Tredicesima finestra del calendario dell'Avvento del Focolare dell'Anima
13 dicembre A. D. 1294 - Festa di Santa Lucia
«Io Papa Celestino V, spinto da legittime ragioni, per umiltà e debolezza del mio corpo e la malignità della Plebe [di questa città], al fine di recuperare con la consolazione della vita di prima, la tranquillità perduta, abbandono liberamente e spontaneamente il Pontificato e rinuncio espressamente al trono, alla dignità, all'onere e all'onore che esso comporta, dando sin da questo momento al sacro Collegio dei Cardinali la facoltà di scegliere e provvedere, secondo le leggi canoniche, di un pastore la Chiesa Universale.»
Papa Celestino V - Bolla pontificia,
Napoli, 13 dicembre 1294
Celestino V, all'anagrafe Pietro Angelerio, patrono del comune di Isernia, che ne rivendica i natali, e compatrono dell’Aquila, di Ferentino, di Urbino e del Molise, santo venerato il 19 maggio, con il nome di Pietro Celestino da Morrone, era un monaco eremita eletto a sorpresa Papa della Chiesa cattolica il 5 luglio 1294 e incoronato ad Aquila il 29 agosto nella basilica di Santa Maria di Collemaggio; diede vita alla Perdonanza, celebrazione giubilare annuale tuttora esistente e rimase in carica fino al 13 dicembre 1294, giorno della festa di santa Lucia.
Fu il primo papa a rinunciare al ministero petrino, lo seguirono Gregorio XII nel 1415 e Benedetto XVI nel 2013.
San Pietro Celestino 1613
Giulio Cesare Bedeschini
Museo nazionale d'Abruzzo - L’Aquila
" Negli anni di Cristo MCCLXXXXIIII, del mese di luglio, essendo stata vacata la Chiesa di Roma dopo la morte di papa Niccola d’Ascoli più di due anni, per discordia de’ cardinali ch’erano partiti, e ciascuna setta volea papa uno di loro, essendo i cardinali in Perugia, e costretti aspramente da’ Perugini perché eleggessono papa, come piacque a Dio, furono in concordia di non chiamare niuno di loro collegio, e elessono uno santo uomo ch’avea nome frate Piero dal Morrone d’Abruzzi. Questi era romito e d’aspra vita e penitenzia, e per lasciare la vanità del mondo, ordinati più santi monisterii di suo ordine, sì se n’andò a fare penitenzia nella montagna del Morrone, la quale è sopra Sermona. Questi eletto e fatto venire e coronato papa, per riformare la Chiesa fece di settembre vegnente XII cardinali, grande parte oltramontani, appetizione e per consiglio del re Carlo re di Cicilia e di Puglia; e ciò fatto, n’andò colla corte a Napoli, il quale dal re Carlo fu ricevuto graziosamente e con grande onore; ma perch’egli era semplice e non litterato, e delle pompe del mondo non si travagliava volentieri, i cardinali il pregiavano poco, e parea loro che a utile e stato della Chiesa avere fatta mala elezione. Il detto santo padre aveggendosi di ciò, e non sentendosi sofficiente al governamento della Chiesa, come quegli che più amava di servire a Dio e l’utile di sua anima che l’onore mondano, cercava ogni via come potesse rinunziare il papato. Intra gli altri cardinali della corte era uno messer Benedetto Guatani d’Alagna molto savio di scrittura, e delle cose del mondo molto pratico e sagace, il quale aveva grande volontà di pervenire alla dignità papale, e quello con ordine avea cercato e procacciato col re Carlo e co’ cardinali, e già da loro la promessa, la quale poi gli venne fatta. Questi si mise dinanzi al santo padre, sentendo ch’egli avea voglia di rinunziare il papato, ch’egli facesse una nuova decretale, che per utilità della sua anima ciascuno papa potesse il papato rinunziare, mostrandoli assemplo di santo Clemente, che quando santo Pietro venne a morte lasciò ch’apresso a lui fosse papa; e quegli per utile di sua anima non volle essere, e fu in luogo di lui in prima santo Lino, e poi santo Cleto papa; e così come il consigliò il detto cardinale, fece papa Cilestino il detto decreto; e ciò fatto, il dì di santa Lucia di dicembre vegnente, fatto concestoro di tutti i cardinali, in loro presenza si trasse la corona e il manto papale, e rinunziò il papato, e partissi della corte, e tornossi ad essere eremita, e a fare sua penitenzia. E così regnò nel papato V mesi e VIIII dì papa Cilestino. Ma poi il suo successore messer Benedetto Guatani detto di sopra, il quale fu poi papa Bonifazio, si dice, e fu vero, il fece prendere a la montagna di Santo Angiolo in Puglia di sopra a Bestia, ove s’era ridotto a fare penitenzia, e chi dice ne voleva ire in Ischiavonia, e privatamente nella rocca di Fummone in Campagna il fece tenere in cortese pregione, acciò che lui vivendo non si potesse apporre alla sua lezione, però che molti Cristiani teneano Cilestino per diritto e vero papa, nonostante la sua rinunziazione, opponendo che sì fatta dignità come il papato per niuno decreto non si potea rinunziare, e perché santo Clemente rifiutasse la prima volta il papato, i fedeli il pur teneano per padre, e convenne poi che pur fosse papa dopo santo Cleto. Ma ritenuto preso Cilestino, come avemo detto, in Fummone, nel detto luogo poco vivette; e quivi morto, fu soppellito in una piccola chiesa di fuori di Fummone dell’ordine di suoi frati poveramente, e messo sotterra più di X braccia, acciò che ’l suo corpo non si ritrovasse. Ma alla sua vita, e dopo la sua morte, fece Iddio molti miracoli per lui, onde molta gente aveano in lui grande devozione; e poi a certo tempo appresso dalla Chiesa di Roma e da papa Giovanni XXII fu canonizzato, e chiamato santo Piero di Morrone, come innanzi al detto tempo fareno menzione. "
Nuova Cronica - Libro IX -1348
Giovanni Villani
Auguri a chi si chiama Lucia e Lucio
Buon Natale da Golconda!
La quattordicesima finestra l'aprirà domani Mirtillo del suo Mirtillo 14-camminando
Quindi sono stati tre i papi che hanno rinunciato al pontificato; non ricordavo Gregorio XII ma sono rimasta molto colpita dalla rinuncia di papa Benedetto XVI. Buon onomastico a tutte coloro che si chiamano Lucia, anche da parte mia. Io son pronta per domani !! Saluti.
RispondiEliminaQuante belle notizie a me sconosciute, grazie Sciarada. Auguri a tutti coloro che portano questo nome bellissimo. Da noi è arrivata Santa Lucia, una festa per bambini e per adulti.
RispondiEliminasinforosa
Auguri a tutti coloro che portano il nome di questa Santa.
RispondiEliminaInteressante la storia di San Pietro Celestino. Tenerissimo il fatto che anche dopo la sua rinuncia ad esser papa, i frati che l'accolsero e che vivevano con lui avessero voluto comunque onorarlo come effettivo Santo Pontefice. Tenero davvero.
Grazie Sciarada!
Volevo aggiungere che faccio gli auguri anche a chi porta il nome di Celestino oltre che Lucia. Ariciao.😘
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RispondiEliminaP.s. Grazie a Golconda e ricambio gli auguri di buon Natale!
RispondiEliminaMi ricordo di Celestino V e della tenerezza che faceva a noi bambini, la data del Gran Rifiuto invece l'avevo rimossa dalla memoria!!!!!
RispondiEliminaUna figura eccezionale quella di Celestino V,per la sua umanità,ed umiltà,per quel modo di dichiararsi inadatto impreparato ad una missione cisì alta e forse per questo rimasto nel tempo nel cuore di tutti,non solo i cattolici.Grazie per questo post ricco di notizie .Grazie Golconda e buon avvento.
RispondiEliminaSimpatico Celestino.
RispondiEliminaIl gran rifiuto: il sommo Vate, tra gli ignavi, incontrò colui che per viltà fece il gran rifiuto. Se veramente alludesse a Celestino V, dissento dall' attributo della viltà, così come dall' attribuzione dell' ignavia. Semplicemente Pietro da Morrone era un' anima ascetica, contemplativa, non adatta a prendersi cura delle faccende del mondo. Quindi il suo fu per me un coraggioso e coerente rifiutato. Non sapevo che la rinuncia al papato fosse avvenuta il 13 dicembre, indi per cui da Sciarada c'è sempre e comunque l'opportunità di apprendere ed approfondire nuove cose. È tardi per gli auguri alle Lucia e ai Lucio, ma a tutti porgo il mio abbraccio. Invio dal telefono e quindi senza rileggere, perdonatemi per gli eventuali refusi
RispondiEliminaErrata corrige: un coraggioso e coerente rifiuto;
RispondiEliminaEcco il primo refuso!