L' aequa-nox sotto il cielo stellato nutre il seme del risveglio, la primavera germoglia in un tripudio di colori che sostituiscono le soffuse tonalità dell'inverno e il garrito delle rondini si diffonde nell'aria. Il nocchiero riconduce la nave sulle antiche rotte del Mediterraneo al tiepido soffio del vento propizio che sparge inebrianti profumi sacri al tempio dell' Anima e gli uomini di mare affrontano il viaggio con la protezione di Priapo che placa la procella e di porto in porto rigenera l'istinto d'amore.
La primavera un facile
Corso promette in mare:
Vedila ovunque ridere
In mille guise e care.
Già la vezzosa rondine
Cerca l' antico nido,
E ti risveglia al giubilo
Col festeggiante grido.
Tepido spira un zefiro,
Che tutto omai feconda:
Odi com’ egli mormora
Dolce tra fronda e fronda.
Di nuovo il prato verdica,
E tutto è pien di fiori
Che variando spiegano
I loro bei colori.
Sorgi, o nocchiero, e intrepido,
Raccogli omai le sarte:
Stendi le vele; prospero
E 'l Noto a ognun che parte.
A miei sovrani fidati
Veraci detti accorti:
Il dio Priapo vigile
Tutela io son de' porti.
Col mio favor, che i turbini
E la procelle scaccia,
Sul mar sicuro i leciti
Guadagni tuoi procaccia.
Priapo al nocchiero - Antologia Palatina
Leonida
Buon equinozio di primavera