mercoledì 31 maggio 2017

Astratto in Materia - La serenità


La serenità: Il flusso e reflusso delle onde del mare

Sciarada Sciaranti

La serenità: Il sole che sorge dietro le colline e illumina il cammino

Patricia Moll - Myrtilla's house
Dal primo post dedicato ad Astratto in Materia

La serenità: L'arcobaleno nel cielo azzurro di primo mattino

Patrizia - Amica mia senza blog

La serenità: Poter pensare a quanto si è sereni come fosse un abitudine

Johakim - LA CROCE DEL SUD

La serenità; Un momento di silenzio nella notte per ascoltar sé stessi

Patricia Moll - Myrtilla's house


Serenità è quando scopri di aver fatto il tuo dovere per rivendicare i tuoi diritti. 


Verbena C. - Simple life in Tuscany

P.S. Se vi va di condividere il vostro concetto concreto di serenità lasciatelo pure nei commenti, io lo riporterò nel post. 

Buon divertimento! 

martedì 30 maggio 2017

L'orizzonte della coscienza

La Pensatrice Folle crea degli affreschi che provengono dai dedali della sua mente, prima osserva, poi interiorizza e infine produce pensieri onirici che innescano altri pensieri che si scatenano dall'origine per seguire la loro via e scoprire universi paralleli. I pensieri della Pensatrice Folle si spingono oltre la razionalità senza freni inibitori, possono non avere né capo né coda oppure sì, possono essere schiocchi di estrema negatività o al contrario carezze di tenera positività, sono la proiezione dei deliri di uno stato d'animo momentaneo, di un'emozione o di un sentimento. 


Osservo l'orizzonte della coscienza e vedo case addossate ad altre case. Il carico dell'una  grava sull'altra, odo un grido che anela la libertà.

Affreschi di una Pensatrice Folle
Sciarada Sciaranti

sabato 27 maggio 2017

Le viole sul finire di maggio


" ... Era una bella giornata in sul finire di maggio. Faceva ancor freddo come in febbraio a Palermo, ma la neve aveva fuso. Gli alberi delle foreste si coprivano di giovani foglie. Il sole svestiva le sue ultime nuvole e si alzava sereno e pomposo. Le viole smaltavano le macchie. Gli uccelli, disgelati, provavano melodie - per accertarsi che il freddo del verno non li aveva arraucati. Il cielo era puro, ma di un turchino grigiastro, ove una brezza tagliente ed uggiosa sforzavasi a connettere dei lembi di nuvole bianche.
Le bestie, magre e sporche, che aveano passato l’inverno negli stabbi, covavano i campi e la foreste di uno sguardo gaudioso, tosando qui un ciuffo di giovani erbe, decapitando là le cime degli arbusti. Il contadino, la contadina, sollecitavansi a dimandare alla terra la sussistenza del nuovo anno. Tutto spirava la giovinezza, la gioia, la pletora della vita che spandesi al di fuori. Un soffio di amore avviluppava la creazione, che sembrava palpitare e sorridere ... "

I suicidi di Parigi 
Ferdinando Petruccelli della Gattina

martedì 23 maggio 2017

La musica continuerà a suonare


Sai una cosa Salman Abedi, lassù in cielo, ammesso che ci arrivi fin lì, non troverai le settantadue vergini ad aspettarti ma le ventidue persone che hai ucciso e sai un'altra cosa ragazzo ...  la musica continuerà a suonare.

martedì 16 maggio 2017

Il canto dell'oceano Pacifico


Il litorale della costa peruviana non è certo il massimo per apprezzare la bellezza di quell'oceano Pacifico che appare in una sporca veste grigio verde sbiadita in cui si perdono persino i lineamenti dell'orizzonte, ma le sue onde lunghe e spaziose creano uno sciabordio così placido che rende a pieno il significato del nome che porta; questo mastodontico Mare del Sud, conosciuto dagli europei per la prima volta nel 1520 e ribattezzato Pacifico da Ferdinando Magellano, ammalia con il suo canto rassicurante, dolcemente potente e reboante per l'eco che ritorna dall'impatto con la scogliera del Larcomar e del ricco quartiere Miraflores di Lima, il Pacifico è un fondista che non può essere incalzato dalla velocità, mi ha rapita con il suo movimento lento, con la sua pacata imponenza e sarei rimasta lì ad ascoltarlo per ore e ore, nessuno lo ha notato, nessuno si è concesso la possibilità di cogliere quella diversità e subito dopo le foto di rito, corredate dall'inquinamento acustico del vociare e dei risolini frenetici, pronti a immortalare un'altra meta da mostrare senza capire il privilegio di assistere a un tale spettacolo.


" Sono l'oceano Pacifico e sono il più grande di tutti. Mi chiamano così da tanto tempo, ma non è vero che sono sempre calmo. A volte mi secco e allora do una spazzolata a tutto e a tutti. Oggi a esempio mi sono appena calmato dall'ultima arrabbiatura. Ieri devo aver spolverato via tre o quattro isole e altrettanti gusci di noce che gli uomini chiamano navi ... "

Una ballata del mare salato - Corto Maltese
Hugo Pratt




" ... - Ma dov’è questa casa? - chiese il conte, dopo aver costeggiato per qualche po’ le dune di sabbia contro le quali s’infrangevano, rumoreggiando cupamente, le onde del Pacifico. - Io qui non vedo che degli scafi semi-demoliti ... "


Il figlio del Corsaro Rosso 

Emilio Salgari


Le tenebre calavano rapide sull’oceano Pacifico e le stelle salivano, a milioni e milioni, brillanti come faci nel purissimo cielo.

Il figlio del Corsaro Rosso 
Emilio Salgari 


" ... In lontananza si udiva l’oceano Pacifico muggire sinistramente e rompersi contro le calate del porto ... "

Gli ultimi filibustieri
Emilio Salgari


" ... Il ventaccio rumoreggiava sui tetti delle case, facendo, di quando in quando, volare delle tegole e rovinare il comignolo di qualche camino. I tuoni ed i lampi si univano alle raffiche che l’oceano Pacifico, diventato oceano rabbioso, scaraventava con inaudita violenza sulla città addormentata ... "

Gli ultimi filibustieri
 Emilio Salgari


Ascoltate

domenica 14 maggio 2017

Alla creatrice

Dunque è sua madre.

Questa piccola donna.
Artefice dagli occhi grigi.

La barca su cui, anni fa,

lui approdò alla riva.

È da lei che si è tirato fuori

nel mondo,
nella non-eternità.

Genitrice dell’uomo

con cui salto attraverso il fuoco.

È dunque lei, l’unica

che non lo scelse
pronto, compiuto.

Da sola lo tirò

dentro la pelle a me nota,
lo attaccò alle ossa
a me nascoste.

Da sola gli cercò

gli occhi grigi
con cui mi ha guardato.

Dunque è lei, la sua Alfa.

Perché mai me l’ha mostrata?

Nato.

Così è nato, anche lui.
Nato come tutti.
Come me, che morirò.

Figlio d’una donna reale.

Uno giunto dalle profondità del corpo.
In viaggio verso l’Omega.

Esposto

alla propria assenza
da ogni dove,
in ogni istante.

E la sua testa

è una testa contro un muro
cedevole per ora.

E le sue mosse

sono tentativi di eludere
il verdetto universale.

Ho capito

che è già a metà cammino.

Ma questo a me non l’ha detto,

no.

«Questa è mia madre»

mi ha detto soltanto.

Nato - Vista con granello di sabbia

Wislawa Szymborska 
Traduzione Pietro Marchesani



Auguri a tutte le mamme !

P.S. Grazie a tutti per gli auguri
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