sabato 26 aprile 2025

È il momento

Papa Francesco - San Pietro 27 marzo 2020

Papa Francesco - San Pietro 27 marzo 2020

"... È il momento di fare memoria onestamente, di recuperare le nostre radici. Quello che mi preoccupa, nelle proteste contro il razzismo nell’estate 2020, quando sono state abbattute molte statue di personaggi storici in vari paesi, è il desiderio di ripulire il passato. C’è chi vorrebbe che la storia fosse come la gradiamo oggi, e questo richiede che cancelliamo tutto ciò che c’è stato prima. Ma le cose stanno al contrario. Affinché ci sia una storia veritiera bisogna che ci sia memoria, perché essa ci obbliga a riconoscere e a rispettare le vie percorse, anche se sono lastricate di infamie. Se amputiamo la storia potremmo perdere la memoria, uno dei pochi antidoti per non ricommettere gli errori del passato. Un popolo libero è un popolo memorioso, capace di farsi carico della sua storia, senza negarla, e di trarne ottimi insegnamenti. 
Nel capitolo 26 del libro del Deuteronomio, Mosè dice agli israeliti che cosa dovranno fare una volta conquistata la terra che il Signore ha dato loro. Porteranno i primi frutti in offerta al sacerdote e faranno una preghiera di ringraziamento che ricordi la storia del popolo. La preghiera cominciava così: «Mio padre era un arameo errante». Seguiva una storia di vergogna e redenzione: i miei antenati sono andati in Egitto, lì hanno vissuto da stranieri e schiavi, ma il loro popolo ha invocato il Signore e sono usciti dall’Egitto fino a giungere in questa terra. 
La ignominia del nostro passato, in altre parole, è parte di ciò che siamo e di chi siamo. Se ricordo la storia non è per onorare gli oppressori di un tempo, ma per rendere omaggio alla testimonianza e alla grandezza d’animo degli oppressi. Ricordare la colpa altrui per proclamare la mia innocenza è molto pericoloso. 
Ovviamente coloro che hanno abbattuto le statue lo hanno fatto per richiamare l’attenzione sugli oltraggi commessi, e per negare qualsiasi tipo di omaggio a chi li aveva perpetrati. Ma quando giudico il passato con gli occhi del presente, nell’intento di depurarlo dalla sua infamia, corro il rischio di commettere altre ingiustizie e di ridurre la storia di una persona alle mancanze che ha compiuto. 
Il passato è sempre pieno di bassezze: basta leggere la genealogia di Gesù nei Vangeli, che comprende - come in tutte le famiglie - alcuni personaggi che non erano proprio stinchi di santi. Gesù non rifiuta né il suo popolo né la sua storia, li assume e ci insegna a fare altrettanto: non depura il passato dagli abusi, ma se lo addossa così com’è.
È vero che le statue sono sempre state abbattute, e soppiantate con altre, quando ciò che rappresentavano aveva perso di significato per la nuova generazione. Ma lo si dovrebbe fare creando consenso, tramite il dibattito e il dialogo, non con atti di forza. E nel dialogo l’obiettivo dev’essere quello di imparare da quanto c’è stato prima, piuttosto che giudicarlo nell’ottica dell’oggi. Dobbiamo guardare al passato con occhi critici, ma anche con  empatia, per capire perché la gente accettava come normali le cose che ora ci paiono orribili. E a quel punto, se c’è da chiedere perdono per errori istituzionali di quell’epoca, lo si fa, ma sempre tenendo presente il contesto di allora. Non è giusto giudicare il passato con l’ermeneutica del presente. 
Se anche in quell’epoca qualcosa era giustificato, non vuol dire che fosse corretto. Ma l’umanità si evolve, la nostra coscienza morale si sviluppa. La storia è quella che è e non come ci piacerebbe che fosse. Quando cerchiamo di demolire la storia reale per instaurare una realtà ideologica, è molto più difficile vedere ciò che il nostro presente richiede di cambiare per riuscire a procedere verso un futuro migliore ..." 

Ritorniamo a sognare
Papa Francesco

Arrivederci papa Francesco

8 commenti:

  1. Risposte
    1. ... che non si è fatto condizionare dal suo ruolo.

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  2. Una riflessione puntuale e condivisibile. La memoria è tutto perche solo dagli errori si può costruire un futuro migliore. Senza memoria del passato siano esseri iniqui.
    "Lunga vita ai ribelli", amica lontana ❤️

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    Risposte
    1. E lo sai che condivido ogni parola.
      Lontana fisicamente, vicina nel cuore, perché se li si entra, non ci si allontana più.

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