venerdì 7 aprile 2023

Il Venerdì della Settimana Santa

Segue da Il Giovedì della Settimana Santa

 ... la mattina poi, che fu il venerdí santo, io mi ricordai delle mie staffe e del mio cucino. Mandato per esso, quel maestro delle poste disse che non me lo voleva rendere, perché io avevo corso la sua cavalla. Piú volte si mandò innanzi e indietro e il detto sempre diceva di non me le voler rendere, con molte ingiuriose e insopportabil parole; e l’oste, dove io ero alloggiato, mi disse: - Voi n’andate bene se egli non vi fa altro che non vi rendere il cucino e le staffe - e aggiunse dicendo: - Sappiate che quello è il piú bestial uomo che avessi mai questa città; e ha quivi duoi figliuoli uomini, soldati bravissimi, piú bestiali di lui; sí che ricomperate quel che vi bisogna, e passate via sanza dirgli niente -. Ricomperai un paio di staffe, pur pensando con amorevol parole di riavere il mio buon cucino: e perché io ero molto bene a cavallo, e bene armato di giaco e maniche, e con un mirabile archibuso all’arcione, non mi faceva spavento quelle gran bestialità che colui diceva che aveva quella pazza bestia. Ancora avevo avezzo quei mia giovani a portare giaco e maniche, e molto mi fidavo di quel giovane romano che mi pareva che non se lo cavassi mai, mentre che noi stavamo in Roma. Ancora Ascanio, ch’era pur giovanetto, ancora lui lo portava: e per essere il venerdí santo, mi pensavo che la pazzia de’ pazzi dovesse pure avere qualche poco di feria. Giugnemmo alla ditta porta a Camollía; per la qual cosa io viddi e cognobbi, per i contrasegni che m’eran dati, per esser cieco de l’occhio manco, questo maestro delle poste. Fattomigli incontro, e lasciato da banda quei mia giovani e quei compagni, piacevolmente dissi: - Maestro delle poste, se io vi fo sicuro che io non ho corso la vostra cavalla, perché non sarete voi contento di rendermi il mio cucino e le mie staffe? - A questo lui rispose veramente in quel modo pazzo, bestiale che m’era stato detto. Per la qual cosa io gli dissi: - Come non siate voi cristiano? O volete voi ’n un venerdí santo scandalizzare e voi e me? - Disse che non gli dava noia o venerdí santo o venerdí diavolo, e che, se io non mi gli levavo d’inanzi, con uno spuntone che gli aveva preso, mi traboccherebbe in terra insieme con quell’archibuso che io avevo in mano. A queste rigorose parole s’accostò un gentiluomo vecchio, sanese, vestito alla civile, il qual tornava da far di quelle divozione che si usano in un cotal giorno; e avendo sentito di lontano benissimo tutte le mie ragione, arditamente s’accostò a riprendere il detto maestro delle poste, pigliando la parte mia, e garriva li sua dua figliuoli perché e’ non facevano il dovere ai forestieri che passavano, e che a quel modo e’ facevano contro a Dio, e davano biasimo alla città di Siena. Quei dua giovani suoi figliuoli, scrollato il capo sanza dir nulla, se ne andorno in là, nel drento della lor casa. Lo arrabbiato padre invelenito dalle parole di quello onorato gentiluomo, subito con vituperose bestemmie abbassò lo spuntone, giurando che con esso mi voleva ammazzare a ogni modo. Veduto questa bestial resoluzione, per tenerlo alquanto indietro, feci segno di mostrargli la bocca del mio archibuso. Costui piú furioso gittandomisi addosso, l’archibuso che io avevo in mano, se bene in ordine per la mia difesa, non l’avevo abbassato ancora tanto, che fussi arrincontro di lui, anzi era colla bocca alta; e da per sé dette fuoco. La palla percosse nell’arco della porta, e sbattuta indietro, colse nella canna della gola del detto, il quale cadde in terra morto. Corsono i dua figliuoli velocemente, e preso l’arme da un rastrello uno, l’altro prese lo spuntone del padre; e gittatisi addosso a quei mia giovani, quel figliuolo che aveva lo spuntone investí il primo Pagolo romano sopra la poppa manca; l’altro corse addosso a un milanese, che era in nostra compagnia, il quale aveva viso di pazzo: e non valse raccomandarsi dicendo che non aveva che far meco, e difendendosi dalla punta d’una partigiana con un bastoncello che gli aveva in mano: con il quale non possette tanto ischermire che fu investito un poco nella bocca. Quel messer Cherubino era vestito da prete, e se bene egli era maestro di oriuoli eccellentissimo, come io dissi, aveva aùto benefizii dal Papa con buone entrate. Ascanio, se bene egli era armato benissimo, non fece segno di fuggire, come aveva fatto quel milanese; di modo che questi dua non furno tocchi. Io, che avevo dato di piè al cavallo e in mentre che lui galoppava, prestamente avevo rimesso in ordine e carico il mio archibuso e tornavo arrovellato indietro, parendomi aver fatto da motteggio, per voler fare daddovero, e pensavo che quei mia giovani fussino stati ammazzati, resoluto andavo per morire anch’io. Non molti passi corse il cavallo indietro, che io riscontrai che inverso me venivano, ai quali io domandai se gli avevano male. Rispose Ascanio, che Pagolo era ferito d’uno spuntone a morte. Allora io dissi: - O Pagolo figliuol mio! Addunche lo spuntone ha sfondato il giaco? - No - disse - ché il giaco avevo messo nella bisaccia questa mattina -. Addunche e’ giachi si portano per Roma per mostrarsi bello alle dame? e inne’ luoghi pericolosi, dove fa mestiero avergli, si tengono alla bisaccia? Tutti e’ mali che tu hai, ti stanno molto bene e se’ causa che io voglio andare a morire quivi anch’io or ora - e in mentre che io dicevo queste parole, sempre tornavo indietro gagliardamente. Ascanio e lui mi pregavono che io fussi contento per l’amor de Dio salvarmi e salvargli, perché sicuro s’andava alla morte. In questo scontrai quel messer Cherubino, insieme con quel milanese ferito: subito mi sgridò, dicendo che nissuno non aveva male, e che il colpo di Pagolo era ito tanto ritto, che non era isfondato; e che quel vecchio delle poste era restato in terra morto, e che i figliuoli, con altre persone assai, s’erano messi in ordine, e che al sicuro ci arebbon tagliati tutti a pezzi: - Sicché, Benvenuto, poiché la fortuna ci ha salvati da quella prima furia, non la tentar piú, ché la non ci salverebbe -. Allora io dissi: - Da poi che voi sete contenti cosí, ancora io son contento - e voltomi a Pagolo e Ascanio, dissi loro: - Date di piè a’ vostri cavalli, e galoppiamo insino a Staggia sanza mai fermarci, e quivi saremo sicuri -. Quel milanese ferito disse: - Che venga il canchero ai peccati! ché questo male che io ho, fu solo per il peccato d’un po’ di minestra di carne che io mangiai ieri, non avendo altro che desinare -. Con tutte queste gran tribulazioni che noi avevamo, fummo forzati a fare un poco di segno di ridere di quella bestia e di quelle sciocche parole che lui aveva detto. Demmo di piedi a’ cavagli, e lasciammo messer Cherubino e ’l milanese, che a loro agio se ne venissino.

La vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze - Libro secondo - 1558
Benvenuto Cellini

Il Venerdì Santo, secondo giorno del Triduo Pasquale (Vedi la parte conclusiva de Il Pesce d'Aprile nel Giovedì Santo), rievochiamo la morte di Gesù attraverso la processione della Via Crucis.

Cattura di Cristo - Grande Passione - 1497 - 1510 - Albrecht Dürer - Albertina - Vienna

Cattura di Cristo - Grande Passione - 1497 - 1510 - Albrecht Dürer - Albertina - Vienna

Cristo davanti Anania - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

Cristo davanti Anania - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

" Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono
e lo condussero prima da Anania: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell'anno. Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: "È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo".
Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. 
Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. 
E la giovane portinaia disse a Pietro: "Non sei anche tu uno dei discepoli di quest'uomo?". Egli rispose: "Non lo sono". 
Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.
Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. 
Gesù gli rispose: "Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. 
Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto".
Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: "Così rispondi al sommo sacerdote?".
Gli rispose Gesù: "Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?". "

Cristo davanti Caifa - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

Cristo davanti Caifa - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

" Allora Anania lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote.
Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: "Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?". Egli lo negò e disse: "Non lo sono". 
Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: "Non ti ho forse visto con lui nel giardino?". 
Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. "

Cristo davanti a Pilato - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

Cristo davanti a Pilato - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

" Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: "Che accusa portate contro quest'uomo?".
Gli risposero: "Se costui non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato". 
Allora Pilato disse loro: "Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!". Gli risposero i Giudei: "A noi non è consentito mettere a morte nessuno". 
Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.
Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: "Sei tu il re dei Giudei?". 
Gesù rispose: "Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?". 
Pilato disse: "Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?". 
Rispose Gesù: "Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù". 
Allora Pilato gli disse: "Dunque tu sei re?". Rispose Gesù: "Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce". 
Gli dice Pilato: "Che cos'è la verità?".
E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: "Io non trovo in lui colpa alcuna. 
Vi è tra voi l'usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?". 
Allora essi gridarono di nuovo: "Non costui, ma Barabba!". Barabba era un brigante.

Giovanni18, 12-40

Flagellazione - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

Flagellazione - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

" Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. "

Cristro coronato di spine - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

Cristro coronato di spine - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

" E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. "

Cristo deriso - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

Cristo deriso - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

" Poi gli si avvicinavano e dicevano: "Salve, re dei Giudei!". E gli davano schiaffi. "

Ecce homo - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

Ecce homo - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra


" Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: "Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna". 
Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: "Ecco l'uomo!".
Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: "Crocifiggilo! Crocifiggilo!". Disse loro Pilato: "Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa". 
Gli risposero i Giudei: "Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio".
All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. 
Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: "Di dove sei tu?". Ma Gesù non gli diede risposta. 
Gli disse allora Pilato: "Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?". 
Gli rispose Gesù: "Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande".
Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: "Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare".
Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. "
 
Pilato si lava le mani - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

Pilato si lava le mani - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

" Era la Parasceve della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: "Ecco il vostro re!". 
Ma quelli gridarono: "Via! Via! Crocifiggilo!". Disse loro Pilato: "Metterò in croce il vostro re?". Risposero i capi dei sacerdoti: "Non abbiamo altro re che Cesare".
Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. "

Cristo porta la croce - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

Cristo porta la croce - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

" Essi presero Gesù
ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota,
dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù in mezzo. 
Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: "Gesù il Nazareno, il re dei Giudei". 
Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. 
I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: "Non scrivere: "Il re dei Giudei", ma: "Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei"". 
Rispose Pilato: "Quel che ho scritto, ho scritto". "

Cristo inchiodato alla croce - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

Cristo inchiodato alla croce - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

Crocifissione - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

Crocifissione - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

" I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti - una per ciascun soldato -, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo.
Perciò dissero tra loro: "Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca". Così si compiva la Scrittura, che dice:

Si sono divisi tra loro le mie vesti
e sulla mia tunica hanno gettato la sorte.

E i soldati fecero così.
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. 
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco tuo figlio!". 
Poi disse al discepolo: "Ecco tua madre!". E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: "Ho sete". 
Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 
Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: "È compiuto!". E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato - era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. 
Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all'uno e all'altro che erano stati crocifissi insieme con lui. 
Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 
ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. 
Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 
Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 
E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto. "

Deposizione dalla croce - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

Deposizione dalla croce - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

" Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo - quello che in precedenza era andato da lui di notte - e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe. 
Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. "

Sepoltura di Cristo - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

Sepoltura di Cristo - Piccola Passione 1511 - Albrecht Dürer - British Museum Londra

" Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. 
Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù. "

Giovanni19, 1-42

Lieto Venerdì Santo

A breve il reel sulla crocifissione

Per ulteriori informazioni

10 commenti:

  1. Bellissimo post.Buona Pasqua a te e famiglia.

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  2. Ho riconosciuto lo stile del Durer , in quelle bellissime incisioni.Buon Sabato Santo!! Buona Pasqua! Auguri e un caro saluto.

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    1. Sìi Mirty, Albrecht Dürer è inconfondibile.
      Grazie a te e bacio!

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  3. Un grande lavoro il tuo fatto con cura e dedizione. Ti auguro di cuore una Pasqua serena. Buona giornata con un sorriso.

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  4. Buongiorno e buona vigilia
    Assodato uova e in pittura
    Al camino freddo assai.
    Il tuo scrivere e dei giorni passati giovedì e venerdì, oggi è silenzio
    Il ricordo vuole silenzio come dopo una notte d'amore Il Mattino seguente riflesdione per godere dell'affetto dato dal'amato

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    1. Il tuo scrivere è delizioso Paccandrea, grazie e un abbraccio!

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