venerdì 17 giugno 2022

Delicata è la maggiorana

" Il medico Diocle e la gente di Sicilia hanno chiamato amaraco quello che l'Egitto e la Siria chiamano sampsuco. Si riproduce in entrambi i modi, dal seme e dal ramo; è piu resistente delle piante sopra ricordate e ha un odore piu dolce. L'amaraco abbonda di semi come l'abrotano, il quale però ha una sola radice che scende in profondità, mentre quelle delle altre piante aderiscono leggermente alla superficie del terreno. L'epoca per piantare questi altri vegetali s è circa l'inizio dell'autunno, in certe regioni anche la primavera; amano l'ombra, l'acqua e il concime. "

Storia naturale
Plinio il Vecchio
Traduzione - Francesca Sechi

Amaraco - Maggiorana - Majorana - Mazurana - Sampsuco

Dal profumo più delicato, sorella dell'origano è la maggiorana scientificamente conosciuta come origanum majorana o majorana hortensis; era chiamata dagli antichi greci erba di Afrodite in quanto si credeva che la dea la coltivasse nei suoi giardini e che le fosse cara perché risultava sgradevole ai cinghiali che lei non amava poiché il cinghiale calidonio mandato da Ares aveva ucciso il suo Adone.
Un mito, riferito al nome che porta, la lega alla figura di Amarico figlio di Cinira re di Cipro, appassionato e custode di essenze e fragranze, che malauguratamente ruppe un vaso contenente un eccellente profumo e per il dispiacere morì, tale sensibilità colpì così tanto gli dei che lo trasformarono in maggiorana ed è proprio il termine ămārăcus che sta per erba odorosa a definire in latino la maggiorana. Insieme a una fiaccola e a un flauto, i suoi fiori intrecciati a corona erano un attributo di Ὑμέναιος/Iumenaios - Imeneo figlio di Magnete, giovane dalla folgorante bellezza e provetto poeta lirico che morì alle nozze di Dioniso e Altea mentre intonava un canto per gli sposi. Per rendergli onore la memoria popolare lo considerò protettore del rito matrimoniale e il canto nunziale eseguito da un coro che in corteo nunziale accompagnava la sposa a casa dello sposo prese il nome di Canto d'Imeneo.
La maggiorana era parte integrante dei rituali amorosi e nel linguaggio popolare, quando le fanciulle per accogliere il saluto dell'innamorato sistemavano una piantina di maggiorana sul davanzale e rispondevano aprendo la finestra, si soleva dire che svegliavano la maggiorana.

" La ottima Maiorana è quella, che nasce in Cizico, e in Cipro, la seconda poi in bontà è quella d'Egitto. Chiamanla i Ciziceni, e parimente i Siciliani Amaraco. E herba ramosa, che va serpendo per terra: produce le frondi ritonde, e pelose, simili à quelle della calamintha, che fa le frondi fottili, è odoratissima, e però si mette ella nelle ghirlande. Ha virtù di scaldare. Bevesi utilmente la sua decottione ne i principij dell’hidropisie, ne i difetti dell’orina, e à i dolori del corpo. Le frondi secche impiastrate con mele svaniscono i lividi: applicate di sotto ne i pessoli provocano i mestru . Impiastransi con aceto, e sale alle punture de gli scorpioni: e incorporate con cera, alle giunture smosse, e alle posteme. Mettesi in su gli occhi con fior di polenta per le loro infiammagioni. Mescolasì co le medicine, che si fanno per le lassitudini, e negli empiastri calidi.Fu di sopra nel primo libro al capitolo dell’unguento Sansuchino chiaramente dimostrato essere il Sansucho, e l’Amaraco una cosa medesima; non ostante che Galeno, e Paolo ne trattino per due diversi capitoli. Et però non accade qui replicare le ragioni, potendosi ciascuno là sodisfare. In Toscana si chiama il Sansucho, Persa; per esser forse da prima à noi stato portato di Persia: ma in ogni altro luogo d'Italia, Maiorana. E' la Maiorana tanto grata alle donne per la giocondità del suo odore, che pochissime se ne ritrovano di loro, che non l'habbiano piantata, e coltivata con ogni possibil diligenza, hor negli horti, hor nelle loggie, e hor nelle finestre in vasi di terra, overamente in cassette di legno. Onde facilmente può ella haver acquistato appresso di noi nome di Maiorana, per usarsi maggior cura nel coltivarla, che ìn qual si voglia altra pianta. Et questo non solamente per quella ragione, che di sopra fu detta, ciò è perché ella sia odorifera, ma perché anchora dà ogni tempo verdeggia. È adunque l'Amaraco una pianta ramosa, con gambi sottili, e arrendevoli, e foglie lunghette bianchiccie, e pelose, le quali abbracciano per tutto all'intorno i ramoscelli; produce i fiori nelle cime copiosi, e spicati, di verde colore, squamosi però come quelli dell'origano, da i quali nasce il seme picciolo, e minuto. Ha la radice villosa, legnosa, e inutile. Seminasi con il seme, e piantasi con le radici, e ancho senza: più però che piantandoli i ramoscelli stirpati dalla pianta allignano non meno, che faccino le intere piante, piantate con le radici. E la maiorana herba odorifera, e utilìssima in molti medicamenti. Imperoché può ella digerire, assottigliare, aprire, e corroborare. Vale oltre à ciò à tutti i mali frigidi del capo, del cervello, e de i nervi, così presa per bocca, come applicata di fuore. Il succhio distillato nell'orecchie, vi sana i dolori, la sordità, e i suffoli che vi si sentono. Tirato su per il naso tira la flemma dalla testa, mondifica, e conforta il cervello. Tenuto caldo in bocca con decottione di pirethro, e pepe lungo, overamente d'origano, ò di acoro, giova alla paralisìa della lingua: Vale l'herba, overamente la sua decottione à tutti i difetti del petto, che prohibiscono il respirare. Giova allo stomaco tanto mangiata, quanto applicata di fuore. Conferisce non poco à i fegatosi, e à i difetti della milza. Imperoché non solamente sgombra le loro oppilationi, ma gli corrobora anchora. Giova à tutti i difetti della madrice; e alle ventosità. Ritrovasene una altra spetie, chiamata Maiorana gentile, con Maiorana foglie minute, e sottili, come anchora è ella in tutte le altre sue parti, la quale è piu odorata, e al gusto più soave. Vogliono alcuni che questa sia il Maro, ma le note non tutte vi corrispondono. Scrissene Galeno brevemente all’VIII. delle facultà de i semplici, così dicendo. il Sanfucho è composto di parti sottili: ha virtù di digerire, diseccando, e iscaldando nel terzo ordine. Chiamano i Greci la Maiorana, σανφυχω Sanpsuco e αμαρακον Amarakon: i Latini, Sampfuchum, Amaracus, e Maiorana: gli Arabi, Merzenius, e Morfangius: i Tedeschi, Meyeron, Maioram, e Meyran: li Spagnoli, Maiorana: i Francesi, Marone, e Mariolaine: i Boemi Maiorana: i Poloni Mdiorani. "

Dioscoride a cura di M. Pietro Andrea Matthioli

Amaraco - Maggiorana - Majorana - Mazurana - Sampsuco

La maggiorana, amaraco, majorana, mazurana, sampsuco, originaria del Medio Oriente e diffusa in tutta l'area mediterranea, appartiene alla famiglia delle Lamiaceae e raggiunge un'altezza che va dai 20 ai 50 cm, il fusto è verde-grigio, tetragonale e con vari rami su cui si sviluppano le foglie verdi che virano verso il grigio, brevemente picciolate, ovali, opposte a due a due, vellutate, con la base ottusa e l'apice arrotondato, hanno i margini lisci; i fiori 
bianchi raccolti in glomeruli, sessili, a calice campanulato, hanno il labbro superiore intero e quello inferiore tripartito, nascono tra luglio e settembre. Nel dizionario economico universale rustico del 1797 è descritta così:

" Maggiorana, Majorana, Persa, lat. Majorana, fr. Marjolaine. Pianta legnosa conosciutissima, di cui si distinguono 2 specie principali, la comune e quella di foglie piccole. La maggiorana comune o volgare, Majorana major , Majorana vulgaris , C. Bauh.Tourn. Sampsucus, sive Amaracus, Latinis Majorana, Cord. Origanum majorana, Linn. fr. Marjolaine vulgaire, ou Commune. Le sue radici sono legnose, minute e ramose, i suoi gambi o fusti che s'innalzano anche più d'un piede sono legnosi, sottili e ramosi, le foglie sono opposte 2. a 2. lungo i ramicelli. Sono intere, ovali, ottuse, senza frastagliature, sostenute da peduncoli cortissimi. Sono coperte d'una lanuggine bianca, hanno un odore' penetrante e piacevole, un sapore un po' acre, un po' amaro ed aromatico: i rami nascono dall'ale delle foglie e portano gli stessi caratteri che il gambo: i fiori nascono alla sommità dei gambi e dei rami, disposti in spighe corte, le spighe rassomigliano ad alcune teste scagliose, rotonde, sode, composte di 4. ordini di foglie situate in maniera di scaglie vellutate, tra le quali sortono dei fiorellini bianchicci d'un solo pezzo in gola, di cui il labbro superiore è diritto, rotondo, scavato e l'inferiore diviso in 3. parti; il pistillo è accompagnato da 4. embrioni che si cangiano in seguito in altrtettanti piccoli semi rotondi, rossi, rinchiusi in una capsula che serviva di calice al fiore.
La 2. è la maggiorana di foglie piccole più comunemente persa, Majorana minor, aut nobilis, Majorana tenuifolia, C. Bauh. Majorana tenuior, e lignosior, Gio. Bauh. fr. Marjolaine a petites feuilles. Differisce dalla precedente soltanto per le foglie che sono più piccole e più odorose ed è quella che si coltiva più generalmente. La maggiorana è conosciuta dai medici per le sue vitù alessifarmache, dai cuochi e cuciniere tutte per il grato odore che somministra alle vivande e dai giardinieri che ne fanno bordi alle ajuole ed o nei vasi o nelle cassette, la ritagliano ora in palla tonda, ora in ovale, ora in altra bizzarra maniera. Si tiene anche nei vasi o cassette alle finestre e sulle logge per averla alla mano. Dura più anni, non teme il freddo e si propaga facilmente con ramoscelli staccati verso la radice. Non è soggetta a marcirsi, nè ad appassire, essendo naturalmente secca. La sommità fiorita e la foglia di questa pianta oleosa, ed aromatica si unisce con gli alimenti non solamente per renderli gustosi, ma ancora per correggerne la fatuosità e facilitarne la digestione, come co' fagiuoli, fave, piselli e simili, ciocchè dalla quotidiana esperienza è confermato. Ma il suo sapore acre e amaro si fa sentire nei condimenti se ve se ne mette in molta quantità . Il suo principal carattere in medicina é d'essere cefalica. Le altre molte virtù che le si attribuiscono sono assai dubbiose. Si fanno seccare le foglie, si polverizzano e setacciano, quindi si tira su questa polvere pel naso. Essa dissipa gli umori mucosi che investono la membrana pituitosa. Essa é indicata pella lagrimazione per l'abbondanza degli umori sierosi o pituitosi; nel catarro umido e nella gravezza di testa quando non vi siano disposizioni inflammatorie. Se ne fa uso comunemente nelle affezioni nervose, capitali, pettorali, uterine, stomacali, flatuose, che dipendono da lentore de' fluidi e da inerzia de' solidi.
Per il che si adopera con vantaggio nel mal caduco, apoplessia, paralisía, vertigine, dolore di testa, reumatismo, indigestione, fati, mestrui diminuiti o soppressi ec. La maggiorana polverizzata in dose di uno scropolo insino a mezza dramma unita con marmellata di albicocco o conserva di fiori di melarancia presa a stomaco digiuno e continuata è ottima per il mal caduco secondo che ci riferisce Roderico da Fonseca, asserendo essere medicamento da molti sperimentato: e secondo il Chomel giova anche alla vertigine e tremori, fortifica il capo, promove le regole, dissipa i flati e calma la colica. Da detta pianta secca si distilla un olio essenziale assai odoroso che conviene nella paralisía e malattie de’nervi canto preso internamente in dose di 1. in 2. goccie mescolato con zucchero, quanto esternamente praticato ungendone la nuca e la spina fino all'osso sacro: collo stesso inzuppando del cotone, applicandolo di poi ai denti ne calma il dolore. Con quest'olio essenziale si prepara un balsamo detto apopletico nella seguente maniera. Prendete olio di noce muscata mezza oncia, olio di maggiorana, spiga, ruta, timo, di ciascuna goccie 4., olio di cannella goccie 6, olio di succino goccie 10.: mischiate e fatene balsamo, il quale esternamente praticato produrrà buoni effetti nelle malattie linfatiche, dervose e nelle affezioni fredde del capo, se ne unga la nuca, tempia e parti ammalate, Niccolò Chesneau medico di Marsiglia raccomanda il seguente medicamento nasale per il dolore della testa. Prendere della radice dell'elleboro bianco mezza dramma, delle foglie della majorana 2. pugilli, fate bollire in 6. oncie di acqua fino che ne consumi un terzo. Volendo adoprarlo si empia la bocca colla detta acqua, e prendendone poi un poco della tepida nella palma della mano, si cira su per le narici; quando il dolore sia molto violento, perché se è leggiero lo accrescerà maggiormente. Dall'Hartmanno lodasi sommamente la persa nella perdita dell'odorato, onde colle foglie e fiori di questa si può fare una polvere sottilissima come si disse, che presa come tabacco gioverà alla stessa e porsa anche provocare starnuto e mondificare il cerebro dalla superfluità flemmatica, fortificandone il capo. Si usa anche per fomenti e bagni ne'mali di testa, dell'utero e simili. La dose è da una dramma sino ad un'oncia in macerazione a bagno maría in sei oncie d'acqua: l'acqua che se ne distilla si pratica tanto ad uso interno, come esterno. La maggiorana si reputa di eguale uso che l'origano, che se ne considera per una specie; cosicchè si può ordinare nella stessa maniera e nelle medesime indicazioni. "

Dizionario economico universale rustico

Amaraco - Maggiorana - Majorana - Mazurana - Sampsuco

Un tempo si credeva che portando al collo un sacchetto di stoffa bianca contenente maggiorana, rosmarino e ruta, ci si poteva proteggere dalle malattie e che le foglie provenienti da una pianta coltivata in un vaso di coccio potevano esser poste sui lobi delle orecchie per curarne il male.
Famoso era l'unguento amaricino preparato a Cizico con l'amaraco che veniva pestato insieme all'amomo, al carpobalsamo, alla cassia, al cinnamomo, al costo, alla mirra e al nardo, per poi essere amalgamato al miele, all'olio omphacino e all'olio della ghianda unguentaria, con calamo odorato, legno di balsamo e squiantho.
Era utile per decongestionare, per l'escara, per favorire le mestruazioni e il sonno, per le fistole, le hernie acquose, le vene hemorrhoidali, per scaldare e rilassare i legamenti, applicato in impacco e avvolto da lana carminata dava sollievo ai muscoli e nervi feriti, spalmato sul sedere spegneva le infiammazioni e provocava l'urina.
La maggiorana contiene: acido caffeico, acido rosmarinico, acido oleanolico, acido ursolico, borneolo, canfora, linanolo, acqua, carboidrati, carotenoidi come β-carotene, beta-criptoxantina, luteina, zeaxantina fibre, flavonoidi, grassi, proteine, sali minerali come calcio, ferro, fosforo, magnesio, manganese, potassio, rame, selenio, sodio, zinco; tannini, vitamina A, B1, B2, B3, B5, B6, B9, C, E, K; zuccheri.
La medicina popolare sfrutta la sua proprietà analgesica, antibiotica, anticatarrale, antidepresssiva, antidolorifica, antinfiammatoria, antiossidante, antiparassitaria, antisettica, ansiolitica, antispasmodica, antitumorale, immunostimolante, digestiva, emmenagoga, espettorante, febbrifuga, rilassante, sedativa, stomachica, tonica.

" Amaraco maggiore

Nomi. Gre. σανφιχον, αμαρακον. Lat. Amaracus. Ital. Maggiorana, persa maggiore. Spag Maiorana. Ted. Mayetan Franz Marove, ò Mariolaine.
Spetie. E' l'Amaraco di due spetie, cioè maggiore, minore.
Forma. La maggiore è herba ramosa, produce le frondi ritonde, e pelose, simili à quelle della calaminta, hà i fusti sottili, e arrendevoli: fà i fiori in cima del fusto, come l'origano di colore herbaceo, fà il seme minuto, hà la radice legnosa, e con molte barbe. Si semina, e si trapianta l'autunno coi rami, e con le radici.
Loco. Nasce spontaneamente in Cizico, in Egitto, e in Cipro, e coltivasi per i giardini.
Qualità. E' pianta molto odorata, e calda, e secca nel terzo grado, è composta di parti sottili, hà facultà di digerire, assotiglia, apre, e corrobora.
Virtù. Di dentro. La decottion delle foglie fatta in vino bevesi utilmente nei principi dell'Hidropisia, nei difetti dell'orina, e ai dolori del corpo. Vale à tutti i difetti frigidi della testa, e dei nervi bevuta. Il succo, e l'Acqua, che se ne destilla messa dentro nel naso conforta il cervello, provoca lo starnuto, e giova
ai letargici: Messa l'acqua sù la lingua, restituisce la voce: rallegra, e corrobora mirabilmente il cervello, e la memoria. L'uso ancora della maiorana nei cibi è molto utile.
Virtù Di fuori. Le frondi secche impiastransi con farina d'orzo in sù gli occhi, per le loro infiammagioni: impiastrate con miele svaniscono i lividi, applicate di sotto ne te di ſotto ne i pessoli provocano i mestrui, impiastransi con aceto, e salealle ponture degli scorpioni, e incorporate con cera alle gionture smosse, alle posteme, e alla milza.

Amaraco minore

Nome. Gre. αμαρακον le uphullon. Lat. Amaracus tenuifolia. Ita. Persa gentile.
Forma. Produce le frondi, i fusti i fiori più piccioli, e più odorati che la maggiore
Loco E' molto coltivata per il suo buono odore nei testacci per tener su le logge, e su le finestre.
Qualita, e Virtù. E' calda, e secca nel terzo ordine, assotiglia, risolve, e può quel che la maggior puote.

Herbario Novo
Castore Durante

Nel linguaggio dei fiori rappresenta la bontà e il conforto, un rametto può andare a comporre il mazzetto delle sette o nove erbe di san Giovanni, entrambi i numeri sono sacri.

N.B. Nei miei post i principi attivi delle piante, lì dove è possibile, sono elencati in ordine alfabetico e non in ordine di quantità perché lo scopo è informativo-storico e non medico.

Brucia con le coccole il legno di ginepro

P. S. Un grazie di cuore al gruppo che mi ha dedicato un po' di tempo visionando i due video dedicati alla superluna. Il vincitore è l'originale.

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