che il Cardinale Dazzi, che abitava nei paraggi e dotato di una vista labile, passasse ogni mattina davanti alla statua offrendogli un devoto inchino pensando probabilmente che fosse l'effige di qualche santo, questo suo comportamento suscitò la curiosità dei romani che osservando la configurazione di quel volto di marmo, lo ritennero somigliante a quello di un babbuino e lo battezzarono "er Babuino", un nome tanto potente che trasformò anche il toponimo di via Paolina che divenne appunto via del Babuino. Il sileno battezzato con il suo ghigno irriverente e dispettoso incominciò così a far parte del Congresso degli Arguti e le pasquinate che il popolo vi appiccicava sopra erano anche chiamate "babuinate".

Il Babuino - Il Congresso degliArguti

Nel 1738 palazzo Grandi fu acquistato e riedificato dai Boncompagni - Cerasi, la famiglia di papa Gregorio XIII che dotò la statua di una nicchia con due lesene, circondata da bugne, più una composizione sovrastante in travertino con due delfini, stemma della famiglia, che con le code sostenevano un piccolo balcone.

Il Babuino - Il Congresso degliArguti

Nel 1887 per problemi di viabilità dovuti al rifacimento della rete fognaria tutta la struttura fu smontata, il Babuino fu posto nel cortile interno del palazzo, la vasca rimpiazzò l'abbeveratorio della fontana di Giulio III di via Flaminia vicino alla svincolo di via di Villa Giulia conosciuta anche come l'Abbeveratorio del Cardinal Borromeo e la nicchia fu adoperata come porta che oggi è ancora visibile nella stessa via al numero civico 49 /A.

Il Babuino - Il Congresso degliArguti

Numerose però furono le proteste da parte del popolo per la perdita del Babuino così nel 1957 la statua insieme alla vasca ritornò a vivere nel suo luogo d'origine vicino all'angolo di via dei Greci adiacente alla chiesa Sant'Atanasio dei Greci.

Post dedicati al Congresso degli Arguti

domenica 24 marzo 2013

Very Inspiring Blogger

"Come vengono le ispirazioni? Gli antichi, per cavarsela dai viluppi psicologici, le facevano discendere senz’altro dal cielo. Per non metterci a nostra volta nel ginepraio, le deriveremo anche noi di lassù, raccontando che dal cielo venne una ispirazione ad Enrico... sebbene egli, facendo l’atto di grattarsi una certa protuberanza dietro l’orecchio, dimostrasse che gli veniva dal cervello posto in quel momento a tortura."

I rossi e i neri
Anton Giulio Barrili


Enrico del blog Amici in allegria  che ringrazio di cuore e a cui dedico la suscritta citazione, mi ha gentilmente donato il Very Inspiring Blogger Award

Ho  7 cose da raccontarvi su di me:

1) Inizio rispondendo alla domanda che il mio Cavalier Sergio mi ha posto nel post precedente, la pioggia così come anche il vento mi piace quando senza eccessiva violenza diviene complice degli stati d'animo degli esseri umani, mi piace quando nel più rigoroso silenzio sembra improvvisare una composizione musicale che coinvolge tutto quello che incontra, mi piace ancora quando mi lambisce in primavera o in estate ma non in autunno o in inverno

2) Sono enciclopedica si, per alcuni anche in modo fastidioso, ma perché  tutte le più svariate manifestazioni di ogni forma d'arte, di creatività e di espressività mi incuriosiscono attraverso tre momenti, il primo è quello dell'emozione immediata, il secondo è quello della conoscenza ed il terzo è la sintesi conclusiva che contiene i primi due e li supera 

3) Mi irrigidisco davanti alla pseudo ironia che attacca le persone attraverso quelli che superficialmente sono considerati difetti fisici, la trovo sgradevole anche nelle barzellette

4) Ho un eccessivo senso critico nei confronti di tutto quello che reputo importante, guardo sempre il rovescio della medaglia e se qualcuno si aspetta che mi soffermi solo su ciò che lui vuole,  non ha capito niente di me; chi mi vuole bene è ormai rassegnato 

5) Raccolgo sassi, legni, radici e quant'altro abbia una struttura armoniosa e inconsueta

6) Adoro l'essenza del giacinto

7) Sono affascinata dalla Proporzione Divina meglio conosciuta come Sezione Aurea soprattutto quando è riscontrabile in natura 

15 sono i blog a cui passare il premio


Ora Enrico! Tu ti ritieni più fuori di un balcone perciò penso che puoi comprendere e condividere il mio teorema:

In apparenza i blogger menzionati sembrano 19, ma come tutti sanno, la matematica non è un'opinione: Elettra pur essendo una persona fisica differente da me è una mia estensione, c'è sempre a prescindere, pertanto non può essere considerata come numero a parte, quindi 19 - 1 apparente fa 18, poi Claude, Elfi, Hélène e Kiran sono accomunate dal fatto che parlano una lingua straniera, la variabile che la lingua non sia la stessa è una quisquiglia che non deve essere presa in considerazione in questo contesto, pertanto loro sono 4 rappresentate dalla categoria lingua straniera che vale per 1, quindi 18 - 3 apparenti  fa... 15, mi sembra che non faccia una piega!  
Questa volta  credo proprio di esser riuscita perfettamente a stare dentro le regole...


Ripeto per chi non lo sapesse che questo è solo un pensiero dedicato e non una catena da seguire controvoglia, nessuno deve sentirsi obbligato a partecipare perché immagina che potrei prenderla come una scortesia, non è assolutamente così, fate di questo premio ciò che più vi piace.
Il logo del premio può essere copiato sul blog di Enrico 

Buona Domenica delle Palme

mercoledì 20 marzo 2013

Il Coniglietto Pasquale

Primavera su antichità romane

La Festa di Primavera quest'anno è arrivata precocemente il 20 marzo alle ore 11.02 accompagnata da due icone che rappresentano simbolicamente le sue caratteristiche di rinascita e fecondità: l'uovo ( vedi Omne vivum ex ovo ) e la lepre ( vedi Oestara ) che dopo esser stata osservata dal Cristianesimo e dopo esser stata considerata da Sant' Ambrogio effige della Risurrezione di Cristo per la peculiarità che ha di rinnovarsi stagionalmente cambiando il colore del suo manto, prende dal XV secolo le vesti del Coniglietto Pasquale e diventa per la Pasqua ciò che Babbo Natale è per il Natale, il vettore porta doni che durante la vigilia di Pasqua tra i cespugli dei giardini, dei boschi e in ogni dove, nasconde uova sode colorate e dipinte affinché i bambini, la domenica di Pasqua, impegnandosi in una divertente caccia al tesoro, le trovino e le raccolgano nei loro cestini per poi farle ruzzolare da piccole colline a ricordo dell'apertura della roccia del sepolcro di Gesù.



" ...Nella Pasqua imminente io vo’ invitargli ad una festicciuola campestre ; mentre bello è, che un giorno si ricordevole rendasi giorno di gioia a’ragazzi, potendosene trar sempre anche un morale vantaggio. Ma, cosa potrei dar loro? Nel Natale potei regalare delle mele e delle noci, fattemi recare appositamente per essi. Ora però,che la campagna non ci somministra prodotto di sorta; mentre gli

alberi sono senza poma, e i frutici privi di nocciuòle, non trovo in casa che delle uova, primo regalo della natura, che tutta or vedasi ringiovanire. 

- Allora disse la Marta - Sarebbe egli un’ottima risoluzione, quante volte le uova non fossero all’intutto prive di colori! Non è a negare, che anche il bianco piace d’assai; ma que’ svariati colori delle frutta, delle avellane, e massimamente le rosse facce delle me le formano un assieme molto più bello a vedere. - 
- Brava ! rispose la Dama: la tua riflessione mi fa suscitare un’idea di cosa, che tornerà bene a proposito. Io vo’ lessar le uova, e in pari tempo colorarle; lo che si può agevolmente ottenere nell’atto, che vengonsi lessando. Certo il vederle tutt'e screziate, apporterà non piccola gioia ai fanciulli. -
La Signora, che a tale 'scopo ben si conosceva di vari muschi,e di una moltiplicità di radici, si diè studiosamente a colorar delle uova in isvariate maniere. Alcune presero un bel colore cilestro; altre un giallo tale, che parean limoncelli; altre un rosso in tutto simile all’interno delle rose. Ad alcune
avea ben legato all’ intorno delicate picciolissime foglie, onde l’effigie lasciatavi presentava un rabesco a belli e diversi colori. Altre poi, oltre a’colori, si videro iscritte di morali aforismi.
Come a prima giunta le vide il mugnaio, tolse a dire - Oh ! le uovo dipinte! Non potevano essere più acconce per la festa, in un'epoca , in che la natura si sveste del suo bianco ammanto, per adornarsi di altro tutto variopinto e gentile! ..."


" ... Cosa veramente singolare ed amabile era il vedere quel circolo di graziosi bambini, e chi artificiosamente inanellato il nero crine, chi biondo e naturalmente ricciuto; tutti però vispi vivaci e di forme aggraziate. Non v’ha certo corona di fiori si bella, disse tra sé, e se la Dama, quand’anche fosse intrecciata delle rose più vivaci, e dei più candidi gigli. Sul bel principio con molta affabilità e chiarezza si fece a raccontar loro la causa, onde nel santo giorno di Pasqua si mena festa, e tripudio sì grande e universale. Quindi si recò a tavola un piatto colmo di uova, e caldo latte. Ciascun fanciullo, avente innanzi a se un terso piattino, n’ebbe la sua porzione, assaporandola oltremodo. Fatto ciò, uscendo la Dama per una porta laterale del giardinetto, gli menò tutti seco, e fece i in un attiguo piccolo bosco. Di tratto in tratto fra i giovani abeti si vedeano freschissimi erbosi pratelli. - Qui, disse la Dama, ciascun di voi dee formare un picciol nido di muschio, che in abbondanza vedesi cresciuto su queste rupi, e sulle cortecce di questi alberi. - Pronti ed allegri ubbidirono tutti, e i più grandicelli davan mano nell'opra ai più piccoli,che non sapeano venirne a capo. Ognuno dovette apporvi un contrassegno, e, quindi, lasciatili, tornerei teste al giardino, ove gran maraviglia apportò loro la vista di una gran torta all’uovo foggiata a modo di ghirlanda sulla tavola , donde poco fa eransi levati. 
N’ebbero tutti una buona porzione, e, nel mentre che stavano gustosamente mangiandone, la Marta con un bel paniere colmo di uova dipinte, all’insaputa loro, si recò nel boschetto; quivi tutta sollecita le accomodò nei singoli nidi, il di cui verde mirabilmente armonizzava con quelle uova tinte ad azzurro , giallo e rosso. Come i fanciulli ebbero terminata quella merenduola, la Dama sì prese a dire - Ora andiamo, miei cari, guardiamo un po’ que' nidi lasciati nel bosco. - Vi si recarono, e al vedere che in ciascun nido erano cinque uova egualmente colorate, ed alcune iscritte di un motto, immense furono le voci di giubilo, che alzarono unanimi que’ ragazzi. - Uova rosse! uova rosse al mio nido! gridò l’un d’ essi: vi son delle uova rosse !. .. tutte rosse! - E nel mio , disse un altro , sono tutte azzurre, come lo è appunto ora il cielo! - Gridò un terzo - nel mio poi son tutte gialle, e di un giallo assai più vivace del fior di verbasco, e più grazioso di quello della farfalla ! -Ve’, ve’, sclamò un quarto, il mio nido le contiene quasi tutte di vario colore! Saranno veramente mirabili que’polli, disse un altro, perché fanno uova così belle! Oh quanto sarei desideroso di vederli!
Allora la più piccola di que’ ragazzi, la sorella di Marta, soggiunse - Eh! non sono già i polli, che fanno uova si belle Credo bene, che le abbia fatte quel lepratto, il quale ho veduto saltar fuora di que’ ginepri nell’atto, che io mi feci loro d’appresso a fabbricarvi il nido. - In udir ciò tutti i ragazzi scoppiarone in altissime risa, e dicevano scherzando - Oh! la lepre fa le uova di più colori! Ciò è tanto strano, che in queste e in altre contrade formerà lo scherzo anche di di quei, che ne verran dopo! ... "

L'Uovo di Pasqua
Racconto tradotto da Ferdinando Mansi

Coniglio Pasquale con ceste di uova

"Hop along little Easter Bunny,
Hop along your way.
Hide all the eggs and Easter candy,
Hop along your way.
Give the eggs and Easter candy,
To your Easter friend."

"Salta avanti piccolo Coniglio di Pasqua
Salta per la tua strada.
Nascondi tutte le uova e le caramelle pasquali
Salta per la tua strada.
Dai le uova e le caramelle pasquali,
Ai tuoi amici di Pasqua."

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domenica 17 marzo 2013

Provvida madre natura

Muschio su pietra

"...Il muschio gli si richiuse attorno e lo tenne caldo; e là rimase, nascosto, ma non dimenticato dalla provvida madre natura..."

Cinque in un baccello
Hans Christian Andersen

martedì 12 marzo 2013

In diagonale

Albero in caduta

"...la mia vita fugge in diagonale
ritorna prepotentemente un desiderio morale.
La mia vita cerca fughe in diagonale
per accelerare le calde influenze del sole.
Indipendentemente la mia vita fugge."

Running against the grain
Franco Battiato

venerdì 8 marzo 2013

Solidarietà e Partecipazione

Il post di oggi è un regalo scelto da una donna per tutte le altre donne, sostanziale e avvolgente nel suo abbraccio che con un sorriso di solidarietà e partecipazione ci comprende nelle nostre differenze e ci unisce nella nostra non diversità, un dono che fin dal primo istante in cui lo riceviamo e lo offriamo, ci rende consapevoli del fatto che, se non vogliamo volontariamente esser sole, possiamo stringere la mano di una donna che sta intrecciando l'altra con quella di una sorella, un'amica, una madre...

Frutti del melograno

Il regalo è di Johakim - La Croce del Sud, io lo offro a lei che lo ha pensato, a tutte voi e anche agli uomini che vogliono partecipare ed essere solidali prendendoci per mano

Non importa se stai uscendo per divertirti o se stai commemorando una data importante.
Ricorda di condividere.
Ridi assieme a lei, piangi,
ubriacati di parole senza senso,
canta e abbraccia colei che ti sta al fianco.
Sappi che lei non è diversa da te. Stesso corpo, stesso cuore e stessa anima.
Solo una vita diversa ma è tua amica, tua madre e sorella.
Abbracciala e corri con lei per le strade.
Fatti riconoscere per quello che sei, con i tuoi vestiti a fiori, con i tuoi capelli al vento
e con la tua voglia di piangere cucita nelle tasche del cuore.
Riempi le strade, i negozi e le case del tuo sorriso.
Non importa se oggi è una data da ricordare con le lacrime agli occhi.
Tu sii partecipe, sii fiera di essere donna ma ricorda solo di esserlo sempre.
E' inutile dire che non dovrebbe esistere un particolare giorno dell'anno per ricordare a qualcuno che hai gli stessi diritti di un'altro,
che nessuno può usare il tuo corpo come fosse uno straccio,
che hai facoltà di scegliere la vita che vuoi, il compagno che ami, l'istruzione ed il lavoro che hai sempre sognato,
che nessuno può toglier di mezzo con un colpo di forbici il tuo essere femmina,
e che nessuno può arrogarsi il diritto di nasconderti dietro ad un velo.
Ma se questo giorno del mese di marzo potesse servire a dedicarti un pensiero
e se questo pensiero potesse descriverti, oh donna, saresti il più bello dei rami di acacia.
Ecco, questo è il regalo che oggi, insieme a tutte le donne del mondo, ho scelto per te.

Grazie a Johakim e a tutti voi per la scelta di Solidarietà e Partecipazione

N.B. Ringrazio Golconda per aver aderito con il suo pensiero a questo post dedicato a tutte le donne e per aver esaudito il mio desiderio superando, per l'estrema premura che ha nei miei confronti, la sua immensa difficoltà di aprire un computer e scriverci sopra, gli manifesto tutto il mio affetto e tutto il mio amore per aver accolto con la giusta ironia il mio "attacco" assolutamente sentito ma che nulla toglie al sommo rispetto e alla grande stima che lui ha per le donne.


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