lunedì 10 ottobre 2016

Calendario dell'Avvento del Focolare dell'Anima - III Edizione 2016

Buongiorno dame e cavalieri, sapete che giorno è oggi ? Il dieci ottobre mi direte, e cosa succede il dieci ottobre di ogni anno ? 
Iniziamo a pensare ai preparativi del nostro Calendario dell'Avvento ed ecco qui sotto l'invito con una piccola chiave consegnata simbolicamente a tutti coloro che vorranno fare del loro blog una finestra del calendario.



" Un giorno d'inverno, mentre una spessa coltre di neve copriva la terra, un povero ragazzo fu mandato a cercare della legna. Dopo averla raccolta, siccome sentiva molto freddo, prima di rincasare decise di accendere un fuoco per scaldarsi un po'. Sul terreno, dove la neve si era sciolta, vide una chiave d'oro. Ritenendo che dove c'è una chiave non possa non esserci anche una serratura, scavò e scavò finché trovò una piccola scatola di ferro. ' Se con questa chiave riesco ad aprirla, ' pensò,  ' di sicuro dentro troverò qualcosa di grande valore. ' Così si mise a cercare il buco della serratura, ma non riusciva a trovarlo. Alla fine lo vide, ma era così piccolo che lo si poteva appena vedere. Provò la chiave e questa entrò perfettamente. La girò una volta e... adesso dobbiamo aspettare che sollevi il coperchio per sapere quali grandi meraviglie la scatola contiene. "


In questa breve favola, " La chiave d'oro ", dei fratelli Jacob Ludwig Karl Grimm e Wilhelm Karl Grimm, che nel libro " Saggezza misterica della fiaba popolare tedesca " del teosofo Arthur Schult viene associata al Natale per il valore intrinseco dell'attesa che vi è espresso, troviamo una piccola scatola di ferro che diverrà il nostro scrigno segreto da aprire gradatamente giorno dopo giorno dal primo al venticinque dicembre per svelare le meraviglie che contiene. Non sono richiesti trattati di filosofia o elaborazioni matematiche e di fisica quantistica, ma la vostra semplice presenza per vivere insieme l'attesa al Natale con qualsiasi cosa voi abbiate in mente. Come sempre a chi vorrà offrire la sua adesione spedirò via posta elettronica il logo del Calendario dell'Avvento del Focolare dell'Anima - III Edizione 2016 da aggiungere al vostro post/finestra solo se lo riterrete opportuno. Il logo  riporterà il nome del blog e del suo autore e il giorno di pubblicazione che mi avrete indicato nei commenti di questo post che verrà aggiornato di continuo segnalando i posti liberi rimasti. Come sempre di giorno in giorno ogni post/finestra verrà linkato nel mio blog in modo che sia più facile seguire il calendario. Se non sono stata abbastanza chiara nelle spiegazioni, chiedete pure nei commenti. In ultimo la cosa più importante, l'anno scorso abbiamo tutti partecipato ad un calendario veramente speciale dedicato ad un bambino che è diventato un angelo, so che nessuno di voi lo ha dimenticato e so che Alessandro sarà per sempre con noi, il nostro abbraccio va a lui. Detto questo buon Calendario dell' Avvento a tutti e buon divertimento.

P.S. L'anno scorso nei commenti del post che avete dedicato al Calendario dell'Avvento alcuni dei vostri amici hanno espresso il desiderio di partecipare, se vi ricordate chi sono, e se vi va, invitateli pure e fate presente che non è necessario iscriversi al mio blog.

Aggiornamento 10/ 10/ 2016


9 adesioni, 1 prenotazione ancora da specificare tra gli ultimi giorni del calendario e 1 specificata - posti liberi 16 e 23 prenotabili

Aggiornamento 11/ 10/ 2016

11 adesioni, 1 prenotazione ancora da specificare tra gli ultimi giorni del calendario e 2 specificate - posti liberi 14 e 22 prenotabili

Aggiornamento 12/ 10/ 2016

15 adesioni,  - 10 posti liberi -  giorni ancora prenotabili: 1 dicembre, 2 dicembre, 3 dicembre, 4 dicembre, 5 dicembre, 6 dicembre, 7 dicembre, 9 dicembre, 10 dicembre, 11 dicembre, 12 dicembre, 13 dicembre, 14 dicembre, 15 dicembre, 16 dicembre, 17 dicembre, 18 dicembre, 19 dicembre e 21 dicembre. 
Il 24 dicembre per ora lo tengo in sospeso perché è il giorno del compleanno del nostro amico Elio e se decide di partecipare non può che essere suo.


Aggiornamento 13/10 2016

16 adesioni,  - 9 posti liberi -  giorni ancora prenotabili: 1 dicembre, 2 dicembre, 3 dicembre, 4 dicembre, 5 dicembre, 6 dicembre, 7 dicembre, 9 dicembre, 10 dicembre, 11 dicembre, 12 dicembre, 13 dicembre, 15 dicembre, 16 dicembre, 18 dicembre, 19 dicembre e 21 dicembre. 

Il 24 dicembre è ancora in sospeso 

Aggiornamento 14/10 2016


17 adesioni, - 8 posti liberi - giorni ancora prenotabili: 1 dicembre, 2 dicembre, 3 dicembre, 4 dicembre, 5 dicembre, 6 dicembre, 7 dicembre, 9 dicembre, 10 dicembre, 11 dicembre, 12 dicembre, 13 dicembre, 15 dicembre, 16 dicembre, 18 dicembre, 19 dicembre e 21 dicembre.

24 dicembre in sospeso

Aggiornamento 15/10/2016

18 adesioni,  - 7 posti liberi - giorni ancora prenotabili: 1 dicembre, 2 dicembre, 3 dicembre, 4 dicembre, 5 dicembre, 6 dicembre, 9 dicembre, 10 dicembre, 11 dicembre, 12 dicembre, 13 dicembre, 15 dicembre, 16 dicembre, 18 dicembre, 19 dicembre e 21 dicembre.

24 dicembre in sospeso


Aggiornamento 19/10/2016

19 adesioni,  - 6 posti liberi - giorni ancora prenotabili: 1 dicembre, 2 dicembre, 3 dicembre, 4 dicembre, 5 dicembre, 6 dicembre, 9 dicembre, 10 dicembre, 11 dicembre, 12 dicembre, 13 dicembre, 15 dicembre, 16 dicembre, 18 dicembre, 19 dicembre e 21 dicembre.


Aggiornamento 9/11/2016 

22 adesioni, - 3 posti liberi - giorni ancora prenotabili: 9 dicembre, 10 dicembre, 12 dicembre.


Aggiornamento 16/11/2016

24 adesioni, - 1 posto libero - giorni ancora prenotabili: 9 dicembre e 10 dicembre. 


Aggiornamento 17/11/2016 

24 adesioni, - 1 posto libero - giorni ancora prenotabili: 10 dicembre. 


Aggiornamento 20/11/2016 


25 adesioni - Calendario dell'Avvento al completo


Elfi - Elf2mani, ti affido il 22 dicembre perché Elio se vorrà partecipare anche quest'anno probabilmente prenoterà il 24 dicembre
Patricia - Myrtilla's house, affidato il 2 e 12 dicembre
Johakim - LA CROCE DEL SUD, affidato 1 dicembre
Antonella - Il tempo ritrovato, ha prenotato il 20 dicembre
Chicchina - Acquadifuoco, affidato il 3 dicembre
Gianna - Gianna: Il bene in noi, affidato il 4 dicembre
Graziana - Attimi, ha prenotato il 23 dicembre
Ambra - Tra sogni e realtà su Anima Mundi, ho prenotato il 25 dicembre
Elettra - Ad Maiora, ha prenotato l' 8 dicembre e il 19 dicembre
Ofelia - PRIDE , ha prenotato il 14 dicembre
Lorenza - Me & Loro, ha prenotato il 17 dicembre
Azzurro Cielo - UnAzzurroCielo, affidato il 15 dicembre
Costantino - Mostrelibriluoghi, affidato il 16 dicembre
Pia - Mondo d' Arte, affidato il 18 dicembre
Clelia - Klelia crea, ha prenotato il 7 dicembre
Elio - De qua e de la, ha prenotato il 24 dicembre 
Sciarada - Anima Mundi, ho prenotato il 5 dicembre
Golconda - Anima Mundi, ha prenotato l'11 dicembre
Negus - Ad Nutum, ha prenotato il 6 e il 13 dicembre
Monica - su ?, ha prenotato il 21 dicembre
Audrey - L'atelier du Fantastique, ha prenotato il 9 dicembre
Folletto del Vento - Viaggio nel vento, affidato il 10 dicembre

domenica 2 ottobre 2016

Ottobre intesse la nuova veste di Madre Terra

L'autunno non è pronto a rinunciare al caldo furore dell'estate e dipinge le sue foglie di rosso, di arancione, di giallo, le intarsia  di bronzo e nel suo mite andare chiede a ottobre di  intesserle in una nuova veste da regalare a Madre Terra. 

Buon ottobre a tutti e auguri ai nonni !

Sciarada Sciaranti


" ... Dopo i silenziosi e appassionati giorni di Settembre, il sole di Ottobre riempiva il mondo con un dolce tepore… L' acero di fronte alla porta di casa bruciava come una gigantesca torcia rossa. Le querce lungo la strada brillavano di giallo e bronzo. I campi si estendevano come un tappeto di gioielli, smeraldi, topazi e granati. Ovunque lei camminasse il colore urlava e cantava intorno a lei… Nel mese di Ottobre ogni cosa meravigliosa e inaspettata poteva essere possibile ... "

La strega di Blackbird Pond
Elizabeth George Speare

giovedì 29 settembre 2016

Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto?


Settembre volgeva alla fine, l'estate aveva ceduto il passo all'autunno e il caldo si era addolcito e trasformato in un tenue tepore. Interior era intenta a osservare un bicchiere di vino sul tavolo:- " Secondo te è mezzo pieno o mezzo vuoto? " . 
Sasha inspirò profondamente per dare il tempo alle sinapsi di fornirle una risposta, guardò Interior nel riflesso del bicchiere, rilasciò lentamente l'aria che le aveva inondato i polmoni e disse d' un fiato:- " mezzo pieno se lo si stava riempendo, mezzo vuoto se lo si stava svuotando, solo mezzo se  lo si è trovato già così. "
Interior sbarrò gli occhi e li puntò su una nuvola, riconobbe la forma di un cuore e chiese ancora:- " Ma l'ottimismo e il pessimismo in questa prospettiva? "  
- " Se il fine da perseguire non è l' equilibrio tra pieno e vuoto, ma la totalità della pienezza in un caso e del vuoto nell'altro, l'ottimismo vien fuori dalla convinzione di superare l'impasse che ha lasciato le cose a metà e il pessimismo vien fuori dall'esatto contrario. "
- " E chi trova il bicchiere già a metà? "
- " Chi trova il bicchiere già a metà è ottimista se ha la convinzione di riuscire a capire la pienezza e il vuoto da quelle due metà che conosce ed è pessimista se non ce l'ha. "
- " Quindi a priori pieno non è ottimista così come vuoto non è pessimista? "
- " Brava! " , concluse Sasha.
- " Bene! " , disse Interior e tornò al suo cuore che nel frattempo era diventato un cervello.


Sasha nel cuore di Interior
© Sciarada Sciaranti

giovedì 22 settembre 2016

Proserpina ritorna all'oscurità


Il ratto di Proserpina

Omero, nel raccontare il ratto di Proserpina la temibile, alter ego latino della dea greca Persefone colei che porta distruzione, ci dice che:

" ... mentr’essa scherzava con l’altoprecinte
figlie d’Ocèano, e fiori coglieva sul morbido prato*:
iridi, crochi, rose, viole, giacinti, e il narciso ... "

prato* = Dove si troverà mai il prato testimone bucolico del ratto di Proserpina ? Non tutti gli autori che se ne sono interessati sono d'accordo: Per Omero è " nell’ampia contrada di Nisa " in   Meonia/Lidia regione dell' Asia Minore.
Per Ovidio è a " Pergusa il nome il lago " vicino Enna e con lui  Cicerone " Proserpina, sia stata rapita dal bosco di Enna ", e Claudiano " Era Pergusa, dal lago ceruleo, alimentato da ruscelli armoniosi e illeggiadriti da fiori di tante varietà che mischiando i profumi creavano soavi odori e così intensi da inebriare ".
Per il filosofo Proclo e lo storico geografo Strabone , l'agreste prato è a  " Hipponion " l'odierna Vibo Valentia in Calabria.

Inno a Demetra
Attribuito a Omero


Venere


Cupido

e Ovidio  che affida il suo racconto alla voce della musa dell'epica Calliope continua dicendo che la bella figlia di Cerere mentre è intenta a raccogliere fiori con le sue compagne di gioco viene vista dall'astuta Venere dea della bellezza che per accrescere la fama del figlio Cupido dio dell'amore gli suggerisce di scoccare la sua freccia verso Plutone dio dispensatore delle ricchezze che si celano negli antri più profondi della terra e re degli inferi, Cupido coglie al volo il consiglio della madre e:

L’ale il lascivo Amor subito stende,
E trova l’arco, e la faretra, e guarda,
E fra mille saette una ne prende,
Più giusta, più sicura, e più gagliarda.
E che talmente il volo, e l’arco intende,
Ch’ogni sorella sua fà parer tarda,
Et aguzzato il ferro à un duro sasso,
Ferma co’l piè sinistro innanzi il passo.

Lo stral nel nervo incocca, e insieme accorda
E la cocca, e la punta, e l’occhio à un segno:
Poi con la destra tira à se la corda,
E con la manca spinge innanzi il legno.
La destra allenta poi, lo stral si scorda,
E contra il Re del tenebroso regno
Fendendo l’aria, e sibilando giunge,
E dove accenna l’occhio il coglie, e punge.

Le Metamorfosi - Libro V
Publio Ovidio Nasone


Plutone

Plutone trafitto e innamorato:

" ... Dio figlio di Crono, che tutti i defunti riceve;
e la rapí reluttante, piangente la trasse sul carro
d’oro... "

Inno a Demetra
Attribuito a Omero


Proserpina

che trainato da quattro magnifici destrieri neri porta Proserpina nel regno dell'oltretomba e:

Quando tornar la madre non la vede
La sera in compagnia de le donzelle,
La qual con tutte ne ragiona, e chiede,
E non è, chi ne sappia dir novelle,
Move per tutto il doloroso piede,
Cercandola hor co’l Sole, hor con le stelle,
Fà poi con alte, e dolorose strida
Palese il gran dolor, che in lei s’annida.

Le Metamorfosi - Libro V
Publio Ovidio Nasone


Cerere

Cerere, colei che ha in sé il principio della crescita, dea della fertilità, signora delle stagioni e nume tutelare dei raccolti, alter ego latino della dea greca Demetra , cerca in ogni dove e con disperazione Proserpina:

"... Per nove dí, sovressa la terra, la Dea veneranda
corse, in entrambe le mani stringendo una fiaccola ardente;
né, pel suo cruccio, mai di nèttare dolce o d’ambrosia
cibo toccava, mai non tuffò nei lavacri le membra ... "

Inno a Demetra
Attribuito a Omero


Ecate


Helios

Nel suo peregrinare Cerere incontra Ecate colei che colpisce da lontano, dea della magia che le consiglia di parlare con il dio del sole Helios*.  Lei corre subito da lui e gli dice:

Ma tu, che sopra tutta la terra e sul pelago tutto,
dal sommo ètra divino, dei raggi lo sguardo rivolgi,
dimmi la verità, se la sai, la diletta mia figlia
quale dei Numi, quale degli uomini nati a morire
l'ha, mal suo grado, ghermita, mentre ero lontana, e s’invola».

Così diceva; e il Sole rispose con queste parole:
«Dèmetra, figlia di Rea chioma fulgida, tutto saprai:
ché assai t'onoro, e assai mi duole vederti crucciata
per la tua figlia bella da l’agil malleolo. Nessuno
dei Numi colpa n’ha, se non Giove signore dei nembi:
ad Ade, al suo germano, la diede, ché fosse sua sposa;
e questi la rapí sui suoi corridori, l’addusse,
che strida alte levava, per nebbie, per tramiti d’ombra.

Helios* = In Ovidio è la ninfa Aretusa a svelare la verità a Cerere. La ninfa figlia di Nereo " vegliardo del mare " ( così lo chiama Omero ) e dell'oceanina Doride fu trasformata in fonte da Diana, alter ego della dea greca Artemide,  per sfuggire alla corte spietata del dio del fiume Alfeo figlio di Oceano 

Inno a Demetra
Attribuito a Omero

Cerere adesso sa la verità e nella versione di Omero raggiunge inconsapevolmente Elèusi e qui " col cuore serrato d’angoscia " si siede " presso la fonte Partenia " , assume un aspetto da vecchia e si fa umana agli occhi delle quattro figlie del re Celèo venute alla fonte per riempire le loro brocche d' acqua. La dea racconta di chiamarsi Deo, proviene da Creta ed è stata rapita dai pirati da cui successivamente riesce a scappare, diviene serva di tanti padroni fin quando la sorte la porta in quel luogo a lei sconosciuto. Si propone come nutrice o come ancella e le belle figlie di Celèo la portano a corte dove la regina Metanìra ha da poco partorito Demofoónte. Cerere quindi sotto mentite spoglie si prende cura del piccolo principe, lo unge con l'ambrosia e nell'oscurità, con l'intento di renderlo immortale come un dio, lo custodisce tra le sacre fiamme del fuoco. Una notte Metanìra si alza, vede il figlio tra le fiamme, si spaventa e urla, Cerere si indigna per la mancanza di fede che a lei si deve e lascia cadere al suolo Demofoónte che muore. La dea svela ora la sua vera natura e inveisce contro gli " Uomini ciechi senza sagacia " , incapaci di capire la differenza tra bene e male; chiede ai mortali di edificare un tempio in suo onore e ne fa la sua dimora. Da qui da sfogo al suo dolore per il rapimento di Proserpina e:

" ... I curvi aratri, e i vomeri lucenti,
I rastri, e gl’istrumenti d’ogni sorte,
Tutti rompe, e distrugge, e gl’innocenti
Huomini, et animai condanna à morte.
Comanda poi, che sterile diventi
Il fertil campo, e frutto non apporte
À chi il seme in deposito gli crede,
E manchi de l’usura, e de la fede... "

" ... La terra, non più matre, anzi matrigna,
Ogni herbaggio nutrisce infame, e strano,
E fà, che ’l seme buon manca, e traligna,
E diventa di nobile villano.
Fà, che l’inespugnabile gramigna,
E che ’l loglio, e la vecchia affoghi il grano.
Se la pioggia il corrompe, il Sole il coce,
La terra, il foco, e l’acqua, e ’l ciel li noce ... "

Le Metamorfosi - Libro V
Publio Ovidio Nasone


Giove

Il Signore della folgore Giove, il supremo tra gli dei, alter ego latino del dio greco Zeus, davanti a tanta devastazione convoca Cerere e le dice:

" ... D’oltraggio io non saprei dannar Plutone,
Di danno si nel pegno amato, e fido,
Ch’ei non v’andò con questa intentione,
E lo sforzò la face di Cupido.
Anzi io sarei di ferma opinione
Di dar Regina al sotterraneo lido,
E consorte à colui la nostra prole,
Che ’l terzo tien de l’universa mole ... "

" ... Ma se pure il desio, che ti conduce,
Cerca disfar questo connubio à fatto,
Ritornerà Proserpina à la luce
Per sententia del ciel con questo patto;
Se nel paese de l’infernal duce
Non ha del cibo al gusto satisfatto:
Ma non se i frutti Stigij ha già gustati,
Che cosi voglion de le Parche i fati .., "

Le Metamorfosi
Attribuito a Omero


Mercurio

Quindi Giove non attribuisce alcuna colpa al fratello Plutone colpito dalla freccia dell'amore scoccata dal fervente Cupido, ma per placare il dolore di Cerere decide che se Proserpina non ha toccato cibo negli inferi potrà tornare alla madre, ordina a Mercurio di andare a liberarla, il dio dalle ali argentate, alter ego latino del dio greco Hermes, scende nell'Averno e dice:

" ... ' Ade ceruleo crine, che sei dei defunti signore,
a me Giove ordinò che la bella Persèfone a luce
io conducessi fra loro, dall’Èrebo, si che la madre
lei rivedere potesse, calmasse il rancore e la furia
funesta ai Numi tutti: ché medita un fiero disegno:
sotto la terra i germi nasconde; e perdute le offerte
vanno dei Numi: fiero corruccio la preme; e in Olimpo
tornare più non vuole: seduta in un tempio fragrante,
soletta se ne sta, d’Elèusi la rocca protegge ' ... " 

Inno a Demetra
Publio Ovidio Nasone

Plutone alter ego del dio greco Ade non può che obbedire al volere del tribunale degli dei, ma prima di lasciar andare Proserpina, con astuzia le offre un melograno, lei affamata ingenuamente lo prende e ne mangia sei chicchi. Adesso Giove ha un altro problema da risolvere: come può Proserpina ritornare alla madre dopo aver mangiato il cibo degli inferi? 

" ... Dal Re del più felice alto soggiorno
Le liti al fin fur giudicate, e rotte,
Fra lei, ch’anchor piangea l’havuto scorno,
E fra il rettor de le tartaree grotte,
E fe, che stesse fuor sei mesi* al giorno,
Sei mesi dentro à la perpetua notte
Proserpina, hor fra lor l’anno hà partito,
E si gode hor la madre, hora il marito ... "


Le metamorfosi - Libro V
Publio Ovidio Nasone


Sei mesi* = In Omero:


" ... un chicco soave lo sposo, 
di melagrano le die’ di nascosto, perché lo mangiasse, 
e a sé cosí provvide, perché non restasse la sposa 
eternamente presso la Diva dal cerulo peplo ... "


per cui due terzi dell'anno Proserpina li condivide con la madre Cerere alla luce e per un terzo vive nell'oscurità con Plutone agli inferi.
In Ovidio il numero dei chicchi di melograno mangiati da Proserpina non è specificato:


" ... ritrovando nel giardino Averno
Molti pomi granati, ne prese uno, 
E ruppe prima il pomo, e poi il digiuno ... "

e divide l'anno di Proserpina in due metà esatte

Proserpina ha dunque una duplice natura, con l' arrivo dell' equinozio d'autunno trascorre sei mesi nell'oscurità con il consorte Plutone e come seme di frumento emergerà*, rinascerà e ritornerà alla luce all'equinozio di primavera per vivere con la madre Cerere.
Il ratto di Proserpina si lega ai Misteri Eleusini che meritano un ulteriore approfondimento. I Grandi Misteri duravano 9 giorni e iniziavano il 13 di Boedromione mese che nel nostro calendario corrisponde a settembre/ottobre e i Piccoli Misteri si celebravano dal 19 al 21 di Antesterione che nel nostro calendario corrisponde a febbraio/marzo.

emergerà* = Il nome Proserpina in latino deriva dal verbo latino proserpere che significa emergere

" ... Proserpina (il nome è di origine greca, trattandosi di quella dea che i Greci chiamano Persefone) che simboleggerebbe il seme del frumento e che la madre avrebbe cercata dopo la sua scomparsa ... "

De natura deorum  - Libro II
Marco Tullio Cicerone


Buon equinozio d'autunno
Un abbraccio e  bentornati!

Per ulteriori informazioni

giovedì 8 settembre 2016

All'improvviso il temporale

E il temporale arriva all'improvviso quando meno te l'aspetti ...


" ... premette la fronte contro il vetro del finestrino. Guardava le nubi temporalesche che attraversavano veloci il cielo giallastro. Con un lieve picchettio, la pioggia cominciò a rigare il vetro del treno e il cielo si fece scuro e livido ... "

L'arazzo d'oro
Henry H. Neff

martedì 6 settembre 2016

" Oltra lo scortar de le foglie "


" Quivi è il fico oltra lo scortar de le foglie e le vedute de’ rami, condotto con tanto amor, che l’ingegno si smarisce solo a pensare ... "

Lionardo da Vinci 
Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri
Giorgio Vasari




venerdì 2 settembre 2016

" Al sole di settembre "


Ti scrivo dal balcone
dove resto ancora un poco questa sera
a guardare l'orto al sole di settembre
a mangiare pane e olio e foglie piccole di basilico
ti scrivo meno fiera di quello che vorresti
sono una donna forte sì...
ma con anche continue tentazioni di non esserlo
di lasciarmi sciogliere d'amore al sole
e carezzarti e baciarti un po' di più di quello che tu vuoi
ti scrivo dal balcone
guardando il fico pieno di frutti
e il pero con le foglie malate
ho qualche pensiero triste
e due o tre sereni.

Vivian Daisy Donata Provera Pellegrinelli Comba
in arte Vivian Lamarque

Buon settembre !

mercoledì 31 agosto 2016

Come dentro un bosco


Foglie secche, legnetti, qualche funghetto, corteccia d'alberi, muschi, licheni, pigne, piume d'uccello ed è come dentro un bosco.












sabato 27 agosto 2016

Non capisco ...

Non capisco perché un uomo di ottant'anni che ha perso da poco la moglie dopo qualche giorno debba affrontare anche un terremoto e debba perdere quella casa che aveva costruito insieme a lei con tanti sacrifici e senza un giorno di vacanza. Non capisco il destino, non capisco dove va la fortuna né tanto meno dove va la sfortuna, non capisco i criteri della giustizia universale cieca ma anche sorda, non capisco la vita e non capisco la morte. Vorrei fare due chiacchiere con quel gran genio che ha inventato la moneta di scambio e che ha dato un valore ad un pezzo di ferro che oggi supera quello dell'essere umano. Non capisco e mi si impiccia il cervello. 

Un abbraccio a te Umberto e a tutti quelli che si trovano nella tua stessa situazione.
Un pensiero per chi non c'è più.


venerdì 26 agosto 2016

A luci spente


Gli italiani ci sono sempre nei momenti di necessità, fa parte della nostra indole, ne siamo consapevoli ed è inutile  ricordarlo in vuoti discorsi  di circostanza che non servono a nulla; le istituzioni invece, senza scomparire come di consueto quando poi le luci si spengono, dovrebbero impegnarsi nel preservare la dignità di chi in questi giorni nel centro Italia è stato colpito così duramente da una tragica catastrofe che lascerà nella loro anima una ferita che non si rimarginerà mai.

Noi siamo con voi

sabato 20 agosto 2016

giovedì 11 agosto 2016

Il mattino d'agosto

Le felci circondate dal bosco

" ... Il mattino d’agosto era purissimo: il giorno prima aveva piovuto, e nel bosco regnava una dolce frescura: le felci, l’erba, i tronchi umidi, le rocce lavate, esalavano un profumo quasi irritante; la brezza dava marezzi* argentei alle chiome degli elci; il cielo sorrideva azzurro come un lago negli sfondi sereni ... "

marezzi* = Venature a forma di onda

Il vecchio della montagna
Grazia Deledda

martedì 2 agosto 2016

Note di festa



Note di festa 
scandiscono il giorno
parlano di te

© Sciarada Sciaranti

Auguri Raggio di Sole da me e Sorellina !

lunedì 4 luglio 2016

Astratto in Materia

Quanto fascino nell'immaginare il percorso mentale di chi tenta di materializzare l'astratto 

Sciarada Sciaranti


La certezza: una foglia solitaria divenuta il rifugio di un bosco.


" ... Tentai di materializzare l'astratto.
L'odio: cornucopia chiusa in un forziere di cui abbiamo perduto la chiave.
L'amore: strada dove le nostre impronte invece di seguirci ci precedono. 
La poesia: escremento luminoso di un rospo che ha inghiottito una lucciola. 
Il tradimento: persona priva di pelle che si muove saltellando da una pelle all'altra.
La gioia: fiume pieno di ippopotami che spalancano le fauci azzurrine per offrire i diamanti che hanno trovato scavando nel fango. 
La fiducia: danza senza ombrello sotto una pioggia di pugnali. 
La libertà: orizzonte che si stacca dall'oceano per volare formando labirinti.
La certezza: una foglia solitaria divenuta il rifugio di un bosco.
La tenerezza: vergine vestita di luce che cova un uovo violaceo ... "

La danza della realtà

venerdì 1 luglio 2016

" Una notte di luglio "

" Spesso, durante le mie lunghe passeggiate estive, mi fermavo a riposare su un rialto dal quale si vedeva quasi tutta la pineta, fino al mare. In cima al rialto sorgeva una capanna di assi rinforzate e fermate da strisce di latta e da chiodi grossi come castagne: il tutto annerito come da un incendio. La capanna era sempre chiusa; anzi pareva non avesse neppure porta né finestra: e fu appunto per questo che attirò la mia attenzione. Le girai intorno infantilmente, sul breve ripiano erboso che la circondava, e riuscii a scoprire le connessure di due finestrini ai lati, e i cardini della porta quasi invisibile: tesi l’orecchio e mi sembrò di sentire nell’interno un lieve strido, o meglio come un vagito lamentoso di bambino appena nato.
Ma stringendo subito i freni alla fantasia guardai meglio intorno e mi accorsi che il gemito veniva dal ramo di un pino, stroncato dal vento, che lentamente finiva di staccarsi dalla pianta. E sedetti lì accanto, sull’orlo del ripiano erboso, pensando che del resto anche gli alberi hanno i loro drammi, e che quel ramo agonizzante, giovane ancora, ancora carico dei suoi frutti di rame cesellato, soffriva fino a trovare un suono quasi di voce umana per esalare il suo dolore ...


... Era una notte di luglio, con la luna grande, ma faceva tanto caldo che a star dentro la capanna si soffocava ...

... E nel religioso silenzio del tramonto, in mezzo ai pini che ardevano sul cielo rosso come grandi lorde festive, il gemito dell’albero stroncato pareva uscire dalla capanna; ed era forse davvero il lamento di uno spirito non ancora placato. "

 Lo spirito dentro la capanna 
Grazia Deledda
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