giovedì 10 ottobre 2024

Calendario dell'Avvento del Focolare dell'Anima - XI Edizione 2024

Bambino Gesù asciuga le lacrime dei fanciulli!
Accarezza il malato e l'anziano!
Spinge gli uomini a deporre le armi
e a stringersi in un universale abbraccio di Pace

Giovanni Paolo II

Calendario dell'Avvento del Focolare dell'Anima - XI Edizione 2024

C'è poco da fare, per quanto sia atroce l'uomo non riesce a rinunciare alla guerra, non riesce a stringersi in un universale abbraccio di pace; chi non è simile al simile è un nemico e va abbattuto senza pietà; il potere diventa brama, non si considera che la diversità è ricchezza, il nutriente per eccellenza che favorisce la crescita intelletuale e spirituale e così le vittime di ieri cristallizzate nel tempo si fanno oggi carnefici e del loro passato, del loro dolore, della loro tragedia rimane solo la paura che crea un circolo vizioso difficile da spezzare.

" ... Di notte, quando tutti i rumori del campo si erano spenti, si sentiva sempre più vicino il rombo delle artiglierie: il fronte non era più distante di un centinaio di chilometri, correva voce che l’Armata Rossa fosse già sui Beschidi. La sterminata fabbrica in cui noi lavoravamo era stata bombardata più volte dall’aria, con precisione scientifica e maligna: una bomba, una sola, sulla centrale termica, in modo da metterla fuori esercizio per due settimane; non appena i danni erano stati riparati, e la ciminiera riprendeva a fumare, un’altra bomba, e così via. Era chiaro che i russi, o gli alleati d’accordo con i russi, intendevano impedire la produzione, ma non distruggere gli impianti. Questi, se li volevano prendere intatti a guerra finita, come infatti se li presero: oggi è quella la più grande fabbrica di gomma sintetica della Polonia. La difesa antiaerea attiva era inesistente, non si vedevano caccia, c’erano batterie sui tetti ma non sparavano: forse non avevano più munizioni. La Germania era insomma moribonda, ma sembrava che i tedeschi non se ne accorgessero. Dopo l’attentato a Hitler del luglio, il paese viveva nel terrore; bastava una denunzia, un’assenza sul lavoro, una parola incauta, per finire nelle mani della Gestapo come disfattisti, perciò militari e civili attendevano ai loro compiti come avevano sempre fatto, spinti ad un tempo dalla paura e dall’innato senso di disciplina. C’era una Germania fanatica e suicida che terrorizzava una Germania ormai scoraggiata ed intimamente vinta.
Poco prima, verso la fine di ottobre, avevamo avuto occasione di osservare “in primo piano” una singolare scuola di fanatismo, esempio tipico di educazione nazional-socialista. Su un terreno incolto attiguo al nostro Lager era stato eretto un attendamento della Gioventù Hitleriana. Erano forse duecento adolescenti, quasi ancora bambini; al mattino facevano l’alzabandiera, cantavano inni truculenti, facevano esercitazioni di marcia e di tiro: erano armati di moschetti vetusti. Comprendemmo più tardi che venivano preparati per l’arruolamento nel Volkssturm, quell’esercito raccogliticcio di vecchi e di bambini che secondo i folli piani del Fùhrer avrebbe dovuto opporre l’estrema difesa contro i russi avanzanti. Ma al pomeriggio i loro istruttori, che erano veterani delle SS, li conducevano in mezzo a noi, affaccendati a sgomberare le macerie dei bombardamenti, o ad erigere frettolosi ed inutili muretti di protezione di mattoni o di sacchi a sabbia. Li conducevano in mezzo a noi in “visita guidata”, e tenevano loro lezione, ad alta voce, come se noi non avessimo avuto orecchie per sentire né senno per capire. “Questi, vedete, sono i nemici del Reich, i vostri nemici. Guardateli bene: potete chiamarli uomini? Sono Untermenschen, sottouomini! Puzzano perché non si lavano; sono stracciati perché non hanno cura della loro persona. Molti addirittura non capiscono il tedesco. Sono sovversivi, banditi, ladri di strada dei quattro angoli d’Europa, ma noi li abbiamo resi innocui; adesso lavorano per noi, ma sono solo buoni per i lavori più primitivi.
Del resto, è giusto che fatichino per riparare i danni della guerra: sono loro che l’hanno voluta. Loro: gli ebrei, i comunisti, e gli agenti delle plutocrazie.” I soldati-bambini stavano a sentire, devoti e frastornati. Visti da vicino, facevano pena ed orrore insieme. Erano smunti e spauriti, ma ci guardavano con odio intenso: eravamo dunque noi i colpevoli di tutti i mali, delle città in rovina, della carestia, dei loro padri morti sul fronte russo. Il Fuhrer era severo ma giusto; giusto era servirlo... "

L'ultimo Natale di guerra
Primo Levi

E mentre il mondo va in questa direzione insieme a chi ci tiene ad alimentare l'odio religioso, noi prendiamo un altro sentiero che parla di abbracci, di amore, di diversità e di pace.
Chiunque voglia partecipare alla realizzazione del Calendario dell'Avvento 2024 è il benvenuto, non è necessario essere iscritti o iscriversi ad Anima Mundi per far parte della squadra e se non avete un blog sarò io a pubblicare il vostro post, per dubbi e chiarimenti lasciate pure le vostre domande nei commenti.
Ragazze e ragazzi le adesioni sono aperte da oraaa!
( maggiori dettagli sulla partecipazione nel  Calendario dell'Avvento del Focolare dell'Anima - VIII Edizione 2021 )

Acrostico natalizio

L'acrostico natalizio è facoltativo, se volete crearlo lo inserirò all'interno della sezione che vi riguarda nel post di presentazione del calendario che sarà pubblicato in questo blog il 30 novembre 2024. Potete spedirmelo via e-mail o lasciarlo nei commenti.
Chi vuole farsi un'idea può cliccare I cuori del Natale Express

Abete - Acqua di Neve - Adventus - Agrifoglio - Albero - Alleluia - Angeli - Asinello - Astro - Atmosfera di Natale - Attesa - Auguri - Augurio - Avvento - Babbo Natale - Ballerina - Befana - Betlemme - Biancospino - Brina - Bue - Calendario dell'Avvento - Calabrosa - Camino - Campane - Campanelle - Canditi - Canti - Canti natalizi - Capanna - Carole - Censimento - Ceppo - Chiave Magica - Ciocco - Cometa - Concerto - Concerto di Natale - Cori - Cori di Natale - Cornamusa - Cottio - Credo - Cristallo di Ghiaccio - Cristo - Cupido - Decorazioni - Deserto - Dodicesima Notte - Domeniche d'Avvento - Donato - Doni - Donnola - Dromedari - Elleboro - Elfi - Epifania - Episcopellus - Erode - Fede - Festa - Fiocco - Fiocco di Neve - Folletti - Freccia - Fulmine - Galaverna - Gelicidio - Gerusalemme - Gesù - Gesù Bambino - Ghiaccio - Ghirlanda - Ginepro - Giuseppe - Gloria - Gnomi - Gragnola - Grani di Neve - Greppia - Grotta - Hallelulia - Humanitas - Incenso - Innocenti - Inverno - Jubilum - Krampus - Luce - Luminarie - Magia di Natale - Maria - Maria Vergine - Mangiatoia - Mezzanotte - Mirra - Mirto - Muschio - Natale - Natività - Nazareth - Neve - Nevischio - Notte Santa - Novena - Novena di Natale - Omino di Pan di Zenzero - Oro - Osanna - Ospitalità - Pane di Natale - Pandoro - Panettone - Panfrutto - Pastori - Pastorelle - Pesce - Pigne - Pifferai - Pifferi - Presepe - Pungitopo - Questua - Rampante - Regali - Re Magi - Renne - Rito - Rosa di Natale - Rudolph - Saltarello - San Giuseppe - San Nicola - Santa Lucia - Santo - Stella Cometa - Strenna - Strenna di Natale - Tempesta - Tintinnio - Tombola - Tormenta - Torrone - Tradizione - Uomo di Neve - Uvetta - Uvetta Sultanina - Vergine Immacolata - Veglia - Vetrone - Vigilia - Vischio - Xenia - Yahweh -Yeshua  - Walzer - Zampogna - Zampognari - Zenzero

Posti Liberi: 15

Giorni prenotabili: 2 dicembre - 3 dicembre - 4 dicembre - 5 dicembre - 7 dicembre - 8 dicembre - 9 dicembre - 10 dicembre - 11 dicembre - 14 dicembre - 15 dicembre - 16 dicembre - 17 dicembre - 18 dicembr - 19 dicembre - 20 dicembre - 22 dicembre - 23 dicembre 

Giorni sospesi: 25 dicembre

Aggiornamento 11 ottobre 2024


Posti Liberi: 8

Giorni prenotabili: 2 dicembre - 3 dicembre - 4 dicembre - 5 dicembre - 7 dicembre - 8 dicembre - 10 dicembre - 11 dicembre - 14 dicembre - 15 dicembre - 17 dicembre - 18 dicembre - 19 dicembre - 20 dicembre - 22 dicembre - 23 dicembre

Giorni sospesi: 25 dicembre

Attimi - Graziana - Giorno/i da stabilire
Mirtillo - Mirtillo 14-camminando - Giorno/i da stabilire
vocedivento - Sari - 9 dicembre
ennecomenatale - Sari - 16 dicembre
Ad Maiora - Elettra - Giorni da stabilire
Ad Nutum - Negus - Giorni da Stabilire
Anima Mundi - Golconda - 1 dicembre
Anima Mundi - Golconda - 12 dicembre
Anima Mundi - Golconda - 13 dicembre
Anima Mundi - Golconda - 24 dicembre
Anima Mundi - Sciarada - 6 dicembre
Anima Mundi - Sciarada - 21 dicembre

martedì 1 ottobre 2024

Il cielo di ottobre

Cielo - Roma 1 ottobre 2024

"Infine eccomi qui con una macchina da scrivere

... Ho intenzione di parlare della vita nel XX secolo ... e di quello che c'è di buono nella vita, ovvero i libri, il cielo di ottobre e qualche altra condizione metereologica, le donne, Jonny Barleycorn, l'Amore dell'Uomo, il calore della casa ... "

Diario di uno scrittore affamato
Jack Kerouac
a cura di Paul Marion
traduzione di Luca Guerneri, Stefania Gobbi, Marilia Maggiora

domenica 22 settembre 2024

Terra d'autunno

Autunno - Le stagioni dell’anno - Cesare Ripa - Jean Baudoin - 1677

Autunno - Le stagioni dell'anno - Cesare Ripa -  Jean Baudoin - 1677

22 settembre 2024 - 14.43
Con equipollenza l'equinozio d'autunno assegna la stessa quantità di ore alla luce e all'oscurità e ci accompagna nel regno dell'abbondanza in cui il furore dell'estate si riversa con dolcezza nei colori che lo caratterizzano; i frutti giunti a maturazione compongono un copioso raccolto e la terra accoglie nelle sue viscere i semi mentre le foglie che ormai hanno concluso il loro compito le fanno indossare un abito dalle tonalità calde che dal verde virano al rosso, all'arancione, al giallo e al marrone con meravigliose screziature di bronzo.

" ... Lo continua l’autunno maturo e mite per aver deposto i bollori della gioventù,
a metà tra il giovane e il vecchio,
anche con qualche capello bianco sulle tempie ... "

Le Metamorfosi - Libro XV
Publio Ovidio Nasone
A cura di Nino Scivoletto

La stagione autunnale è raffigurata da una donna in età, florida, corpulenta e vestita con la sontuosita che indica la ricchezza del suo tempo illustrata anche dalla cornucopia carica di frutti che sostiene con la mano destra; con la sinistra tiene un succoso grappolo d'uva e ha il capo cinto da una ghirlanda di tralci di vite per raccontare la vendemmia che produce il vino novello mentre l'equinozio di cui vi ho parlato in Equinozio dell'Autunno è descritto come un:

Stavvi un' huom più maturo da man manca,
Dio de i tre mesi, i quai precede Agosto;
Che 'l viso ha rosso, e già la barba imbianca,
E sta sordido, e grasso, e pien di mosto.
Ha il fiato infetto, e tardi sì rinfranca
Chi vien dal suo venen nel letto posto.
D'uve mature son le sue ghirlande,
Di fichi, e ricci di castagne, e ghiande.

Metamorfosi - Libro II
Publio Ovidio Nasone
Traduzione Giovanni Andrea dell'Anguillara

Lieto equinozio d'autunno a voi!

Ecco il reel sull'equinozio d'autunno

P.S. 22 settembre 2024 - Per il momento è tutto ciò che posso fare con i mezzi che ho a disposizione, aggiornerò  il post la prossima settimana.
P.S. 29 settembre 2024 - post aggiornato

Per ulteriori informazioni

giovedì 15 agosto 2024

Fuochi d'artificio per l'Assunzione di Maria Vergine

" ... La piazza del Mercato, grandissima, riboccava di gente. La folla si accalcava non solo nel suo vasto quadrilatero, addossandosi alle baracche dei saltimbanchi, alle tende ambulanti dei venditori di sorbetti, al piccolo carosello giallo e rosso; ma si addensava lungo il Corso Garibaldi, verso l’Anfiteatro e verso il Tribunale, straripava sui molti balconi e su tutte le terrazze prospicienti nella piazza. Non erano soltanto i ventimila abitanti di Santa Maria che avevano lasciato le loro case, in quella sera di mezz’agosto, per assistere al grande fuoco d’artifizio, in onore dell’Assunzione di Maria Vergine: ma anche dai villaggi e dalle città vicine, erano accorsi, per devozione e per curiosità. Nella folla minuta si mescolavano ai samaritani, conciatori di cuoio, gli ortolani di San Nicola la Strada, i setaiuoli di San Leucio, i fabbricanti di torroni di Casapulla, gli agricoltori di Maddaloni e di Aversa, le pallide maceratrici della canape, che languiscono una intiera stagione sulle sponde dei laghi: sui balconi illuminati a palloncini colorati, la borghesia e l’aristocrazia samaritana facevano gli onori dell’Assunzione alla borghesia e dall’aristocrazia di Caserta e di Capua ... "

Il romanzo della fanciulla
Matilde Serao

Le gite fuori porta con i manicaretti portati da casa, le grigliate, i falò allestiti nei bracieri di montagna o in spiaggia, i balli, i concerti, i fuochi d'artificio di cui, in questo caso, ci parla l'immensa Matilde Serao, e anche le vacanze fanno parte del corredo umano e sono espressioni ad ampio raggio di una celebrazione condivisa da una comunità che fa festa; non hanno in sé e per sé una valenza sacrale e religiosa, ma l'acquistano o meno con l'uso che se ne fa se lo si fa e chi ogni anno sostiene becero che tutto ciò sia stato rubato al passato pagano evidentemente non ha le idee ben chiare e contribuisce a divulgare il nulla cosmico e a fomentare l'odio.

Fuochi d'artificio per l'Assunzione di Maria Vergine

Lieta Festa dell'Assunzione di Maria, lieto Ferragosto!

P.S. Ricordate che anche gli stupidi cronici hanno il diritto sacrosanto di dire la loro ed è giusto che sia così; quando la verità gli si palesa davanti agli occhi trovano sempre il modo di aggirarla per celebrare la fuffa che hanno nel cervello e che scambiano per sapienza.
Non lasciatevi disturbare dalle loro manipolazioni pretestuose e se non volete ignorarli, offrite la vostra tenerezza e i vostri sorrisi meravigliosi alle tante e tali corbellerie che dicono, sono la massima espressione della loro essenza non della vostra.

Per chi è interessato:

sabato 10 agosto 2024

Sette bagni per sette doni a San Lorenzo

Tra la fine dell''800 e l'inizio del '900 in quel di Cervia si sviluppa e si tramanda una tradizione molto sentita che si diffonde e che abbraccia tutta la Romagna per arrivare attraverso i secoli ai giorni nostri: la leggenda narra che San Lorenzo apparve in sogno a una fanciulla colpita dalla febbre malarica dicendole che chiunque avesse fatto 7 bagni in mare sarebbe guarito dal morbo che già aveva mietuto numerose vittime tra la popolazione.
Le sette abluzioni nell'acqua salata oltre al recupero della buona salute portavano con sé anche i sette doni dello Spirito Santo ovvero la sapienza, l'intelletto, il consiglio, la fortezza, la scienza, la pietà e il timore di Dio che rinnovano la benedizione del battesimo.
In un manifesto del 1888 si attesta che il rito era accompagnato dal cancerto della banda cittadina, dal gioco della tombola, dal ballo, dall'estrazione a sorte della dote per le figlie dei salinari, dal volo dei globi aerostatici e dai fuochi d'artificio.
La Festa di San Lorenzo del 10 agosto è un tripudio di riti e di tradizioni che si rincorrono, l'individualità del singolo si immerge e si riconosce in quella collettiva per diventare comunità di appartenenza e la notte volge gli occhi al cielo alla ricerca delle stelle cadenti.

P.S. Orientatevi a Nord-Est e prolungate lo sguardo fino allo zenith.

R.R. saline di Cervia - 1908

 Lieta festa di San Lorenzo e proficua notte delle stelle cadenti!

martedì 6 agosto 2024

I peperoni in agrodolce sotto la canicola

E mentre la canicola manifesta tutto il suo spietato furore, preparo i peperoni in agrodolce per l'inverno.

Peperoni in agrodolce

Peperoni in agrodolce

Peperoni in agrodolce

Peperoni in agrodolce

Peperoni in agrodolce

Lieto martedì ragazze e ragazzi!

A breve li link del reel

domenica 28 luglio 2024

Sax ai Fori Imperiali

Nel cantiere a cielo aperto dei Fori Imperiali, mentre aspettiamo il Giubileo, un sax fa vibrare l'aria con la sua musica.

Artista di strada Francesco Contino ai Fori Imperiali

Francesco Contino

A breve il link  del reel, così potrete ascoltarlo

Ecco: Sax ai Fori Imperiali 

giovedì 18 luglio 2024

Il verzellino spilucca i semi del basilico al limone

"Vividi volti voluttuosi vedono vivaci verzellini vocianti, varie vette variopinte varcano, volano verso volubili vergate ventose, visitano veicoli vetusti, vibrano voluminose vele volteggianti, vicino vigili ventresche virano versatili. "

Sciarada Sciaranti

Verzellino spilucca i semi del basilico al limone

Il testo soprastante, ripreso e riproposto oggi perché ispirato ai verzellini che con il loro canto colorano i miei risvegli da aprile a fine estate (Vedi Il verzellino arriva ad aprile), è il risultato di un gioco, organizzato dalla sempre splendida Sari di Voce di Vento intorno al 15 novembre 2021, in cui ogni concorrente doveva comporre una frase di senso compiuto formata solo da parole che iniziavano con la lettera V; molti di voi se lo ricorderanno. 

N.B. L'esemplare della foto dovrebbe essere un verzellino maschio 

E poi guardate che meraviglia la gibbosa crescente delle 21.06 di questo caldo 18 luglio 2024

Gibbosa crescente - 18 luglio 2024 - Sciarada Sciaranti

Buona continuazione d'estate mentre ci sciogliamo come ghiaccioli al sole!

lunedì 1 luglio 2024

La luna tra notte e giorno

Luna 1luglio 2024 - Sciarada Sciaranti

E nell'istante in cui la notte saluta il giorno la luna calante si pone in mezzo

Lieto luglio!

sabato 29 giugno 2024

29 di Junnio Anno Domini 1434

" Recordo Io Pauolo, che in nell’anno 1434. a dij 29. di Junnio li Romani pigliaro la Signoria di Roma, e gridavo viva lo Puopolo, e la Libertà, e fu di Sabato a 22. hore, e la notte vennero pigliaro lo Campituoglio, e dierno parecchie ferite allo Senatore e cacciarolo via, e poi se ne andaro in Trastevere dove stava Papa Eugenio, e pigliaro lo Camerlengo18, cioè lo Nepote dello Papa, e miserolo in prigione in Campituoglio. In questo die se partio lo Cardinale dell’Ursini e quello delli Conti, e miserosi in casa de’ Pavolo di Govio ... "

Memoriale - 1875
Paolo dello Mastro

San Pietro e San Paolo - 1577 - Juan Fernandez de Navarrete detto Il Muto - Monastero dell'Escorial - Spagna

San Pietro e San Paolo
1577 
Juan Fernandez de Navarrete detto Il Muto
Monastero dell'Escorial - Spagna


Lieta Festa di San Pietro e Paolo!

Per quanto riguarda la Barca di San Pietro vi lascio il link del reel dell'anno scorso: Barca di San Pietro 

Per ulteriori informazioni

lunedì 24 giugno 2024

Libera dal dolore il nepente

«ἔνθ᾽ αὖτ᾽ ἄλλ᾽ ἐνόησ᾽ Ἑλένη Διὸς ἐκγεγαυῖα:
αὐτίκ᾽ ἄρ᾽ εἰς οἶνον βάλε φάρμακον, ἔνθεν ἔπινον,
νηπενθές τ᾽ ἄχολόν τε, κακῶν ἐπίληθον ἁπάντων.»

"... Ma in altro Pensiero allora Elena entrò.
Nel dolce vino, di cui bevean, farmaco infuse
Contrario al pianto, e all'ira, e che l'obblio
Seco inducea d'ogni travaglio e cura..."

Odissea, Libro IV, v. 219-221
Omero
Traduzione Ippolito Pindemonte

Mentre le navi greche con il favore del vento riportano nei loro regni i vincitori della guerra di Troia, Ulisse che non ha paura dell'ira degli dei e paga lo scotto della sua astuta esuberanza, prima di riuscire a ritornare a Itaca, con i suoi compagni deve affrontare una serie di ostacoli che lo portano in giro per il Mediterraneo. Suo figlio Telemaco che nel palazzo reale con la madre Penelope vive l'asfissiante assedio dei Proci va alla corte di Menelao per aver notizie del padre è qui durante il banchetto di benvenuto tutti i convitati mostrano un momento di profonda costernazione per la mancanza di Ulisse che prontamente Elena, moglie di Menelao, cerca di alleviare offrendo loro del vino in cui è stato sciolto un farmaco, donatogli da Πολύδαμνα/Polidamna, moglie del nobile egiziano Θῶν/Tone, che ha la peculiarità di liberare dal dolore fisico e spirituale e che si chiama nepente dal greco νηπενθής/nēpenthḗs - che dissipa il dolore composto dal prefisso negativo νη/ne - non e da πενθές/pénthes forma aggettivale di πένθος/pénthos - affanno, cordoglio, dolore, lutto, tristezza, in cui ος viene sostituito con il suffisso ής per formare l'aggettivo che si lega in questo caso a φάρμακον/pharmakon - farmaco.
Il nepente, che nel corpus linguistico dell'Odissea è un ἅπαξ λεγόμενον/ápax legómenon - detto una sola volta del Libro IV, ha dato il suo nome alla nota pianta carnivora e nel corso del tempo è stato oggetto di vari studi per cercare di identificarlo con un'erba conosciuta anche senza la presenza di una pur minima descrizione morfologica.

Teofrasto si astiene dall'individuarla, Plutarco, Ateneo, Filostrato e Macrobrio sostengono che si tratti di un'allegoria simbolica:

" Se analizzi intimamente la nascosta saggezza di Omero, farai una scoperta interessante a proposito di quel calmante che Elena mescolò al vino,
che placa dolore ed ira e fa obliare tutti i mali:
non era un'erba, non una droga indiana, ma l'opportuna introduzione del racconto, che facendo dimenticare all'ospite la mestizia lo volse alla gioia. Infatti essa narrò le gesta gloriose di Ulisse alla presenza del figlio:
ciò che fece e sopportò il forte eroe.
Dunque esponendo la gloria del padre e le sue azioni coraggiose ad una ad una rese più lieto l'animo del figlio, e così si credette che a v esse mescola t o al vino un rimedio contro la mestizia. "

I Saturnali
Macrobio Teodosio
Traduzione Nino Marinone

Diodoro Siculo ha la convinzione che sia reale e che non rappresenti una semplice allegoria:

" ... Ed adducono altre prove della venuta di Omero, ed in particolare il medicamento che Elena diede a Telemaco nella casa di Menelao, e la bevanda per l'oblio dei mali passati: infatti, il farmaco che "dissipa i dolori ", che Elena prese a Tebe d'Egitto - così afferma il poeta - da Polidamna, moglie di Tone, è evidente che egli l'aveva esaminato accuratamente. Dicono ancora i sacerdoti degli Egiziani che anche oggi le donne di questa città fanno uso del suddetto potente medicamento, ed affermano che solo presso gli abitanti di Diospoli da tempi antichi è stato scoperto un farmaco che cura ira e dolore ... "

Biblioteca Storica I, 97-7
Diodoro Siculo
A cura di Giuseppe Cordiano e Marta Zorat

Plinio crede di averlo identificato nell'elenio, pianta di Elena madre di Costantino, ma noi non abbiamo la più pallida idea su quale sia l'erba che corrisponde all'elenio:

" All'elenio, nato, come si è detto, da Elena, si attribuiscono virtù cosmetiche: mantiene perfetta, nutrendola, la pelle femminile, sia del viso che del corpo. Inoltre dicono che il suo impiego conferisca alle donne bellezza e un fascino sensuale. A questa pianta attribuiscono, se bevuta con vino, un effetto esilarante, quello posseduto dal famoso nepente decantato da Omero, che faceva sparire ogni senso di tristezza. Il succo è dolcissimo. A chi soffre di ortopnea fa bene bere a digiuno, con acqua, la radice di
elenio, bianca e dolce all'interno. In pozione con vino si usa anche contro i morsi dei serpenti. Si dice anche che, tritata, essa uccida i topi. "

Storia Naturale Libro XXI
Plinio il Vecchio
Traduzione Anna Maria Cotrozzi

" Omero certo, la prima fonte delle scienze antiche, in altri casi pieno di ammirazione per Circe, in fatto di erbe ha concesso il primato all'Egitto quando l'Egitto non era ancora una terra irrigata, come poi divenne per l'accumularsi del limo del fiume. Comunque, egli racconta che erbe egiziane furono date in gran numero dalla moglie del re ' alla sua Elena, tra cui quel famoso nepente che fa dimenticare gli affanni e induce al perdono, e che Elena avrebbe certo dovuto offrire come bevanda a tutti i mortali. "

Storia Naturale Libro XXV
Plinio il Vecchio
Traduzione Paola Cosci

Galeno propende invece per l'Anchusa officinalis o buglossa comune perché ha la caratteristica di generare allegria, gioia ed eccitazione se aggiunta al vino.

Anchusa officinalis dal greco ἄγχουσα/ánchousa participio presente attivo del verbo ἄγχω/angchō - stringerepremere, riferito alle donne che dalla radice rossa di questa pianta ricavavano un belletto per truccarsi; più officinalis deriva latina di officina a indicare un prodotto da laboratorio farmaceutico. Per la conformazione delle foglie è definita Buglossa comune dal greco βούγλωσσον composto da βοῦς/bousbue e γλῶσσα/glossa - lingua. Popolarmente è conosciuta come buglossa volgare, erba di San Pietro perché la leggenda racconta che le chiavi del regno dei cieli abbiano la stessa forma; lingua bubola, lingua di bue, lingua di manzo, lingua di vacca; sugamiele; alkanet in inglese; originaria dell'area mediterranea appartiene alla famiglia delle Boraginaceae, può raggiungere gli ottanta centimetri di altezza, il fusto eretto o ascendete è ricoperto di peli e ramifica nella parte alta, le foglie opposte alterne, di un verde che vira al grigio sono lineari, lanceolate oblunghe, pelose e ruvide con i margini interi e ondulati, più grandi alla base del fusto, ridotte nella parte superiore, tendono a seccarsi durante la fioritura; i fiori tubulosi e stellati, melliferi e scorpioidi, riuniti in corimbi, sono divisi in cinque lobi azzurro-purpurei, si sviluppano alle ascelle e in cima alla pianta, il frutto è una tretanucola che rilascia 4 semi più larghi che lunghi, trasversalmente ovoidi o reniformi.

Nepente - Anchusa officinalis - XVIII - XIX secolo - Anonimo

Nepente - Anchusa officinalis - XVIII - XIX secolo - Anonimo


" Nasce la buglossa nelle pianure, e ne i luoghi arenosi. Cogliesi il mese di Luglio. Dicono, che quella, che produce tre fusti, tritandosi con il suo seme, e con la sua radice, giova bevuta contra al rigore della febbre terzana: e quella, che ne produce quattro, contra à quelli delle quartane: cuocesi nel vino. Dicono essere questa utile anchora alle posteme. E simile al verbasco e produce le sue frondi sue sparse per terra, le quali sono nere, e aspre, simili alle lingue de i buoi. Messe le frondi nel vino, rallegrano, e consolano l'animo.

Che ben considera l'historia, che della Buglossa scrive Dioscoride, ritrova manifestamente, che più presto si possa dire essere la nera Borragine nostra degli horti, che quella che notamente s'adopera nelle spetiarie, imperoche la Borragine produce parimente le frondi ( quantunque più nere ) simili nei lineamenti, e nella figura loro al verbasco, e parimente al simphito della seconda spetie, il qual dice Dioscoride che produce le sue frondi simili alla buglossa: le cui pungenti foglie sono sempre sparse per terra, aspre, e simili alle lingue dei buoi. Ma non però per questo nego io totalmente, che questa Buglossa commune, che nasce nelle campagne, non ne sia anchora ella una spetie: imperoche se bene le frondi del tutto non si simigliano; nel toccarle però, e nel gustarle sono una cosa medesima. Et quantunque l'una produca i fiori celesti, e l'altra porporei; si veggono essere però di sembianza non molto lontani, e in un medesimo modo produrre i recettacoli del seme: imo che nuovamente se ne semina à i tempi nostri ne gli horti una certa spetie, la quale chiamano domestica, stataci portata di Spagna, con foglie molto più larghe: la quale se ben del tutto non si rassembra al verbasco, come fa la borragine; nondimeno nella forma delle foglie si rassembra non poco alle lingue de buoi. Ma sia come si voglia, io concederò, che le virtù dell'una e dell'altra sieno molto simili, se bene in amendue non del tutto uguali. Ma non mancano alcuni, i quali sprezzando ogni ragione assegnata, vogliono che la Buglossa del commune uso sia per ogni modo una spetie d'echio, parendo loro, che con ogni sembianza se gli rassomigli. Et altri sono, che pensano che sia ella il Cusio. Ma io sono assai lontano dalla opinione di costoro, come con efficaci ragioni ho insegnato, e scritto à i proprj luoghi. Che poi la Borragine possa agevolmente essere la vera Buglossa, si può provare per Avicenna, il quale nel II. libro de suoi canoni ne scrisse con queste parole. La Buglossa è una herba larga: le cui frondi sono come d'Almaru, aspre al toccarle: e i suoi rami sono anchor essi aspri, come i piedi delle locuste. Et quella è ottima, che nasce in Corascemi, che produce le sue frondi grosse: sopra le quali sono certi punti, i quali sono la base, e la radice delle spine, e de i peli, che nascono sopra quelle. Il che così manifestamente si vede nelle frondi della Borragine, che non si può negare, che d'altra, che di lei intendesse Avicenna. Ne per altro la scrisse egli, se non perché al tempo suo in cambio della vera Buglossa s'usava una altra herba. Et imperò dìceva poi: Quella, che si ritrova in questo paese, e che usano i medici, è per la più parte spetie d'Amaru, e non è la Buglossa, ne di quel giovamento, tutto questo disse Avicenna. Onde habbia la Buglossa acquistato il nome di Borragine, agevolmente si può farne coniatura da spulcio, il quale nel suo libro de i medicamenti dell'herba scrive che i Lucani chiamano la Buglossa, per havere proprietà grande nelle passioni del cuore, Coragine, onde può esser agevolmente accaduto, che corrompendosene col tempo il nome, sia stato permutato il C, in B. Le quali tutte ragioni manifestamente dimostrano, che la vera, e legittima Buglossa sia finalmente la Borragine. Nasce adunque la Borragine con foglie larghe, ma non del tutto tonde, ruvide, con molte bolle, armate di sottilissime spine, le quali fanno tutta la pianta rigida, e pungente. Il gambo produce ella alto un gombito, e qualche volta maggiore, carnoso, concavo, e per tutto spinoso, con molti rami. I fiori ha ella à modo di stella d'un vivido celeste colore, se ben si truova di quella, che lo fa bianco, dal mezo del quale, esce una punta nera, ma non però pungente, con seme nero, e strisciato. Ha la radice bianca grossa un dito, al gusto, dolce, e viscosa. Nasce ne gli horti per se stessa, e così copiosa, che malagevolmente se ne può respirare. Ma la Buglossa volgare produce le foglie più lunghe della Borragine, pelose, e ruvide, e minutamente spinose, il gambo alto più di un gòmbito, tondo, e parimente spinoso, dal quale escono più, rami che rimirano alla cima, nelle cui sommità nascono i fiori porporei minori che di Borragine, la radice fa ella come di Borragine, ma con più grossa corteccia. Trovansene di tre spetie una di domestica e due di silvatica. La domestica ha le foglie ben grandi e maggiori di quelle della Borragine. La prima delle salvatiche più volgare, che nasce per tutto ha le foglie maggiori della seconda, e i fiori porporei, i quali nell'altra sono neri, e le foglie minori. Hanno tutte le Buglosse insieme con la Borragine virtù mirabile in tutti i difetti del cuore, e ne i morbi malinconici, spetialmente le loro decottioni fatte così nell'acqua come nel vino. La radice della Buglossa vuolgare trita con aceto guarisce ungendosene la rogna. ll succhio cavato da tutta la pianta bevuto, vale contra li veleni, econtra le morsure di tutti gl'animali velenosi . L'acqua distillata data à bere, vale à coloro che vaneggiano nelle febbri, e giova, e mitiga l'infiammagioni de gl'occhi applicata tanto di dentro quanto di fuori. Commemorò la Buglossa Galeno al VI. delle facultà de semplici, così dicendo. La Buglossa è nel temperamento suo calida, e humida: e però si crede, che messa ne vino, faccia rallegrare, Cotta nell'acqua melata, giova alla tosse causata dall'asprezza delle fauci . Chiamano i Greci la Buglosa Beglooson: i Latini, Buglossum, e Lingua bubula: gli Arabi, Lifen althaur, e Lefan althaur: i Tedeschi, Burretsch: li Spagnoli, Borraia, e Borraiens: i Francesi , Borrache. "

Dioscoride a cura di Pietro Andrea Mattioli

Nepente - Anchusa azurea

Nepente - Anchusa azurea

Sorella dell'anchusa officinalis appartenente alla stessa famiglia e dello stesso genere stabilito da Linneo è l'Anchusa azurea Mill., Anchusa angustifolia L. dal greco ἄγχουσα/ánchousa participio presente attivo del verbo ἄγχω/angchō - stringere, premere, riferito alle donne che dalla radice rossa di questa pianta ricavavano un belletto per truccarsi; più azurea dal latino medievale lazur, lazulum riferito al persiano läžwärd attraverso l'arabo lāzwardī che adatta il sanscrito rājāvarta - lapislazzuli, pietra azzurra che ricorda il colore dei fiori. Per la conformazione delle foglie è definita Buglossa azzurra dal greco βούγλωσσον composto da βοῦς/bous - bue e γλῶσσα/glossa - lingua.
Popolarmente conosciuta come anchusa italica - borai salvadegh, buglossa azzurra, erba perla azzurra, fior di Cervia, lingua bubula, lingua di bue; lingua di manzo, lingua di vacca; italienische Ochsenzunge in tedesco; italiensk oxtunga in svedese; buglosse d'Italie in francese; può raggiungere l'altezza di un metro, il fusto eretto è irsuto, ispido e ramifica nella parte alta, le foglie opposte alterne, verdi nella pagina superiore e più argentee in quella inferiore sono lineari, oblanceolate, oblunghe, irsute e ispide con i margini interi e ondulati, più grandi alla base del fusto, ridotte nella parte superiore, tendono a seccarsi durante la fioritura; i fiori tubulosi e stellati, melliferi e scorpioidi, riuniti in corimbi, sono a cinque petali azzurro violacei, si sviluppano alle ascelle e in cima alla pianta, il frutto è una tretanucola con semi bianchi o grigi, più lunghi che larghi, ovoidali e crestati con un anello basale liscio o ondulato. 
L'anchusa nel dizionariO universale economico rustico del 1897 è descritta così: 

" Buglossa, lat. Buglossum, fr. Bouglose. Questa pianta si semina negli orti per le proprietà medicinali che contengonsi nella foglia e nella radice. Serve in economia per medicare i cavalli. Tagliata minuta è di pascolo ai piccoli gallinacci; coi fiori si guarniscono le insalate e col sugo si dà la tempra all’acciajo o al ferro. La sua radice è vivace, della grossezza d’un dito mignolo: gli steli si alzano a due piedi circa, ramosi, cilindrici, carichi di peli ruvidi e sparsi. Le foglie sono alterne, lanceolate, assai puntute non increspate come quelle della borraggine, ma guarnite come queste di peli da ambe le parti: ne differisce essenzialmente per li fiori che sono d’un sol pezzo, infundibuliformi, d’un azzurro porporino. Quando è in fiore fa un bel vedere. Le foglie bollite nell’acqua con dell’ allume danno un bel color verde. Si trova comunemente anche nelle campagne, nelle sponde delle strade e a prima vista si crede borraggine, alla famiglia della quale appartiene e con essa si adopra nella medicina o le si sostituisce avendone le stesse proprietà. La sua decozione nel latte è utile nella dissenteria. Se ne distinguono più specie o varietà. "

Dizionario universale economico rustico

Nepente - Anchusa azurea

Nepente - Anchusa azurea

I giovani fiori delle anchuse hanno il succo cellulare acido che colora i petali di rosa, i fiori più maturi se il succo cellulare è neutro assumono una colorazione che vira verso il viola mentre se è alcalino vira verso l'azzurro. Nel linguaggio dei fiori rappresenta le bugie e le menzogne perché quel belletto rosso, che si ricava dalle sue radici e che ricopre i visi delle donne, nasconde la verità.
Un rametto può andare a comporre il mazzetto delle sette o nove erbe di San Giovanni, entrambi i numeri sono sacri.

" Nel paese degli aranci, nell’ora in cui il giorno di Dio declina, quando i pescatori, avendo tese le loro reti, tirano le barche al ricovero delle rocce, e che lasciando di spogliare i rami, sulla testa o sul fianco le giovani, aiutandosi, caricano le loro ceste piene. Dalle rive ove l’Argens serpeggia, dai piani, dalle
colline, dai sentieri, nelle lontananze s’innalza un lungo coro di canzoni. A\a belati di capre, canti d’amore, arie di zampogne, a poco a poco nelle montagne brune si perdono e regna l’ombra e la malinconia. Delle Marie che sparivano così si spegnevano le parole. si spegnevano a poco a poco, di nube d’oro in nube d’oro, simili a un’eco di cantico, simili a una musica lontana che al disopra della
chiesa antica, se ne sarebbe andata colla brezza...
...O Sante, belle marinare, che avete scelte le nostre paludi per innalzarvi in aria la torre ed i merli Della vostra chiesa bionda, come farà nella sua barca il marinaio quando il mare s’agita, se prontamente voi non gli mandate la vostra buona brezza? Come farà la povera cieca? Ah! non vi è né salvia né buglossa che possano guarirla dalla sua sorte lacrimevole, e senza dire una parola ella resta tutto il giorno a
ripassare la sua triste vita. O Sante, rendetele la vista, perché l’ombra, e sempre l’ombra, è peggiore della morte ... "

La morte di Mirella - 1911
Anonimo
Traduzione dall'occitano di Emanuele Portal

Nepente - Anchusa azurea

Nepente - Anchusa azurea

Oltre a quelle già elencate si è provato a identificare il nepente anche con la borragine, il caffè, la cannabis, la datura, il giusquiamo, l'oppio e lo zafferano ma i pro e i contro non giocano a loro favore, per cui credo che il suo fascino misterioso rimarrà tale per sempre.

Lieta Festa di San Giovanni!

N.B. Nei miei post i principi attivi delle piante, lì dove è possibile, sono elencati in ordine alfabetico e non in ordine di quantità perché lo scopo è informativo-storico e non medico.

Per chi è interessato
Brucia con le coccole il legno di ginepro
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