Nel cuore dell'Italia medievale, tra il silenzio mistico delle meravigliose colline umbre, lì dove gli ulivi si piegano al vento e l'aria profuma di lavanda, nel 1182 nasce il figlio di Pietro di Bernardone, ricco mercante di Assisi, e di Pica Bourlemont, battezzato con il nome di Giovanni viene ribattezzato come Francesco per rendere omaggio alle origini francesi della madre; cresce tra stoffe pregiate, sogni cavallereschi e feste cittadine, immerso in un mondo che celebra il denaro e l'onore. Ma lui è inquieto e sensibile, sente che quel mondo non gli basta.
A vent'anni partecipa alla guerra tra Assisi e Perugia, viene fatto prigioniero e trascorre un anno in carcere. Tornato a casa, una lunga malattia lo cambia e inizia a frequentare i lebbrosi, a meditare nei boschi, a cercare Dio nel volto degli ultimi.
Nella chiesetta di San Damiano, mentre prega davanti al crocifisso, Francesco avverte nel cuore la chiamata di Dio, "Francesco, va’ e ripara la mia casa", che segna una svolta radicale nella sua vita, inzia a vivere il Vangelo in modo concreto e totale, rinuncia ai beni paterni, si spoglia pubblicamente davanti al vescovo, abbraccia la povertà come via di libertà e sceglie di affidarsi alla Provvidenza.
Nel 1209 fonda l'Ordine dei Frati Minori, la cui regola, approvata da Papa Innocenzo III, si basa sulla povertà, sull'umiltà e sulla fraternità universale; predica ovunque, parla anche con gli animali.
Nel 1219 parte per l'Egitto dove si svolge la Quinta Crociata; con se non porta armi, ma il Vangelo, attraversa le linee nemiche, con infinita dolcezza si mostra come testimone di fede, viene accolto con rispetto dal sultano al-Malik al-Kamil e il loro incontro diventa simbolo di dialogo interreligioso.
Nel 1223, a Greccio, per evocare la nascita di Gesù, costruisce il primo presepe vivente con un bue, un asinello e una mangiatoia, li unisce in un gesto che intreccia liturgia e tenerezza, trasforma la celebrazione in esperienza viva, è una preghiera visibile, un modo per far toccare con mano il mistero dell'Incarnazione. Con il presepe che parla di nascita, di vicinanza, di umiltà e amore concreto Francesco da origine a una tradizione cristiana universale.
Nel 1224 mentre è malato e quasi cieco nel convento di San Damiano ad Assisi, tormentato dalla sofferenza fisica e dalla presenza di topi nella sua cella, trova consolazione nella contemplazione del creato e scrive il Cantico delle Creature, il primo capolavoro poetico della lingua italiana in cui ogni elemento è fratello o sorella, un inno che riflette una profonda gioia spirituale nonostante le prove, celebra la bellezza del mondo come manifestazione dell'amore divino e ancora oggi vibra di spiritualità ecologica. Nel settembre del 1224, sul monte della Verna, riceve le stigmate, segni della passione di Cristo. È il primo santo nella storia a portare nel corpo le ferite del Redentore. Due anni dopo, il 3 ottobre 1226, muore nella Porziuncola, nudo sulla terra, come aveva vissuto: povero, libero, amato. Viene canonizzato nel 1228 da Papa Gregorio IX, la Basilica di San Francesco ad Assisi diventa meta di pellegrinaggio e la sua festa si celebra il 4 ottobre, giorno successivo alla sua morte.
Nel 1859, il Regno di Sardegna la riconosce come festività nazionale, nel 1939 Pio XII lo proclama patrono d'Italia insieme a Santa Caterina da Siena, nel 1977, in un clima di austerità, la festa viene soppressa come giorno festivo; ma poiché San Francesco d'Assisi rappresenta uno dei pilastri spirituali e culturali dell'identità collettiva italiana, in vista degli 800 anni dalla sua morte, il primo ottobre del 2025, il Parlamento italiano approva la reintroduzione della festa nazionale del 4 ottobre che entrerà in vigore dal 2026. La giornata viene definita anche come "Giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra culture e religioni", il suo messaggio e la sua eredità attraversano i secoli e vengono riconfermati in una missiva universale. San Francesco con la sua santità è un'idea vivente, un linguaggio di pace, un ponte tra creature. In un mondo segnato da guerre, crisi ambientali e solitudini, il suo canto di fraternità torna a risuonare. Celebrare il 4 ottobre significa riscoprire l'Italia spirituale, quella che parla con il vento, che abbraccia il diverso, che cammina scalza verso l'essenziale.
San Francesco e storie della sua vita - 1235 - Bonaventura Berlinghieri - Chiesa di San Francesco, Pescia - Sagoma cuspidata e scene laterali - Considerata la più antica rappresentazione pittorica del santo
Lieta Festa di San Francesco d'Assisi!
Per ulteriori informazioni:
Sono contenta che sia stata reintrodotta la festa dedicata a San Francesco e che il suo messaggio di pace sia riconfermato e rivalorizzato. E' un santo che amo molto anch'io ! Purtroppo però, in questo giorno, 19 anni fa, è venuta a mancare la mia mamma. Per me è un triste anniversario. Saluti.
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