sabato 30 settembre 2017

A protezione del cuore


Cuore, cuore mio sconvolto da tormenti senza scampo,
sorgi, i tuoi nemici vinci, opponendo ad essi il petto;
negli scontri a corpo a corpo fortemente tieni il campo.
E, se vinci, la tua gioia non mostrare innanzi a tutti;
se sei vinto, non giacere nella casa a lamentarti.
E gioisci delle gioie, addolorati dei mali,
ma non troppo: riconosci qual vicenda regge gli uomini.

Frammento 67 D
Archiloco


Buon fine settimana!

giovedì 28 settembre 2017

Nuvole - Insieme raccontiamo 25

Un libro vecchio, malconcio, con la copertina di pelle consunta dall’uso nell'incipit di Patricia Moll per Insieme raccontiamo che con il venticinquesimo capitolo inizia il suo terzo anno di vita.  
200/300 battute per il finale breve e 200/300 parole per il finale lungo.

Divertitevi!


Stava leggendo le prime pagine di un libro che aveva trovato su una bancarella dell’usato. Un libro vecchio, malconcio, con la copertina di pelle consunta dall’uso. Lo aveva comperato perché il titolo l’aveva colpita. Quasi attirata. QWHFETT. Che significato poteva avere?
Improvvisamente si rese conto di dover accendere l’abat-jour perché era diventato buio. Alle 3 pomeridiane? “Che strano” pensò. Si affacciò alla finestra del sessantesimo piano di un grattacielo di New York, Manhattan per essere precisi come le piaceva, per capire cosa stava succedendo.
Spalancò gli occhi. Nel primo pomeriggio di un giorno di piena estate nuvoloni strani si precipitavano sulla città come a ghermirla oscurando il cielo. Il grattacielo a fianco del suo….. No! Non era possibile! Si fregò gli occhi con forza. Pulì gli occhiali e li rimise. Eppure era vero. Anche se quello che stava vedendo era davvero assurdo, era realtà.
Oltre alle nuvole che parevano correre e rumoreggiare come un treno in corsa, c’era altro. E non le piaceva affatto. Quel grattacielo si era curvato come se si stesse quasi inchinando ad una oscura presenza.

Patricia Moll


Ritornò al libro e sentì un malessere che si manifestò in tutta la sua intensità quando lo aprì, una fitta lancinante le trafisse il petto, cadde a terra e si ritrovò davanti agli occhi una pagina con su scritto:

Qui Wadiam Habet Fortitudinem Ex Toto Tenet 
Chi ha la wadia* la forza del tutto tiene  

Doveva recuperare la wadia, si alzò e salì in cima al grattacielo che si piegò ancor di più per poterla spingere con maggiore slancio nel varco temporale che si era aperto tra le nuvole.
L'Italia del VII secolo l'accolse in un villaggio longobardo, riconobbe la capanna con il tetto di paglia a forma di cono, dal comignolo usciva del fumo nero e lui sicuramente stava sperimentando le sue pozioni, si avvicinò, bussò e una voce familiare dal di dentro la invitò a entrare.
- « Mi hai chiamata. »  disse senza esitare.
- « Certo, abbiamo stipulato un patto e un patto va rispettato. » rispose lo stregone per nulla turbato dagli abiti curiosi che lei indossava, poi continuò:
- « Hai trovato il libro e comprandolo hai pagato il tuo debito con me, ti restituisco l'anello che mi avevi lasciato in pegno. » 
- « Come è possibile che io sia viva? Sono stata uccisa in questa stanza secoli fa. »
- « Ti sei reincarnata e hai vissuto altre vite fin quando il libro non ti ha riportata qui facendoti ricordare chi eri. Il nostro rituale, interrotto dalla tua morte decretata dai guerrieri, doveva essere portato a compimento per volere degli dei e la tua richiesta, che comprendeva il desiderio di poter sgretolare ogni atto di involuzione del genere umano, adesso si avvererà. »
Lo stregone la portò nel bosco, la fece salire su un albero che si piegò e la rilanciò nel suo mondo, lei si guardò intorno e disse: « Da dove comincio? »

Wadia* = Nel diritto longobardo era una garanzia, un pegno lasciato a un creditore con cui si era stipulato un contratto formale che si chiamava wadiatio. Il debitore poteva in seguito riscattare il pegno o presentare al creditore dei fideiussori che lo riscattassero per lui.

Sciarada Sciaranti

Dietro le quinte

Patricia con il suo incipit ha posto, in quella che poi è stata ovviamente la mia idea di sviluppo, due tipi di ostacoli che per me fungono da stimolo e che prediligo, il primo è stato trovare un termine latino che iniziasse con la W e il secondo trovare un desiderio che non cadesse in maniera spudorata nel moralismo, ma che fosse funzionale alla vita; quindi ... 

Grazie Patricia!

venerdì 22 settembre 2017

Di equinozi e solstizi

Dall'equinozio di primavera, che guarda la costellazione dell'ariete, nel momento in cui il buio e la luce si bilanciano con il sole che sorge esattamente a est e tramonta precisamente a ovest, partendo dall'equatore abbiamo intrapreso un viaggio verso l'estremo nord per raggiungere allo zenit nel solstizio d'estate, sotto la costellazione del cancro, il giorno più lungo dell'anno e la notte più corta, siamo discesi verso sud di nuovo fino all'equatore per riconquistare un nuovo equilibrio tra luce e buio nell'equinozio d'autunno che guarda la costellazione della bilancia - il sole in questo istante si trova sul parallelo zero in bilico tra l'emisfero settentrionale e l'emisfero meridionale regalandoci quest'equa corrispondenza tra le ore del giorno e della notte - passo dopo passo ci avventureremo verso l'estremo sud per vivere al nadir nel solstizio d'inverno, sotto la costellazione del capricorno, la notte più lunga dell'anno e il giorno più corto, ritorneremo ancora una volta all'equatore e in un continuo divenire ricominceremo il viaggio.

Vedete un po' come lo spiegava nel 1833 l'abate Domenico Scinà:


" ... 121 - Si può ora comprendere, in che modo abbian luogo le stagioni diverse. Movendosi il sole sull'ecclittica taglia l'equatore in due punti, che si chiamano gli equinozii. Imperocché ove il punto dell'orbita del sole coincide coll'equatore in quel giorno il sole è obbligato in virtù del suo moto diurno a percorrere l'equatore, E come l'equatore è tagliato dall'orizzonte per ciascun punto della terra in due eguali parti; così il sole percorrendo in un giorno l'equatore sta tanto sopra quanto sotto l'orizzonte, e vien il giorno eguale alla notte. Il primo equinozio succede verso la costellazione di ariete, e dicesi equinozio di primavera. A misura che il sole si avanza sull'ecclittica va percorrendo col suo moto diurno diversi paralleli all'equatore; e come per noi il polo settentrionale è innalzato sopra l'orizzonte; così gli archi visibili dei paralleli diversi, che stan sopra l'orizzonte, sono più grandi di quelli che sono invisibili, e trovansi al di sotto; e però il sole come va percorrendo paralleli diversi sta più sopra che sotto l'orizzonte, e i giorni si van facendo più lunghi delle notti. Giunto il sole alla massima distanza dall'equatore percorre il parallelo gg', che dicesi il tropico di state, o per la vicina costellazione di cancro il tropico di cancro. Allora succede il giorno più lungo dell'anno, perché l'arco visibile di questo parallelo è il più grande di tutti gli altri, e la durata dei giorni in tal punto è quasi la stessa per la ragione che l'ecclittica gG' essendo tangente al circolo gg', il sole fa sembianza di percorrere per qualche tempo il medesimo cerchio diurno, e però dicesi solstizio di state. Da questo punto torna l'astro verso l'equatore percorrendo gli stessi paralleli col suo moto diurno, e quindi i giorni van facendosi più brevi, finché giunto all'equatore verso la costellazione della Libra succede di nuovo l'equinozio, che chiamasi d'autunno. Da lì il sole si va allontanando dall'equatore, e avvicinandosi verso il polo meridionale, ch'è per noi situato sotto il nostro orizzonte: il sole quindi va percorrendo dei paralleli ogni giorno, i cui archi visibili per noi sono sempre decrescenti, e minori degl'invisibili, e perciò i giorni diventano più brevi delle notti, finché giunge al parallelo GG', che dicesi tropico d'inverno, e per la vicina costellazione di capricorno il tropico di capricorno. Allora avviene la notte più lunga, l'ecclittica è tangente al tropico e si ha il solstizio d'inverno. Da questo tropico si volge il sole verso l'equatore, e ripigliando la sua nuova rivoluzione, torna all'equinozio di primavera ... "

Elementi di fisica generale
Abate Domenico Scinà

Buon equinozio d'autunno!

Per ulteriori informazioni

giovedì 21 settembre 2017

Un' immagine, un libro

" ... Leggere è andare incontro a qualcosa che sta per essere e ancora nessuno sa cosa sarà ... "

Se una notte d'inverno un viaggiatore
Italo Calvino

Ho iniziato questo post con una citazione sulla lettura  perché oggi si parla di libri e lo si fa in modo particolare, l'idea originale è di Stefania del blog Odore intenso di carta e potete leggerla in:  Ad ogni immagine, un libro , in sostanza si associa a un'immagine un libro letto. Nel fare le foto ai libri li ho ri-sfogliati ed è stato immediato l'impulso di proporne alcuni brevi stralci.
Voglio anche ricordare che è pronto il venticinquesimo incipit di Patricia Moll per Insieme raccontiamo, potete partecipare fino al 30 settembre.

Buon divertimento! 



" ... L'emblema non lasciò il suo petto; ma negli anni, stanchi e penosi, tutti dediti al bene... la lettera scarlatta cessò di essere il simbolo del castigo e del disprezzo per trasformarsi in segno di bontà e di rispetto... "

La lettera scarlatta
Nathaniel Hawthorne



" ... Ci siete cavaliere, nessuno può negarlo, ormai! - Non gli risponde alcuna voce . L'armatura non sta su, l'elmo rotola per terra, - Cavaliere, avete resistito per tanto tempo con la vostra sola forza di volontà, siete riuscito a far sempre tutto come se esisteste perché arrendervi tutt'a un tratto? ... "

Il cavaliere inesistente
Italo Calvino



" ... Ma davvero la pesantezza è terribile e la leggerezza meravigliosa?
Il fardello più pesante ci opprime, ci piega, ci schiaccia al suolo. Ma nella poesia d'amore di tutti i tempi la donna desidera essere gravata del fardello del corpo dell'uomo. Il fardello più pesante è quindi allo stesso tempo l'immagine del più intenso compimento vitale. Quanto più il fardello è pesante, tanto più la nostra vita è vicina alla terra, tanto più è reale e autentica.
Al contrario, l'assenza assoluta di un fardello fa sì che l'uomo diventi  più leggero dell'aria, prenda il volo verso l'alto, si allontani dalla terra, dall'essere terreno, diventi solo a metà reale e i suoi movimenti siano tanto liberi quanto privi di significato.
Che cosa dobbiamo scegliere, allora? La pesantezza o la leggerezza? ... "

L'insostenibile leggerezza dell'essere
Milan Kundera



" ... L'onda s'acquetava, poi si ritraeva, sospirando, come dormiente il cui respiro va e viene, inconsapevolmente. A grado a grado la striscia cupa dell'orizzonte si schiariva come se in una vecchia bottiglia di vino il sedimento fosse precipitato, lasciando verde il vetro. Dietro a essa anche il cielo si schiariva come se anche là fosse precipitato un bianco sedimento, o il braccio di una donna coricata sotto l'orizzonte avesse alzato un lume e strisce piatte, bianche e verdi e gialle, si aprissero nel cielo come le stecche di un ventaglio ... " 

Le onde
Virginia Woolf



" Fa freddo nello sciptorium, il pollice mi duole. Lascio questa scrittura, ma non so per chi, non so più intorno a che cosa: stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus. "

Il nome della rosa
Umberto Eco



" ... Alle facoltà cognitive è devoluto non soltanto il compito di avvalersi delle conoscenze, nell'indagine sempre più approfondita del mondo circostante, ma anche quello di esercitare un controllo sul comportamento emotivo per affrontare i pericoli che minacciano l'intero globo ... "

Tempo di mutamenti
Rita Levi Montalcini

sabato 16 settembre 2017

Il segno della mia vittoria sulla tua stupidità


Incidi le tue ferite sulla mia pelle, va pure a fondo e raggiungi l'anima,  le cicatrici che fioriranno saranno il segno della mia vittoria sulla tua stupidità.

Affreschi di una pensatrice folle
Sciarada Sciaranti

sabato 9 settembre 2017

Ci sono strade che portano ovunque - Insieme raccontiamo 24

Ci sono strade che portano ovunque nell'incipit di Patricia Moll per Insieme raccontiamo 24, questo mese non ci sono limiti di battute o parole perché si festeggia l'anniversario dell'iniziativa pertanto tanti auguri e complimenti a tutti  coloro che in questi due anni hanno partecipato. 

Buon divertimento! 


Ci son strade che portano ovunque
Ci sono incroci che portan lontano
Ma quando vedrai
un cervo che scappa
un serpente che attacca
e di un uomo le gambe soltanto 
saprai che sotto al varco dovrai passare
e il pericolo andare ad incontrare.”

Ok! Poteva andare bene e incominciò a spedire gli inviti.

Patricia Moll


Aveva sezionato il libro degli Antenati e studiato ogni singola parola in tutte le interpretazioni possibili per arrivare alla conclusione che i quattro sigilli dovevano essere riportati nell'area sacra degli etruschi lungo la via Francigena, prese le chiavi dell'auto e partì con un fermento interiore che vacillava tra curiosità e timore, lungo il tragitto pensò che a breve per lui e gli altri tre tutto sarebbe cambiato, ma l'attrazione esercitata dalla consapevolezza che da lì a poco avrebbe scoperto la verità sul suo destino era più forte di qualsiasi altra cosa. Impiegò più di un'ora ad arrivare e si inoltrò nel bosco in cui si respirava un'aria pura e frizzante, le foglie scricchiolavano a ogni suo passo e il sole che filtrava tra gli alberi creava un passaggio talmente veloce tra luce e ombra che affaticava la vista a ogni movimento. Raggiunse la tomba e vide che gli altri erano già arrivati, prese dalla tasca il suo sigillo e mostrandolo disse: « Io sono aria. »
La donna dai capelli scuri alzò la mano, fece vedere il suo sigillo e disse: « Io sono terra. »
L'albino si aprì la camicia e senza dire una parola indicò il sigillo del fuoco. La quarta custode portatrice della sindrome di Down con un sorriso sussurrò: « Io sono acqua. »
Le presentazioni erano state fatte e ora dovevano cercare, divisero la zona in quattro parti e iniziarono la perlustrazione, osservarono i segni sugli alberi, le linee delle foglie, i graffiti sui muri della tomba fin quando la donna dai capelli scuri fu colpita dal volo di un gruppo di farfalle davanti a una cascata di licheni, si avvicinò, li scostò ed ecco che un brivido le attanagliò la spina dorsale, vide comparire il cervo, chiamò i suoi compagni che l'aiutarono a liberare dalla vegetazione un arco di pietra con un bassorilievo che riproduceva tutta la scena descritta dal libro, negli angoli le incisioni concave che dovevano accogliere i quattro sigilli. I loro cuori battevano all'unisono seguendo il ritmo di quello del bosco, presero un profondo respiro e ognuno di essi inserì il proprio sigillo nell'incisione corrispondente, in un attimo tutto si fermò e calò il silenzio, una linea solcò verticalmente il bassorilievo formando due metà perfette che si aprirono come un portone e il segreto della vita si palesò davanti ai loro occhi, quel mistero di cui ogni essere umano auspicava la rivelazione, per i quattro non era più tale, adesso sapevano e compresero quale fosse il pericolo: erano diventati schiavi della verità, niente più illusioni, niente più immaginazione, niente più sogni, solo la verità. Frastornati richiusero le ante del bassorilievo, lo nascosero e giurarono di tenere tutto per sé affinché il mondo potesse continuare a essere libero.


Sciarada Sciaranti

lunedì 4 settembre 2017

" Era di settembre ... "


" ... Era di settembre, e l’uva cominciava a maturare; ma i chicchi parevano trasparenti quando i raggi del sole entravano tra i pampini. Ero in mezzo a una vallata, vicino ai pioppi, tutti contorti, di un borro. Mi pareva che la vallata si sollevasse su, attratta dalle due colline piene di oliveti e di vigne. Le pesche erano mature, e pensavo di mangiarne almeno una. Ma esitavo a muovermi. Tra due viti, vidi una ragnatela: era un poco umida, e mi venne voglia di toccarla con la punta di un dito, ma senza romperla ... "

Bestie
Federigo Tozzi


Buon settembre!
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