domenica 5 aprile 2015

" Noli me tangere "


Altare (particolare)
della Cappella Massimo
XVI secolo
Chiesa di Trinità dei Monti
Roma

" Noli me tangere, nondum enim adscendi ad Patrem meum "

" In quel tempo, Maria stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. 
Ed essi le dissero: 'Donna, perché piangi?' 
Rispose loro: 'Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto'.
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù.
Le disse Gesù: 'Donna, perché piangi? Chi cerchi?'
Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: 'Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo'.
Gesù le disse: 'Maria!' 
Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: 'Rabbunì!', che significa: Maestro!
Gesù le disse: 'Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro'.
Maria di Magdala andò subito ad annunziare ai discepoli: 'Ho visto il Signore' e anche ciò che le aveva detto. "

Vangelo secondo Giovanni 20, 11 - 18

Buona Pasqua !

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mercoledì 1 aprile 2015

" Lo splendore dell'aprile italiano "

Eh, si! Lo splendore dell' aprile italiano ha il potere di far fiorire la felicità lì dove la felicità non c'è, lì dove le rigide regole di comportamento hanno risucchiato la linfa vitale e, nella semplicità di un paesaggio dai variegati colori che sprigiona tutti i suoi profumi, scioglie i sensi di colpa che incatenano l'anima e la mette a nudo, la rende libera.


" ... Lo splendore dell'aprile italiano era ai suoi piedi. Il sole la inondava di luce e il mare giaceva addormentato, muovendosi debolmente. Al di là della baia, anche le incantevoli montagne, dai colori squisitamente variegati, erano addormentate nella luce; e sotto la sua finestra, in fondo al pendio erboso costellato di fiori dal quale si ergevano le mura del castello, un grande cipresso si stagliava come un'enorme spada nera contro le tenui sfumature azzurre, violette e rosa delle montagne e del mare. Restò a bocca aperta. Una simile bellezza… e lei lì ad ammirarla. Una simile bellezza… e lei lì, viva, a parteciparne. Il suo volto era immerso nella luce. Profumi deliziosi salivano alla finestra e l'accarezzavano, una brezza leggera le sollevava dolcemente i capelli. 


Laggiù nella baia un gruppo di barche da pesca quasi immobili stavano sospese sul mare calmo, come uno stormo di uccelli bianchi. Che meraviglia, che splendore! Non essere morta prima… aver avuto la possibilità di vedere, respirare, sentire tutto questo… Restò a bocca aperta, incantata. Era la felicità? Com'era povera e mediocre la vita di tutti i giorni. Ma cosa dire, come descriverla? Non stava più nella pelle, era come se fosse troppo piccola per contenere tutta quella felicità, come trovarsi in un bagno di luce. Era sorprendente provare questa beatitudine totale, perché qui lei si trovava, e non faceva né avrebbe fatto una sola cosa per gli altri, non doveva fare nulla che non avrebbe desiderato. A sentire le persone che era solita frequentare, avrebbe dovuto perlomeno avere dei dolori. E invece neanche uno. C'era qualcosa di strano. Era incredibile che a casa fosse sempre così buona, così tremendamente buona, e ne avesse soltanto sofferenze; là si dedicava interamente agli altri ed era vittima di malesseri di ogni sorta: fitte, dolori e momenti di sconforto. E ora che si era spogliata di tutta la sua bontà e l'aveva lasciata alle spalle come un mucchio di vestiti inzuppati di pioggia, non provava che gioia. Denudata della bontà, godeva nel ritrovarsi nuda. Era svestita e raggiante... "

Un incantevole aprile
Elizabeth von Arnim


domenica 29 marzo 2015

L' Albero di Pasqua - Arbor Vitae Crucifixae Jhesu Christi

Il Natale è la festa più avvolgente e coinvolgente della cristianità tanto da affascinare anche chi cristiano non è, tra i suoi simboli più rappresentativi, oltre al presepe, c'è l'albero decorato che va a disegnare la venuta di Cristo. La Pasqua invece è la festa più importante, il fulcro, il cuore della religione cristiana che celebra la primavera ovvero la rinascita che segue il sacrificio della morte e l' albero che germoglia e si veste di nuove gemme, diventa l'Albero della Vita citato nella Bibbia :

" Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. "

Genesi 2, 9

" Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre! "

Genesi 3, 22

" Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. A chi vince io darò a mangiare dell’albero della vita, che sta nel paradiso di Dio "

Apocalisse 2, 7

" E in mezzo alla piazza della città e da una parte e dall'altra del fiume si trovava l'albero della vita, che fa dodici frutti e che porta il suo frutto ogni mese; e le foglie dell'albero sono per la guarigione delle nazioni. "

Apocalisse 22, 2

E si traduce nella Croce di Cristo

" Nell'albero della Croce tu hai stabilito la salvezza dell'uomo,
perché donde sorgeva la morte di là risorgesse la vita,
e chi dell'albero traeva vittoria, dall'albero venisse sconfitto, per Cristo nostro Signore. "

Prefazio dell' Esaltazione della Santa Croce

che viene magistralmente raffigurata a tempera e oro, da Pacino di Bonaguida, in una tavola cuspidata di stile francescano risalente al 1305 - 1310; commissionato dalle Clarisse del convento di Monticelli, il dipinto fu spostato nel 1531 in seguito al trasferimento delle suore in Via dei Malcontenti. Nel 1808, a causa della soppressione napoleonica degli ordini e delle corporazioni religiose, fu trasferito nella vicina Montedomini, dove fu ritrovato nel 1849; venne così portato alla Galleria dell'Accademia di Firenze che è la sua attuale sede.
L'opera riproduce figurativamente il Lignum Vitae, un libretto di meditazioni sull' Arbor Vitae Crucifixae Jhesu Christi - Albero della Vita Crocifisso di Gesù Cristo, scritto da Bonaventura da Bagnoregio.


Quest'Albero della Vita con connotazioni naturalistiche di carattere miniaturistico è riccamente decorato e complesso, si legge dal basso verso l'alto, da sinistra verso destra.

Si inizia con delle scene della Genesi:

A sinistra

La creazione di Adamo
La creazione di Eva
Dio indica ad Adamo ed Eva l'albero proibito
La tentazione di Adamo

Al centro

La collina del Golgota, che funge da radice dell'albero, da cui fuoriesce Bonaventura da Bagnoregio con il mano il Lignum Vitae.

A destra

Il peccato originale
Il rimprovero di Dio
La fonte dei quattro fiumi del Paradiso Terrestre
La cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre

Al piano successivo troviamo:

A sinistra

Mosè e san Francesco d' Assisi

A destra

Santa Chiara e san Giovanni Evangelista,
in mano tengono dei cartigli con scritture della Genesi, delle Lettere ai Galati, del Cantico dei Cantici e dell'Apocalisse.


Ecco poi dodici rami su sei livelli con una colorazione alternata tra il verde e il giallo-arancio a cui sono appesi 47 frutti o medaglioni che raccontano la storia di Gesù Cristo con le sue virtù trascritte sulla lunghezza dei rami:

Primo ramo a sinistra

Incarnazione di Cristo
Daniele interpreta il sogno di Nabucodonosor dei quattro regni del mondo
Annunciazione, Visitazione
Natività di Gesù, Annuncio ai pastori

Secondo ramo a destra

Circoncisione di Gesù
Adorazione dei Re Magi
Presentazione di Gesù al Tempio
Strage degli innocenti e fuga in Egitto


Terzo ramo a sinistra

Battesimo di Cristo e Cristo nel deserto
Cristo tentato da Satana e angeli
Cristo ridona la vista al cieco nato e piscina probatica
Trasfigurazione

Quarto ramo a destra

Orazione di Cristo nell'orto di Getsemani, Cristo buon pastore
Resurrezione di Lazzaro
Entrata di Cristo in Gerusalemme
Lavanda dei piedi e Ultima Cena


Quinto ramo a sinistra

Giuda riceve il compenso per il suo tradimento
Orazione di Cristo nell'orto di Getsemani e Cristo sollecita i discepoli a vegliare e pregare
Bacio di Giuda
Morte di Giuda e cattura di Cristo

Sesto ramo a destra

Negazione di Pietro e Cristo davanti ad Anna
Cristo davanti a Caifa
Cristo davanti a Pilato e san Pietro
Flagellazione di Cristo e Cristo condannato a morte


Settimo ramo a sinistra

Cristo deriso e salita di Cristo al monte Calvario
Cristo inchiodato alla croce e soldati si contendono la tunica di Cristo
Crocifissione di Cristo
Cristo abbeverato di fiele

Ottavo ramo a destra

Morte di Cristo con la Madonna, san Giovanni evangelista e due soldati
Longino trafigge il fianco di Cristo con la lancia
Compianto sul Cristo morto, Dio Padre e due angeli mostrano la veste di Cristo macchiata di sangue
Cristo nel sepolcro


Nono ramo a sinistra

Discesa di Cristo al Limbo
Angelo della resurrezione e Noli me tangere
Cristo regge una verga fiorita e apostoli
Apparizione di Cristo risorto agli apostoli

Decimo ramo a destra

Ascensione di Cristo
Cristo seduto alla destra di Dio Padre con angeli e santi
Pentecoste
Cristo rimette i peccati agli eletti


Undicesimo ramo a sinistra

Resurrezione dei morti
Divisione degli eletti dai dannati (Giudizio Universale)
Caduta dei dannati
Incoronazione di Maria Vergine

Dodicesimo ramo a destra

Cristo circondato dalla Madonna, dagli Apostoli e da angeli
Cristo seduto alla destra di Dio Padre con gli apostoli
Cristo fons vitae


Sulla cuspide

Santi, Profeti e Beati sugli scranni e le schiere angeliche degli Arcangeli, Serafini, Cherubini, Legioni e all'apice a simboleggiare il 48° frutto che manca nel 12° ramo: il paradiso con la Madonna e Gesù Cristo in gloria seduti sui troni.


Sul tronco dell'albero

La crocifissione di Gesù Cristo con due rivoli di sangue che sgorgano dalle ferite ai piedi ed irrorano simbolicamente il Golgota sottostante.


Durante le festività pasquali l'Albero della Vita entra anche nelle nostre case e lo rappresentiamo con rami di ulivo benedetto la Domenica delle Palme, di melograno, di ciliegio, di albicocco, di pesco, di melo e di mandorlo, decorati solitamente con uova dipinte, pulcini, uccellini, coniglietti, pecorelle, farfalle, coccinelle, api, chiocciole, fiori, fiocchi e coccarde, e con tutto ciò che la fantasia suggerisce.


Nel 1945 Volker Kraft, a Saalfeld sua città natale, vide un bellissimo Albero di Pasqua e ne rimase talmente colpito che nel 1965, con la voglia di regalare la sua stessa emozione ai figli, decorò un piccolo albero di mele del suo giardino con 18 uova di plastica colorata che negli anni successivi aumentarono con la crescita dell'albero; Volker, sua moglie Christa e i loro figli nel corso del tempo usarono anche le uova vere svuotate dal contenuto e dotate di un piccolo listello per essere appese, alcune furono dipinte con tutti i colori disponibili in casa, alcune furono ricoperte da lavori all'uncinetto in diversi colori e modelli e su altre vennero attaccate le diapositive dei nipoti; sul tronco dell'albero dipinsero coccinelle e maggiolini, aggiunsero poi altri animali come tartarughe, pesci, maialini, piccoli topini e rane, la collina intorno all'albero fu disseminata di bulbi di croco creando un spettacolo gradevole che attirò l'attenzione della stampa, della radio e della televisione rendendo noto Volker Kraft come uomo uovo.

Buona Domenica delle Palme a tutti!

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venerdì 20 marzo 2015

Eclissi di primavera


E' iniziata così


per poi farsi largo timidamente tra le nubi,


ha raggiunto l'apice  della sua copertura


ed è scemata delicatamente 


per far splendere  di nuovo il sole

" Narra una leggenda cinese di due amanti che non riescono mai a unirsi. Si chiamano Notte e Giorno. Nelle magiche ore del tramonto e dell’alba gli amanti si sfiorano e sono sul punto di incontrarsi, ma non succede mai. Dicono che se fai attenzione, puoi ascoltare i lamenti e vedere il cielo tingersi del rosso della loro rabbia. La leggenda afferma che gli dei hanno voluto concedere loro qualche attimo di felicità; per questo hanno creato le eclissi, nel corso delle quali gli amanti riescono a unirsi e fanno l’amore. "

Quattro amici
David Trueba

Felice equinozio di primavera a voi !

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giovedì 12 marzo 2015

Euoè! Euhoe! Evoè!

 - " E le balze abbandonai del sacro Tmòlo*
ché per Bromio* m'è soave la fatica, m'è dolcezza
la stanchezza, mentre intono l'evoè! "

 - " Evoè! "

 - " Chi sbarra, chi sbarra la via?
Si ritiri ogni profano, lunge stia
nella casa, in pio silenzio si raccolga: ché levare
la canzone sacra a Bacco spetta a me! "

 - " Evoè! "


"  ... e Bromio ci guida, e primo grida: Evoè! "

Tmòlo* = Sistema montuoso della Lidia chiamato oggi Bozdoğan
Bromio* = Epiteto di Dioniso/Bacco, da  βόόμος - fragore o fremito in riferimento alla madre Semele che colpita da un fulmine lo partorì tra i fragori dei tuoni e in riferimento al fremito prodotto dall'ebbrezza del vino

Baccanti 
Euripide




" ... esse allora veloci qua e là  furoreggiavano con cuore impazzito
gridando ' Euhoe ' , piegando le teste ' Euhoe ' ... "

Carmina - LXIV
Catullo


Al museo delle Terme di Diocleziano di Roma è conservato un vaso risalente più o meno al 770 a. C. , è un simbolo di prestigio che fa parte del corredo funerario di una donna inumata nella necropoli dell' Osteria dell' Orsa presso Gabii, un'antica città che, secondo la tradizione, vide impegnati Romolo e Remo nello studio del greco, sul vaso è inciso un graffito che rappresenta la più antica testimonianza della scrittura alfabetica greca in Italia; la parola Evlin o Evoin potrebbe riferirsi all'epiteto eulin-os = che fila bene oppure all'esclamazione di giubilo che le menadi/baccanti pronunciavano in onore di Dioniso/Bacco: Euoin - Euoi, Euhoe,  Evoè

" Evoè, di timor recente l’animo
Trema; di Bacco pieno il sen torbido
Si allieta. Evoè, Libero, pace, Pace,
tu, pel gran tirso, tremendo! "
 
Carmina libro II - 19
Quinto Orazio Flacco 

" ... Ognun segua, Bacco, te!
Bacco, Bacco, euoè! 

Ognun cridi: Bacco, Bacco! 
E pur cacci del vin giù. 
Po' co' suoni faren fiacco: 
Bevi tu, e tu, e tu!
I' non posso ballar più.
Ognun cridi: euoè! 

Ognun segua, Bacco, te! 
Bacco, Bacco, euoè! "


Fabula di Orfeo
Angelo Poliziano

Ne' lor canti armoniosi
Il mio nome ognor  risuonino,
E rintuonino
Viva Bacco il nostro Re !
Evoè 
Evoè;
Evoè replichi a gara
Quella turba* si preclara* ..."

turba* = moltitudine di gente
preclara* = chiara, illustre, nobile, splendente

Bacco in Toscana: Ditirambo
Francesco Redi

domenica 8 marzo 2015

Ascolta te stessa


La Creazione di Eva
1791 - 1793
Johann Heinrich Füssli 
Hamburger Kunsthalle - Amburgo

... Una volta, quando, durante una lite, lei si era rifiutata di dargli l'assegno  che aveva ricevuto da suo padre come regalo di compleanno, lui aveva affondato un coltello in tutte le tele e i quadri che erano in casa.
Continuando la sua storia, Lisa disse: " Ero tanto abbattuta che pensavo davvero : ' E' colpa mia, non avrei dovuto farlo arrabbiare tanto ' . Stavo ancora assumendomi la colpa di tutto, cercando di sistemare l'impossibile.
Il giorno dopo era sabato, Gary era uscito, e io stavo facendo pulizia in quella confusione, piangendo e gettando via i dipinti che mi erano costati tre anni di lavoro. Avevo acceso il televisore per distrarmi: stavano intervistando una donna che veniva picchiata dal marito. Non si vedeva la faccia, ma parlava della sua vita e, dopo aver descritto alcune scene veramente orribili, aveva detto : ' Non pensavo che fosse questo gran male, perché riuscivo a sopportarlo ' . "
Lisa scosse la testa lentamente. 
" Era quello che stavo facendo io, resistendo in quella situazione terribile perché riuscivo ancora a reggerla. Quando avevo sentito quella donna, avevo detto a voce alta: ' Ma tu hai diritto a qualcosa di più di quanto di peggio riesci a sopportare ' .
E' improvvisamente, ascoltai me stessa e mi misi a piangere ancora di più, perché avevo capito che anch'io facevo come lei. Avevo diritto a qualcosa di meglio della sofferenza, della frustrazione, delle spese e del caos. Insieme a tutti i miei quadri distrutti, dissi a me stessa: ' Non voglio più vivere in questo modo ' . "

Donne che amano troppo

giovedì 19 febbraio 2015

Andate via da Roma ...

Andate via da Roma, vandali, barbari senza coscienza! 
Viaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa !



" Di que' popoli antichi? or dov'è il grido
De' nostri avi famosi, e il grande impero
Di quella Roma, e l'armi, e il fragorio
Che n'andò per la terra e l'oceano? "

La sera del dì di festa

Giacomo Leopardi

domenica 1 febbraio 2015

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