mercoledì 15 giugno 2022

Splende sul monte l'origano

" Esiste un'altra cunila, detta gallinacea da noi, dai Greci
origano eracleotico. Tritata, con l'aggiunta di sale fa bene agli occhi;
è anche una medicina in caso di tosse e disturbi al fegato;
preparata in brodo con farro, olio e aceto cura la pleurite, ma
soprattutto è efficace contro le morsicature dei serpenti. "

Storia naturale - Libro XX
Plinio il Vecchio
Traduzione Francesca Lechi

Ericlia

L'origano deriva il suo nome da ὄρος/oros - monte e γάνος/ganos dal verbo γανάω/ganao - risplendere, scintillare, e va a indicare il luogo, in cui spontaneamente cresce, che risplende per la bellezza dei suoi fiori. I documenti più antichi che menzionano l'origano giungono dalla Persia mentre tra i greci è Teofrasto a parlarne; era considerato simbolo di buonaugurio, felicità, fortuna, pace e prosperità, con i suoi rametti si componevano le ghirlande da donare agli sposi per proteggerli dalle sventure e per propiziargli una vita serena, era anche uno degli ingredienti per gli elisir e per gli unguenti da adoperare in campo amoroso; noto anche agli egizi, e ai romani che lo portarono nel Nord Europa e ne fecero uso nella preparazione del garum e in varie ricette culinarie come quelle di Apicio*. Si racconta che aiutasse a migliorare lo stato d'animo e lo si regalava a chi aveva subito un dispiacere.
Nel Medioevo, secondo la leggenda, la cicogna*, dopo essersi alimentata con cibi velenosi, si curava ingerendo l'origano. La magia popolare se ne servì come amuleto per scacciare gli spiriti maligni, le streghe e gli stregoni, appendendolo agli usci e alle finestre delle case, conservandolo in sacchetti da portare addosso o bruciandolo come incenso e fumigando i luoghi interessati.
I mercanti che con le loro carovane percorrevano la Via della Seta lo introdussero in Cina come rimedio per la diarrea, per la febbre e per il vomito, mentre furono i Padri Pellegrini a portarlo in America.
Durante il Rinascimento una piantina veniva posta sul davanzale delle finestre dalle gentildonne bendisposte nei confronti dei loro corteggiatori e se si seccava le pene d'amore erano dietro l'angolo.

Apicio* = Riporto qui una sua ricetta tratta da La Cucina dell'Antica Roma a cura di Clotilde Vesco: " Piselli o fave alla vitelliana: cuoci piselli o fave. Quando avrai tolto la schiuma, mettici del porro, del coriandolo e dei fiori di malva. Mentre cuociono trita del pepe, del ligustico, dell’origano, del seme di finocchio, bagna con salsa e vino metti nel tegame aggiungi olio, quando bollirà gira. Mettici sopra olio verde e porta in tavola. "
cicogna* = l'effigie di tre cicogne con un rametto di origano nel becco divenne l'emblema della facoltà di medicina di Parigi per dare risalto alla ricerca della cura, innata in tutti gli esseri viventi.  

" L'origano Heracleotico, il qual chiamano anchora Cunila, produce le frondi non dissimili da quelle dell’hissopo. L'ombrella non è ritonda à modo di ruota, ma in più parti divisa. Il seme produce egli nelle sommità dei fusti, non folto. E l'origano calefattivo: e però conferisce à i morsi de velenosi animali bevuta la sua decottione fatta con vino: e darsi con vino passo à coloro, che havessero bevuto la cicuta, ò l'opio e con aceto melato à chi havesse già preso il gesso, e l'ephemero. Mangiato con fichi è buono ài rotti, à gli spasìmati, e à gli hidropici.
Bevuto secco in polvere alla misura d'uno acetabolo con acqua melata, purga per di sotto la melancholia: provoca i mestrui, e lambendoli con mele giova alla tosse. Bagnandosi nella sua decottione guarisce la rogna, il prurito, e coloro, à cui è traboccato il fiele. Il succo del verde sana il gorgozzule, l’ugola e l'ulcere della bocca: e messo nel naso con unguento irino purga per quello la testa. Mitiga insieme con latte il dolore dell’orecchie. Fassi di questo, di cipolle, e di somachi un vomitivo, lasciandoli insieme quaranta giorni al sole ardentissimo ne i dì canicola in un vaso di rame. Fannosi fuggire i serpenti facendo gli srati dell'origano. Quello, che si chiama Onite ha le frondi più bianche, e più simili all'hissopo: e ha il suo seme à modo di maturi, e densi corimbi, Ha le virtù medesime dello Heracleotico, ma non è così efficace. Il salvatico chiamano chi panace Heracleo e chi Cunila: nel cui numero è Nicandro Colophonio. Ha le frondi d'origano, i rami sottili, alti un palmo: nella fommità de i quali sono l'ombrelle simili à quelle dell'annetho.
I fiori sono bianchi: e la radice sottile, e inutile. Le frondi di quello, e parimente i fiori li bevono privatamente con vino à i morsi de uelenosi animali. "

Dioscoride a cura di M. Pietro Andrea Matthioli

Ericlia

L'origano, cunila, erba persia, ericlia, onite, panace, il cui genere conta una cinquantina di specie, è originario della Persia e diffuso nell'area mediterranea, appartiene alla famiglia delle Lamiaceae, raggiunge i 40 - 50 cm di altezza, il fusto è tetragonale e rossastro nella parte superiore, peloso, legnoso a maturità, con varie ramificazioni su cui si sviluppano le foglie verde intenso, brevemente picciolate, ovate, opposte a due a due, con i margini lisci o leggermente dentellati. In cima agli steli, tra giugno e settembre, a forma di pannocchia nascono i fiori tipici delle Lamiaceae che variano tra il bianco, il rosa e il rosso.
Nel Dizionario economico universale rustico del 1797 è descritto così:

" Orìgano, e Regano, lat. Origanum, Origanum sylvestre, sive Cunila bubulae Plìnii, Tourn. Origanum vulgare, Linn. fr. Origan. Quest’ erba odorosa, utile più in medicina che in economia è una specie di maggiorana. Ve n’è un’ altra specie più piccola più rara, Origanum minus, Origanum sylvestre, humile, C. Bauh, fr. Petit origan ou la Petite marjolaine: la sua radice è legnosa, rossigna e fibrosa; il suo tronco è piccolo, rotondo, alto 6. in 7. dita, ramoso: somiglia altronde alla specie precedente anche nelle virtù.
Si coltiva come la maggioranla. E’ pianta tanto famigliare e sì comune generalmente in Roma e in Italia, che son per dire non esservi quasi casa, la quale per uso pso della cucina non ne serbi. Si trova ne' luoghi campestri, montuosi, aprici, lungo le strade e le siepi; fiorisce nell’estate ed è pianta perenne. L’origano ha odore e sapore acre aromatico; cosicché esso è capitale, stomacale, carminativo, isterico, incisivo, aperitivo. Si adopra per 1’indigestione, rutti acri, flati, convulsioni isteriche, soppressioni d’orine e di mestrui ed anche nell’asma e tosse forte, purché queste due non venghino prodotte da cagione calda, praticandolo a forma di thè. Usasi esternamente la decozione per bagni e fomenti nelle paralisie, e nelle passioni isteriche, come anche i suffumigi dell’erba e fiore. Il fiore e la foglia seccata all’ ombra e presa a forma di tabacco giova a purgare il naso dalla serosità; anzi anche il fumo della stessa tenuto in bocca calma il dolore de’ denti procedente da carie, come fa pure l’olio che se ne distilla, inzuppandone del cotone ed aggiungendovi un poco di canfora, applicando il tutto sul dente affetto. Secondo Scopoli tutta la pianta è ottima per torre il veleno dell’agarico: a Genova di fatti per antichissimo uso ne adoperano nei funghi e nelle meleggiane per la stessa intenzione. I contadini per lunga ereditaria pratica lo credono buono per le convulsioni isteriche in mancanza dell’acqua triacale; e masticato se ne servono per applicare sulle ammaccature. Finalmente si usa la decozione per lavarvi li drappi neri sì di seta, che di lana, ai quali conserva la tinta. Nella Svezia si servono delle cime del regano per tingere le lane in rosso porporino. Le foglie dell’origano entrano nell’acqua vulneraria, «ella polvere d’acciajo: i fiori nel siropo di stecado e tutta la pianta nell’ elettuarjo di bacche d’alloro della Farmacopea di Parigi. Il dittamo viene posto nelle specie degli origani, venendo definito Origanum ereticain latifolium dalla Istoria Regia dell’erbe» la Cunila gallinacea di Plinio non è che l’origano Eracleotico, e la maggiorana si definisce pur anche Origanum foliis ovalibus obtusis, spicis subrotundis, compaetis, pubescentibus. "

Dizionario universale economico rustico

Ericlia

Contiene: acidi grassi monoinsaturi, acidi grassi polinsaturi, acidi grassi saturi, acido rosmarinico, acqua, carboidrati, ceneri, fibre, monoterpeni come carvagrolo e timolo; proteine, sali minerali come calcio, ferro, fosforo, magnesio, manganese, potassio, rame, selenio, sodio, zinco; sequiterpeni come il β-cariofillene, vitamina A, B1, B2, B3, C, E, K; zuccheri come destrosio, fruttosio, galattosio e saccarosio.
La medicina popolare sfrutta la sua proprietà analgesica, antiasmatica, antibiotica, antidolorifica, antinfiammatoria, antiossidante, antiparassitaria, antisettica, antispasmodica, immunostimolante, digestiva, diuretica, espettorante, stomachica, tonica.
Controindicato per chi soffre di dermatiti, eritemi, gastrite e urcela.

" Nomi. Gre. riganos. Lat. Origanum. Ital. Origano, Mau. Fandenigi, o fundenigi, o foudenigi. Ger, valgemut. Spa. Oreganos. Fran. Origan, e mariolaine baiarde.
Spetie. Ritruovansene di più spetie, cioè heracleotico, onite, e saluatico, il quale è l'origano nostrano, e il volgare, il quale parimente è di due sorti, l'uno col fior bianco, e l'altro con i fiori porporei.
Forma. L'Heracliotico, il qual chiamano ancora cunila, produce le frondi non dissimili da quello dello Hissopo, l'ombrella non è ritonda à modo di ruota: ma in più parti divisa. Il seme produce nelle somità dei fusti non folto, ma spicato, come dell'amaraco. L'onite ha le frondi più bianche, e più simili all'hissopo, e ha il suo seme a modo di maturi, e densi corimbi: il salvatico, cioè il nostrano ha le foglie maggiori che l'amaraco, pelosette con molti fusti pelosi, con i fiori in cima porporei, e qualche volta bianchi in foggia di ombella doppia con le radici poco sotto terra.
Loco. L'Heracleotico, e l'onite nascono in Candia in Cipro, e in altr'Isole del mare Egeo. Il salvatico nasce per tutto, lugo le strade, nei colli, e in luoghi aprici.
Qualità. Hanno tutti gli origani facultà di diseccare, di incidere, e di scaldare in terzo grado.
Virtù. Di dentro. Conferisce l'origano ai morsi dei velenosi animali, bevuta la sua decottione, fatta con vino: e dassi con vino passo è coloro, che havessero bevuto la cicuta o l'oppio, con aceto melato è chi havesse già preso il gesso, e l'effemero. Mangiato con fichi è buono à i rotti, e agli spasimati, e à gli hidropici. Bevuto secco in polvere alla misura d'un'accetabolo con acqua melata, purga per di sotto la melancolia: provoca i mestrui, e lambendosi con mele giova alla tosse.
I fiori e le frondi saluatiche si beveno privuatamente ai morsi dei velenosi animali, provoca i mestrui e l'orina. I fiori di questo si mangiano con molto gusto con le cose salate percioché confortando lo stomacho, levano via la nausea, e escitano l'appetito, e vale contra il veleno dei fonghi. E la testugine morsa dalla vipera sicura col mangiar l'origano saluatico.
Virtù. Di fuori. Bagnandosi nella decottion dell'origano si guarisce la rogna, il prurito, e coloro, à cui è traboccato il fiele, ll succo del verde sana il gorguzzole, l'ugola, e l'ulcere della bocca, e messo nel naso con olio irino purga per quello la testa. Mitiga insieme co latte il dolor dell'orecchie. Fassi di questo di cipolle, di somacchi un vomitivo, lasciandole insieme quaranta giorni al sole ardentissimo ne i di caniculati in un vaso di rame. L'origano strato per terra fa fuggire i serpenti, e caccia le formiche ligandolo a l'albero. Applicato risolve i lividi, mitiga il dolor dei denti, e applicato con mele, e nitro fa bianche le cicatrici. Apre i forécoli applicato con pece: conferisce alle scrofole applicato con olio, aceto, e farina d'orzo. Impiastrato con fichi mitiga i dolori del costato. L'Acqua stillata alla fin di Giugno dai fiori, e dai fusti bevuta mattina e sera al peso di tre once giova all'asma, e alla strettezza di petto.
Gargarizata giova all'ugola, e disecca il tumor del palato,e delle fauci, e sana le gengive putride. "

Herbario Novo
Castore Durante

Nel linguaggio dei fiori l’origano rappresenta il conforto e la felicità; un rametto può andare a comporre il mazzetto delle sette o nove erbe di san Giovanni, entrambi i numeri sono sacri.

" ... Nella tradizione contadina, del Sud in particolare, il cataplasma caldo di foglie di origano combatte il torcicollo; laringiti e raffreddore si attenuano o passano con due o tre suffumigi; l’infuso riduce l’aerofagia, la tosse e l’alito pesante (quello che si ha dopo aver mangiato aglio e cipolla…).Ma, soprattutto, l’origano è un antisettico importante. Se dovesse capitarvi di non poter fare a meno di mangiare un alimento il cui aspetto vi induce a pensare che non sia proprio fresco, l’azione antisettica dell’origano potrà venirvi in aiuto: è utilissima e risolutiva nella maggioranza dei casi. Forse il grande uso che dell’origano si fa al Sud trae proprio la sua origine dalla necessità di ovviare al problema della conservazione degli alimenti quando in passato non c’era il frigorifero.
E poi è buono. Pensate alla pizza marinara: solo aglio, olio e origano. È la mia preferita ... "

365 giorni di buona tavola (Cucina e benessere)
Beppe Bigazzi e Giuseppina Bigazzi

N.B. Nei miei post i principi attivi delle piante, lì dove è possibile, sono elencati in ordine alfabetico e non in ordine di quantità perché lo scopo è informativo-storico e non medico.

Brucia con le coccole il legno di ginepro

P.S  Vi lascio due link per vedere la Superluna del 14 giugno:


Il primo video ha l'audio originale e il secondo no; se qualcuno è ancora online, e non steso su una meravigliosa spiaggia assolata, cullato dallo sciabordio delle onde  o su un morbido prato in montagna coccolato dal cinguettio degli uccellini, se ne ha voglia, può farmi sapere quale versione preferisce. 

Grazie a tutti ragazze e ragazzi.

3 commenti:

  1. Ah bella! stasera pizza alla marinara per tutti. Audio originale, le risposte del gruppo sulla tua email.

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