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domenica 23 luglio 2023

Le spighe di grano del Giovedì Santo

" ... Una sposa giovane, incinta, con le guance accese e sudate si sollevava di quando in quando, per guardare il grano ancora ritto; e rificcava sotto il mento i nodi della pezzola, che le ricopriva tutta la fronte; mentre le trecce dei capelli, senza forcelle, si allentavano sopra la nuca.
Una brocca d'acqua era nascosta all'ombra, sotto i pampini d'una vite; con due fiaschi di vino chiaro ed agro.
La sferza del sole era insopportabile; gli occhi s'infiammavano, la bocca e la gola diventavano asciutte. Allora, qualcuno lasciava la falce e s'incamminava alla vite, metteva la bocca al fiasco e beveva parecchie sorsate. Ma s'indugiava per riposarsi, guardando gli altri. Le donne gli sorridevano in silenzio, ed egli ritornava alla sua opera; a testa bassa e le mani penzoloni.
Le falci tutte insieme luccicavano tra gli steli del grano; con un rumore simile a uno strappo rapido. Urtavano, talvolta, sopra un sasso, con un suono languido e smorzato. S'insinuavano curve tra le spighe; e le spighe sbattevano sopra i volti; qualche stelo s'insanguinava dopo aver fatto un taglio o una scorticatura. Allora, il contadino senza schiudere il pugno pieno di messe, si guardava un istante; poi la falce s'affondava ancora, lucida e affilata.
Dietro gli uomini, gl'insetti disturbati saltellavano insieme da tutte le parti, verdi, neri e grigi; mentre certi ragni dalle zampe lunghissime ed esili percorrevano i solchi, sparendo nell'ombra di una fenditura e ricomparendo subito in cima a qualche zolla. Le lucertole scappavano sempre innanzi; qualche ramarro osava indugiare, ma, poi, spariva anche più rapido. Di rado era possibile che qualche vipera fosse tagliata a pezzi; ma i rospi, enormi e nerastri, che restavano come intontiti erano infilati e squarciati con la punta delle falci; poi un contadino, con un calcio, li lanciava dall'altra parte del filare. Qualche cova di ragno s'apriva; e allora gli innumerevoli ragnolini si spandevano in tutti i sensi. Si trovavano nidi abbandonati, con gli uccelli senza penne, vespai vuoti. I bruchi si rivoltavano sottosopra, rimanendo un poco immobili e poi cercavano di andarsene.
Qualche padrone aveva fatto benedire i campi perché le passere non mangiassero il grano. Ma c'era chi diceva esser meglio mettere in mezzo alle prese un cencio in cima a un palo! ... "

Il podere - 1921
Federigo Tozzi

Le spighe di grano del Giovedì Santo

I germogli di grano de Il Giovedì della Settimana Santa hanno percorso la loro strada, sono cresciuti e hanno fruttificato; qui vi mostro una piccolissima parte del raccolto.  

Le spighe di grano del Giovedì Santo

Se siete interessati vi lascio il link:

per lo short di youtube - https://youtube.com/shorts/9iNcTuQspCI

Buona continuazione d'estate!

domenica 18 aprile 2021

Violette e pesci rossi in primavera

" ... se guardavo l’acqua della fontana, di marmo, a poligono, piena di alghe che si staccavano dal fondo per andare a galleggiare, poche alla volta, quasi salissero ad amoreggiare con il tepore del sole che combaciava con la superfìcie liquida, io vedevo e sentivo la primavera come forse mai più.

Violetta

E allora non comprendevo le violette: ma soltanto il loro odore come una serenata alla luce. E la mia anima sopra quell’odore s’ingrandiva fino a sentirmela dentro i miei occhi. Ma i miei occhi erano attaccati all’acqua, con l’anima tutta a riverso per prendere un poco di sole e di luce; e sentivo, allora, una primavera paziente, tutta dipinta di silenzii casalinghi, e non volevo convincermi di trovarmi sempre solo, come se fossi andato a spasso e non avessi più voglia di tornare a casa.

Io sentivo che la mia faccia tentava in vano d’invecchiare la mia anima, e per questo io m’attaccavo all’anima. Ma tutto m’ero arso di me stesso, con una cenere che mi faceva lacrimare.

Pesci rossi

Perché quel pesce rosso, nascondendosi sotto le alghe, guizzò? ... "

Bestie
Federigo Tozzi

lunedì 4 settembre 2017

" Era di settembre ... "


" ... Era di settembre, e l’uva cominciava a maturare; ma i chicchi parevano trasparenti quando i raggi del sole entravano tra i pampini. Ero in mezzo a una vallata, vicino ai pioppi, tutti contorti, di un borro. Mi pareva che la vallata si sollevasse su, attratta dalle due colline piene di oliveti e di vigne. Le pesche erano mature, e pensavo di mangiarne almeno una. Ma esitavo a muovermi. Tra due viti, vidi una ragnatela: era un poco umida, e mi venne voglia di toccarla con la punta di un dito, ma senza romperla ... "

Bestie
Federigo Tozzi


Buon settembre!
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