- Non vorrei che la riavesse subito da Gaudenzio, poi venisse a dirci di averla trovata, ed io non potessi smentirla - pensò Nanna. E si pose a fianco della cognata, per verificare che la pezzuola non si trovava.
Ma i suoi calcoli l'ingannarono. Aveva contato senza l'astuzia di Gaudenzio. Egli non era un cavaliere errante. Non pensò a tenersi quella pezzuola sul cuore, ad assorbire il profumo della donna amata.
Gli premeva di non suscitare scandali, di non destare il sospetto ch'egli fosse entrato nell'orto, di notte.
Quando le due cognate furono presso la siepe, Rosetta mise un grido:
- Ecco! È qui! - Nanna fu tutta scossa. Nella sua idea fissa, credeva di vedere Gaudenzio.
Vide invece la pezzuola, distesa sui rami della siepe.
Era sconfitta. Nessuno poteva dire chi l'avesse posta là. Se avesse dichiarato che era Gaudenzio non l'avrebbero creduto. Sarebbe stato rivelare inutilmente lo scherno del gomitolo di cui soffriva tanto.
- È Santa Lucia che t'ha fatta la grazia di toccare il cuore al ladro - suggerí Maddalena.
Nanna lasciò dire, e si propose di vendicarsi in altro modo.
- io non frapporrò altri ostacoli. Ma appena sarà nelle mani di Rosetta, allora parlerò.
Ci sarà la prova. Quel grullo di Pietro è tanto cotto della sua sguaiata di donna, che senza prova non
vorrebbe darmi retta.
La sera nella stalla non perdette una parola né uno sguardo di Gaudenzio. Egli teneva il broncio a Rosetta; ma era chiaro che Rosetta non ne capiva il motivo. Era tutta sorpresa. Gaudenzio, per dimostrarle meglio il suo risentimento, corteggiava Lucia.
- Vi ha portata la strenna la vostra santa? - le domandò.
- Non ho messo fuori il paniere - rispose la bimba, tra meravigliata e contenta di vedere quel gallo della checca occuparsi di lei, mentre la sera innanzi era stato galante con Nanna.
- Perché non l'avete messo? - domandò ancora Gaudenzio.
- Perché sapevo già che Santa Lucia non mi porterebbe nulla.
- È vero. Santa Lucia porta la strenna ai bimbi, e voi siete una giovane da marito.
Lucia sorrise e si fece rossa; un istinto di civetteria, da innamorata, le inspirò il desiderio di dire, o almeno di far capire, il vero motivo geloso per cui non aveva messo il suo paniere cogli altri due.
- Nanna e Rosetta sono piú grandi di me, e l'hanno pur messo fuori il paniere.
Aveva preparato senza volerlo la via al discorso cui mirava Gaudenzio. Invece di domandarle com'ella s'aspettava, perché lei sola non avesse fatto come le altre, le disse:
- Dunque Rosetta e Nanna l'hanno avuta la strenna?
- Síí! - gridò Rosetta - Bella strenna che ho avuto io! Mi hanno rubata la mia pezzuola.
- Ve l'hanno rubata? - ripetè Gaudenzio con piglio incredulo.
- Sicuro; e poi si sono ravveduti, e l'hanno lasciata sulla siepe dell'orto.
- Siete ben certa di non esser sonnambula, e non averla fatta andare voi stessa sulla siepe dell'orto?
— Ma che! Ho dormito tutta la notte d'un fiato.
Allora Gaudenzio si pose a scherzare su quel sonno profondo, come un uomo che non ci credesse. Era persuaso che Rosetta avesse respinto il suo dono, e se ne pigliava una piccola vendetta da amante offeso ripicchiando le parole di lei, e corteggiando la sorellina che era tutta rossa di gioia Rosetta si fece triste, e quella sera si coricò senza parlare a Lucia. Ella pure era gelosa.
Quando la bimba fu addormentata stette a guardare a lungo quel visino gentile, ancora infiammato dalle emozioni della serata, e sorridente nel sonno.
Provò un momento di dispetto al vederla tanto bellina.
La domenica tornò Pietro, e la sera nella stalla disse che per tutta la novena di Natale non andrebbe piú a fare trasporti, e lavorerebbe nell'orto.
- Sarebbe ben meglio - disse Nanna, - che tu stessi a casa sempre.
Perché? - domandò Pietro.
- Perché... perché... via il gatto i sorci ballano. -E gli occhi delle due cognate s'incontrarono. Rosetta, che aveva sulla coscienza la storia del paniere, e la speranza con cui l'aveva messo alla finestra, s'affrettò a parare il colpo.
- Sí; ne abbiamo fatte delle nostre questa settimana - disse al marito. - Nanna ed io abbiamo messo fuori il paniere per Santa Lucia.
- E Santa Lucia ha rubato la pezzuola di Rosetta - aggiunse Nanna.
- Ma l'ho riavuta, sai. Era sulla siepe dell'orto.
Pietro guardava sospettosamente le due donne. Capiva che Nanna aveva l'intenzione di accusare sua moglie. Ma di che? Forse aveva ricevuta una strenna? Egli domandò col cuore serrato:
- E cosa ci avete trovato nel paniere?
- Nulla - disse Rosetta - M'è rincresciuto assai di trovarlo vuoto.
- Cosa ti aspettavi di trovarci? Lo spillo della salumaia? - domandò Nanna con ironia.
Gaudenzio, che aveva scoperto studiando Rosetta ch'ella non sapeva nulla dello spillo dato e respinto, a quella parole di Nanna si confermò nel sospetto già concepito contro di lei.
Rosetta invece non indovinò la cosa, e colse l'occasione per insidiare al marito l'idea di quel dono.
- Lo spillo non me lo potevo aspettare - disse - perché Pietro era fuori.
- Ma che! - gridò Maddalena spaventata per la seconda volta da quel pensiero ruinoso. -
Quand'anche fosse stato qui, Pietro non avrebbe potuto fare una spesa simile.
- Che cosa ne sapete voi, se posso o se non posso? - rispose con impeto Pietro, a cui aveva fatto piacere il sentire che la moglie aspettava il gioiello desiderato solamente da lui. Ma dopo quella risposta si vergognò d'aver osato dir tanto, ed uscí dalla stalla.
Allora Gaudenzio prese il suo posto.
- A Novara - disse - per Natale si mette fuori dalla finestra una scarpa. Ed allora è il Bambino che porta la strenna.
- Io non metto fuori piú nulla - rispose Rosetta.
- Provate. Non avete udito, che Pietro non si sgomenta del prezzo di quello spillo? Date retta. Mettete fuori lo zoccolo. Chissà che lo spillo non venga. - E vedendo che le vecchie parlavano tra loro soggiunse a bassa voce:
- O dal vostro uomo, o da... Gesù bambino - concluse incontrando lo sguardo di Nanna.
Egli stava in guardia, ora che la sapeva informata di tutto; ma tuttavia persisteva a voler fare il suo dono a dispetto di lei. Faceva a fidanza sull'ambizione di Rosetta e sulle proprie attrattive.
- Si vede che le piaccio. Sfido! Accetterà lo spillo, ed inventerà una zia, una parente qualunque per dire che gliel'ha regalato, e per poterlo portare. Le donne sono tutte cosí. Un gioiello ed un bell'uomo, e addio virtú.
Nanna dal canto suo, aveva bisogno che quel dono si facesse, per servirsene di arma contro la cognata; e lasciava fare fingendo di non avvedersi di nulla.
- Sí - disse; - metteremo fuori i nostri zoccoli. Questa volta ci starà anche Lucietta. Lei che è piú giovane ci porterà fortuna.
Poco dopo uscí dalla stalla per andare a coricarsi. Pietro era seduto sulla trave nel cortile.
Egli le domandò:
- Si va a dormire?
- Io ci vado - rispose Nanna. - Non ho nessuno che mi faccia la corte io. - Ed entrò in cucina, e di là nel forno, poi nella sua stanza, lasciando il fratello con una spina di piú nel cuore.
Poco dopo la raggiunse Lucia che, dacché Pietro era a casa, dormiva con lei. La bimba era tutta esaltata da quell'idea della strenna.
- Gli zoccoli si distinguono meglio dei panieri - diceva. - I miei sono verdi; i tuoi sono neri lucidi; e quelli di Rosetta sono rossi a fiori gialli. Non si possono confondere ... "