sabato 25 dicembre 2021

Nella Notte del Santo Natale

In si mirabil notte a mezzo il verno
concenti il cielo sereno
sonare udissi, e d'alto affetto or pieno
per ch'io gli ascolti col mio senso interno;
e'l celeste Figliol del Padre Eterno
si degnò diventare Figlio terreno
di mortal madre; e del suo nobil seno
nacque in vil loco, e pur non l'ebbe a scherno.
E questa notte Cristo ancor rinasce fra l'umiltà:
chi gli apparecchia albergo
degno di lui, che porti pace al mondo?
Gliel'dia l'anima mia, ch'a lui sol tergo
fra questo e quel desir, ch'in lei si pasce,
e presepio gli sia, ma puro e mondo.

Nella notte del santo Natale
Torquato Tasso

 
Sacra Famiglia - Prima del 1763 - Pompeo Batoni- Pinacoteca Capitolina - Roma

Sacra Famiglia
Prima del 1763
Pompeo Batoni
Pinacoteca Capitolina - Roma


Buon Natale a tutti e grazie alla squadra che ha realizzato il Calendario dell'Avvento del Focolare dell'Anima - VIII Edizione Natale 2021, oggi l'ultima finestra da Folletto del Vento - Viaggio nel Vento !

Grazie - Cartolina natalizia

martedì 21 dicembre 2021

Jul

Nella ventunesima finestra del Calendario dell'Avvento del Focolare dell'Anima - VIII Edizione Natale 2021 il solstizio d'inverno
 
21 dicembre solstizio d'inverno - Calendario dell'Avvento

Yule è una parola di origine teutonica etimologicamente complicata, è considerata la forma moderna dell'antico inglese geol da geoh(h)l o del plurale geola, che troviamo nella locuzione se aerra geola - prima di yule - e in se aftera geola - dopo di yule, affine al termine giuli che per il popolo degli angli definiva i mesi che nel calendario giuliano corrispondevano a dicembre e a gennaio:

" Antiqui autem Anglorum populi ... 
Primusque eorum mensis, quidem Latini Januarium vocant, dicitur Giuli ... 
December Giuli, eodem Januarius nomine, vocatur ... 
Menses Giuli a conversione solis in auctum diei, quia unus eorum praecedit, alius subsequitur, nomina accipiunt ..."

L'antico popolo degli angli ...
Il primo di quei mesi, che i latini chiamano gennaio, lo denomino Giuli ...
Dicembre Giuli, con lo stesso nome, chiamano Gennaio ...
I mesi Giuli ricevono i loro nomi dal mutare del sole nell'aumentare del giorno, perché uno di essi li precede, l'altro li segue ...

De temporum ratione - XV -
725 d.C.
Beda il Venerabile
Liberamente tradotto da Me Medesima

Gleðileg jól - Cartolina natalizia

Nell'antico norreno Yule dal proto indoeuropeo *yekə a cui segue il proto germanico *jehwlą, era detto Jól/Jul, e i due mesi giulierano distribuiti nel mese di Ýlir che iniziava di martedì nella settimana del 10 - 17 novembre, nel mese di Jólmánuðr che iniziava di mercoledì nella settimana del 10 - 17 dicembre e nel mese di Þorri* che iniziava di venerdì nella settimana del 9 - 16 gennaio; in quest'arco temporale definito di mezzo inverno Yule era associato a una festività pagana scandinava e dal libro "Jul, disting och förkyrklig tideräkning: Kalendrar och kalendariska riter i det förkristna Norden Kungl", di Andreas Nordberg, professore della Stockholm University - Dipartimento di Etnologia, Storia delle Religioni e Studi di Genere, sappiamo che: " La festa pre-cristiana di Yule si verificava alla prima luna piena dopo la prima luna nuova dopo il solstizio d'inverno..." ovvero la terza dall'inizio dell'anno, per cui il solstizio d'inverno non era la festa di Yule, ma semplicemente lo strumento che aiutava a determinarne la data che a sua volta determinava l'introduzione o meno della tredicesima luna (mese) affinché la festa potesse cadere ogni anno nel giorno della prima luna piena dopo la prima luna nuova dopo il solstizio d'inverno.

Glædelig Jul! Spartito di canzone natalizia in una cartolina natalizia norvegese - 1906 - Cartolina natalizia

A partire dal X secolo, con re Haakon il Buono, la parola Yule inizia a designare il Natale cristiano e diventa il sinonimo arcaico dell'attuale Christmas così come Yuletide, che nella stagione natalizia indica i 12 giorni tra il Natale e l'Epifania, lo diventa di Christmastide.
Le attestazioni della festa di Yule risalgono all'età cristiana, alcune ritualità che le vengono attribuite sono ovviamente contaminate, per cui il percorso che porta alla loro descrizione prosegue in senso inverso a quello cronologico ovvero si parte dal cristianesimo per giungere al paganesimo, non il contrario.

Þorri*= Quest'anno la prima luna piena dopo la prima luna nuova dopo il solstizio d'inverno nel calendario gregoriano cadrà il 17 di gennaio corrispettivo di Þorri

A Happy Christmas - Cartolina natalizia

Buon Natale - Anni '40 - Cartolina natalizia

Auguro a tutti voi un lieto solstizio d'inverno e vi invito ad aprire domani la ventiduesima finestra del calendario  nel blog  Attimi della mia Fata, Graziana

Per ulteriori informazioni


Per ulteriori informazioni


lunedì 13 dicembre 2021

Santa Lucia, per tua virginitate

Tredicesima finestra del Calendario dell'Avvento del Focolare dell'Anima - VIII Edizione Natale 2021

13 dicembre - Calendario dell'Avvento

Pieraccio Tedaldi è un poeta fioretino, visse tra la fine del '200 e la prima meta del '300, compose 43 sonetti e il trentanovesimo è una vera e propria preghiera che, come vuole la tradizione, rivolge a Santa Lucia protettrice della vista.

Santa Lucia, per tua virginitate
i’ priego te che per me priegh’Iddio
che lui mi sani ciascun occhio mio,
dov’i’ ho tant’amara scuritate,

e che m’allumi per la sua pietate,
ben che degno di ciò i’ non sie io:
ch’i’son malvagio peccatore e rio,
ed hollo offeso in tanta quantitate.

Ancora il prega che sua perdonanza
vinca ed uccida il mio grieve peccato,
e che non guardi a la mia ignoranza.

Se io sarò da lui ralluminato,
io lascerò il peccato e l’arroganza,
ed a lui mostrarò ch’i’ non sia ingrato.


Per la traduzione automatica google

Santa Lucia, per tua virginitate
io prego te che per me preghi Iddio
che lui mi sani ciascun occhio mio,
dove io ho tanta amara oscurità,

e che mi dia la luce per la sua pietà,
ben che degno di ciò io non sia io:
che io sono malvagio peccatore e reo,
ed lo ho offeso in tanta quantità.

Ancora pregalo che il suo perdono
vinca ed uccida il mio greve peccato,
e che non guardi alla mia ignoranza.

Se io sarò da lui illuminato,
io lascerò il peccato e l’arroganza,
ed a lui mostrarò che io non sia ingrato.

Immaginetta di Santa Lucia

Buona festa di Santa Lucia a tutti e tanti auguri a chi fa l'onomastico.
Domani per la quattordicesima finestra si va da Mirtillo su Mirtillo14-camminando



giovedì 9 dicembre 2021

Il labirinto natalizio

9 dicembre - Calendario dell'Avvento

 ... Fe far poi per nasconder tanto scorno
Da Dedalo un difficil laberinto,
Il qual di grosse, e d'alte mura intorno
In pochi dì fu fabricato, e cinto
Com'un dentro vi gia, perdea il ritorno, 
E si trovava in mille errori avinto. 
Da mille incerte strade hor quinci, hor quindi,
Spint'era hor ver gl'Iberi, hor verso gl'Indi ... "

Metamorfosi - Il Minotauro VIII 161-168
Publio Ovidio Nasone
Traduzione Giovanni Andrea Dell'Anguillara

Con la nona finestra del Calendario dell'Avvento del Focolare dell'Anima - VIII Edizione Natale 2021 iniziano i giochi e diamo i numeri. Il Golky ha scomposto l'incipit di un racconto natalizio in 10 frasi, chi di voi vuole trovare la strada che delinea il percorso dall'autore e chi invece vuole costruire una nuova sequenza che porti sempre all'uscita del labirinto? 

Buon divertimento.

Celebrazione di Natale - Uscita dalla chiesa

Tetro e ogivale è l'antico palazzo dei vescovi, stillante salnitro dai muri, rimanerci è un supplizio nelle notti d'inverno. - Da qui si parte

1 Come farà l'arcivescovo? 

2 Nella sera di Natale Dio dilaga nel tempio, per l'arcivescovo, le navate ne rigurgitano letteralmente, al punto che le porte stentano a chiudersi; 

3 Tutti hanno una consolazione:

4 e, pur mancando le stufe, fa così caldo che le vecchie bisce bianche si risvegliano nei sepolcri degli storici abati e salgono dagli sfiatatoi dei sotterranei sporgendo gentilmente la testa dalle balaustre dei confessionali. 

5 E l'adiacente cattedrale è immensa, a girarla tutta non basta una vita, e c'è un tale intrico di cappelle e sacrestie che, dopo secoli di abbandono, ne sono rimaste alcune pressoché inesplorate.  

6 L'arcivescovo ha Dio, la sera di Natale. Inginocchiato solo soletto nel mezzo della cattedrale gelida e deserta a prima vista potrebbe quasi far pena, e invece se si sapesse! 

7 Che farà la sera di Natale - ci si domanda – lo scarno arcivescovo tutto solo, mentre la città è in festa? Come potrà vincere la malinconia? 

8 Solo soletto non è, non ha neanche freddo, né si sente abbandonato. 

9 Sorrideva lo zelante don Valentino, segretario di sua eccellenza, udendo la gente parlare così. 

10 il bimbo ha il treno e pinocchio, la sorellina ha la bambola, la mamma ha i figli intorno a sé, il malato una nuova speranza, il vecchio scapolo il compagno di dissipazioni, il carcerato la voce di un altro dalla cella vicina.


Domani con la decima finestra del calendario, in questo stesso post il racconto da cui è stato estratto l'incipit scomposto


10 dicembre 2021
Decima finestra del Calendario dell'Avvento del Focolare dell'Anima - VIII Edizione Natale 2021

Tetro e ogivale è l'antico palazzo dei vescovi, stillante salnitro dai muri, rimanerci è un supplizio nelle notti d'inverno.
5 E l'adiacente cattedrale è immensa, a girarla tutta non basta una vita, e c'è un tale intrico di cappelle e sacrestie che, dopo secoli di abbandono, ne sono rimaste alcune pressoché inesplorate. 
7 Che farà la sera di Natale - ci si domanda – lo scarno arcivescovo tutto solo, mentre la città è in festa?Come potrà vincere la malinconia?  
3Tutti hanno una consolazione: 
10 il bimbo ha il treno e pinocchio, la sorellina ha la bambola, la mamma ha i figli intorno a sé, il malato una nuova speranza, il vecchio scapolo il compagno di dissipazioni, il carcerato la voce di un altro dalla cella vicina. 
1 Come farà l'arcivescovo? 
9 Sorrideva lo zelante don Valentino, segretario di sua eccellenza, udendo la gente parlare così. 
6 L'arcivescovo ha Dio, la sera di Natale. Inginocchiato solo soletto nel mezzo della cattedrale gelida e deserta a prima vista potrebbe quasi far pena, e invece se si sapesse!
8 Solo soletto non è, non ha neanche freddo, né si sente abbandonato.
2 Nella sera di Natale Dio dilaga nel tempio, per l'arcivescovo, le navate ne rigurgitano letteralmente, al punto che le porte stentano a chiudersi;
4 e, pur mancando le stufe, fa così caldo che le vecchie bisce bianche si risvegliano nei sepolcri degli storici abati e salgono dagli sfiatatoi dei sotterranei sporgendo gentilmente la testa dalle balaustre dei confessionali.

10 dicembre - Calendario dell'Avvento 2021

La sequenza dell'autore  è 5 - 7 - 3 - 10 - 1 - 9 - 6 - 8 - 2 - 4, Caterina e Graziana hanno seguito lo stesso percorso, Sari, Elettra, Mirtillo, Pia lo hanno incrociato in qualche passaggio e Negus è andato per conto suo, comunque sia tutti siete usciti dal labirinto. Complimenti e grazie per aver partecipato. 

La sequenza di Sari

Tetro e ogivale è l'antico palazzo dei vescovi, stillante salnitro dai muri, rimanerci è un supplizio nelle notti d'inverno.
 E l'adiacente cattedrale è immensa, a girarla tutta non basta una vita, e c'è un tale intrico di cappelle e sacrestie che, dopo secoli di abbandono, ne sono rimaste alcune pressoché inesplorate.
10 Il bimbo ha il treno e pinocchio, la sorellina ha la bambola, la mamma ha i figli intorno a sé, il malato una nuova speranza, il vecchio scapolo il compagno di dissipazioni, il carcerato la voce di un altro dalla cella vicina.
3 Tutti hanno una consolazione
1 Come farà l'arcivescovo?
7 Che farà la sera di Natale - ci si domanda – lo scarno arcivescovo tutto solo, mentre la città è in festa? Come potrà vincere la malinconia?
9 Sorrideva lo zelante don Valentino, segretario di sua eccellenza, udendo la gente parlare così
8 Solo soletto non è, non ha neanche freddo, né si sente abbandonato
6 L'arcivescovo ha Dio, la sera di Natale. Inginocchiato solo soletto nel mezzo della cattedrale gelida e deserta a prima vista potrebbe quasi far pena, e invece se si sapesse!
4 E, pur mancando le stufe, fa così caldo che le vecchie bisce bianche si risvegliano nei sepolcri degli storici abati e salgono dagli sfiatatoi dei sotterranei sporgendo gentilmente la testa dalle balaustre dei confessionali.
2 Nella sera di Natale Dio dilaga nel tempio, per l'arcivescovo, le navate ne rigurgitano letteralmente, al punto che le porte stentano a chiudersi.

La sequenza di Elettra

Tetro e ogivale è l'antico palazzo dei vescovi, stillante salnitro dai muri, rimanerci è un supplizio nelle notti d'inverno.
1 Come farà l'arcivescovo?
7 Che farà la sera di Natale - ci si domanda – lo scarno arcivescovo tutto solo, mentre la città è in festa? Come potrà vincere la malinconia?
9 Sorrideva lo zelante don Valentino, segretario di sua eccellenza, udendo la gente parlare così.
2 Nella sera di Natale Dio dilaga nel tempio, per l'arcivescovo, le navate ne rigurgitano letteralmente, al punto che le porte stentano a chiudersi;
4 e, pur mancando le stufe, fa così caldo che le vecchie bisce bianche si risvegliano nei sepolcri degli storici abati e salgono dagli sfiatatoi dei sotterranei sporgendo gentilmente la testa dalle balaustre dei confessionali.
8 Solo soletto non è, non ha neanche freddo, né si sente abbandonato.
3 Tutti hanno una consolazione:
10 il bimbo ha il treno e pinocchio, la sorellina ha la bambola, la mamma ha i figli intorno a sé, il malato una nuova speranza, il vecchio scapolo il compagno di dissipazioni, il carcerato la voce di un altro dalla cella vicina.
6 L'arcivescovo ha Dio, la sera di Natale. Inginocchiato solo soletto nel mezzo della cattedrale gelida e deserta a prima vista potrebbe quasi far pena, e invece se si sapesse!
5 E l'adiacente cattedrale è immensa, a girarla tutta non basta una vita, e c'è un tale intrico di cappelle e sacrestie che, dopo secoli di abbandono, ne sono rimaste alcune pressoché inesplorate.

Coro di angeli musicanti  1435-1440 Paolo di Stefano Badaloni detto Paolo Schiavo  Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie San Giovanni Valdarno Arezzo

Coro di angeli musicanti 
1435-1440
Paolo di Stefano Badaloni detto Paolo Schiavo 
Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie
San Giovanni Valdarno Arezzo


La sequenza di Mirtillo

Tetro e ogivale è l'antico palazzo dei vescovi, stillante salnitro dai muri, rimanerci è un supplizio nelle notti d'inverno.
5 E l'adiacente cattedrale è immensa, a girarla tutta non basta una vita, e c'è un tale intrico di cappelle e sacrestie che, dopo secoli di abbandono, ne sono rimaste alcune pressoché inesplorate
7 Che farà la sera di Natale - ci si domanda – lo scarno arcivescovo tutto solo, mentre la città è in festa? Come potrà vincere la malinconia?
9 Sorrideva lo zelante don Valentino, segretario di sua eccellenza, udendo la gente parlare così.
10 il bimbo ha il treno e pinocchio, la sorellina ha la bambola, la mamma ha i figli intorno a sé, il malato una nuova speranza, il vecchio scapolo il compagno di dissipazioni, il carcerato la voce di un altro dalla cella vicina.
3 Tutti hanno una consolazione:
1 Come farà l'arcivescovo?
8 Solo soletto non è, non ha neanche freddo, né si sente abbandonato.
6 L'arcivescovo ha Dio, la sera di Natale. Inginocchiato solo soletto nel mezzo della cattedrale gelida e deserta a prima vista potrebbe quasi far pena, e invece se si sapesse!
2 Nella sera di Natale Dio dilaga nel tempio, per l'arcivescovo, le navate ne rigurgitano letteralmente, al punto che le porte stentano a chiudersi;
4 e, pur mancando le stufe, fa così caldo che le vecchie bisce bianche si risvegliano nei sepolcri degli storici abati e salgono dagli sfiatatoi dei sotterranei sporgendo gentilmente la testa dalle balaustre dei confessionali.

La sequenza di Caterina

Tetro e ogivale è l'antico palazzo dei vescovi, stillante salnitro dai muri, rimanerci è un supplizio nelle notti d'inverno. 
5 E l'adiacente cattedrale è immensa, a girarla tutta non basta una vita, e c'è un tale intrico di cappelle e sacrestie che, dopo secoli di abbandono, ne sono rimaste alcune pressoché inesplorate.
7 Che farà la sera di Natale - ci si domanda – lo scarno arcivescovo tutto solo, mentre la città è in festa? Come potrà vincere la malinconia?
3 Tutti hanno una consolazione:
10 il bimbo ha il treno e pinocchio, la sorellina ha la bambola, la mamma ha i figli intorno a sé, il malato una nuova speranza, il vecchio scapolo il compagno di dissipazioni, il carcerato la voce di un altro dalla cella vicina.
Come farà l'arcivescovo?
9 Sorrideva lo zelante don Valentino, segretario di sua eccellenza, udendo la gente parlare così.
6 L'arcivescovo ha Dio, la sera di Natale. Inginocchiato solo soletto nel mezzo della cattedrale gelida e deserta a prima vista potrebbe quasi far pena, e invece se si sapesse!
8 Solo soletto non è, non ha neanche freddo, né si sente abbandonato.
2 Nella sera di Natale Dio dilaga nel tempio, per l'arcivescovo, le navate ne rigurgitano letteralmente, al punto che le porte stentano a chiudersi;
4 e, pur mancando le stufe, fa così caldo che le vecchie bisce bianche si risvegliano nei sepolcri degli storici abati e salgono dagli sfiatatoi dei sotterranei sporgendo gentilmente la testa dalle balaustre dei confessionali.

Coro di angeli musicanti - dettaglio alto 1435-1440 Paolo di Stefano Badaloni detto Paolo Schiavo Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie San Giovanni Valdarno Arezzo

Coro di angeli musicanti - dettaglio alto
1435-1440
Paolo di Stefano Badaloni detto Paolo Schiavo
Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie
San Giovanni Valdarno Arezzo


La sequenza di Pia

Tetro e ogivale è l'antico palazzo dei vescovi, stillante salnitro dai muri, rimanerci è un supplizio nelle notti d'inverno.
5 E l'adiacente cattedrale è immensa, a girarla tutta non basta una vita, e c'è un tale intrico di cappelle e sacrestie che, dopo secoli di abbandono, ne sono rimaste alcune pressoché inesplorate.
2 Nella sera di Natale Dio dilaga nel tempio, per l'arcivescovo, le navate ne rigurgitano letteralmente, al punto che le porte stentano a chiudersi;
4 e, pur mancando le stufe, fa così caldo che le vecchie bisce bianche si risvegliano nei sepolcri degli storici abati e salgono dagli sfiatatoi dei sotterranei sporgendo gentilmente la testa dalle balaustre dei confessionali.
Come farà l'arcivescovo?
3 Tutti hanno una consolazione:
10 il bimbo ha il treno e pinocchio, la sorellina ha la bambola, la mamma ha i figli intorno a sé, il malato una nuova speranza, il vecchio scapolo il compagno di dissipazioni, il carcerato la voce di un altro dalla cella vicina.
7 Che farà la sera di Natale - ci si domanda – lo scarno arcivescovo tutto solo, mentre la città è in festa? Come potrà vincere la malinconia?
9 Sorrideva lo zelante don Valentino, segretario di sua eccellenza, udendo la gente parlare così.
8 Solo soletto non è, non ha neanche freddo, né si sente abbandonato.
6 L'arcivescovo ha Dio, la sera di Natale. Inginocchiato solo soletto nel mezzo della cattedrale gelida e deserta a prima vista potrebbe quasi far pena, e invece se si sapesse!
La sequenza di Negus

Tetro e ogivale è l'antico palazzo dei vescovi, stillante salnitro dai muri, rimanerci è un supplizio nelle notti d'inverno.
1 Come farà l'arcivescovo?
2 Nella sera di Natale Dio dilaga nel tempio, per l'arcivescovo, le navate ne rigurgitano letteralmente, al punto che le porte stentano a chiudersi;
4 e, pur mancando le stufe, fa così caldo che le vecchie bisce bianche si risvegliano nei sepolcri degli storici abati e salgono dagli sfiatatoi dei sotterranei sporgendo gentilmente la testa dalle balaustre dei confessionali.
7 Che farà la sera di Natale - ci si domanda – lo scarno arcivescovo tutto solo, mentre la città è in festa? Come potrà vincere la malinconia?
9 Sorrideva lo zelante don Valentino, segretario di sua eccellenza, udendo la gente parlare così.
6 L'arcivescovo ha Dio, la sera di Natale. Inginocchiato solo soletto nel mezzo della cattedrale gelida e deserta a prima vista potrebbe quasi far pena, e invece se si sapesse!
8 Solo soletto non è, non ha neanche freddo, né si sente abbandonato.
5 E l'adiacente cattedrale è immensa, a girarla tutta non basta una vita, e c'è un tale intrico di cappelle e sacrestie che, dopo secoli di abbandono, ne sono rimaste alcune pressoché inesplorate.
3 Tutti hanno una consolazione:
10 il bimbo ha il treno e pinocchio, la sorellina ha la bambola, la mamma ha i figli intorno a sé, il malato una nuova speranza, il vecchio scapolo il compagno di dissipazioni, il carcerato la voce di un altro dalla cella vicina.

Coro di angeli musicanti - dettaglio centro alto 1435-1440 Paolo di Stefano Badaloni detto Paolo Schiavo Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie San Giovanni Valdarno Arezzo

Coro di angeli musicanti - dettaglio centro alto
1435-1440
Paolo di Stefano Badaloni detto Paolo Schiavo
Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie
San Giovanni Valdarno Arezzo


La sequenza di Graziana

Tetro e ogivale è l'antico palazzo dei vescovi, stillante salnitro dai muri, rimanerci è un supplizio nelle notti d'inverno.

5 E l'adiacente cattedrale è immensa, a girarla tutta non basta una vita, e c'è un tale intrico di cappelle e sacrestie che, dopo secoli di abbandono, ne sono rimaste alcune pressoché inesplorate. 
7 Che farà la sera di Natale - ci si domanda – lo scarno arcivescovo tutto solo, mentre la città è in festa?Come potrà vincere la malinconia?  
3Tutti hanno una consolazione: 
10 il bimbo ha il treno e pinocchio, la sorellina ha la bambola, la mamma ha i figli intorno a sé, il malato una nuova speranza, il vecchio scapolo il compagno di dissipazioni, il carcerato la voce di un altro dalla cella vicina. 
1 Come farà l'arcivescovo? 
9 Sorrideva lo zelante don Valentino, segretario di sua eccellenza, udendo la gente parlare così. 
6 L'arcivescovo ha Dio, la sera di Natale. Inginocchiato solo soletto nel mezzo della cattedrale gelida e deserta a prima vista potrebbe quasi far pena, e invece se si sapesse!
8 Solo soletto non è, non ha neanche freddo, né si sente abbandonato.
2 Nella sera di Natale Dio dilaga nel tempio, per l'arcivescovo, le navate ne rigurgitano letteralmente, al punto che le porte stentano a chiudersi;
4 e, pur mancando le stufe, fa così caldo che le vecchie bisce bianche si risvegliano nei sepolcri degli storici abati e salgono dagli sfiatatoi dei sotterranei sporgendo gentilmente la testa dalle balaustre dei confessionali.

Coro di angeli musicanti  - dettaglio centro basso  1435-1440 Paolo di Stefano Badaloni detto Paolo Schiavo Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie San Giovanni Valdarno Arezzo

Coro di angeli musicanti  - dettaglio centro basso
 1435-1440
Paolo di Stefano Badaloni detto Paolo Schiavo
Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie
San Giovanni Valdarno Arezzo

Coro di angeli musicanti dettaglio basso 1435-1440 - Paolo di Stefano Badaloni detto Paolo Schiavo Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie San Giovanni Valdarno Arezzo

Coro di angeli musicanti dettaglio basso
1435-1440
Paolo di Stefano Badaloni detto Paolo Schiavo
Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie
 San Giovanni Valdarno Arezzo

Tetro e ogivale è l'antico palazzo dei vescovi, stillante salnitro dai muri, rimanerci è un supplizio nelle notti d'inverno. E l'adiacente cattedrale è immensa, a girarla tutta non basta una vita, e c'è un tale intrico di cappelle e sacrestie che, dopo secoli di abbandono, ne sono rimaste alcune pressoché inesplorate. Che farà la sera di Natale - ci si domanda – lo scarno arcivescovo tutto solo, mentre la città è in festa? Come potrà vincere la malinconia? Tutti hanno una consolazione: il bimbo ha il treno e pinocchio, la sorellina ha la bambola, la mamma ha i figli intorno a sé, il malato una nuova speranza, il vecchio scapolo il compagno di dissipazioni, il carcerato la voce di un altro dalla cella vicina. Come farà l'arcivescovo? Sorrideva lo zelante don Valentino, segretario di sua eccellenza, udendo la gente parlare così. L'arcivescovo ha Dio, la sera di Natale. Inginocchiato solo soletto nel mezzo della cattedrale gelida e deserta a prima vista potrebbe quasi far pena, e invece se si sapesse! Solo soletto non è, non ha neanche freddo, né si sente abbandonato. Nella sera di Natale Dio dilaga nel tempio, per l'arcivescovo, le navate ne rigurgitano letteralmente, al punto che le porte stentano a chiudersi; e, pur mancando le stufe, fa così caldo che le vecchie bisce bianche si risvegliano nei sepolcri degli storici abati e salgono dagli sfiatatoi dei sotterranei sporgendo gentilmente la testa dalle balaustre dei confessionali.
Così, quella sera il Duomo; traboccante di Dio. E benché sapesse che non gli competeva, don Valentino si tratteneva perfino troppo volentieri a disporre l'inginocchiatoio del presule. Altro che alberi, tacchini e vino spumante. Questa, una serata di Natale. Senonché in mezzo a questi pensieri, udì battere a una porta. "Chi bussa alle porte del Duomo" si chiese don Valentino "la sera di Natale? Non hanno ancora pregato abbastanza? Che smania li ha presi?" Pur dicendosi così andò ad aprire e con una folata divento entrò un poverello in cenci.
"Che quantità di Dio! " esclamò sorridendo costui guardandosi intorno- "Che bellezza! Lo si sente perfino di fuori.
Monsignore, non me ne potrebbe lasciare un pochino? Pensi, è la sera di Natale. "
"E' di sua eccellenza l'arcivescovo" rispose il prete. "Serve a lui, fra un paio d'ore. Sua eccellenza fa già la vita di un santo, non pretenderai mica che adesso rinunci anche a Dio! E poi io non sono mai stato monsignore."
"Neanche un pochino, reverendo? Ce n'è tanto! Sua eccellenza non se ne accorgerebbe nemmeno!"
"Ti ho detto di no... Puoi andare... Il Duomo è chiuso al pubblico" e congedò il poverello con un biglietto da cinque lire.
Ma come il disgraziato uscì dalla chiesa, nello stesso istante Dio disparve. Sgomento, don Valentino si guardava intorno, scrutando le volte tenebrose: Dio non c'era neppure lassù. Lo spettacoloso apparato di colonne, statue, baldacchini, altari, catafalchi, candelabri, panneggi, di solito così misterioso e potente, era diventato all'improvviso inospitale e sinistro. E tra un paio d'ore l'arcivescovo sarebbe disceso.
Con orgasmo don Valentino socchiuse una delle porte esterne, guardò nella piazza. Niente. Anche fuori, benché fosse Natale, non c'era traccia di Dio. Dalle mille finestre accese giungevano echi di risate, bicchieri infranti, musiche e perfino bestemmie. Non campane, non canti.
Don Valentino uscì nella notte, se n'andò per le strade profane, tra fragore di scatenati banchetti. Lui però sapeva l'indirizzo giusto. Quando entrò nella casa, la famiglia amica stava sedendosi a tavola. Tutti si guardavano benevolmente l'un l'altro e intorno ad essi c'era un poco di Dio.
"Buon Natale, reverendo" disse il capofamiglia. "Vuol favorire?"
"Ho fretta, amici" rispose lui. "Per una mia sbadataggine Iddio ha abbandonato il Duomo e sua eccellenza tra poco va a pregare. Non mi potete dare il vostro? Tanto, voi siete in compagnia, non ne avete un assoluto bisogno."
"Caro il mio don Valentino" fece il capofamiglia. "Lei dimentica, direi, che oggi è Natale. Proprio oggi i miei figli dovrebbero far a meno di Dio? Mi meraviglio, don Valentino."
E nell'attimo stesso che l'uomo diceva così Iddio sgusciò fuori dalla stanza, i sorrisi giocondi si spensero e il cappone arrosto sembrò sabbia tra i denti.
Via di nuovo allora, nella notte, lungo le strade deserte. Cammina cammina, don Valentino infine lo rivide. Era giunto alle porte della città e dinanzi a lui si stendeva nel buio, biancheggiando un poco per la neve, la grande campagna. Sopra i prati e i filari di gelsi, ondeggiava Dio, come aspettando. Don Valentino cadde in ginocchio.
"Ma che cosa fa, reverendo?" gli domandò un contadino. "Vuoi prendersi un malanno con questo freddo?"
"Guarda laggiù figliolo. Non vedi?"
Il contadino guardò senza stupore. "È nostro" disse. "Ogni Natale viene a benedire i nostri campi."
" Senti " disse il prete. "Non me ne potresti dare un poco? In città siamo rimasti senza, perfino le chiese sono vuote. Lasciamene un pochino che l'arcivescovo possa almeno fare un Natale decente."
"Ma neanche per idea, caro il mio reverendo! Chi sa che schifosi peccati avete fatto nella vostra città. Colpa vostra. Arrangiatevi."
"Si è peccato, sicuro. E chi non pecca? Ma puoi salvare molte anime figliolo, solo che tu mi dica di sì."
"Ne ho abbastanza di salvare la mia!" ridacchiò il contadino, e nell'attimo stesso che lo diceva, Iddio si sollevò dai suoi campi e scomparve nel buio.
Andò ancora più lontano, cercando. Dio pareva farsi sempre più raro e chi ne possedeva un poco non voleva cederlo (ma nell'atto stesso che lui rispondeva di no, Dio scompariva, allontanandosi progressivamente).
Ecco quindi don Valentino ai limiti di una vastissima landa, e in fondo, proprio all'orizzonte,risplendeva dolcemente Dio come una nube oblunga. Il pretino si gettò in ginocchio nella neve. "Aspettami, o Signore " supplicava "per colpa mia l'arcivescovo è rimasto solo, e stasera è Natale!"
Aveva i piedi gelati, si incamminò nella nebbia, affondava fino al ginocchio, ogni tanto stramazzava lungo disteso. Quanto avrebbe resistito?
Finché udì un coro disteso e patetico, voci d'angelo, un raggio di luce filtrava nella nebbia. Aprì una porticina di legno: era una grandissima chiesa e nel mezzo, tra pochi lumini, un prete stava pregando. E la chiesa era piena di paradiso.
"Fratello" gemette don Valentino, al limite delle forze, irto di ghiaccioli "abbi pietà di me. Il mio arcivescovo per colpa mia è rimasto solo e ha bisogno di Dio. Dammene un poco, ti prego."
Lentamente si voltò colui che stava pregando. E don Valentino, riconoscendolo, si fece, se era possibile, ancora più pallido.
"Buon Natale a te, don Valentino" esclamò l'arcivescovo facendosi incontro, tutto recinto di Dio. "Benedetto ragazzo, ma dove ti eri cacciato? Si può sapere che cosa sei andato a cercar fuori in questa notte da lupi?"

Racconto di Natale
Dino Buzzati

Domani  con l'undicesima finestra del calendario si gioca con Elettra su Ad Maiora

lunedì 6 dicembre 2021

La cucina della Signora Babbo Natale

E. C. Gardner (vedi La Signora Babbo Natale), in un suo articolo del 1887 intitolato "Un noce americano stagionato", scritto per la Good Housekeepingracconta di un incontro onirico avvenuto la notte successiva alla Festa del Ringraziamento e sostiene di aver ricevuto le istruzioni, per disegnare un modello di moderna cucina ideale, nientepopodimeno che da Mrs. Santa Claus e oggi, nella sesta finestra del Calendario dell'Avvento del Focolare dell'Anima - VIII Edizione 2021, giorno della Festa di San Nicola, di tale cucina vi propongo la descrizione.

Buona lettura

6 dicembre - Calendario dell'Avvento 2021

" ... Ti prego di disegnare una stanza d'angolo, cioè una stanza con due pareti esterne con almeno due grandi finestre ciascuna e una porta esterna vicino all'angolo tra di loro. Ora metti il ​​piano davanti a te* con la porta nell'angolo in basso a sinistra. Lungo la parete di destra della stanza fai le scale 'sul retro'. Salirai dal corridoio laterale che confina con la cucina stessa. A destra, vicino all'angolo superiore, si trova la porta che conduce a questo ingresso, alla sala da pranzo e alla parte anteriore della casa. nel mezzo del lato più lontano da te costruisci la rientranza di mattoni poco profonda per la distanza, a destra di questa c'è la porta della dispensa del maggiordomo, e a sinistra la per te le porcellane. Non hai scoperto che non è sempre facile avere finestre ai lati opposti di una stanza? Dimentichi che pochissime cucine già esistenti hanno o possono avere quel particolare vantaggio? Ti sto mostrando un piano che può essere seguito quasi in moltissime case già costruite, così come in quelle nuove, anche se non ti sembra mai che una casa debba essere ristrutturata per migliorare il reparto di lavoro. Sei abbastanza pronto per ampliare il salotto e la sala da pranzo - specialmente la sala da pranzo - e per mettere ogni sorta di appendici fantastiche per la mostra, ma quando sentiamo dei tuoi miglioramenti per alleggerire le faccende domestiche? Dici che questo non è un piano straordinario. Spero di no; sarebbe utile a pochissime persone se lo fosse. Dato che conosco moltissime persone stupide, raramente mi rifiuto di spiegare anche quelle cose semplici che dovrebbero essere comprese senza spiegazione, quindi te lo spiegherò. "La disposizione della cucina, come devi sapere, è il centro e la fonte del lavoro in cucina. A meno che la stanza non sia molto più grande di quanto la cucina possa essere, questa dovrebbe stare vicino a un lato della stanza, e per sicurezza contro il fuoco dovrebbe essere previsto un muro di mattoni contro il quale è appoggiata. Se questo muro ritorna un po' su ogni lato, formando una sorta di rientranza, non farà male e aiuterà a mantenere la temperatura uniforme che è così necessaria in cucina. dove la maggior parte delle materie prime che viene conservata e mescolata, preparatoria alla cottura, è a portata di mano, e il lavello con i ripiani adiacenti è a malapena a una distanza di un braccio. Dall'altro lato della sezione si trova il ripiano di intaglio dove il cibo cotto è preparato per la tavola, e da cui si inoltra alla sala da pranzo. Sotto una porzione di questo ripiano vicino al piano c'è una serpentina di tubo dell'acqua calda, che, quando lo si desidera, manterrà le stoviglie ad alta temperatura senza scottarsi Un'altra parte di questo scaffale, davanti allo scivolo, è incernierato in modo da ribaltarsi contro il muro, ed è presente un dispositivo simile sul lato dispensa del tramezzo, in modo che quando entrambe queste sezioni incernierate sono sollevate la porta tra i due appartamenti può essere aperta ".
"Ma non dovrebbe mai essere; il cuoco non ha nulla a che fare con la dispensa del maggiordomo." "Supponiamo che il maggiordomo sia impossibilitato e la cuoca venga chiamata al capezzale di un cugino malato; o supponiamo che cento cose possano accadere per lasciare la padrona con un solo domestico, o anche per" fare il proprio lavoro "da solo, vedi quanto sarebbe meglio avere un percorso diretto dalla sala da pranzo alla cucina? Normalmente questa porta è chiusa a chiave, la chiave nella tasca della padrona e l'unico mezzo di comunicazione tra i due reparti è attraverso lo scivolo nella parte superiore della porta. "
"Ma alcune governanti si oppongono persino allo scivolo."
"Ovviamente, e questo è uno dei pregi di questo piano: la sua adattabilità a gusti e costumi diversi. Se potessi trovare le sei migliori governanti del mondo, pensi che sistemerebbero le loro cucine tutte allo stesso modo? Non in alcun modo."
"Che bisogno ha la serratura se la padrona tiene le chiavi della dispensa del maggiordomo?"
"Chi se non un uomo farebbe una domanda del genere? Quando trovi una governante che non ha nulla di cotto o crudo, in bottiglie, scatole o barattoli che è certa scomparirà misteriosamente a meno che non sia tenuta sotto chiave, puoi buttare lo spazio occupato da questo ripostiglio nella dispensa della cucina. "L'armadio del ghiaccio, come osserverai, è molto vicino alla sala da pranzo, dove dovrebbe essere, ma la porta per mettere il ghiaccio è nel corridoio sul retro e dovrebbe essere ad almeno un metro e mezzo dal pavimento. non è quello di prendere il posto della grande "cella frigorifera" così desiderabile per le governanti che non possono fare le loro compravendite giornalmente ".
"Posso chiedere se i domestici dovrebbero mangiare in cucina?"
"Sì; l'estremità della stanza dove sta la tavola può essere chiamata sala da pranzo e della cucina. È lontana dal calore della cucina e vicino alla porta esterna che rimarrebbe aperta nella stagione calda senza raffreddare il forno. Le mensole strette contro il muro vicino alla scala sono per le stoviglie della cucina. Il tavolo stesso, -
Ma perdonami! Ho già dormito troppo a lungo e ci sono molti altri punti che voglio spiegare ".
"Lasciami prendere un altro foglio di carta."
Andai alla mia scrivania per quello scopo, ma quando mi voltai indietro e cominciai a esprimere la mia disponibilità ad andare avanti, il tizzone d noce americano produsse uno schiocco straordinario, contrariamente a tutte le leggi conosciute del comportamento del noce, che sprigionò una nuvola di fumo e cenere nella stanza, e quando questa ritornò limpida rimasi solo. "

te* = Ho scelto l'uso del tu perché la traduzione automatica google non riconosce il "lei" di cortesia italiano e a coloro che leggono in inglese verrebbe tradotto con "her" alterando il senso dello scritto.

Un noce americano stagionato
E. C. Gardner
Liberamente tradotto da Me Medesima

L'ideale cucina moderna della Signora Babbo Natale - Un Noce Americano stagionato -  Good Housekeeping - E.C. Gardner - 1887

E in una cucina ideale cosa si potrà mai preparare durante la stagione natalizia? 
Ma i biscotti ovviamente.
A domani in questo stesso post con la settima finestra del calendario.



7 dicembre 2021
Settima finestra del Calendario dellAvvento del Focolare dell'Anima - VIII Edizione Natale 2021

" Canticchiando seguendo dalla radio a tutto volume la musica natalizia, la signora Claus prese dal forno una serie di biscotti ritagliati. Queste erano le sue cose preferite da fare, ed era molto creativa con il suo impasto. C'erano forme di bastoncini di zucchero, alberi, ghirlande natalizie e ogni altro oggetto natalizio a cui riusciva a pensare. Diverse volte aveva provato a ritagliare Babbo Natale dall'impasto, ma mai le era sembrato perfetto. La sua parte preferita di questi biscotti, ovviamente, era la decorazione. Spalmava sui biscotti la sua glassa speciale in tante sfumature diverse. Poi ci spruzzava sopra lo zucchero colorato. In realtà sembravano troppo carini per essere mangiati, ma alla fine della festa di Natale rimanevano solo le briciole ... "

Mrs. Claus: La "Prima Signora" del Polo Nord
Ruth Ann Krol Levato
Liberamente tradotto da Me Medesima

7 dicembre Calendario dell'Avvento 2021

Biscotti natalizi alla cannella

Ingredienti

250 g di farina
130 g di burro
90 g di zucchero
20 g di miele
7 g di cannella
1 uovo
1 tuorlo
1 pizzico di sale

Glassa

200 g di zucchero a velo
1 albume
3 g di succo di limone
coloranti alimentari

Preparazione

Unite tutti gli ingredienti e lavorateli facendo attenzione a non riscaldare troppo l'impasto che dovrà risultare omogeneo, avvolgetelo in una pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigo per circa un'ora, stendetelo poi ottonendo una sfoglia di circa 1/2 centimetro, con gli stampini ricavate le forme dei biscotti e disponeteli in una teglia precedentemente unta o rivestita di carta forno. Mettete in forno preriscaldato a 180° per circa 15 minuti.

Lasciateli raffreddare e se condividete la passione della Signora Babbo Natale potrete decorarli con la glassa colorata.

Montate l'albume, aggiungete il succo di limone e gradualmente lo zucchero a velo, mescolate fino a ottenere un composto liscio e omogeneo, suddividetelo per aggiungere i coloranti alimentari che avete scelto. Se serve potrete consenservarla in frigo per due giorni avendo l'accortezza di coprirla con la pellicola trasparente.

Biscotti natalizi alla cannella

Buon divertimento!

Domani festeggiamo l'Immacolata e apriremo l'ottava finestra del calendario nel blog di Sinforosa SINFOROSA CASTORO

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