martedì 10 giugno 2025

La foglia di quercia si specchia nel camedrio

"Le foglie del camedrio pestate nell'olio sono utili per le fratture, per le ferite e per le ulceri corrosive.
Il frullo purga la bile e giova agli occhi. Anche contro gli argemi è un rimedio la foglia pestata nell'olio. Quest'erba ha foglie di quercia: è alta press' a poco un palmo e manda un odore soave. Che non tutte le parti siano utili a una cosa medesima, non è da far le maraviglie, ma è notevole che della
stessa radice una parte purghi per vomito e un'altra per di sotto, com'è pure il caso della tassia, dell'iscade che alcuni chiamano apios e della libanotide. Che poi uno stesso medicamento operi ugualmente per di sopra e per di sotto, come l' elaterio, non è nulla di straordinario."

La storia delle piante
Teofrasto
Traduzione Filippo Feri Mancini

Nel terzo secolo a.C. Teofrasto, basandosi sulle caratteristiche morfologiche, come si usava fare ai suoi tempi, denomina chamaedrys, dal greco χαμαίδρυς/chamaidrius composto da χαμαί/chamai - a terra più δρῦς/drius - quercia, una pianta aromatica usata a scopo medicinale le cui foglie assomigliano a quelle della quercia, ma ovviamente per le sue dimensioni non può che essere definita quercia nana.
Nel primo secolo d.C. Dioscoride usa il termine τεύκριον/teukrion per definire il genere a cui il camedrio appartiene, Plinio il Vecchio sempre nel primo secolo l'associa alla leggenda di Teucro mitico re della Troade che per primo avrebbe scoperto le proprietà medicinali della pianta, e Linneo nel 1753, padre della moderna classificazione botanica, ufficializza la nomenclatura del genere latinizzando il greco teukrion in teucrium.

Teucrium flavum - Camedrio giallo

"Il camedrio è l'erba che in latino si chiama «trissagine», e con altri nomi «camerope» e « teucria». Le foglie assomigliano a quelle della menta nella grandezza ed a quelle della quercia nel colore e nella lobatura - ma è stato anche detto che i loro contorni sono seghettati e che anzi sarebbero state queste foglie a suggerire l'idea della sega, ed i fiori hanno un colore che si avvicina al purpureo. La si raccoglie in luoghi pietrosi pregna di succo ed è molto efficace contro il veleno dei serpenti sia in pozione, sia impiastrata; cosi pure per i dolori di stomaco, la tosse cronica, la pituita che si addensa nella gola, le fratture, le slogature e i dolori costali; fa sgonfiare la milza, agisce come diuretico e come emmenagogo, per cui è efficace nella cura sintomatica dell'idropisia, quando si faccia bollire un pugno di ramoscelli in 3 emine d'acqua fintantoché non si sono ridotti ad un terzo delle loro dimensioni. Se ne preparano anche delle pastiglie dotate degli stessi effetti triturando la pianta in acqua. Combinata con miele, cura inoltre gli ascessi e le ulcere croniche oppure inciprignite, ed il vino che si ricava da essa giova alle malattie di petto. Mescolato con olio, il succo delle foglie elimina gli offuscamenti della vista, mentre per curare la milza lo si assume in aceto; frizionato, ha azione riscaldante."

Storia Naturale Libro XXIV
Plinio il Vecchio
Traduzione Marco Fantuzzi

Plinio il Vecchio nel testo su citato ci sta parlando del teucrium chamaedrys dai fiori purpurei apprezzato per le sue proprietà amarotoniche utilizzate nella preparazione dei liquori depurativi e digestivi.

"Chamedris dicono i Greci, & i Latini trissagine. Sono alcuni, che la chiamano teucrio, per la sembianza, che ha ella con esso. Nasce in luoghi aspri, & sassosi. E pianta lunga una spanna: le cui frondi sono picciole, & amare, di figura, & intaglio simili a quelle delle quercie: ha il fior picciolo, quasi porporeo. Cogliesi quando è piena di seme. Cotta verde nell acqua giova à gli spasimati, alla tosse, alla milza indurita, all’orina ritenuta, & à i principij dell'hidropisie: provoca i mestrui, & fa partorire. Bevuta con aceto rifolve la milza: & bevuta con vino è valorosissima à i morsi delle serpi velenose, & parimente impiastrata. Tritasi, & fansene pastelli, utili a tutte le cose predette. Mondifica insieme con mele l'ulcere vecchie: & unta con olio toglie le caligini de gli occhi. La sua natura è di scaldare.

Il Camedrio herba notissima à ciascuno, chiamano i Toscani meritamente Querciuola. ìmperoche Camedris non vuole rilevare altro, che picciola quercia. In Lombardia si chiama per la maggior parte Calamandrìna: da molti herba delle febbri, imperoche la sua decottione bevuta alquante mattine libera spesso dalla febbre terzana.
È veramente quella herba in Toscana in grande riputatione, per essere (come predicano gli sperimentatori) mangiata cruda à modo d'insalata la mattina à digiuno, rimedio sicurissimo à preservarsi dalla peste, non manco che si faccia lo scardio suo congenero. Vale anchora il Camedrio, à tutte le infirmità frigide del cervello, cioè all'antico dolore di testa, al mal caduco, al sonno profondo, così come anchora à i melancholici, à gli stupidi, à i paralitici, & à gli spasimati. Il seme bevuto al peso d’uma dramma purga la cholera per la via dell'orina. Et però molto si conviene egli nel tracocco del fiele. Distillati il succhio delle foglie utilmente nelle orecchie verminose. Dassi il medesimo contra i vermini delle budella, il che fa parimente il vino bevuto, nel quale sia stata infusa per una notte l'herba insieme co i fiori. Il Fuchsio nel suo maggiore herbario iimottra essere il Camedrio di quattro specie; quantunque da gl'antichi più che di una non si faccia mentione. Scrissene Teofrasto al X. cap. del IX. libro, così dicendo: Le frondi della Trissagine vagliono alle rotture, & parimente alle ferite, & all’ulcere corrosive cotte nell'olio. Il seme purga la colera, & giova à gli occhi. Ha questa herba frondi di quercia: è lunga quasi una spanna, odorata, & soave. Ma non però sono tutte le parti della sua pianta utili ad una cosa medesima, avvenga che per cosa maravigliosa si vede, che una parte della sua radice purga per di sotto, l’altra per vomito, come quelle della Tassia & dell'Apios. Tutto questo disse Teofrasto. Onde non è gran maraviglia, se la decottione sua scacci la febbre terzana, & rnassimamente purgando il suo seme la colera, come scrive Teofrasto. Ritrovasi un'altra pianta di Camedrio con foglie parimente quercine, ma più sottili, & più intagliate all'intomo, piu copiose, più dense, & più scure. Ha questa i gambi quadrati, sottili, legnosi, & alti una spanna e mezza, molto ramoso, ne i quali sono i fioretti porporei tra le foglie distinti per uguali intervalli intorno à i rami, come nell’altro Camedrio. La radice ha egli ramosa, & bianca. È veramente pianta, elegante, & all’occhio gioconda, al gusto amara, ma d'un odore non dispiacevole, come di Ragia di Pino, dal che penso che fusse persuaso credere il Trago, che fusse questa pianta, il vero Camepithio di Dioscoride. Ma quanto in ciò si sia egli ingannato lo lascio nel giuditio di coloro, che si sono esercitati nell’historia delle piante. Io per me non la chiamerò mài altrimenti, se non Camedrio della seconda specie, havendo ella foglie di quercia, & non di pino, & parimente le virtù dell’altro Camedrio. Scrissene Galeno all' VIII delle facultà de i semplici, in questo modo parlandone: Vince nel Camedrio la qualità amara, quantunque habbia quasi ella alquanto dell'acuto. Et però meritamente risolve, & liquefa la durezza della milza, provoca i mestrui, & l'orina, incide i grossi humori, mondifica l’oppilationi delle viscere. Et imperò si può porre tra quelle cose, che scaldano, & disseccano nel terzo ordine, quantunque sia ella pù calda, che secca. Chiamano i Greci il Camedrio, χαμαίδρυς : i Latini Chamaedrys, & Trixago: gli Arabi , Damedèrios, Chamadrius, & Keniadrius: i Tedeschi Gamanderle, & Bathengel: li Spagnuli, Chamedreos: i Francesi, Germandree."

Dioscoride a cura di Pietro Andrea mattioli

Nell'Italia meridionale, durante il medioevo, si credeva che potesse guarire l'ernia per cui si andava nei luoghi in cui cresceva, la si tagliava verticalmente senza sradicarla, e dopo che il paziente ci passava in mezzo per tre volte, veniva ricongiunta; la si ricontrollava dopo un anno e se la pianta si era cicatrizzata l'ernia per magia era guarita.

Teucrium flavum - Camedrio giallo

"Querciuola, Calamandrea, Calamandrina, Camedrio, Teucrio, lat. Chamedrys, fr. Gcrmatidrèe. Di
questa pianta ve ne sono molte specie . Noi ne rammenteremo solamente alcune, le quali servono a decorare i nostri giardini e boschetti.
I. Chamedrys frutcscens, Teucrium vulgo, Tourn. Teucrium flavum, Linn. fr. Germandrée en arbre. Questa pianta che cresce naturalmente nei luoghi incolti, pietrosi e montuosi, diviene un arboscello assai folto e di un verde oscuro; e si posa ai piedi delle spalliere per coprirne i voti bassi: i fiori che nascono sulla pianta dei rami sono d’un bianco verdiccio. Questa pianta per lungo tempo è stata trattata come gli aranci, che d’inverno si chiudono nella stufa; ma si è poi conosciuto che soffre l’inverno più rigido, onde si può moltiplicare per mezzo di polloncelli e marcotte fatte alla primavera e piantate d’autunno ne’suoi siti ove deggiono dimorare: còl tosarla poscia si dà una regolarità al suo capo. Quella specie di teucrio che chiamasi ispanico, e l’altra che chiamasi teucrio betico servono al medesimo effetto, e rallegrano la vista con vaghi fiori che si succedono l’un l’altro; ma temendo il freddo devono guardarsi e custodirsi nella stufa nei climi rigidi."

Dizionario universale economico rustico

Il camedrio originario dell'area mediterranea appartiene alla famiglia delle Lamiaceae e il genere teucrium comprende oltre 250 specie, che possono avere una conformazione arbustiva o erbacea, spesso utilizzate per le loro proprietà medicinali; le proprietà del teucrium chamaedrys, camedrio comune dai fiori purpurei sono sicuramente notevoli, ma gli studi effettuati nel secolo scorso hanno dimostrato che contiene diterpeni neoclerodanici che danneggiano il fegato per cui il suo uso è stato vietato.
Il Teucrium flavum, camedrio doppio, camedrio giallo, originario dell'area mediterranea, camedrio amarillo in spagnolo; yellow germander in inglese; gelber gamander in tedesco; germandrée jaune in francese; popolarmente conosciuto come calamandrea, camedrio doppio, erba viva, querciola; teucrio giallo; grosse germandrò in Liguria e a Nizza; dulcamara a Lecce in Puglia; camedriu, cametriu, crisudda, malupirtusu in Sicilia; querciola maggiore, teucrio in Toscana; è un arbusto che raggiunge i 30, 60 cm di altezza con un fusto peloso, eretto e ramoso a base legnosa, la parte superiore violetta purpurea è tetrangolare; le foglie triangolari picciolate sono opposte, con margini dentati, di un verde intenso e lucide nella pagina superiore, opache in quella inferiore, i fiori gialli e tubulari con con un lobo inferiore e quattro più piccoli superiori sono raggruppati in una spiga all'ascella delle foglie superiori; il frutto è uno schizocarpico, formato da quattro mericarpi e produce semi subglobosi castano scuro con una superficie che può essere liscia, papillosa o reticolata.

Contiene carboidrati come glucosio, amido, cellulosa; fenoli tra cui i flavonoidi come apigenina, luteolina, quercitina; e i tannini condensati e idrolizzabili; lipidi come fosfolipidi e steroli; proteine; terpeni come diterpeni neoclerodanici, monoterpeni come glicosidi iridoidi tra cui aucubina e teucrioside; triterpeni come acido oleanolico e acido ursolico; sali minerali come calcio, magnesio, potassio; vitamine C - E
Ha proprietà, antibatteriche, antinfiammatorie, antispasmodiche, antiossidanti, cicatrizzanti, depurative, digestive.
Ha una composizione chimica simile al camedrio comune, ha una minore quantità di diterpeni neoclerodanici, è meno epatotossico, ma fino a ulteriori approfondimenti l'uso è sconsigliato in fitoterapia se non dietro prescrizione medica, per cui, in sostanza, godetevi solo il suo gradevolissimo profumo.

Teucrium flavum - Camedrio giallo

Il camedrio che cresce nelle zone prevalentemente rocciose, per la sua resistenza nel linguaggio dei fiori rappresenta il coraggio, la forza e la protezione e un rametto può andare a comporre il mazzetto delle sette o nove erbe di San Giovanni, entrambi i numeri sono sacri.


N.B. Nei miei post i principi attivi delle piante, lì dove è possibile, sono elencati in ordine alfabetico e non in ordine di quantità perché lo scopo è informativo-storico e non medico.

Per chi è interessato
Brucia con le coccole il legno di ginepro

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