mercoledì 13 aprile 2022

Di Mercoledì Santo

" ... La giornata del mercoledì fu occupata dagli uomini a dare un’ultima voltata al fieno per metterlo sotto coperto, la stessa sera. Le nuvole minacciose si addensavano all’orizzonte: la notte non sarebbe passata senza un acquazzone; forse un temporale. Le donne intanto percorrevano i campi testè seminati, affinchè neppure un grano di semente andasse perduto. Armate di un lungo bastone ferrato, esse facevano un buco in terra appena scorgevano un granello sfuggito all’azione dell’erpice e del cilindro, e prestamente lo cacciavano sotto ... "

Tre donne
1891
Beatrice Speraz

Flagellazione di Cristo - 1607-1608 - Michelangelo Merisi da Caravaggio - Museo nazionale di Capodimonte - Napoli

Flagellazione di Cristo - 1607-1608 - Michelangelo Merisi da Caravaggio - Museo nazionale di Capodimonte - Napoli

In un gioco di luci e di ombre il giusto viene illuminato e l'ingiusto è lasciato nell'oscurità. Cristo fuoriesce dall'iconografia tradizionale e indossa già la corona di spine, è legato a una colonna circondato da tre uomini che hanno ricevuto il compito di flagellarlo; la dolcezza della sua postura in torsione è in netto contrasto con l'aggressività espressa dai torturatori, l'aguzzino di sinistra, dal volto feroce inghiottito per metà dal buio, nella mano destra tiene un mazzo di verghe e con la sinistra trattiene la testa del figlio di Dio, l'altro imbavagliato da un fazzoletto d'ombra, con il piede gli spinge la gamba per avvicinarlo alla colonna in modo da poter fissare con le mani le corde intorno ai polsi, il terzo piegato nell'atto di assemblare le verghe ha il volto immerso nell'oscurità.

Nota: Tra il 1983 e il 1999 il dipinto è stato sottoposto a delle radiografie che hanno svelato un volto rivolto verso Cristo sotto la spalla del torturatore di destra, pertanto si pensa che Caravaggio in un primo momento abbia dato il volto del committente* all'aguzzino e che in seconda battuta lo abbia cancellato per non offenderlo.

committente* = Tommaso de Franchis che intendeva adornare la cappella di famiglia nella Chiesa di San Domenico Maggiore - Napoli.

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