Per tradizione i celti dividevano l'anno in: Samradh - Estate e Geimhredh - Inverno; la festa di Beltane al sorgere di Aldebaran solennizzava l'inizio dell'estate e la festa di Samhain da Sam - Estate e Fuin - tramonto, al sorgere di Antares solennizzava l'inizio dell'inverno, il capodanno celtico colorato dall' arancio della mietitura e dal nero dell'oscurità che per più giorni, scelti annualmente in base al primo quarto di luna di ottobre, celebrava la festa dell'ultimo raccolto in cui il ciclo agricolo finisce, i semi vanno a dimora nella terra in attesa della nuova rinascita e i Puca, folletti dispettosi, si appropriano di ciò che è stato lasciato nei campi; il tempo della contemplazione, un momento magico di transizione che non appartiene né all'anno vecchio né all'anno nuovo, in cui Skathach il grande scudo viene abbassato, si aprono la porta dell'Annwn - regno degli spiriti, la porta del Sidhe - popolo dei tumuli e il mondo dei vivi entra in contatto con quello dei morti.
A Samhain, i vivi onoravano i morti offrendogli degli alimenti che ponevano sui gradini delle case e per loro, che ritornavano nei luoghi familiari frequentati in vita, lasciavano un posto libero a tavola.
Nella notte il fuoco sacro e quelli domestici venivano spenti, il mattino seguente i druidi a Usinach o a Tlachtga 12 miglia dalla Collina Reale di Tara, nelle antiche selve sacre o tra i megaliti che si trovavano sui ley - linee in cui scorre l'energia della terra, accendevano un nuovo fuoco sacro alimentato anche dalle ossa degli animali macellati che non potevano più essere nutriti con le scorte di foraggio accumulate e gli si affidavano messaggi da portare ai defunti, il fuoco era poi distribuito in ceneri ardenti in ogni casa del villaggio perché i focolari domestici dovevano cominciare ad ardere da una sacra fonte comune. Si racconta che se prima di andare a dormire si poneva una pietra sotto la cenere del focolare e il mattino dopo la si trovava smossa, il presagio era infausto, colui al quale apparteneva sarebbe morto entro l'anno.
Quando nel IV secolo a.C. Roma venne in contatto con i celti, Samhain incontrò la festa del raccolto dedicata alla dea degli alberi da frutto Pomona - Patrona Pomorum - Signora dei Pomi che iniziarono a essere usati nei riti divinatori: le mele venivano immerse in una bacinella piena d'acqua o sospese nel vuoto legate a una corda, il primo dei partecipanti al rito che riusciva a mordere una mela si sarebbe sposato entro l'anno. Samhain si integrò anche con i Parentalia, i Feralia e i Lemuralia, feste romane dedicate ai morti.
La festa di Ognissanti celebrata per due secoli il 13 maggio, giorno in cui nel 609 papa Bonifacio IV, per onorare la Vergine Maria e tutti i santi uccisi in nome della fede, adibì il Pantheon al culto cristiano, nell'VIII secolo con papa Gregorio III venne consacrata al primo novembre, divenne festa di precetto nel IX secolo con papa Gregorio IV e nel X costituì un unicum con la commemorazione dei defunti consacrata al due novembre. La festa di Ognissanti venne tradotta in anglosassone con il termine "Hallowmas" (messa in onore dei Santi), le parole per definire la vigilia "All Hallows Even" furono contratte e diedero origine a Halloween in cui Samhain trovò uno spazio folkloristico di sopravvivenza.
Chiunque voglia conoscere meglio la controparte estiva di Samhain clicchi su Beltane
© Sciarada Sciaranti