sabato 31 maggio 2025

Della plantago media

"... Guariscono gli idropici : la panacea; la piantaggine presa come cibo dopo aver mangiato del pane secco senza bere ..."

Storia Naturale Libro XXVI
Plinio il Vecchio
Traduzione Paola Cosci

Una leggenda medievale racconta che una fanciulla attese invano il suo amato lungo il bordo di una strada e gli dei impietositi dal fatto che fosse stata "piantata" la trasformarono in piantaggine, per questo da allora la si vede crescere lungo i margini delle strade dove la forma delle foglie ricorda le sue impronte. In questo periodo storico la fama di guaritrice che la piantaggine si porta dietro le cuce addosso un alone di magia per cui si credeva che il portare la sua radice al collo preservasse dalle malattie e se messa sotto il cuscino si pensava potenziasse la conoscenza e favorisse la divinazione attraverso il numero di fili che sporgevano dalla foglia spezzata la cui presenza identificava anche i bugiardi; la si poneva sugli usci delle case per proteggerle, scacciava il malocchio e la si portava con sé per proteggersi dai malefici e dalle negatività, sembra che avesse addirittura il potere di rendere nulli gli incantesimi d'amore, assicurasse prosperità e fortuna e che connettesse il mondo degli uomini con quello degli spiriti.
Era considerata una delle erbe dei viandanti poiché curava le loro ferite e li proteggeva lungo il cammino.
I coloni europei la portarono in America e i nativi la definirono orma dell’uomo bianco per la rapidità con la quale si diffuse nei territori colonizzati.

Plantago media - Foglia

"Piantaggine, lat. Plantago , fr. Plantain . Il fiore di questo genere di piante è monopetalo o d’una foglia sola, formato in un cannello cilindrico cortissimo, tagliato fin quasi alla sua base in 5. bende strette. Egli ha quattro stamine filamentose, diritte, lunghe e sormontate da apici lunghi e piatti, il calice è cortissimo e diviso in 4. Il frutto è una capsula ovale, la quale aprendosi orizontalmente o per traverso scopre de’ stalli ripieni di sementi minute c lunghette. Questi fiori sono disposti in ispiga, la quale nasce indistintamente dalla radice. Compariscono in maggio e giugno e maturano i semi in agosto. Quest’erba è conosciutissima, raro essendo quel cortile ove ella non trovisi. I suoi cinque e 7. nervi visibilissimi, per i quali è chiamata settinervia o quinquinervia secondo le specie, la distinguono d’ogn’altra. Di 3. specie particolarmente v’è di piantaggine. La piantaggine maggiore ordinaria, o piantaggine con foglie larghe, Plantago latifolia, sinuata C. Bauh. Plantago màjor, Linn. fr. Le grand plantain ordinaire, ou plantain a larges feuilles.Le foglie di questa hanno 7. nervature. E’ la più comune di tutte le specie e' nel tempo stesso la più utile; ma in suo difetto si adoperano egualmente le 2. specie seguenti. 2. La piantaggine media o piantaggine bianca, Plantago latifolia, incana, C. Bauh. Plantago media, Linn. fr. Le Plantain moyen, ou le plantain piane. Differisce dalla precedente in questo, che le sue foglie, i suoi tronchi c le sue spighe vanno coperte d’un pelo bianco e morbido, e differisce anche nella sua radice che è un po più grossa, fibrosa nel colletto e rampante, e nelle sue foglie si contano soltanto 5. nervature. Questa pianta si trova in tutti i prati magri. 3. La piantaggine minore, detta anche lanceola e lanciuola, Plantago angustifolia, C. Bauh . Plantalo lanceolata, Linn. fr. Le petit plantain. Di questa se ne distinguono 2. specie, una grande e l’altra piccola. Le sue foglie hanno anche nervature longitudinali, 3 delle quali sono più apparenti delle altre. li suo colore è d'un verde più carico delle precedenti. Le suddette 3. specie di piantaggine hanno le medesime proprietà; poiché le foglie sono amare, astringenti, vulnerarie e febbrifughe. La decozione di piantaggine è giovevole nelli sputi di sangue e nei flussi bianchi. Il seme è il rimedio ordinario de’campagnuoli per le diarree e v’hanno molte femmine che lo ingoiano dentro d’un uovo per prevenire l’aborto. Questo seme si dà anche agli uccelli. Tutta la pianta entra in qualche medicamento per li cavalli, ed è un buon pascolo per tutti li bestiami che la trovano per ogni dove. In qualche luogo si usa di sostituire le foglie della prima specie a dei legumi: passandole 2. o 3. volte ne1’ acqua esse acquistano il sapore degli spinaci. Havvi una specie di piantaggine del Canadà, di foglie più larghe dell'ordinaria nostra. Questa ha un odore di fungo, ed adoperasi nelle vivande, nelle quali supplisce coll'odore al fungo pestato. Appresso le acque nasce una piantaggine minore, di 3. sole nervature, onde viene chiamata Plantago trinervia."

Dizionario universale economico rustico


La piantaggine è originaria dell'Europa e dell'Asia centrale e settentrionale, appartiene alla famiglia delle Plantaginaceae che comprende circa 270 specie, perenni, biennali e annuali, di cui 16 spontanee si trovano in Italia, tra le più comuni la plantago major, la plantago media e la plantago minore o lanceolata.
La plantago media, piantaggine media, in spagnolo llantén mediano, in inglese hoary plantain, in tedesco mittelwegerich, in francese plantain moyen, conosciuta popolarmente come centonervi, centonervia cinquenerbi, cinque nervi, erba nervina, orecchio di lepre, petacciola, piantazemo, piantazeno, pelosa, sinquenui, ha il fusto breve e poco sviluppato, le foglie pubescenti, vellutate, ovali con margini leggermente dentati sono più strette rispetto alla piantaggine maggiore; i fiori tubulari e piccoli che virano dal rosa al violaceo sono raccolti in una spiga compatta; i semi sono leggermente più piccoli di quelli della piantaggine maggiore.

Plantago media - Foglia

"Pubescente (Pubescens) , vestita di pelo minuto, e corto, come nella Piantaggine mezzana (Plantago media) ..."

Istituzioni botaniche del dottore Ottaviano Targioni Tozzetti pubblico professore di botanica, e agricoltura
Ottaviano Targioni Tozzetti 

"Si metteranno dodici belle Mandorle dolci nell’acqua calda per ispogliarle della lor pelle, e allorché saranno mondate si metteranno dentro un piccolo mortajo di marmo colle Semenze, si pesterà il tutto insieme con un pestello di legno, finattanto che la materia sia ridotta quali in pasta.E allora vi si metterà un poco della Decozione, che sarà stata fatta colle radici di Consolida maggiore, di Piantaggine, e coll’Orzo: si continuerà a pestare la materia, aggiugnendovi appoco appoco della Decozione per istempernia finché se ne sieno adoperate due libre. Si farà un latte che si dovrà colare con forte pressione, e vi si dissolveranno gli Sciroppi. Si avrà una Emulsione per quattro o cinque prese."

Saggio sulle qualità medicinali delle piante della flora Napolitana - e sulla maniera di servirsene per surrogarle alle droghe esotiche
Tenore Michele 


Contiene aminoacidi come lisina, arginina, glutammina, carboidrati come: fruttosio, maltosio; fenoli come acido caffeico, acido ferulico; lipidi; sali minerali come calcio, ferro, magnesio, manganese, potassio, silicio, zinco; saponine, tannini; vitamine A - C - K
Ha proprietà antibatteriche, antinfiammatorie, antiossidanti, astringenti, bechiche, cicatrizzanti, immunomodulanti, lenitive.
 
Con la piantaggine si usava preparare la:

"Diaplantaginis, è una polvere astringente composta, di cui la semenza del piantaggine é base: la dose n'è da uno scrupolo fino ad una dramma. A. Mynficht."

Farmacopea universale che contiene tutte le composizioni di farmacia le quali sono in uso nella medicina
Lémery Nicolas

Plantago media - Steli floreali

"Femmina di debolissima complessione, con febbre continua, e orina marciosa

... Quindi facendo io passaggio a ragionare dei particolari sconcerti, che affliggono la detta Dama, vuol ragione, che in primo luogo si consideri nella cura quella speciale offesa, che si teme ritrovarli in un lombo, della natura dei tubercoli suppurati, per la sanazione stabile del qual male io crederei esser proficuo il darle ogni mattina a buonora a bevere una libbra di brodo sciocco, e sottile, fatto di pollastra, o di carne magra. di vitella, nel qual brodo fossero bollite alcune foglie di piantaggine fresca, ovvero di consolida minore, replicando la stessa bevuta di un simil brodo, anco nella sera, a ore ventiquattro, e spererei, che il continuare così per non pochi giorni potesse ottenerci la perfetta astersìone della piaga, e la sua stabile cicatrice eziandio, essendo il detto brodo astersivo, e di virtù vulneraria, e non contrario al bisogno di questo corpo debole, ed eslenuato ..."

Consulti medici
Giuseppe del Papa

Poichè popolarmente, come abbiamo visto in Della plantago major, la piantaggine smascherava i bugiardi, nel linguaggio dei fiori rappresenta anche la sincerità, la verità e un rametto può andare a comporre il mazzetto delle sette o nove erbe di San Giovanni, entrambi i numeri sono sacri.

N.B. Nei miei post i principi attivi delle piante, lì dove è possibile, sono elencati in ordine alfabetico e non in ordine di quantità perché lo scopo è informativo-storico e non medico.

Per chi è interessato
Brucia con le coccole il legno di ginepro

mercoledì 28 maggio 2025

Della plantago major

" Anche il medico Temisone ha decantato un'erba comune, la piantaggine, ed ha pubblicato un libro su di essa, come se l'avesse scoperta lui. Ne esistono due specie: la più piccola ha le foglie più strette e più nere e ricorda la lingua delle pecore, il gambo è angoloso e piega verso terra; nasce nei prati. L'altra, più grande, è circondata di foglie che l'avvolgono come dei fianchi: poiché queste sono sette, alcuni l'hanno chiamata eptapleuro. Ha il gambo alto un cubito... nasce nelle zone umide; è molto più efficace. Ha una straordinaria capacità essiccante e astringente e svolge la funzione di un cauterio. Nient'altro riesce a fermare allo stesso modo i flussi di umori che i Greci chiamano reumatismi."

Storia Naturale Libro XXV
Plinio il Vecchio
Traduzione Paola Cosci

La piantaggine; che deriva il suo nome dal latino plantago, in relazione a planta la cui radice plat è atta a rendere l'idea di espansione e di larghezza applicabile alla pianta del piede simile nella forma alle foglie di quest'erba officinale; dalle analisi del suo polline trovato in alcuni resti lacustri e nelle torbiere, risulta risalire a un tempo lontano che raggiunge i 5000 anni.
Gli antichi romani ne facevano un largo uso medicinale e credevano che una volta raccolta, così come per l'artemisia e per la siderite, a guarigione ottenuta, doveva essere conservata e non ripiantata affinché il male non si riproducesse. Era ritenuta un antidoto contro la puntura degli scorpioni e i morsi di tutti gli animali presa sia in pozione o applicata localmente, le stesse donnole sembra che si rotolassero tra le sue foglie per rendersi immuni ai morsi delle vipere. Il suo succo, in gocce, era usato in caso di congiuntivite, mal d'orecchie, parotite e per le fistole, in dose di tre oboli aggiunti all'acqua per la tisi e per gli sputi di sangue, preso di mattina, in dose di 2 cucchiai, più uno di papavero in 3 ciati di vino non vecchio, e la sera, lontano dai pasti, aggiunto al nitro e alla farinata d'orzo per le malattie intestinali e in dose di mezzo sestario in clistere, anche in presenza di febbre, per i dolori al colon; ottenuto dalle foglie, unito all'idromele in dose di 2 dracme, 2 ore prima di ogni attacco, o estratto dalla radice macerata pestata, o tritata in acqua calda attenuava le febbri fredde mentre 3 radici in tre ciati d'acqua erano necessarie per la febbre terzana e 4 radici in 4 ciati d'acqua per la febbre quartana, si consigliavano sciacqui per il mal di denti per cui era utile masticare la sua radice cotta nell'aceto indicata anche per le piaghe della bocca, le foglie, che avevano il potere di bloccare le mestruazioni, aiutavano le gengive sanguinanti e i semi gli ascessi.
L'infuso delle foglie, il decotto delle radici nel vino passito e i semi con il vino risolvevano i dolori provocati dai calcoli e i disturbi alla vescica.
Mangiata con le lenticchie o con una bevanda di alica era ritenuta un rinvigorente per lo stomaco e un antidiarroico, pure cotta nell'aceto, ridotta in farina mescolata con papavero tostato e tritato, per lo stesso fine i semi tritati nel vino.
Mangiata la mattina con sale e olio era rinfrescante e tritata sempre con il sale giovava alla gotta, valida per la nausea, le difficoltà digestive, la dispnea, i reni e presa a giorni alterni per l'atrofia, in impacco contenuta dalle sue stesse foglie cicatrizzava le bruciature, le ferite, le ulcere e alleviava gonfiori e il dolore di tendini, articolazioni e dell'ano. Unita all'argilla cimolia attenuava i sintomi dello zoster J.
Le foglie pestate e i semi fermavano le emorragie. Le foglie tritate curavano il lichen e avvolte nella lana calmavano i crampi uterini.

Plantago major -  foglia

"La piantagine è di due spetie, maggiore ciò è, & minore. La minore ha le frondi più strette, più piccole, piu tenere, più liscie, & più sottili: i fusti angolosi, inchinati a terra: i fiori pallidi: & il seme nelle sommità dei fusti. La maggiore è più grossa, & più bella, con frondi più larghe. Il cui fusto è angoloso, rossigno, alto un gombito, tutto pieno dal mezo alla cima di picciol seme: le cui radici son tenere, pelose, bianche, grosse un dito. Nasce la piantagine in luoghi humidi, appresso à laghi, & appresso alle sìepi. La migliore, & la più efficace è la maggiore. Le cui frondi diseccano, & costringono. & imperò s'impiastrano utilmente in su tutte l'ulcere maligne, & sordide, che menano, & che sono spetie di elephantia. Ristagnano i flussi del sangue: fermano 1'ulcere, che cambiano, i carboni, lepinittidi, & l’ulcere che mangiano. Saldano le frondi della piantagine l'ulcere vecchie, & inequali, & quelle che chiamano chironie: saldano le fistole cavernose: conferiscono à morsi de cani, alle cotture del fuoco, alle infiammagioni, à i pani, alle posteme, che vengon dopo le orecchie, alle scrofole, & alle fistole lagrimali impiastratevi fuso con sale. Cotta la piantagine con acero, & sale , mangiata giova alla disenteria, & à flussi stomacali. Dassi invece di bietola cotta con le lenticchie: & mangiasi contra l'hidropisia acquarica; con questo però che mangiano prima gli hidropici cose secche senza bere, & mangiandola in mezo del cibo. Dassi contra al mal caduco, & à gli stretti di petto. Lavandosi la bocca con ìl succo delle frondi purga l’ulcere di quella. Questo meschiato có cimolia, & cerusa medica al fuoco sacro, giova alle fistole, ài dolori delle orecchie, & à i difetti de gli occhi infusovi dentro. Mettesi anchora ne i collirij, che si fanno per le malattie de gli occhi. Conferisce bevuto alle gengive che sanguinano, & à vomiti del sangue: mettesi ne cristeri per la disenteria: dassi à bere à thisici: applicasi con lana alla natura delle donne per le strangolagioni della madrice, & per i flussi loro. Oltre a ciò il seme della piantagine bevuto con vino ristagna i flussi del corpo, & gli sputi del sangue. Lavansi con la decottione della radice utilmente i denti che dogliono: al che giova anchora masticare la radice. Dansi à mangiare con vino passo le frondi, & le radici nell’ulcere delle reni, & della vescica. Credesi che bevendosi tre radici di piantagine intere con tre bicchieri di vino, & tre d'acqua, guariscano le febbri terzane; & quattro le quartane. Sono alcuni, & che portano le radici al collo per cacciar via, & risovere le scrofole. Quantunque Dioscoride, da Plinio, da Apuleio, & da tutti gli altri antichi solamente siano state scritte due spetie di Piantagine, maggiore cioè, è, & minore; nondimeno non si può se non dire, che quella, che chiamiamo noi in Italia Lanciuola per la similitudine, che le frondi sue per esser elle lunghe, & appuntate, hanno con i ferri delle lanci, sia altro, che una certa spetie di Piantagine, Chiamasi volgarmente la Piantagine in Toscana Centinerbia vocabolo corrotto da Quinquenervia. La maggior per havere larga fronde, ha sette nervi, la mezano cinque, & la minore tre. Ma quella, che chiamano acquatica, produce le foglie più robuste di tutte l’altre, & piu ferme, & più curve, & più liscie, larghe appresso al picciuolo, & acute in cima, come il ferro d'una lancia: produce il fusto più lungo d'un gombito per tutto ramoso, i fiori bianchi, & picciolini: Ha molte radici come d'elleboro,bianche, & Ilunghette: Nasce in luoghi humidi, & paludosi, Il seme de tutte le tre spetie predette trito in polvere, & incorporato con un ovo, & dipoi cotto à modo d'una frittella sopra una tegola affocata, giova mangiato caldo alla disenteria, & massimamente continuandosi di mangialo spesso. Le foglie fresche peste, & impiastrate, guariscono le volatiche, & parimente tutti i difetti del sedere, cioè le setole, i fichi, l'enfiagioni, l'hemorroide, & i thimi. Vagliano anchora nel principio alle podagre calde, & à tutti i mali delle dita. Impiastrate nelle dislogagìoni non solamente ne levano il dolore, ma prohibiscono, che non si enfiano, & non s'infiammino, ma bisogna aggiungervi un poco di sale quando si pestano. Vagliono oltre à ciò alle percosse de falsi, ò delle bastonate; & à coloro che cascano da alto, non solamente impiastrate, ma anchora, prese dentro per bocca. Il succhio incorporato con olio rosado, & messo sopra la fronte, mitiga il dolore del capo causato da humori caldi; Dassi con utilità grande anchora insieme con bolo Armenìo, & pietra hematite nelli sputi del sangue. Mescolato con succhio di millefoglio, vale à coloro, che orinano il sangue, continuandosi di berlo più giorni da digiuno; &. massimamente aggiuntovi una dramma di Filonio persico. Mescolato con aceto, & succhio di Solastro, & di Semprevivo, & applicato con pezze di tela vecchia sana l'erisipile. L'acqua distillata di piantagine incorporata con l'aceto ben forte ristagna il sangue del naso, se baggnandovisi dentro i fazzoletti, si mette in su le piante de i piedi, in su le palme delle mani, & sopra la regione del fegato. Diceva, commemorandola Galeno al VI. delle facultà de semplici: La Piantagine ha in se misto temperamento: imperoche si ritova in essa certa facultà acquea, & frigida, & austerità anchora. Il perché ha del terrestre frigido, & secco: & però infrigida, & disecca nel secondo grado. Le medicine adunque (dice pur Galeno) che infrigidiscono, & insiememente diseccano, son tutte veramente convenevoli all'ulcere maligne, & malegevoli da curare, à i fluss i&alle disenterie: rislagnano i flussi del sangue, infrigidiscono le catture, consolidano le fistole, l'ulcere cavernose, & le nuove, & le vecchie. Nelle quali spetie di medicamenti tiene la Piantagine il principato. Il che gli accade per la convenienza, & misura del suo temperamento: percìoche nella siccità sua non è mordacità, ne tanta è la frigidità, che possa stupefare. La virtù del seme, & delle radici, non è dissimile dal valore delle frondi, come che più di quelle diseccano, & meno infrigidiscono. Benché il seme ha m se parti più sottili: & le radici le hanno più grosse. Le foglie dell'herba secche sono di più secca, & di più sottile facultà per essersi risolto in esse tutta quella parte acquea soprabondante, che vi di conteneva. Per questa ragione usano alcuni le radici per i dolori de i denti, ò manicandole, ò facendole bollire nelle lavande. Usano oltre à ciò per l'oppilationi del fegato, & delle reni non solamente le radici, ma anchora le foglie, & molto più il seme. Imperoche questo ha in se una certa virtù astersiva, la quale si può anchora assai conoscere nell’herba verde, quantunque ella sia vinta dall'humidità. Chiamano i Greci la Piantagine, ἀρνόγλωσσον: i Latini, Plantago: gli Arabi, Lifen, overo Lefan Alhamel: i Tedeschi Vuuegerich: li Spagnoli Lhantem, Tamchagem: li Francesi, Plantain."

Dioscoride a cura di Pietro Andrea Mattioli

La piantaggine è originaria dell'Europa e dell'Asia centrale e settentrionale, appartiene alla famiglia delle Plantaginaceae che comprende circa 270 specie, perenni, biennali e annuali, di cui 16 spontanee si trovano in Italia, tra le più comuni la plantago major, la plantago media e la plantago minore o lanceolata.
La plantago major piantaggine maggiore, in spagnolo llanten, in inglese greater plantain, in tedesco breitwegerich, in francese grand plantain; conosciuta popolarmente come centèrba, centinerbia, centonervi, centonervia, cinquenerbi, erba di cento nervi, eptapleuro - dai sette fianchi per le sette nervature che compaiono negli esemplari più grandi, mestolaccio, novenervosa, petacciola, piantana, septemnerve, septemnervosum, septinervia, settinervia, tirafilo; ha un fusto molto corto, quasi inesistente, le foglie di un verde intenso nella pagina superiore virano in un verde più chiaro nella pagina inferiore, crescono in una rosetta basale, ampie con nervature parallele sono ovali, ellittiche con l'apice arrotondato o ottuso, i fiori, che virano dal verde al giallo sono piccoli, poco appariscenti e tubulari, riuniti in una spiga cilindrica su un lungo peduncolo; i semi piccoli e marroni sono contenuti in capsule che si aprono a maturazione.

Plantago major - fiori

La Piantaggine ( Plantago major e, tetrandria ) È perenne e nasce lungo le vie ed i margini de' fossi. L'acqua, distillata è il veicolo delle iniezioni astringenti, ed è adoprata per lavare le ulceri, le foglie si usano per medicare le piaghe.

Saggio sulle qualità medicinali delle piante della flora Napolitana - e sulla maniera di servirsene per surrogarle alle droghe esotiche
Tenore Michele


Contiene; carboidrati come glucosio, saccarosio e amido; iridoidi come aucubina, catalpolo; flavonoidi come apigenina e luteolina; lipidi; mucillagini come polisaccaridi; proteine; sali minerali come calcio, ferro, magnesio, manganese, potassio, silicio, zinco; vitamine A - C - K.
Ha proprietà antinfiammatorie, antibatteriche, astrigenti, bechiche cicatrizzanti, emollienti,

Plantago major - semi

"Femmina nobile sottoposta a frequenti erisipile, pustule, e altre cutanee incomodità

E dando principio dalla cura particolare dell'erpete, ancor io son di parere, doverli a quello applicare rimedj locali piacevoli, astenendosi dai locali tutti mercuriali, e chimici, per tema di non indurre in quella parte nervosa qualche strana alterazione, che poscia sia origine di altri mali peggiori. Per la qual cosa io loderei il praticare frequentemente le abluzioni, e le lavande dell’erpete coll’acqua marina, e talora coll’orina semplice, talora coll’acqua di piantaggine, talora coll'acqua preparata apposta con una giusta porzione di allume, e di zolfo, e secondo l’osservazione, che si farà, del maggiore, o minor benefizio indotto dall’uno, o dall’ altro dei detti liquori, potrà poi proseguirsi nell’uso del migliore."

Consulti medici
Giuseppe del Papa

Nel linguaggio dei fiori la piantaggine rappresenta la guarigione e la protezione e un rametto può andare a comporre il mazzetto delle sette o nove erbe di San Giovanni, entrambi i numeri sono sacri.

N.B. Nei miei post i principi attivi delle piante, lì dove è possibile, sono elencati in ordine alfabetico e non in ordine di quantità perché lo scopo è informativo-storico e non medico.

Per chi è interessato
Brucia con le coccole il legno di ginepro

venerdì 23 maggio 2025

Cuor di phytolacca

In tre vivono
I cuor di phytolacca
Tra foglia e foglia
Sciarada Sciaranti

Cuor di phytolacca

Li vedete in questa foglia di phytolacca  tre, quattro o cinque cuori incorporati uno dentro l'altro?

Foglia di phytolacca

 La conformazione naturale delle foglie di phytolacca, come si vede in questa foto, di solito è ovale lanceolata.

Vi abbraccio tutti! 

domenica 18 maggio 2025

Il lascito di un uccellino

Emoticon degli uccellini

Emoticon degli uccellini

Vi è mai capitato che un uccellino vi desse il buongiorno con un bacio, lasciando un emoticon sul parabrezza della vostra macchina?
A me si e a parte il dover ripulire, mi ha regalato un sorriso che volevo condividere. 
Ora qualcuno potrebbe pensare che si tratti di un bacio di m...., ma in fondo è una sperimentazione artistica temporanea.

Lieta domenica!

domenica 11 maggio 2025

Dolce, calda, avvolgente

Rosa rossa per Raggio di Sole

Una carezza
Dolce, calda, avvolgente
Raggio di Sole

Sciarada Sciaranti

Lieta Festa della Mamma Raggio di Sole da me e Sorellina!
Tantissimi auguri a tutte le mamme!

giovedì 8 maggio 2025

Habemus Leone XIV

8 maggio 2025 - Elezione di papa Leone XIV

8 maggio 2025 ore 18.07 le campane di San Pietro suonano a festa; alla quarta votazione, dal comignolo della Cappella Sistina, la fumata è bianca. 
Ore 19.16 annuncio dell'Habemus Papam, il cardinale statunitense Robert Francis Prevost agostiniano e missionario sale sul trono Pontificio con il nome di Leone XIV. 
Ha un sorriso dolce e mi auguro che porti la Chiesa Cattolica Universale sulla via dell'inclusività che sa accogliere con quell'apertura mentale ribelle che segue gli insegnamenti del Buon Pastore Gesù Cristo.
Nello stemma con a sinistra un giglio stilizzato bianco in campo azzurro atto a indicare la purezza e l'innocenza associate alla Vergine Maria, e a destra il sacro cuore di Gesù trafitto da una freccia sopra un libro chiuso in campo bianco, il suo motto: In Illo unum uno - Nell’unico Cristo siamo uno, dal commento di sant'Agostino al salmo 127. 

Stemma di papa Leone XIV

Buon lavoro papa Leone XIV

mercoledì 7 maggio 2025

Graffiti su tela di cotto

Oggi vi propongo due graffiti d'arte moderna, di rara bellezza, incisi su tela di cotto. 

Graffito su tela di cotto

Il primo si intitola: "Onde Anomale"

Graffito su tela di cotto

Il secondo "Arcobaleno sulla tempesta"

Monet - Sacro di Birmania

Sono di un grandissimo artista che già conoscete perché ve l'ho presentato nel passato recente in relazione alle critiche condizioni di salute in cui versava.
Si chiama Monet; i problemi al nasino, e agli occhi che ancora non sorridono, perdurano, ma le cose sono decisamente migliorate. 
Qui lo vedete sotto il letto dove si rifugia quando vuole stare lontano dalla confusione.

Vero che è bravo?

giovedì 1 maggio 2025

Lavoro, casa e salute

Lavoratori a Ostia

"... Io credo nel popolo italiano. È un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo ..."

Dal messaggio di fine anno 1981
Sandro Pertini

Lieto Primo Maggio
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