venerdì 30 novembre 2018

Sul Natale Express

" ... canto per te
Cosicché tu mi possa sentire
Quando ti passo attraverso
E ti sento vicino
Guido verso casa per Natale
Guido verso casa per Natale
Con un migliaio di ricordi ... "

Dreaming home for Christmas
Chris Rea

Al vespro della festa di sant'Andrea inizia la stagione natalizia e io presento la squadra che salirà sul Natale Express per andare a comporre il Calendario dell'Avvento del Focolare dell'Anima 2018.
I link saranno attivi dal giorno della pubblicazione in poi in questo post e le finestre potranno anche essere aperte sul lato destro di questo blog.
E dopo un voluto e sentito abbraccio ad Alessandro e ad Ambra con cui abbiamo condiviso gli anni precedenti, dopo gli auguri a chi oggi festeggia l'onomastico... Buon divertimento a tutti!

Pia io non sono delusa, sono dispiaciuta perché, se le motivazioni del tuo abbandono sono ancora quelle che già avevi espresso in precedenza, il peso del modo di essere degli altri è diventato più importante del tuo, comunque sia, il tuo posto nel calendario non sarà toccato fino al 18 mattina e se deciderai di esserci, non farlo per dovere andando contro te stessa e pensando di aver mancato un appuntamento preso, non è così, le cose cambiano fuori e dentro di noi, è naturale, non c'è offesa o mancanza di rispetto e sappi che in questo mondo c'è chi ti vuol bene al di là di quelle che possono sembrare le apparenze.



Aggiornamento 03/12//2018

Il Calendario dell'Avvento del Focolare dell'Anima è nato nel 2014 come momento di aggregazione senza vincoli o regole da seguire, abbiamo sì un logo personalizzato e un passaggio di testimone che hanno l'intento di dare continuità al tutto, ma senza obbligo per nessuno, per cui se qualcuno volesse aggiungersi in corsa, con il consenso di Negus, Elettra e Golconda, metto a disposizione delle doppie finestre nei giorni 6 - 7 - 8 - 9 - 12 - 13 - 16 e 17 dicembre. Conoscendovi un po' sono consapevole ovviamente che ognuno di voi  condividerebbe con  altri partecipanti il proprio giorno di pubblicazione, ma per ora non è necessario. Grazie Sari per la tua generosa offerta. Monica ciò che ho detto vale anche per te, Alessandro è nei nostri cuori e se tu volessi scrivere qualcosa mandami una mail con il giorno in cui desideri che avvenga la pubblicazione. Vi abbraccio tutti!  



Nuova Attesa Tanta Allegria Liete Emozioni

Annunciazione Sinfonia Inni  Nascita  Emmanuele Luce Luminarie Ohhh!

Gnomi Intrecciano Nepetella E Perilla Realizzando Ornamenti

Rigenera Entusiasmo Nella Notte Eccelsa

Gaudio Nell'Oscurità Musica Immette

Coreografie Arabesquate Natalizie Tra Innevature

Santa Lucia fonte di gioia e di grande paura
Avresti portato un sacco di dolci o solo carbone?
Nulla ti ferma, né gelo ne' neve
Torni puntuale ogni dicembre, la notte del tredici
Alle redini tieni il tuo asinello carico di giochi e altri regali
Lucia, forse sei cieca ma vedi nel cuore di mille bambini
Una dopo l altra riempi ogni cesta
Così il mattino si riempie dei loro sorrisi
Insieme felici ti cercano in cielo
All'alba però, Santa Lucia, sei già scomparsa

Nato è Gesù
Alleluja
Tutti arrivano alla grotta
Ancor oggi
Le luci si accendono
Ed è euforia nel cuore.

Alla Veglia Vespertina Effluvi Natalizi Tra Oranti

Roma  Ancora Marcia Portando Armi NeTempio Ebreo

Alto Luccichi Blu E Rosso Oro

Ballerina Ritardataria Incoccia Neve Alta

Donnola Ostinata Nell'Attesa Trova Omeolicheni

Fare Insieme Oggi Caldi Canti Osannanti Dolci Inni Nell' Evento Vivo Emozionante

Canta un coro su nel cielo
Or ch'è nato al freddo e al gelo
Molte genti da lontano
Ecco scendon sino al piano
Tra quel bue e quell'asinello
Alleluja al Bambinello!

domenica 25 novembre 2018

Il valore della disubbidienza

Il pensiero di Ismene:

" ... femmine
siamo, e non tali da lottar con gli uomini;
e assai più forti son quelli che imperano;
e obbedire dobbiam dunque ai loro ordini,
e se fosser più duri. Io dunque, ai morti
chiedo perdono, poi che son costretta,
ed ai potenti obbedirò: ché ardire
oltre le proprie forze, è cosa stolta ... "

Il pensiero di Antigone:

" ... Quando più non potrò, desisterò ...

e

... Or me, la mia follia, lascia che soffrano
l’orrenda pena: niun saprà convincermi
ch’io non affronti questa morte bella ...  "

Antigone -Prologo - 442 a.C.
Sofocle
Traduzione Ettore Romagnoli

" Prendi tua figlia, ... e insegnale lo splendore della disubbidienza. È rischioso ma è più rischioso non farlo mai. "

Cercasi Antigone per la Rivoluzione 
Gabriele Romagnoli


... E tu Raggio di Sole, insieme al nostro Raggio di Cielo che adesso sta lassù, il valore antico della disubbidienza l'hai insegnato a me e a Sorellina per riconoscere quello della libertà che oggi ci appartiene e disconosce l'obbiedenza.
Auguri! 

Raggio di Sole che appari
più bello fra quanti
ne apparvero innanzi, sovresse
le porte di Tebe,
infine tu giungi, o pupilla
dell’aureo giorno, movendo
sui fluidi rivi ...

Antigone - Parodo - 442 a.C.
Sofocle
Traduzione Ettore Romagnoli

Antigone è sola e da sola si contrappone alla violenza, con determinazione guarda in faccia la prevaricazione, prende in mano il suo difficile destino e sceglie di non subirlo più, non si fa vittima, si ribella, lo affronta e ne accetta le conseguenze anche se è consapevole di quella che sarà la sua fine, morirà, ma morirà per sé stessa, non permetterà agli Impositori di vincere sulle sue convinzioni e di spezzare la sua integrità. Loro saranno forti con il suo corpo, ma non con la sua mente in cui vige il valore della disubbidienza.


Non una di meno contro la violenza

mercoledì 7 novembre 2018

7 novembre dell'anno 1628

" Per una di queste stradicciuole, tornava bel bello dal passeggio verso casa, in sulla sera del giorno 7 di novembre dell’anno 1628, don Abbondio, curato d’una delle terre accennate di sopra: il nome di questa, nè il casato del personaggio, non si trovano nel manoscritto, nè a questo luogo nè in seguito. Diceva tranquillamente il suo ufizio, e alcuna volta, tra un salmo e l’altro, richiudeva il breviario, tenendovi entro, per segno l’indice della mano destra; e messa poi questa nell’altra dietro le reni, proseguiva il suo cammino, guardando a terra, e rigettando verso il muro col piede i ciottoli che facevano inciampo nel sentiero: poi alzava la faccia, e girati oziosamente gli occhi all’intorno, li fissava alla schiena d’un monte, dove la luce del sole già scomparso, scappando pei fessi del monte opposto, si dipingeva qua e là sui massi sporgenti, come a larghe ed ineguali pezze di porpora. Aperto poi di nuovo il breviario, e recitato un altro squarcio, giunse ad una rivolta della stradetta, dove era solito di levar sempre gli occhi dal libro e di guardarsi dinanzi: e così fece anche quel giorno. Dopo la rivolta la strada correva diritta forse una sessantina di passi, e poi si divideva in due viottoli a foggia di un ipsilon: a destra saliva verso il monte, ed era la via che conduceva alla cura: il ramo a sinistra scendeva nella valle fino ad un torrente; e da questo lato il muro non giungeva che alle anche del passeggiero. I muri interni dei due viottoli, invece di riunirsi ad angolo, si terminavano in una cappelletta, sulla quale erano dipinte certe figure lunghe, serpeggianti, terminate in punta, che nella intenzione dell’artista e agli occhi degli abitanti del vicinato volevano dir fiamme; e alternate colle fiamme certe altre figure da non potersi descrivere, che volevano dire anime del purgatorio: anime e fiamme a color di mattone, sur un fondo grigiastro, con qualche scalcinatura qua e là. Il curato, voltato il canto, dirizzando, come era solito, il guardo alla cappelletta, vide una cosa che non si aspettava, e che non avrebbe voluto vedere ... "

I promessi sposi 

Alessandro Manzoni



giovedì 1 novembre 2018

Vigilia della Commemorazione dei Defunti

1 Nel principio Dio creò i cieli e la terra. 2 La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque. 3 Dio disse: «Sia luce!» E luce fu. 4 Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre. 5 Dio chiamò la luce «giorno» e le tenebre «notte». Fu sera, poi fu mattina: primo giorno.
6 Poi Dio disse: «Vi sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque». 7 Dio fece la distesa e separò le acque che erano sotto la distesa dalle acque che erano sopra la distesa. E così fu. 8 Dio chiamò la distesa «cielo». Fu sera, poi fu mattina: secondo giorno.
9 Poi Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo e appaia l'asciutto». E così fu. 10 Dio chiamò l'asciutto «terra», e chiamò la raccolta delle acque «mari». Dio vide che questo era buono. 11 Poi Dio disse: «Produca la terra della vegetazione, delle erbe che facciano seme e degli alberi fruttiferi che, secondo la loro specie, portino del frutto avente in sé la propria semenza, sulla terra». E così fu. 12 La terra produsse della vegetazione, delle erbe che facevano seme secondo la loro specie e degli alberi che portavano del frutto avente in sé la propria semenza, secondo la loro specie. Dio vide che questo era buono. 13 Fu sera, poi fu mattina: terzo giorno.
14 Poi Dio disse: «Vi siano delle luci nella distesa dei cieli per separare il giorno dalla notte; siano dei segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni; 15 facciano luce nella distesa dei cieli per illuminare la terra». E così fu. 16 Dio fece le due grandi luci: la luce maggiore per presiedere al giorno e la luce minore per presiedere alla notte; e fece pure le stelle. 17 Dio le mise nella distesa dei cieli per illuminare la terra, 18 per presiedere al giorno e alla notte e separare la luce dalle tenebre. Dio vide che questo era buono. 19 Fu sera, poi fu mattina: quarto giorno.
20 Poi Dio disse: «Producano le acque in abbondanza esseri viventi, e volino degli uccelli sopra la terra per l'ampia distesa del cielo». 21 Dio creò i grandi animali acquatici e tutti gli esseri viventi che si muovono, e che le acque produssero in abbondanza secondo la loro specie, e ogni volatile secondo la sua specie. Dio vide che questo era buono. 22 Dio li benedisse dicendo: «Crescete, moltiplicatevi e riempite le acque dei mari, e si moltiplichino gli uccelli sulla terra». 23 Fu sera, poi fu mattina: quinto giorno.
24 Poi Dio disse: «Produca la terra animali viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici della terra, secondo la loro specie». E così fu. 25 Dio fece gli animali selvatici della terra secondo le loro specie, il bestiame secondo le sue specie e tutti i rettili della terra secondo le loro specie. Dio vide che questo era buono. 26 Poi Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbiano dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. 28 Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra». 29 Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, e ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di nutrimento. 30 A ogni animale della terra, a ogni uccello del cielo e a tutto ciò che si muove sulla terra e ha in sé un soffio di vita, io do ogni erba verde per nutrimento». E così fu. 31 Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Fu sera, poi fu mattina: sesto giorno. 

Genesi 1, 1-31

" Fu sera, poi fu mattina, " nella Genesi diventa quasi un mantra che conclude ognuno dei sei giorni della creazione in cui è la notte a precedere il giorno, un percorso iniziatico lungo il quale, durante le feste, vengono puntellati i gradi di preparazione che permettono di vivere a pieno la spiritualità delle celebrazioni. Si parte dunque dal tramonto in uno stato di veglia - vigilia, dal latino vigil-ilis - vigile, per raggiungere passo dopo passo l'alba e per trasformare l'oscurità in luce in un crescendo che dalla posa conquista il movimento e dalla morte la vita. 


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