mercoledì 19 febbraio 2025

Grespino d'inverno

La storia di questo fiore di grespino a forma di cuore, che ho trovato semi schiuso il 14 febbraio nel giardino segreto, è la trasposizione floreale della leggenda dei Giorni della Merla.
Se si esce fuori troppo presto, quando l'inverno sembra addormentato, ma ancora non è finito, si muore senza completare il proprio ciclo vitale, non si semina e non si da continuità alla vita.  

Grespino d'inverno

Grespino d'inverno

Grespino d'inverno

Per ulteriori informazioni

domenica 16 febbraio 2025

Tempo di Settuagesima

Nel Rito Romano antico, in quello Tridentino, in quello Ambrosiano, in quello Armeno, Bizantino e Luterano, la Domenica di Settuagesima a settanta giorni dalla Pasqua da inizio alla preparazione quaresimale, con la Domenica di Sessagesima a sessanta giorni dalla Pasqua e con la Domenica di Quinquagesima a cinquanta giorni dalla Pasqua, dal VII secolo con una diffusione europea nel IX per mano dei Carolingi, forma un triduo domenicale chiamato Tempo di Settuagesima che comprede le due settimane e mezzo che precedono l'inizio della Quaresima, caratterizzato nella liturgia dai paramenti sacri di colore viola e dalla sopensione del Gloria Excelsis e dell'Allelulia, è popolarmente conosciuto come Tempo di Carnevale che vede oggi il suo inizio ufficiale. 
Il carattere penitenziale del Tempo di Settuagesima con la riforma liturgica di Paolo VI, nel Rito Romano attuale dal 1963, è circoscritto alla Quaresima.

venerdì 14 febbraio 2025

San Valentino attraversa l'inverno per raggiungere l'estate

San Valentino - Festa degli Innamorati

Un vortice di aria fredda, proveniente dal Mar Bianco a Nord-Ovest della Russia, avvolge il Mediterraneo e raffredda il giorno di San Valentino, ma per la Festa degli Innamorati, dall'inverno l'amore con il cuore caldo s'incammina verso la primavera e raggiunge l'estate:
 
San Valentino - Festa degli Innamorati

San Valentino - Festa degli Innamorati

" Vorrei anche andare con te d’estate in una valle solitaria, continuamente ridendo per le cose più semplici, ad esplorare i segreti dei boschi, delle strade bianche, di certe case abbandonate. Fermarci sul ponte di legno a guardare l’acqua che passa, ascoltare nei pali del telegrafo quella lunga storia senza fine che viene da un capo del mondo e chissà dove andrà mai. E strappare i fiori dei prati e qui, distesi sull’erba, nel silenzio del sole, contemplare gli abissi del cielo e le bianche nuvolette che passano e le cime delle montagne. Tu diresti “Che bello!”. Niente altro diresti perché noi saremmo felici; avendo il nostro corpo perduto il peso degli anni, le anime divenute fresche, come se fossero nate allora. "

La boutique del mistero
Dino Buzzati

San Valentino - Festa degli Innamorati

Qualsiasi sia la forma del vostro amore, lieto San Valentino, felice Festa degli Innamorati a tutti voi!  

San Valentino - Festa degli Innamorati

Aggiornamento ore 14.33

Secondo voi il Giardino Segreto il giorno di San Valentino cosa poteva regalarmi?...

Fior di grespino a forma di cuore  per San Valentino

Un fiore di grespino che a causa del freddo non è riuscito ad aprirsi completamente e ha assunto la forma di un cuore.

mercoledì 12 febbraio 2025

Luna della Neve

Alle 14.53 di questo 12 febbraio 2025, la luna vicina a Regolo nella costellazione del Leone, in un cielo coperto da nuvole, a 393.590 km dal perielio, ha completato il suo ciclo di crescita; nell'emisfero boreale, dove vige la stagione invernale in cui regna il freddo, i popoli dell'Europa settentrionale la chiamano Luna di Ghiaccio, nell'America del Nord invece i Dakota la definiscono Luna della Neve per le abbondanti nevicate che si verificano durante il mese; i Cherokee Luna Ossuta o delle Ossa con un chiaro riferimento all'esaurimento delle scorte alimentari che la fanno conoscere anche come Luna della Fame, i Cree, che rivedono il ritorno delle aquile, Luna dell'Aquila e gli Hopi Luna della Purificazione.
Nell'emisfero australe i nomi che le sono attribuiti sono: Luna del Grano, Luna dell’Orzo, Luna Rossa, Luna del Segugio 

Plenilunio 12 febbraio 2025 - Luna della Neva

domenica 9 febbraio 2025

Lo Spirito dell'Inverno

In passato, a causa delle loro impellenti necessità di sopravvivenza, i contadini, come abbiamo visto, dai Giorni della Merla anelavano il ritorno della primavera tanto da anticiparla con i primi segni del disgelo che riscontravano in natura, l'inverno però, ieri come oggi, parafrasando un detto, più lo spingi fuori dalla porta e più entra dalla finestra, il suo spirito non ha nessuna intenzione di affievolirsi per un desiderio da realizzare e si mostra così:

Lo spirito dell'inverno

Il tempo delle tazze di caffè, di cioccolata, di tè, degli infusi e delle tisane calde e ristoratrici, dei biscotti goduriosi e delle torte fatte in casa, delle minestre fumanti, dei camini scoppientanti, dei calzettoni soffici e delle coperte avvolgenti su accoglienti divani con morbidi cuscini e un buon libro mentre fuori piove, nevica e fa freddo, è ancora al suo apice nonostante le giornate si stiano allungando. 

Lieta domenica d'inverno!

domenica 2 febbraio 2025

Il Sagrestano tra Candelora e Domenica delle Palme

Quaranta giorni dopo il Natale, come insegna il Levitico e come ben sapete, con la Festa della Candelora si celebra la Purificazione di Maria e la Presentazione di Gesù al Tempio; dal punto di vista  calendariale oggi si chiude anche la prima metà dell'inverno che da domani con la Festa di San Biagio passa lo scettro alla seconda metà che ci accompagnerà lungo la strada che conduce all'equinozio di primavera. 

Candelora - Purificazione di Maria e Presentazione di Gesù al Tempio

La Congregazione della Gloriosissima Vergine Assunta, istituita a Roma nel 1605 presso la casa professa della Compagnia di Gesù, al numero 9 della sua regola prevedeva che i Sagrestani preparassero le candele per la Candelora, le palme e i rami d'ulivo per la Domenica delle Palme:

" A suo tempo tenghino cura di preparar le Candele per la Festa della Candelora, & le Palme, & Olive per la Domenica delle Palme. "

Loro era il compito di dividere e distribuire in piena equità tra i confratelli le candele benette dal prefetto o dal prelato della Congregazione:

" Il giorno della Candelora, & quello delle Palme si suol fare la bènedittione di esse dal Prefetto, a da altro Prelato della Congrègatione, o, altra persona celebrante nell’Oratorio: & si come tutti i Fratelli si reputano uguali mentre sono congregati in carità, & unione, così le candele, & i rami d'olive si fanno uguali per tutti senza alcuna differenza. La distributione di esse si fa poi à tutti i Fratelli della Congregatione, che si trovano presenti nell’Oratorio, portandosi da' i Sagrestani prima al Padre, al Prefetto, & à gl’Ufficiali, che Siedono nel banco, & poi à gli altri, cominciando per ordine da i capo banchi.
Li medeSimi Sagrestani hanno cura di provedere delle candele per la Candelora, & de’i rami d’Olive con Crocette di Palma, & il Depositario di sborsar il dinaro, quando essi non lo vogliono fare del loro. "

Regole della Congregatione della gloriosissima Vergine Assonta nella casa professa della Compagnia di Giesu in Roma - 1611

Lieta Festa della Candelora!

sabato 1 febbraio 2025

L'investitura di Santa Brigida di Kildare

Sul finire del 1523 il fior fiore degli astronomi a causa di quella che era considerata una congiunzione funesta tra il Sole, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno, aggravata dal fatto che avvenisse nel segno dei Pesci opposto a quello della Vergine sotto il quale era nato Gesù Cristo, previdero per il mese di febbraio 1524 un'ondata di calamità naturali quali diluvi e inondazioni che misero in ansia la popolazine memore delle piogge e delle nevicate anomale dell'estate 1523; a Trescore Balneario in provincia di Bergamo, sembra che per tal motivo, i cugini Giambattista e Maffeo Suardi per il loro oratorio restaurato da poco chiesero all'amico Lorenzo Lotto la realizzazione di una serie di affreschi che raffigurassero la vita e le storie di Cristo, la vita e le storie di santa Barbara e la vita e le storie di santa Brigida di Kildare il cui culto, arrivato dalla verde Irlanda con i monaci missionari che l'avevano diffuso in tutta Europa, era molto sentito in quel di Bergamo dove erano noti i miracoli che le attribuivano doti di guaritrice, di protettrice e di sostenitrice spirituale.

Vestizione di santa Brigida 1524 - Cappella Suardi - Lorenzo Lotto - Bergamo

Vestizione di santa Brigida 1524 - Cappella Suardi - Lorenzo Lotto - Bergamo

Nel primo riquadro del ciclo a lei dedicato, il vescovo, con il braccio destro nascosto da un mantello bianco, ha un chirichetto alle spalle che regge il bastone pastorale e uno davanti inginocchiato con il lectionario aperto appoggiato sulla testa, mentre esegue il rito dell'investitura che consacrerà Brigida a Dio; la vediamo in una veste di lana bianca con accanto il suo mantello verde da cui (Vedi Maria dei Gaeli), la tradizione ricava il rito della coperta o della sciarpa verde che, alla vigilia della sua festa, lasciata all'aperto tutta la notte affinché la santa la benedica al suo passaggio, elargirà protezione e guarigione dai malanni di stagione a chi con essa si avvolgerà; è circondata a destra e a sinistra dai membri della famiglia Suardi, è prostrata sui gradini dell'altare, con la testa tocca la predella e dal legno germogliano erba e fiori come indica il bambino, tenuto per mano da Maffeo, che per primo si accorge del miracolo. Dietro l'altare su cui si intravede la scritta CHRISTI si erge la scena della crocefissione e a destra la rappresentazione della santa che offre pane e latte ai contadini.

Lieta Festa di Santa Brigida di Kildare che preannuncia la Candelora!

Accensione delle 20 candele in onore delle suore e di Santa Brigida di Kildare

Più tardi il reel sulla Festa di Santa Brigida di Kildare in cui vedrete l'accensione di 20 candele, 19 delle quali dedicate alle suore che mantengono il fuoco perpetuo nel monastero di Kildare e una a Santa Brigida; come da tradizione vedrete anche il "rogo" della vecchia croce sostituita da quella nuova (Vedi La Notte delle Croci - Oidhe na Cruha).





P.S. Sant'Agrippano, vescovo di Le Puy e martire; sant'Enrico Morse, sacerdote gesuita e martire; san Giovanni della Graticola, vescovo di Saint-Malo; sant'Orso, sacerdote d'Aosta; santi Paolo Hong Yong-ju, Giovanni Yi Mun-u e Barbara Ch'oe Yong-i, martiri coreani; san Paolo, vescovo di Saint-Paul-Trois-Châteaux; san Raimondo, abate, fondatore dell'Ordine di Calatrava; san Severo, vescovo di Ravenna; san Sigeberto III, re d'Austrasia; san Trifone, martire; santa Brigida, vergine, badessa di Kildare; santa Verdiana, vergine; sono tutti i santi che si festeggiano il 1° febbraio per cui il calendario in vostro possesso potrebbe non indicare la festa di santa Brigida di Kildare solo perché nel luogo in cui vivete il culto di uno degli altri santi elencati è più sentito.

venerdì 31 gennaio 2025

Desiderio di primavera nelle sere dei Tre Giorni della Merla

Siamo giunti al terzo e ultimo dei tre giorni della leggenda che racconta del freddo inverno e Giovanni Agnelli, di cui vi ho parlato l'anno scorso in La Merla uscì nera, riferendosi alla canzone presentataci dal cronista della Gazzetta della provincia di Lodi e Crema afferma:  

Interno di stalla con carro per il fieno ante 1874 - Wouterus Verschuur

Interno di stalla con carro per il fieno ante 1874 - Wouterus Verschuur

" ... Ma essendo la canzone della merla stata affidata unicamente alla tradizione, questa, come è suo costume, dovea portare nella canzone stessa qualche variante cambiando paese; così a San Colombano al Lambro, all'Ospedaletto, a Sant'Angelo lodigiano, paesi situati nella parte più meridionale del territorio laudense, si conserva pure il costume di cantare la merla, ma la canzone, pure attenendosi al fatto principale, subisce qua e là delle variazioni ed aggiunte, colle quali si tirano in ballo, per cagione della rima, altre località. A spiegar questo non fanno d'uopo molti commenti: una volta stabilita la canzone ed il fatto principale, il popolo trova facile qualche aggiunta particolare al paese, o riferibile a circostanze speciali e proprie al medesimo, tanto per allungare il divertimento.
Sul finire di gennaio non mancano quasi mai alcune belle giornate rallegrate da splendido sole, che fanno volare col pensiero alla prossima primavera. I contadini non di rado, durante queste giornate, sentendosi soverchiamente oppressi dai loro abiti grossolani, se ne alleggeriscono, buscandosi, alle volte, gravi e funeste malattie che conducono in fin di vita. Nessuna maraviglia quindi, se, a mettere in guardia tanti imprudenti dai mali a cui si esponevano, e renderli cauti contro la stagione infida, da alcuni saggi si immaginasse la favola che la merla, volendo, ridersi di gennaio, che stava per finire, sia stata presto punita della sua sciocchezza, venendo costretta a rifugiarsi nei fumaiuoli, ove forse morì. Dal desiderio ardentissimo dei poveri contadini di uscire finalmente all'aria, dalla necessità del guadagno per sfamare le proprie famiglie che per lunghissime settimane dovettero accontentarsi di una magra razione, si può derivare il costume di uscire dalle stalle in queste tre sere, e cantare la canzone della merla. Il filo della tela era dunque preparato. A questa prima canzone se ne aggiungevano altre, e forse non inutili; e l'inverno era proprio per inventarne... "

giovedì 30 gennaio 2025

Il villaggio nelle sere dei Tre Giorni della Merla

Il cronista della Gazzetta della provincia di Lodi e Crema, che abbiamo conosciuto ieri, rimane affascinato dalla festa che i contadini dedicano ai Tre Giorni della Merla e, con la voglia di sapere ancora di più su questa tradizione, la sera seguente ritorna ad ascoltare i loro canti:  

Interno di stalla con contadini, animali e cavalli - Scuola Italiana XIX secolo

Interno di stalla con contadini, animali e cavalli - Scuola Italiana XIX secolo

... la seguente volli sentirne più di una, e quindi ai primi trilli corsi al più presto a godere quel divertimento; poi finito il lor canto, volsi ad altro stuolo, e poi ad un terzo, finché tutti li vidi serrarsi nelle loro stalle; non essendomi possibile di intervenire a tutte le raccolte, contandosene più che trenta e tutte quasi alla stess'ora. Attorno a quei femminili stuoli vi erano zerbinotti che in lontananza vi facevano cerchio, avendone licenza il solo valletto del padrone della stalla che veniva a rinfrescarle con una bottiglia di buon vino di quel suolo, che era poscia vuotata dai giovinotti che s'erano comprata la sete coi gridi e colle schioppettate tratte a divisione delle stanze cantate dalle loro belle.
Ragazze nel fior dell'età, belle e vispe come pesci, allegre e garrule come cardellini, cantare a roccolo a cielo scoperto, in luogo eminente, canzoni riservate a quelle tre sole sere in tutto l'anno, e quell'eco che rispondeva dalle due torri del castello, fu per me una scena romanzesca che mi colmò di piacere, e che io non scorderò giammai. Fin che fui in quel buon paese io intervenni sempre a quelle innocenti allegrìe, e ne animava la continuazione. Anche il cielo pareva arridesse a quei canti mostrandosi col suo manto azzurro, illuminato dall'argentea luna e dalle centomila stelle che spandevano amorosi raggi, mentre addormentato se ne stava il vento, e il gufo e le strigi del vecchio castello sospendevano gli infausti loro gridi all'insolito donnesco canto".

Continua domani... 

Lieto Secondo Giorno della Merla!

mercoledì 29 gennaio 2025

La Colombina bianca nelle sere dei Tre Giorni della Merla

Nonostante gli stravolgimenti climatici, che per noi quando "va bene" si manifestano con la straordinaria fioritura fuori stagione e con una maggiore percezione del calore, secondo le statistiche il periodo più freddo dell'anno in Italia si aggira generalmente tra il 15 gennaio e il 15 febbraio e si sposta in avanti fino a raggiungere il mese di marzo nelle zone costiere a causa della presenza del mare che rispetto alla terra rilascia ancora più lentamente il calore del sole accumulato durante l'estate e ritarda così l'arrivo di quel freddo pungente che invece la tradizione popolare colloca al 29, al 30 e al 31 di gennaio in un unicum definito i Tre Giorni della Merla e sentito in modo particolare dal mondo contadino che, come già abbiamo visto nella storia di Nanna, era abituato a riunirsi nelle stalle riscaldate dal respiro degli animali per affrontare in compagnia i rigori iemali; durante la sera di questi tre giorni leggendari si usciva dalla stalla intonando dei canti in allegria accompagnati dagli spari di fucile e di pistole e si festeggiava per esser riusciti a superare la prima metà dell'inverno che introduceva la seconda in cui era ancora necessario stare attenti alla gelate prima dell'arrivo della primavera che con il risveglio della natura preannunciava i tempi dell'abbondanza; a raccontarcelo è un autore anonimo che sul numero 8 della Gazzetta della Provincia di Lodi e Crema il 24 Febbrajo 1838 scrive:

Nella stalla 1845 - Benno Raffael Adam

Nella stalla 1845 - Benno Raffael Adam

" Vent'anni fa (quindi nel 1817) trovandomi da tre mesi in Pandino, sentii la sera del 29 gennajo, ad un'ora di notte, lo scoppio di diverse fucilate. Mi spaventai a quei rumori, in un paese per me nuovo. Fattomi pertanto al balcone, e prestando attento orecchio onde apprendere ciò che avvenisse, rinvenni dallo spavento quando udii scoppi di risa, trilli e gioviali canti; allora mi punse curiosità di sapere se erano sposi, poiché mi era noto esservi stato costume di accompagnare la sposa con fucili e di accrescere l'allegria cogli spari; ma recatomi in piazza per muovermi sull'orma delle grida, mi trovai imbarazzato e confuso udendo in capo ad ogni via allegre cantilene ed un ih!.... ih!.... che divideva le stanze della canzone, cui faceano eco tuonate di fucili e di pistole.
Era lì in forse per ritirarmi, quando mi passò dappresso la vecchia zoppa Catterina che, come vicina di casa, aveva già seco qualche confidenza, e fattole domanda che cosa fossero quei chiassi e que' canti, essa dopo gli stupori perché nol sapessi, mi disse: È la Merla, è la Colombina che si canta da per tutto per tre sere: la vadi a vedere ed a sentire, la vadi, la vadi. Così inanimito, m'avvicinai al gruppo più prossimo sul dosso o trincea in fondo al viottolo detto del Castello. Erano sedici ragazze, di cui la maggiore d'età non giungeva a ventidue anni, che strette tra loro col nodo di loro braccia, a capo scoperto e col viso volto al cielo, cantavano una canzone a me nuovissima, e la cantavano sì con tutto il lor fiato, ma con un accordo che gradiva assai.
Siccome però non erano molte le istrutte di quella canzone, così ogni strofa veniva suggerita da vecchie nonne, che quasi chioccie verso i loro pulcini, le facevan guardia a difesa d'ogni insulto, e le dirigevano per mantenere quell'uso che ricordava i bei giorni della perduta loro giovinezza. L'orgoglio dell'essere allora necessarie, ed il rammentare quei dì dell'aprile di loro età le compensava a soverchio del freddo che sentivano.
La canzone era intitolata la Colombina, ma non se ne conserva che un brano. Eccone il tenore che mi seppe dire la Clotilde:

La Colombina bianca sa ben volà
la Colombina.... ecc.
Lei bella sa volà.
La vola in su la brocca*, la dondarà*.
La vola in riva al mare, la beverà
la vola... ecc.
Lei bella negarà.
Tra la rocca e 'l fus in mezz a l'era*
viva l'amor, vivaa....
Tra la rocca e 'l fus.... ecc.
A fa l'amor ghe voeul* tre belle cose
viva l'amor, vivaa....
Bellezza, onestà, parole poche;
viva l'amor, vivaa....
Parole poche le fan bel sentire viva l'amor vivaa....
Gettan le balestre sui balcon,
gettan.... ecc.
Fina sui balcon
Si han ferid lei bella in un gallon*.
Si han.... ecc.
Lei bella in un gallon
O tas, tas, mia bella, te guarirè*
o tas.... ecc.
O bella guarirè.... 

 Per quella sera stetti con quella sola compagnia ma... 

Continua domani...

Brocca* = Fronda, ramo
dondarà* = Muoversi, piegarsi ad imitazione della campana.
l'era* = Getta la rocca ed il fuso in mezzo all'aja....
voeul* = Ci vogliono
Si han ferid lei bella in un gallon* = Hanno ferito la bella in una coscia
O tas, tas, mia bella, te guarirè* = Taci, taci, mia bella, guarirai

Lieto Primo Giorno della Merla!

lunedì 27 gennaio 2025

Verso la libertà

Istituiamo i giorni del ricordo, ma di memoria sembra che ce ne sia poca in giro.

Nel bosco - Giorno della Memoria

" Ormai il Lager era lontano. Nemmeno piú ci pensava, anche se erano passati pochi giorni. Ora stava risalendo le montagne verso il confine; camminava di notte, e di gior­no se ne stava rintanato lungo il fiume come un animale notturno. Nascosto dentro i cespugli, ogni tanto chiude­va gli occhi e si lasciava prendere da un sonno leggero e bastava il frullo di un'ala a risvegliarlo. Per nutrirsi stac­cava dai rami degli alberi del bosco germogli di peccio, fo­glie tenerissime di faggio e di acero appena nate, racco­glieva e portava alla bocca i germogli di mirtillo, di lam­pone e di rosa canina. Masticava lentamente assaporando i diversi gusti che erano pur sempre piú buoni e graditi del­la brodaglia che passava il Terzo Reich... "

Sentieri sotto la neve 
Mario Rigoni Stern

sabato 25 gennaio 2025

La sera dei sei pianeti

Questa sera in un cielo capriccioso, che svela e subito vela, sei pianeti del sistema solare non allineati; partendo da est-nord-est Marte vicino a Procione, proseguendo a sud-est Giove, Aldebaran e Urano non visibile a occhio nudo, e finendo a sud-ovest Venere al centro tra Nettuno non visibile a occhio nudo e Saturno che io non ho visto.

Procione e Marte 25 gennaio 2025

Procione la stella del Cane Minore con Marte

Giove, Aldebaran e Urano 25 gennaio 2025

In realtà non so se l'Urano della foto sia Urano, io a occhio nudo non l'ho visto, la posizione però è corretta

Venere 25 gennaio 2025

Venere con le posizioni in cui erano Nettuno e Saturno entrambi non visibili

venerdì 17 gennaio 2025

L'ignis sacer e il maialino

Sant'Antonio Abate, come abbiamo visto in Vita Antonii, muore il 17 gennaio del 356 nel deserto della tebaide e viene seppellito in un luogo segreto che torna alla luce solo nella seconda meta del VI secolo, 561 circa, con la traslazione delle relique ad Alessandria d'Egitto; nel 670 circa, a causa dell'invasione araba, vengono trasferite a Costantinopoli e nell'XI secolo raggiungono il villaggio di La Motte aux Bois in Francia con Jaucelin di Châteauneuf, identificato come nipote di Gugliemo familiare di Carlo Magno, che durante un pellegrinaggio in Terra Santa le riceve in dono dall'imperatore Costantino IV. Le reliquie del santo vengono inizialmente interrate e tali rimangono fino al 1070, anno in cui il discendente di Jaucelin Ghigo di Didier Ghigodi per custodirle fa costruire una chiesa, che da al villaggio il nuovo nome di Saint Antoine Abbaye, diviene luogo di devozione e pellegrinaggio e dal 1083 "casa" di un gruppo del priorato benedettino di Montmajour.
Nel 1095 Gastone de Valloire riceve la grazia chiesta a sant'Antonio Abate per la guarigione del figlio dall'ergotismo, oggi sappiamo esser causato dall'ingestione di farine contaminate dalla Claviceps purpurea, e fonda la prima comunità di ospedalieri di Sant'Antonio Abate che nel 1297 con la bolla di Bonifacio VIII diventa Ordine dei canonici regolari di Vienne seguace della regola di sant'Agostino.
I Cavalieri Ospedalieri di Sant'Antonio Abate, che andranno a spargere i loro centri curativi lungo la via Francigena e si diffonderanno in Europa, per alleviare con il grasso l'ignis sacer, il fuoco sacro o ardente causato dal'ergostismo e dall'herpes zoster, ebbero il permesso di allevare a spese della comunità dei maiali che con un campanello legato al collo, per distinguerli dagli altri, circolavano liberamente nelle strade ed è così che il maiale entra a far parte dell'iconografia del santo, l'ignis sacer prende il nome di fuoco di sant'Antonio e li ritroviamo insieme nelle leggende che lo riguardano.

Sant'Antonio Abate - Miniatura del 1555 dal Libro delle Ore collezione Lescalopie - Biblioteca di Amiens

Sant'Antonio Abate
Miniatura del 1555 
Libro delle Ore collezione Lescalopie 
Biblioteca di Amiens

Lieta Festa di Sant'Antonio Abate!

sabato 11 gennaio 2025

La voce del sole

" Altissimu, onnipotente, bon
Signore, tue so' le laude, la gloria e
l'honore et onne benedictione.

Ad te solo, Altissimu, se konfàno et
nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie, mi' Signore, cum tucte
le tue creature, spetialmente messor
lo frate sole, lo qual è iorno, et
allumini noi per lui; et ellu è bellu e
radiante cum grande splendore: de
te, Altissimo, porta significatione ... "


" Altissimo, Onnipotente Buon
Signore, tue sono le lodi, la gloria, 
l'onore e ogni benedizione.

A te solo, o Altissimo, si addicono e
 nessun uomo è degno di
menzionarti.

Lodato sii, mio Signore, insieme a 
tutte le creature, specialmente per il 
signor fratello sole, il quale è la luce 
del giorno e tu tramite lui ci illumini: 
è bello e raggiante con grande 
splendore e di te, Altissimo,
 porta il segno ... "

Sole tra le nuvole

Il Cantico delle Creature di san Francesco ha 800 anni, è il primo poema scritto in volgare e tra le prime righe che lo compongono cita fratello sole, l'astro che al solstizio d'inverno, quando tocca il nadir, in quello che è il dì più corto dell'anno nell''emisfero boreale, annuncia la nascita della luce per eccellenza che avviene il 25 dicembre e che si chiama Gesù Cristo.  
Alla vigilia di Natale 2024, mentre noi eravamo impegnati a festeggiare, la Parker Solar Probe della NASA - National Aeronautics and Space Administrationa una distanza di soli 6,11 milioni di km, 3,8 milioni di miglia, 10 volte più vicina di quanto gli sia Mercurio, ha raggiuto la parte più esterna dell'atmosfera del Sole detta corona, e in questo inizio 2025 ha regalato al mondo la voce del sole che ricorda l'esternazione di un lungo, straziante, inquietante, coinvolgente grido di furore e dolore che sgorga dagli abissi delle viscere.
Per ascoltarla vi lascio il link di passioneastronomia su twitter: La voce del sole

Approfitto di questo post per ringraziare di cuore tutti coloro che mi hanno lasciato i loro auguri, per dire a chi non lo sa che il nostro Costantino è tornato a casa e a te amica mia che passi silenziosa e leggi:- "Lieto compleanno!"



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