martedì 16 aprile 2024

La Pezotettix giornae sul cuore di foglia

Avete presente la Dieta Mediterranea, ecco, quella che segue è tutta un'altra cosa... 

Piccola Podisma di Rossi

 Pezotettix giornae - Cavalletta Piccola Podisma di Rossi 

– E quel pasticcio di che è composto?
– Di cavallette fritte.
– Cosa dite? – chiese l'americano facendo una smorfia.
– Cavallette fritte?
– Sicuro, amico mio. Animo, qui c'è di che accontentare tutti i gusti ...
– Ma cosa dite! – esclamò James che non si teneva più.
– Sorci salati, cane, cavallette fritte, pescecane... Ma è una cucina di Belzebù questa!

La Scimitarra di Budda - A bordo della giunca
Emilio Salgari
1892

lunedì 15 aprile 2024

Un po' tanto bella

Un po' corta, un po' allungata, un po' grossa, un po' diseguale, un po' lunga, un po' uguale, un po' depressa e un po' tanto bella.


Carattere generico: antenne corte, quasi a clava; prima articolazione un po' allungata ; le altre quasi globose; le tre ultime più grosse, a clava. - Quattro antennette disuguali; le anteriori un po’ più lunghe, composte di tre articolazioni, l’ultima più grossa, a forma di scure; le posteriori composte di due articolazioni uguali. - Corpo emisferico, depresso nel di sotto. - Corsaletto ed elitre contornati.

Storia naturale degli insetti desunta da Linneo, Fabricius, Réaumur, Geoffroy, Dègeer, Roesel ec. redatta giusta il metodo di Olivier con note e osservazioni di De Tigny - 1833
F. Martin Grostête de Tigny


Coccinella su foglia

domenica 14 aprile 2024

Fiori di melo

... Quali a veder de’ fioretti del melo
che del suo pome li angeli fa ghiotti
e perpetue nozze fa nel cielo ...

Divina Commedia - XIV secolo
Purgatorio - Canto trentaduesimo
Dante Alighieri

Fiori di melo

sabato 13 aprile 2024

Il banchetto di Anansi

Le leggende su Anansi conosciute come Anansesem presso gli Ashanti e Anansi-Tori in Suriname sono tramandate dalla tradizione orale della saggezza popolare in un continuum che unisce passato e presente.

" ... l’indomani Tigre, passando davanti alla casa di Anansi, sente un buon profumo venire dalla cucina. Allora si autoinvita e trova Anansi che dà un banchetto e che, non avendo scelta, lo invita a sedersi a mangiare con loro. Tigre dice: Fratello Anansi, dove hai preso tutte queste buone cose da mangiare? Ma non mentirmi, però ... "


I ragazzi di Anansi
Neil Gaiman
Scrittore, fumettista
Traduzione Katia Bagnoli

Nella tana del ragno

Per ulteriori informazioni:

venerdì 12 aprile 2024

Nel regno di Anansi

Arguto, astuto, intelligente e ingannatore Anansi, il dio Ragno le cui avventure vengono narrate dal folklore dell'Africa Occidentale con lo scopo di intrattenere, di mantenere vivo il patrimonio culturale e soprattutto di insegnare ai bambini la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. 
Per conoscere meglio la storia di questo personaggio potete leggere Anansi.

"... Le storie di Anansi risalgono a quando gli uomini hanno cominciato a raccontarsi le storie. In Africa, dove tutto è cominciato, ancor prima che gli uomini dipingessero sulle pareti delle caverne i leoni e gli orsi, prima che raccontassero le storie delle scimmie, dei leoni e dei bufali. Grandi storie da sogno. Gli uomini hanno sempre avuto questa predisposizione. È così che interpretavano il mondo: tutto ciò che correva o strisciava o penzolava o serpeggiava doveva passare per le storie, tribù diverse di uomini veneravano creature diverse ..."

I ragazzi di Anansi
Neil Gaiman
Scrittore, fumettista
Traduzione Katia Bagnoli

Ragno nella sua tana

Per ulteriori informazioni:

giovedì 11 aprile 2024

Pratolina in fiore

II

È il verno, e tutti i fiori arse la brina
nei prati e tutte strinò l’erbe il gelo:
ma te vedo fiorir, primaverina.

Tu persuasa dal fiorir del cielo,
fioristi; ed ora, quasi più non voglia
perché sei sola, appena alzi lo stelo.

O fior d’amore su la trita soglia!
Tu tingi al sommo i petali d’argento
d’un rosso lieve. Una raminga foglia

ti copre un poco, e passa via col vento...

O fior d’amore sulla soglia trita!
o quando tutto se ne va, venuta!


che vivi quando è per finir la vita!
e che non muti anche se il ciel si muta!

Hai visto i fiori nella lor fiorita:
vedi le foglie nella lor caduta.

Ti coglierà passando Margherita
col cuore assorto nell’amor che fu.

Ti lascerà cadere dalle dita...
- Egli non t’ama, egli non t’ama più! -

Nuovi Poemetti - Bellis perennis -1909
Giovanni Pascoli

Margheritina prataiola

Per ulteriori informazioni:

mercoledì 10 aprile 2024

Pratolina in boccio

I

Chi vede mai le pratelline in boccia?
Ed un bel dì le pratelline in fiore
empiono il prato e stellano la roccia.

Chi ti sapeva, o bianco fior d’amore
chiuso nel cuore? E tutta, all’improvviso,
la nera terra ecco mutò colore.

Sono pensieri, ignoti già, che in viso
rimiran ora, ove si resti o vada;
nati così, nell’ombra, d’un sorriso

di stella e d’una goccia di rugiada...


O mezzo aperta come chi non osa,
o pratellina pallida e confusa,

che sei dovunque l’occhio mio si posa,
e chini il capo, all’occhio altrui non usa;

bianca, ma i lievi sommoli, di rosa;
tanto più rosa quanto più sei chiusa:

ti chiudi a sera, chi sa mai per cosa,
sei chiusa all’alba, ed il perché sai tu;

o primo amore, o giovinetta sposa,
o prima e sola cara gioventù!

Nuovi Poemetti - Bellis perennis -1909
Giovanni Pascoli

Margheritina pratolina

martedì 9 aprile 2024

Il tulipano si scalda al sole

"... Vado a riprendere le mie funzioni.
- Di scaldatore di vasi?...
- Mi premono i miei tulipani. Hanno freddo.
- Questo è matto davvero, - pensai io ... "

La Bohême italiana -1909
Emilio Salgari
 
Tulipano giallo

domenica 7 aprile 2024

Il soffio del ranuncolo

" ... Alice colse quell’occasione per scappare. Corse tanto da perdere il fiato, sinché il latrato del cagnolino si perse in lontananza. - E pure che bel cucciolo che era! - disse Alice, appoggiandosi a un ranuncolo e facendosi vento con una delle sue foglie ... "

Alice nel paese delle meraviglie - 1865
Lewis Carroll
Traduzione Silvio Spaventa Filippi

Ranuncolo

sabato 6 aprile 2024

Un umile lichene

" ... Quanto alla vegetazione, in quel luogo era d’una povertà incredibile, consistendo solo in alcuni umili licheni.
Non renne, non volpi; tutta l’isola, giacché questa prima terra da noi esplorata era un’isoletta, pareva assolutamente priva di esseri viventi ... "

La Stella Polare ed il suo viaggio avventuroso - 1901
Emilio Salgari

Ramalina fastigiata - Ramalinaceae

Ramalina fastigiata - Ramalinaceae

venerdì 5 aprile 2024

L'occhio apotropaico di Madre Natura

Gli esseri umani osservano la natura, si relazionano con lei e attraverso i processi mentali in continuo divenire la interpretano, creano significati attraverso le esperienze che vivono e all'apparato ricettivo e reattivo aggiungono quello simbolico per cui un organo di senso come l'occhio, nelle più disparate culture, può assumere un valore apotropaico* che lo vede scolpito, inciso e dipinto lì dove si crede ve ne sia la necessità.
Gli antichi greci gli occhi - ὀφθαλμόι/oftalmoi li dipingevano sulle pareti delle abitazioni; sui vasi, soprattutto sulle tazze dette κύλικες/kiulikes per impedire agli spiriti maligni di entrare in bocca con il liquido ingerito, e sulla prua e la poppa delle navi per proteggere il viaggio in mare similmente agli egizi che lo ponevano anche tra i bendaggi delle mummie o dentro i sarcofagi per proteggere il viaggio dei defunti nell'aldilà e sui muri delle case per difendersi dai ladri.
A volte succede che Madre Natura si riappropri delle sue forme e per proteggersi le mostri tra i nodi di un albero ferito.

apotropaico*= Dal greco ἀποτρόπαιος/apotropaio - che allontana deriva di ἀποτρέπω/apotrepo - allontanare

Occhio apotropaico di Madre Natura

giovedì 4 aprile 2024

Lignificata dalla natura

 Vi è mai capitato di vedere l'Italia centro-settentrionale lignificata dalla natura, con le Alpi per cappello e dotata di due occhietti? 

Eccola!

Visioni: l'Italia centro-settentrionale lignificata dalla natura, con le Alpi per cappello e dotata di due occhietti

Ditemi se non sembra lei... Aggiungo che, a destra della foto in alto, c'è anche una murena con la bocca aperta che vuole mangiarla

mercoledì 3 aprile 2024

Cuore di viticcio

Passiflora ama
Cuore di viticcio offre
Il sole scalda

Sciarada Sciaranti

Viticcio di passiflora a forma di cuore

I viticci sono appendici filamentose, semplici o divise, che crescono in spirale, e circondano ed abbracciano quei corpi cui vengono a contatto. Ordinariamente sono fornite di viticci le piante a tronco debole e che vogliono portarsi in alto sostenendosi ai corpi vicini (fig. 46). Se osserviamo i viticci nella vite, facilmente scorgeremo ch’essi non sono altro che grappoli degenerati, trovandosi al posto che questi occupano di solito, dicontro alla foglia, portando talvolta pur qualche acino.

Molte volte sono foglie abortite, come nelle veccie, piselli, ecc. Altre volte sono rami che prendono questa figura. Alcune piante come la bignonia e l’edera, mandano fuori dallo stelo degli uncinetti che valgono a fissare la pianta sui corpi per i quali arrampicano: questi uncinetti però servono anche come radici, facilitando nutrizione d’una pianta che s’allunghi di molto con gambo sottile.

Trattato completo di agricoltura compilato dietro le più recenti cognizioni scientifiche e pratiche dal dott. Gaetano Cantoni
1855
Per ulteriori informazioni:

martedì 2 aprile 2024

Del girasole

La natura dopo il riposo invernale, giorno dopo giorno, si sta risvegliando e i primi germogli fanno capolino dal grembo accogliente di Madre Terra.

Germogli di Girasoli

Germogli di Girasoli

Germogli di Girasoli

" Il girasole (helianthus girans, heliotropium), che ormai è confinato solo in qualche giardino, era una volta coltivato in grande per trarne olio dai semi. Questa pianta è conosciuta da tutti, vuole terren sciolto e buon concime. Si pianta in primavera col foraterra, dopo il lavoro, alla distanza di 0m,50 o 0m,60 fra ciascun buco, nel quale si gettano due o tre semi. Cresciute le pianticelle a 0m,15 si zappano, lasciandone una sola per ceppo: si ripete una seconda zappatura quando abbiano l’altezza di 0m,65 circa, ed in seguito la pianta crescendo e ramificando rapidamente non permette quasi più l’ingresso nel campo. I frutti non maturano tutti simultaneamente, essendo che la pianta ramifica crescendo; però alla fine di settembre convien tagliare i primi e più maturi, indi estirpare le piante lasciandovi uniti gli ultimi, i quali in parte continuano a maturare, disponendo in piedi le piante in luogo coperto, arioso ed esposto al sole.

Secondo un computo, che mi sembra alquanto esagerato, cento piante di girasole possono dare tanto seme da fornire chilog. 3.60 circa d’olio, per il che potendosene contenere 40,000 in un ettaro, si avrebbero chilog. 1300 circa di olio, il quale, fosse anche del valore di franchi 1 al chilogrammo, rappresenterebbe sempre un prodotto quadruplo di quello della madia. Questa pianta avrebbe inoltre il vantaggio sopra molte altre di soffrir poco le intemperie e l’asciutto, purchè il terreno sia soffice e ben concimato. Il suo fogliame è mangiato avidamente dal bestiame, ed i suoi steli forniscono un combustibile migliore di quello degli steli di melgone. Il tortello residuo dev’essere molto ricco d’azoto. Finalmente sembra che questa pianta, come il pero di terra o topinabò, assorba molto dall’atmosfera e non dimagri molto il terreno, il quale resta mondo dalle male erbe, per la molt’ombra che fa, e così meglio preparato per una seconda coltivazione. "

Trattato completo di agricoltura compilato dietro le più recenti cognizioni scientifiche e pratiche dal dott. Gaetano Cantoni
1855

Germogli di Girasoli

Germogli di Girasoli

Germogli di Girasoli

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lunedì 1 aprile 2024

Lunedì dell'Angelo in stato di guerra

1 aprile 1918

Aprile! Ti amavo tanto, dolce mese: ma stavolta non mi sorridi, nè pascoli i miei sogni. È sì triste la vita! Oggi piovve: buona è la pioggia per i campi e sopportai quindi con pace, sebbene aumentasse la mia malinconia. Ieri ho passato il pomeriggio a far mille disegni fantastici con Miutta, ma oggi mi sono messa a cucire fino a tardi. Stassera la zia portò la nuova (nera come al solito) che vengono a requisire le mucche, ed è assai agitata.
Pensa a come dovremo vivere questa estate senza alcun condimento di sorta: lardo no, olio no, burro no! E allora? Si dispera per noi giovani che patiremo la fame! Buona e cara zia! Ecco un altro rimorso: io le procuro solo fastidi e preoccupazioni. Non penso che morirò di fame, oh no, ho troppa viva fede in Dio, ma penso che se non fossi qua gli altri mangerebbero di più. Quale tormento! Dio mio, Dio mio, non abbandonatemi! Vedete la nostra miseria e se vostro volere è che patiamo ... fiat! Sovveniteci con la Vostra grazia.

Diario dell'occupazione austriaca del 1917-18 a Tesis
1995
Brigida Salvadori

Lunedì dell'Angelo

Lieto Lunedì dell'Angelo!

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domenica 31 marzo 2024

Pasqua in stato di guerra

Risurrezione di Cristo - Messale Romano 1844 - Ambito romano - Ospedale di San Giovanni di Dio - Firenze

Risurrezione di Cristo - Messale Romano 1844 - Ambito romano - Ospedale di San Giovanni di Dio - Firenze

31 marzo 1918

Pasqua! Misericordia! Gli anni scorsi ricordo mi svegliavano le campane e quel din-don festoso mi rallegrava. "È Pasqua!" diceva Maria, e balzava dal letto e veniva a darmi un bacio e a farmi gli auguri, ancora in camicia da notte. E ci vestivamo e poi correvamo a fare gli auguri a mamma, babbo e tutti, rinnovando tante belle promesse di ubbidienza, operosità, bontà, che uscivano sincere in un giorno così bello, reso più fulgido dal sole d’aprile.

Pasqua, quanto diletto nel preparare le uova dipinte per i giochi, quanta letizia nell’abbigliarsi per la Messa solenne nella Basilica! Avevamo sempre invitati al pranzo di mezzogiorno i nostri padrini e tra un piatto e l’altro ed ai dolci si brindava allegri alla salute di tutti. Quanto erano felici babbo e mamma di averci tutti attorno a loro, di rimirarci vispi e sani, soddisfatti di quanto ci avevano dato.

Santi cari genitori miei, quanto sarete tristi ora! ora che l’avversità vi spinse lontani dalla casa! Dove siete? Quante lagrime sgorgheranno dai vostri occhi in questo dì! Ed Attilio? Ah, amare lagrime sono anco le mie! Amarissime sono perché riconosco di esservi causa di grande dolore! E volesse il Cielo che questa fosse l’ultima Pasqua di lagrime e di sangue!

Diario dell'occupazione austriaca del 1917-18 a Tesis 
1995
Brigida Salvadori 

Candela della Domenica di Pasqua

Croce di Pasqua

Attraverso il sepolcro

Diffusore con incenso e vino rosso

Coniglietto Pasquale

Uovo di Pasqua

Albero di Pasqua

Agnello di Pasqua

Agnello pasquale in pasta di mandorle

Agnello di Pasqua (Dettaglio)

Coniglio di Pasqua

Pulcino di Pasqua

Colomba di Pasqua e Buona Pasqua

Lieta Pasqua a tutti!

Più tardi il reel sull'accensione delle candele del Triduo Pasquale e della Risurrezione di Cristo


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sabato 30 marzo 2024

Sabato Santo in stato di guerra

30 marzo 1918

I cuori dovrebbero aprirsi a letizia: il mio, invece, si restringe vieppiù in un dolore senza nome a cui manca il sollievo del pianto. I miei occhi bruciano, ma non danno lagrime. Come è possibile rammentare la letizia degli anni scorsi e non sentirsi spezzare l’anima considerando l’immane sventura presente? Ogni giorno, ogni giorno picchiano alla nostra porta dei poveri bimbi, i profughi dal Piave, che domandano la carità di un pugno di farina! È ben doloroso veder queste scene!

Ogni giorno partono dei paesani alla ricerca di biada; fanno cinquanta, sessanta miglia per strade impraticabili, attraversando fossi e greti, comperano il granturco al prezzo di 70 o 80 lire il quintale, e poi ... quando credono di giungere in porto con la loro provvista, vengono sorpresi da guardie austriache che sequestrano loro la roba e li accompagnano a casa senza nulla.

Anche oggi sono ritornati quattro di loro a mani vuote: erano stati a comperare la biada, trenta miglia sotto Portogruaro ... 280 lire avevano speso, e sono quattro poveri diavoli con tanti figli. E le nuove che ci giungono? Requisizione di bestiame, arrivo di truppa a riposo, sequestro dei raccolti ... e avanti su questo tono. Intanto ... intanto domani è Pasqua.

Diario dell'occupazione austriaca del 1917-18 a Tesis 
1995
Brigida Salvadori

Croce di Cristo

Sepolcro di Cristo

Sepolcro di Cristo

Diffusore con incenso e vino rosso

Diffusore con incenso e vino rosso

Lieto Sabato Santo

A breve il reel sul sepolcro di Cristo



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