"Appartengono alle spigale quell' erba chiamata da alcuni cinope e che comprende molto specie, l'alopecuro, lo stelefuro chiamato da chi arnoglossa, da chi ortige... All' alopecuro è anche simile lo stelefuro; se non che questo non fiorisce parte per parte come quello, ma con tutta la spiga in una
volta, come il grano ..."
La Storia delle piante
Teofrasto
Traduzione Filippo Ferri Mancini
"Altro genere è quello delle piante a spiga, cui appartengono l'achinope, l'alopecuro, lo stelefuro, detto da certuni ortige, da altri piantaggine, arnaglossa ..."
Storia Naturale Libro XXI
Plinio il Vecchio
Traduzione Anna Maria Cotrozzi
Teofrasto e Plinio il Vecchio ci spiegano che ai loro tempi la piantaggine era conosciuta anche come ortige, stelefuro, e arnoglossa dal greco ἀρνόγλωσσον/arnoglosson - lingua d'agnello che oggi contraddistingue in modo particolare la piantaggine minore, lanceolata o lanciola, conosciuta popolarmente come cutela; cendenierve e cinghenierve in Abbruzzo, cincunervi in Calabria; erba di p’chee, lanzola, leingua ad can, leingua d’oca, lengua ed can, linzola, orecia d’asan, piantazna in Emilia Romagna; plantagn di save e plantagn lungh in Friuli; erba de sinque nuei, erba di quattro coste, erba nervina, lansairoera, lengua de can, luegna, sinquenui, ueggia de gattu in Liguria; aurigi d’aso, cugiè, cutela, fojola, lengua de can, lingua d’can, piantajo, piantia in Piemonte; cortellana, erba cortella, lengua de cà, lengua de can on Lombardia; erba crabuna, lingua de cani, nerviada, niriada in Sardegna; centunervi strittu in Sicilia; agnoglosso, arnoglossa, arnoglosso, capo di serpe, cinquenerbi, cinquenervi, lanciuola, lingua canina, lingua di botta, mestolaccio, orecchio d’asino, piantaggina lunga, piantaggine, piantaggine femmina in Toscana; piantagine femina, piantazemo, piantazeno in Veneto.
E tra questi appellativi, per somiglianza, " lingua di cane" nell'immaginario collettivo le attribuisce la facoltà di attrarre, di bloccare e di far tacere i cani.
Il sapore della piantaggine ricorda quello dei funghi ed è noto il suo uso culinario, nell'antica Roma le foglie tritate si univano alle uova per un'ottima frittata, nel Medioevo si preparava la zuppa di piantaggine con le foglie cotte nel brodo vegetale o di carne insieme all'aglio e alla cipolla; i semi polverizzati si aggiungevano alla farina per preparare le focacce e il pane mentre oggi le foglie arricchiscono le insalate, servono per i ripieni, pestate con formaggio noci e olio per il pesto, i boccioli possono essere sbollentati e saltati in padella, acidificati e lasciati asciugare si possono conservare sott'olio.
"Nomi. Gre. ἀρνόγλωσσον .Lat. Plantago. lta.Pìantagine & centinerbia. Arab. Lisete, overo lesamalbamel. Ger. yuegerich. Spagn. Lhantem o tamehangem, Franz. plantain.
Spetie. Ritrovasene de tre spetie, maggiore cioè, mezana ,& minore, chiamata lancinola per la similitudine, che le frondi sue per esser lunghe e apputate, hanno con i ferri delle lancie.
Forma. La maggiore per haver larga fronde, ha sette nervi la mezana cinque, Si la minore tre. La maggiore ha sette nervi, & qualche volta più, è chiamata settenerbio. La mezana per haverne cinque è chiamata cinquenerbio. La minore ha le frondi più strette più lunghe, che tenere, più liscie, & più sottili: i fusti angolosi, inchinati à terra, i fiori pallidi; & il seme nella sommità de i fusti nel resto è simile alla piantagìne mezana. La maggiore è più grossa, & più bella, con frondi più larghe. Il cui fusto è angoloso, rossigno, alto un gombito, tutto pieno dal mezo alla cima di picciol seme, sono le sue radici tenere, pelose bianche, & grosse un dito.
Loco. Nasce la piantagine in luoghi humidi, appresso à i larghi, & stagni, nelle piazze, & per le siepi,& per le strade, la minore nasce per tutto.
Qualità. Ha la piantagine in sé misto temperamento: imperoche si ritrova in essa certa facultà acquea, & frigida, & austera ancora. Il perché ha del terrestre frigido, & secco: & però infrigida, & disecca nel
secondo grado.
Virtù. Dì dentro. Il seme di tutte le piantagini, trito in polvere, & incorporato con un uovo, & di poi cotto a modo d’una frittata sopra una tegola infocata, giova mangiato caldo alla dissenteria, & a i vomiti stomacali, massimamente continuandosi di mangiarlo spesso. Et il medesimo fanno le foglie fresche cotte con aceto & sale, & il medesimo opera parimente il seme polverizzato & bevuto. L’ Acqua stillata dalle fronde bevuta, giova a quelli che sputano & orinano sangue, & ancora a i tisici. Tre radici di piantagine cotte in vino resistono alla febre terzana, e quattro alla quartana: ma più efficace è à questo effetto. L’acqua lambiccata, bevutane un bicchierino, avanti al paroxismo della febre. La medesima bevuta per quaranta giorni al peso di quattro once giova a gli hidropici, & alla tosse calda. Sana l'ulcere del polmone, & il mal caduco. Ammazza i vermini. Ristagna ancora i mestrui, Se sana tutti i difetti interni del corpo, il medesimo opera il suo succo per alquanti giorni bevuto. Darsi invece di bietola nelle lenticchie: & mangiasi contra l’hidropisia acquatica, con questo però, che mangino prima gli hidropici cose secche senza bere, & mangiando la in mezo del cibo. Dassi contra al mal caduco, & a gli stretti di petto. Dansi a mangiare con vino passo le frondi, & le radici nell'ulcere delle reni & della vescica. Le foglie dell’herba secche, sono di più secca & di più sottile facultà. Usano molti per l’oppilationi del fegato. Se delle reni non solamente le radici; ma ancora le foglie, & molto più il seme. Imperoche quello ha in sé una certa virtù astersiva, la quale si può ancora assai conoscere nell'herba verde, quantunque ella sia vinta da l’humidità. Il succo della piantagine dassi con utilità grande insieme con boloarmeno, & pietra hematite ne gli sputi del sangue. Mscolato con succo di millefoglio, vale a coloro, che orinano il sangue, continuando di berlo più giorni da digiuno massimamente aggiuntovi una dramma di filonio persico.
Virtù. Di fuori, il succo ò L’acqua stillata, giova à i frenetici, applicato alla fronte; Messo ne gli
occhi mitiga le loro infiammagioni, et le mondifica, & netta. Messo nelle orecchie, restituisce l’udito. Sana l’ulcere della bocca, & della gola facendone gargaritio. Pesta l’herba & applicata, sana le lichene, le fistole, i carbòcelli, & altri difetti. Téperato il succo, ò l'acqua co’l sempre vivo, mitiga l'erisipile, & l'altre infiammagioni. Le foglie fresche peste, & impiastrate, guariscono le volatiche, & parimente tutti i difetti del sedere, cioè le setole, i fichi, l'enfiagioni, le emorrhoidi, et i thimi. Vagliono ancora nel principio alle podagre calde, & à tutti i mali delle dita. Impiastrate nelle dislogagioni, non solamente ne levano il dolore, ma prohibiscono, che non si enfiano, & non si infiammano, ma bisogna aggiungervi un poco di sale, quando si pestano. Vagliono oltre à ciò alle percosse delli sassi, o delle bastonate, & à coloro che cascano d’alto, non solamente impiastrate, ma ancora prese dentro per bocca. Il succo incorporato con olio rosato, & messo sopra la fronte, mitiga il dolore del capo. causato da humori caldi.
Il succo mescolato con aceto, & sacco di solatro, & di sempre vivo, & applicato con pezze di tela vecchia, sana l'erisipile.
L’ Acqua destillata di piantagine, incorporata con aceto ben forte, ristagna il sangue del
naso, & bagnandovisi dentro i fazzoletti, si mette in su le piante dei piedi, in su le palme delle mano, & sopra la region del fegato. Sono alcuni, che portano le radici della piantagine al collo, per cacciar via, & risolvere le scrofole. La polvere della piantagine secca, ammazza i vermi ne l'ulcere putride."
Herbario nuovo
Castore Durante
La piantaggine è originaria dell'Europa e dell'Asia centrale e settentrionale, appartiene alla famiglia delle Plantaginaceae che comprende circa 270 specie, perenni, biennali e annuali, di cui 16 spontanee si trovano in Italia, tra le più comuni la plantago major, la plantago media e la plantago minore o lanceolata.
La plantago minor, piantaggine minore, llantén menor e cinco venas in spagnolo, ribwort plantain e narrow-leaf plantain in inglese, spitzwegerich in tedesco, llantain lancéolé in francese è un'erba perenne, il fusto eretto e sottile, evidente rispetto alle altre specie, le foglie lunghe e strette sono lanceolate con nervature parallele, i fiori bianchi che virano verso il giallo chiaro sono riuniti in una spiga cilindrica corta e compatta, i semi scuri e piccoli sono contenuti in capsule che si aprono a maturazione.
" È buona per arredare gli Sputi di Sangue, la Dissenteria, e gli altri corsi di ventre ed emorragie. Se vuolsi renderla anche più astringente, vi si possono mescolare della Terra sigillata, del Corallo preparato, della Pietra ematite di ognuno due scrupoli. E’ anche bene alle volte il dissolversi un poco di Laudano."
Farmacopea universale che contiene tutte le composizioni di farmacia le quali sono in uso nella medicina
Lémery Nicolas
Contiene acidi grassi come acido oleico, acido palmitico; alcaloidi come gli indicani; glicosidi iridoidi come aucubina e catalpolo, flavonoidi come quercetina, rutina; proteine; sali minerali come calcio, ferro, magnesio, manganese, potassio, silicio zinco, zuccheri come galattosi e glucosio.
Ha proprietà analgesiche, antiallergiche, antibatteriche, antinfiammatorie, antimicrobiche, astringenti, bechiche, cicatrizzanti, emollienti, espettoranti.
Trotula, la prima donna medico della Scuola Medica Salernitana, sosteneva che la capacità astringente della piantaggine riusciva a ridurre la cavità vaginale così tanto da far apparire vergine anche chi vergine non era.
Le tre specie di piantaggine di cui vi ho parlato sono in realtà intercambiabili tra di loro, le differenze possono riguardare la quantità di principi attivi presenti.Perdita dei corsi lunari in femmina giovane, con frequenti febbri, e magrezza, per cagione di perdita di sangue dalle vene emorroidali
"... Inerendo adunque ai loro proprj pensieri, commendo sommamente il desistere per l'avvenire da ogni rimedio acciajato, quantunque forte di somma piacevolezza, per isfuggire ogni pericolo, che il sangue nuovamente rarefacendosi torni al ìlio solito flusso dalle vene emorroidali: commendo parimente l'astenersi dall'uso di qualsivoglia solvente, ancorché debolissimo, dato per bocca, per tema, che la sua facoltà irritativa, e pungente, oltre all'essere impropria alla languidezza di quello corpo, non sia ingiuriosa ai sopraddetti canali, pur troppo irritati, ed offesi; onde in difetto del naturale benefizio del corpo mi prevarrei di alcuno clistere composto o di latte, o di acqua di piantaggine, o di orzo, con pochissimo stimolo di sale comune, misto con una moderata porzione di vetriolo abbruciato ridotto in polvere, del quale il celebre Eurnio fa grandi encomj nei flussi del sangue dalle morici, chiamandolo un rimedio invitto ..."
Consulti medici
Giuseppe del Papa
Una delle caratteristiche della piantaggine è quella di crescere nei terreni altamente compatti e argillosi per cui nel linguaggio dei fiori può rappresentare anche la forza e la resistenza, un rametto può andare a comporre il mazzetto delle sette o nove erbe di San Giovanni, entrambi i numeri sono sacri.
N.B. Nei miei post i principi attivi delle piante, lì dove è possibile, sono elencati in ordine alfabetico e non in ordine di quantità perché lo scopo è informativo-storico e non medico.
Per chi è interessato
Siamo tutti curiosi di scoprire le 9 erbe di quest'anno, facciamo pure i pronostici e nessuno ha nominato la piantaggine, ti faremo sapere se qualcuno di noi indovina. L'inizio è super interessante e stiamo prendendo appunti.
RispondiEliminaSegugi
Cosa vince chi indovina? :-)
RispondiEliminaGrazie Segugi siete meravigliosi!
Se qualcuno indovina ci pensiamo. Tu sei meravigliosa.
EliminaGrazieee Segugio, mi fa tanto piacere che apprezziate!
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