martedì 13 giugno 2023

Conforta la virga aurea

" Piglia herba pagana, alias herba iudea verde iverno; herba stella, herba di S.Nicolò, le quali vogliono essere raccolte, che non siano state strapiantate, an.le quali tutte sia secche all'ombra, e pestate ciascuna da per se; e dipoi incorporate insieme; e quando vorrai fare la compositione di essa bevanda, Piglia tre boccali di vino bianco buono, e odorifero, e se fosse vernazza, sarebbe meglio, e per ogni boccale di vino li ponerai drag. IV, di dettapolvere, le qual cose farai bollire a lento fuoco, infino alla consumatione della terza parte, e fatto questo la colerai, e la serberai in vaso di vetro: della qual potione ne darai all'infermo tre dita ... la mattina in aurora a stomaco digiuno, dipoi lo infermo preso che ha la sopradetta bevanda Stia hore quattro a mangiare, e sopra la piaga si mette una foglia di verze rosse alla roversa ligata... e così facendo, vederai di tal cosa far miracoli: per la qual bevanda un grandissimo uomo, e valentissimo tedesco era adorato dalla gente, con la quale faceva ogni giorno cure disperate, e maravigliose, e io mi son trovato assaissime volte presente. "

Della Summa Dei Secreti Universali In ogni materia 1559
Timotheo Rossello

Solidago virgaurea L., Solidago verga d'oro, Verga d'oro, Virga aurea, Virgaurea, Herba iudaica, Herba pagana

Herba iudea e herba pagana due appellativi della Solidago virgaurea dal latino sŏlĭdo - consolidare, rassodare, rinforzare, saldare in riferimento alle proprietà cicatrizzanti più virga - virgulto e aureă - aurea in riferimento al colore giallo oro dei fiori.

" ... Herba giudaica, e parimente pagana chiamato alcuni quella, che volgarmente chiamano Virga aurea
il cui fusto è rosso, alto due gombiti, e qualche volta maggiore, lucido, e liscio: super lo quale produce
le frondi olivari, per intorno minutissimamente dentate, e liscie nella loro superficie. I fiori produce nella sommità del fusto spicati ( non simili à quelli della camamilla, come ne i suoi herbarj la dipinge il Fuchsio) d'aureo colore: i quali nel maturarsi convertiscono in leggerissima piuma, e dette se ne volano all'aria, usanla i chirurgici Tedeschi nelle bevande delle ferite interiori, e delle fistole, e parimente ne gli unguenti: imperoche (secondo che riferiscono) è mirabilissima per consolidare. Lodolla Arnaldo da Villanova per cosa mirabile a fare orinare, e a rompere le pietre delle reni; ma non però da altri, che da lui l'ho ritrovata scritta. Questa bevuta secca in polvere ristagna flussi del corpo, il che non sa messa ne i cristeri. Lavandosi la bocca con la decottione, vi guarisce l'ulceragioni, e ristabilisce i denti smossi, e giova gargarizata alla schirantia*, all'infiammagione delle fauci, e dell'ugola ... "

schirantia* pari a squinancia = Infiammazione del cavo orale e della faringe che può provocare angina, disfagia, difterite, mal di gola e senso di costrizione alla gola.

Dioscoride a cura di M. Pietro Andrea Mattioli


Solidago virgaurea L., Solidago verga d'oro, Verga d'oro, Virga aurea, Virgaurea, Herba iudaica, Herba pagana

La Solidago virgaurea L., binomio scientifico proposto nel 1753 da Linneo, Solidago verga d'oro, Verga d'oro, Virga aurea, Virgaurea, popolarmente bacchetta dorata, bacchetta d’oro, baston d’oro, erba da Giudas, erba da pesci, erba giudaica, erba pagana, herba giudaica, herba pagana, lambruna, spada d’oro, verga d'or, solidasen, in inglese european goldenrod, in spagnolo var de oro, in tedesco goldrute, in francese verge d’or; pianta officinale perenne, che appartiene alla famiglia delle Asteraceae originaria dell'area mediterranea e dell'Asia, comprende oltre 100 specie e può raggiungere dai 20 ai 100 centimetri di altezza; Il fusto glabro o pubescente striato in alto è eretto e sostiene le foglie verdi a lamina tri-nervia, membranose e alterne, acute, lanceolate, oblanceolate, con i margini dentati, le inferiori picciolate, le superiori sessili, i capolini di fiori gialli disposti a spighe sono ligulati esterni, tubulosi interni e sbocciano da giugno fino a settembre, i frutti sono degli acheni pubescienti a coste con pappi. 
Contiene acidi fenolici come acido caffeico e acido clorogenico, leiocarposide, virgureside A; acidi fenolcarbossilici, carotenoidi, derivati dell'acido caffeico, cumarine, diterpeni clerodanici come elongatolidi C ed E e solidagolattoni I-VII; flavonoidi come astragalina, iperoside, isoquercitrina, nicotiflorina, rutina, quercitrina, quercitrina, tannini catechici; mucillagene; poliini; polisaccaridi solubili; saponine triterpeniche come virgaureagenine A-H con aglicone oleanolico, poligalacico e bayogeninico.
Ha proprietà analgesiche, antiasmatiche, antinfiamatorie, antimicotiche, antimicrobica, antilitiasiche, antireumatiche, antisettiche, astringenti, cicatrizzanti, depurative, diuretiche, drenanti, lenitive, spasmolitiche.
Nel Medioevo sfruttavano il suo potere cicatrizzante per curare le ferite da taglio, Avicenna nell'XI secolo ne suggeriva il decotto per le afte della bocca, antenato naturale dell'odierno colluttorio.

Nomi. Lat. Virga aurea. Ital. virga aurea, e herba Iudaica, e pagana.
Forma. Fà il fusto rosso, alto duo gombiti, e qualche volta maggiore lucido e liscio: su pe lo quale produce ella le frondo olivari per intorno minutissimamente dentate, e liscie nella lor superficie. I fiori produce nella sommità del fusto, spicati d’aureo colore: i quali nel maturarsi si convertiscono in leggierissima piuma; e se ne volano a l’aria.
Loco. Nasce ne i colli, e nelle selve di Caprarola, e di canapina luoghi amenissimi.
Qualità. È amaretta; ha facultà astersiva, e conglutinativa.
Virtù. Di dentro. Vale tutta la pianta nelle bevande delle ferite interiori, e parimente nelle fistole imperoche è mirabilissima per consolidare, e è mirabile a far orinare e à romper le pietre delle reni, e dessi a questo proposito, L’Acqua stillata dalle sue foglie, al peso di quattro oncie con tre ò quattro goccie di olio di vetriolo. Bevuta secca in polvere ristagna il flusso del corpo.
Virtù. Di fuori. Lavandosi la bocca con la decottione vi guarisce l’ulcere, e vi stabilisce i denti smossi, e giova alla schirantia, e alle infiammagioni, e ulcere delle fauci, e dell’ugola.

Hebario Novo
Castore Durante

Solidago virgaurea L., Solidago verga d'oro, Verga d'oro, Virga aurea, Virgaurea, Herba iudaica, Herba pagana

5 grammi di Solidago virgaurea secca lasciata in infusione per 10/15 minuti in 150 ml. d'acqua bollente giova alle infiammazioni della gola; aiuta a bruciare grassi e calorie, e può risultare utile per le affezioni urinarie, asma, bronchite, calcoli renali, diabete, emorragie, epatomegalia, gotta, ipertrofia prostatica, iperuricemia, reumatismi, riduzione della pressione sanguigna, ritenzione idrica, tubercolosi polmonari; in impacchi può essere usata sul cuoio capelluto, sulle ferite purulente, sulla pelle arrossata e per detergere le parti intime infiammate.
Per alleviare i dolori articolari e muscolari alcune gocce di olio essenziale possono essere aggiunte all'olio per massaggi.
Controindicata alle donne in gravidanza, a chi soffre di patologie cardiache e renali, a chi usa farmaci diuretici e ai soggetti allergici ai componenti delle Asteraceae.
Dal punto di vista alimentare ottimo il miele peculiarmente delicato.
Nel dizionario universale economico rustico del 1797 è descritta così:

Verga d'oro, Verga dorata, lat. Vìrga aurea, Solidago, Linn. fr. Verge dorée, Verge d'or. Pianta di cui ve ne ha un gran numero di specie quali in parte servono alla medicina, altre per ornamento dei giardini.
Da una radice vivace pullulano parecchi tronchi alti fino a 3. piedi e più, rotondi, scanalati, pieni d’una
midolla fungosa: le foglie stanno collocate alternativamente su questi tronchi, i fiori sono raggiati, dì color giallo dorato, sostenuti da un calice di parecchie foglie a squame. Nella specie con foglie strette, che è la verga dorata minore, i fiori sono disposti in ispiga lungo l'estremità dei rami; ma nella specie con foglie larghe, che è la verga dorata maggiore, i fiori si trovano disposti a maniera d’ombrella. Naturalmente queste piante crescono nei luoghi montuosi, nei boschi umidi ed ombrosi e fioriscono dall’estate fino all'ottobre secondo i climi. Il P. Arena dà la figura di 3. specie.
1. Ornata di molti fioretti a color d’oro, con le foglie di linaria nella pianta.
2. Minima, per la piccolezza della pianta rispetto alle altre che sono alte 2. o 3. cubiti , ma pur questa è di fior massimo aureo.
3. Di fiori aurei, disposti a ombrella, detta solidagi. ne saracenica per la virtù di solidar le piaghe . Il Clarici ne aggiugne altre delle specie meno degne. Sono piante alte per far buona comparsa nel fine dell’estate quando fioriscono. Fanno bene in terra d’ortaglia con qualunque coltura: propagansi o con il seme in marzo, e bisogna raccoglierlo prima che verga dissipato dal vento, o colle radici divise nel mese di marzo o nell’ ottobre. Dalla sudetta specie maggiore le api fanno una buona raccolta di mele.

Dizionario universale economico rustico

Solidago virgaurea L., Solidago verga d'oro, Verga d'oro, Virga aurea, Virgaurea, Herba iudaica, Herba pagana

Nel linguaggio dei fiori la solidago rappresenta la buona fortuna, il consolidare, l'incoraggiamento e il sollecito; un rametto può andare a comporre il mazzetto delle sette o nove erbe di san Giovanni, entrambi i numeri sono sacri.

Verga d'oro, Virga aurea. E' questa nella Botanica la denominazione d'un genere di piante, i cui caratteri sono gli appresso.
Il fiore è della spezie raggiata: il suo disco è composto di fiorellini, ed il suo circolo esteriore di mezzi fiorellini. Tutti questi trovansi piantati sopra l'embrione del frutto, e son contenuti in un comune calice, o coppa scagliosa. Questi embrioni alle perfine maturansi in semi alati di piuma. A tutto ciò dee aggiungersi, che i fiori stannosi usualmente in una lunga serie verso le vette dei gambi" ... "

Dizionario universale delle arti e scienze - 1775
Ephraim Chambers

N.B. Nei miei post i principi attivi delle piante, lì dove è possibile, sono elencati in ordine alfabetico e non in ordine di quantità perché lo scopo è informativo-storico e non medico.

Brucia con le coccole il legno di ginepro

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