Sono ancora in tanti a pensare che Halloween sia una festa americana, non cattolica, frequentata da zucche vuote che in un vortice macabro e funesto celebrano, onorano e adorano Satana. Le cose non stanno esattamente così, Halloween è una festa europea, cattolica, dedicata alla " Vigilia di Tutti i Santi " come si evince anche palesemente dalla traduzione italiana del nome ed è frequentata da zucche che contengono un lume che indica la strada alle anime dei morti in una metafora di ricerca dell'illuminazione spirituale. Ma andiamo per ordine a grandi linee in maniera piuttosto sintetica e schematica:
Nel V secolo a.C., esattamente nel 401 a. C. i celti travalicano le Alpi e si espandono in quella che oggi è l'Italia settentrionale.
Nel IV secolo a. C. ovvero nel 390 a. C. secondo Polibio e nel 386 secondo alcuni studi più recenti, la tribù celtica dei galli senoni giunge nell'Italia centrale e sotto il comando di Brenno mette in atto il primo Sacco di Roma per poi ritirarsi grazie alla difesa a opera di colui che viene definito Pater Patriae: Marco Furio Camillo.
Nel II secolo a. C. invece inizia il lento cammino verso il declino dei celti che, tra il I secolo a. C. e il I secolo d. C. in cui germoglia il seme della religione cristiana, attraversa la dominazione romana ancora politeista e pagana e si confronta prima con Augusto che proibisce i culti druidici ai cives romani che vivono nelle Gallie e poi con Claudio che estende il divieto a tutto il popolo; però come è ovvio che sia è inevitabile che alcune credenze religiose celtiche, nel simile approccio che accomuna tutti gli uomini nell'osservare la natura, si amalgamino e si confondano con quelle romane.
" ... Claudio ... abolì completamente
in Gallia la religione dei druidi, che
era estremamente crudele e che
Augusto aveva proibito soltanto ai cittadini ... "
Vita divi Claudi - De vita Caesarum libro VIII
Svetonio
La Persecuzione degli imperatori Diocleziano e Massimiano nel 301
Acquaforte - Jan Luyken
Eeghen 686
I primi secoli del cristianesimo sono caratterizzati dalle persecuzioni perpetrate ai danni dei fedeli perché la nuova religione si scontra con i vecchi culti pagani e dai patrizi romani è considerata come una minaccia alla pax deorum, è una superstitio prava, immodica, externa, ovvero una superstizione depravata, smodata, straniera che professa l'ateismo, l'incesto e anche gli omicidi rituali e solo nel IV secolo d. C. con l'imperatore Costantino il Grande queste credenze iniziano a dissolversi gradualmente concedendole un più ampio respiro che nel 391 si concretizza giuridicamente con Teodosio I che le fa indossare la corona della religione di Stato, fatto che facilita l'evangelizzazione in tutti i territori connessi.
" ... Se si vuole prestar fede alle tradizioni locali, le prime predicazioni cristiane nella Provenza risalirebbero al I secolo, e già nel III secolo si sarebbero estese alla maggior parte della Gallia: nella seconda metà del secolo IV anche gli abitanti delle campagne abbracciano il Cristianesimo, per l’opera zelante di San Martino, vescovo di Tours ed apostolo delle Gallie; presso i Franchi, invasori del Nord, il battesimo di Clodoveo, dopo la battaglia di Tolbiac (anno 496), suggella definitivamente il dominio del paganesimo nelle contrade settentrionali della regione francese.
Nell’Irlanda (Ierne dei Greci, Hibernia dei Romani), convertita, nel secolo V, al Cristianesimo da San Patrizio (Patrik), fondatore e vescovo della città di Armagh, gli stabilimenti religiosi si succedono così rapidamente e tanto numerosi, che l’isola diventa ben presto il più attivo centro dell’Europa per la propagazione della Fede, e riceve il nome di Isola dei Santi (Sanctorum Insula) che ricorda quello di Isola Sacra già datole dagli antichi, secondo la relazione del cartaginese Imilcon ... "
Storia della geografia e delle scoperte geografiche esposta da Luigi Hugues
Luigi Hugues
Le persecuzioni producono la naturale conseguenza di voler onorare i martiri che hanno perso la vita in nome di Dio e nell' 835 queste celebrazioni si riversano definitivamente nella festività di Ognissanti fissata al 1° novembre che nel 998, insieme alla vigilia che la precede, andrà a formare quasi un corpo unico con la più antica Commemorazione dei Defunti la cui festa verrà fissata al 2 novembre.
Tutti i Santi
Predella della Pala di Fiesole
1423/1424 -XV secolo
- Beato Angelico
National Gallery
La festa di Ognissanti nasce dunque a Roma, in inglese si traduce All Hallows day e nei rituali che le vengono dedicati dalla cultura popolare la memoria medievale innesca il respiro incerto di Samhain, di cui non sappiamo nulla, sincretizzato con quello storicamente più consistente delle antiche ricorrenze romane; le celebrazioni iniziano al tramonto della vigilia - All Hallows's Even che in una contrazione linguistica diventa Halloween, termine che compare per la prima volta nel 1556 e che arriva in America tra il 1845 e il 1850 quando gli irlandesi sono costretti a emigrarvi a causa di una disastrosa carestia; tra gli usi e costumi che si portano dietro e che servono per salvaguardare la loro identità culturale c'è anche la maschera allegorica di Jack O' Lantern nata nel 1750 per rappresentare, come spiegavo all'inizio, le anime dei morti in cerca di redenzione. In America i cattolici si scontrano con le altre confessioni religiose che dando sfogo al loro immaginario e storpiando gli elementi che nell'immaginario collettivo sono confluiti in Halloween attraverso Samhain, le cuciono addosso il falso marchio di festa dai rituali macabri, atta a diffondere il male, il che la rende oggetto di attrazione per tutti coloro che non hanno una grande simpatia per i santi o ancor peggio per Dio. Halloween continua per la sua strada con questo pesante bagaglio che non le appartiene, che riesce a ingolfarla senza però farle perdere la sua vera natura. Nonostante le difficoltà la sua fama cresce così tanto che ritorna da mamma Europa che per lei, soprattutto nell'ambito italiano, è diventata ormai una Mater matrigna che non la riconosce più per gli abiti che porta con sé e la disconosce lasciandola avvinghiata tra gli artigli di chi ha il gusto per l'orrido mentre lei si occupa con amore delle tradizioni che si sono sviluppate nel suo ventre, tradizioni che per la notte della Vigilia della Commemorazione dei Defunti, che corrisponde a Ognissanti, prevedono anche la visita simbolica delle famiglie da parte dei morti che portano dei doni che al mattino verranno consegnati ai più piccoli, questi doni solitamente sono dei biscotti a forma di ossa di morto che si fanno mangiare ai bambini con lo scopo di far sentir loro la presenza di chi non c'è più e in un certo senso con l'intento di esorcizzare la morte; vi risparmio i dettagli antropologici che per associazione mentale sono anche facilmente intuibili e che cadono, nella prospettiva ordinaria, oltre che nel macabro, anche nell'agghiacciante, se non molto di più, ma, almeno quanto alcuni rituali attribuiti, dai suoi detrattori, a Halloween attraverso Samhain.
Chi ogni anno massacra la festa della Vigilia di Tutti i Santi per avvalorare la propria tesi strumentalizza spesso i bambini asserendo che subiscono dei grandi traumi davanti alle immagini cruente di questa festa, ma viene spontaneo chiedermi: " Per quale motivo i bambini che vengono invitati a ingurgitare ' Ossa di Morto ' non subiscono traumi ? "
L'atteggiamento del cristianesimo di un tempo non è che sia stato proprio un corollario di leggerezza e serenità nei confronti della morte del corpo fisico. Gli scheletri decostituiti vengono esposti per una sorta di monito da tenere sempre presente che dice " Memento mori - Ricordati che devi morire " .
" ... Ecco l'oratorio della Morte, presso il ponte Sisto; scendiamo nella chiesa sotterranea. Vi scorgeremo cose strane. Tutte le pareti, tutti i soffitti sono ricoperti di rilievi, di rabeschi e di mosaici fantastici. Sono fiori, rose, stelle, quadrati, croci, ornamenti di ogni maniera, quali soltanto un'immaginazione orientale può concepire, e tutto è combinato nel modo più ingegnoso, soltanto con ossa umane. Si dura fatica a prestare fede ai propri sensi. S'immagini una cappella sotterranea, riccamente illuminata, costruita tutta di teschi, di scheletri, colle pareti formate di ogni maniera di ossami, e la si popoli di una folla di creature viventi, donne per la maggior parte e ragazze, signore in abiti di seta, dalle belle e vivaci fisionomie, che ridono e cinguettano in mezzo a tutto quell'apparato di morte, in quell'atmosfera impregnata di effluvi cadaverici, avviluppate nei vortici del fumo degli incensi.
Presi posto a lato di una ragazza seduta precisamente sotto uno scheletro che sghignazzava; ella stava chiacchierando allegramente colla sua vicina di cose che avevano a che fare con tutt'altro che con la morte: pensoso e quasi atterrito, stavo contemplando lo scheletro e la sua giovane preda, sulla quale stendeva le mani, poiché la ragazza era seduta in modo che sembrava caduta fra le braccia dello scheletro. Era proprio la danza dei morti del nostro Holbein rappresentata al vero.
Interi scheletri sono posti nelle nicchie della cappella. Ciascuno tiene fra le ossa delle mani un cartello, su cui si legge una sentenza morale, un ricordo della vanità della vita, un eccitamento ai vivi di pregare per i defunti che soffrono e sperano. Certamente ci volle non poca abilità artistica e pazienza a disporre tutta questa funebre decorazione. Qui parte delle mura fu ricoperta unicamente di teschi di bambini, là, di persone adulte, altrove vennero formati arabeschi di clavicole, di costole, di ossa del petto, di dita, di articolazioni. Gli stessi candelabri sono formati in modo fantastico di ossa umane, ed è meraviglioso scorgere come il senso artistico e la legge estetica siano quasi riusciti a vincere il ribrezzo ispirato dalla materia adoperata. Ma quantunque l'arte sia riuscita a tanto, e abbia scherzato colla morte, riducendo a creazioni artistiche quanto ispira il maggior ribrezzo ai viventi, quanto si usa tener sepolto nelle viscere della terra, quello spettacolo riesce sempre penoso e repulsivo. Mi parve rappresentare il colmo dell'abnegazione religiosa più fanatica o, nella forma più bizzarra, il trionfo sopra la morte e sopra l'orrore che essa ispira. Se fosse possibile che una di queste cappelle mortuarie dell'anno 1853 dopo la nascita di Cristo rimanesse sepolta sotto terra tanto tempo, quanto le tombe degli egiziani e degli etruschi, e venisse scoperta dopo tre mila anni, sarebbe senza dubbio un monumento importantissimo per la storia della civiltà, dal quale la posterità potrebbe farsi un'idea della essenza intrinseca del culto cristiano. Ma, anche per noi contemporanei, è abbastanza istruttiva la vista di una di queste cappelle mortuarie dei cristiani di Roma, perché ci fa penetrare in modo meraviglioso nella essenza stessa del cristianesimo ...
... In nessuna rappresentazione mistica di una religione la morte e i cadaveri ebbero tanta parte; la passione, la crocifissione, la deposizione dalla croce, la sepoltura di Cristo, la sua risurrezione, la lunga schiera dei martiri durante le persecuzioni di Nerone, Domiziano, Decio, Diocleziano e altri imperatori hanno dato al culto cristiano un'impronta funerea, han determinato l'intera concezione della vita e così hanno dato alla vita cristiana, alla musica, alla scultura, alla pittura, l'idea della morte...
... Ma, a chi mai potrà esser venuto in mente per il primo di formare un mosaico di ossa umane? Mentre stavo esaminando quella cappella dei morti, mi sembrava che l'idea ne dovesse esser germogliata nella pazza fantasia del nostro Hoffmann, oppure mi immaginavo di scorgere un cappuccino impazzito che, nel cuore della notte, alla luce incerta di una lampada, stesse ammucchiando e ordinando tutte queste ossa, prorompendo in una risata quando gli riusciva comporre un rabesco. Uno scheletro lo aiutava in questo lavoro, era lo scheletro di un artista, che da vivo era pazzo. Ora stavano vicini l'uno all'altro, maneggiando tutte quelle ossa, e ridevano ridevano soddisfatti, quando riusciva loro di disporle artisticamente. Ma è ancor più probabile che tutto quello strano lavoro sia stato compiuto nelle tenebre da due pazzi fatti scheletri. ' Padre, dicevo ad un cappuccino che mi stava vicino, quale confusione quando tutte queste ossa, questi teschi dovranno ricercare il loro posto ' - ' Sicuro, mi rispose serio il frate, nel giorno del giudizio universale, quando i morti risorgeranno, qui dentro dovrà esserci un gran chiasso '.
Anche la cappella dei morti al convento dei cappuccini, in piazza Barberini, è disposta ed ordinata nello stesso modo di quella di ponte Sisto. Se non che qui l'arte non è riuscita a superare ugualmente l'orrore che ispira l'aspetto della morte. Qua e là gli scheletri furono rivestiti dell'abito cappuccino, ciò che produce un'impressione terribile. Uno scheletro nudo ispira minor ribrezzo, poiché è cosa naturale, mentre al contrario, coperto di un abito è orribile, e ha veramente l'aspetto di uno spettro. Vidi pendere dalla volta due piccoli spettri, sospesi per aria, come si rappresentano talvolta graziose figure di angioli; erano gli scheletri di due principessine della casa Barberini. Mi dissero che la terra che serve per la sepoltura dei cadaveri, fu portata da Gerusalemme e li consuma rapidamente ..."
Le pellegrinazioni in Italia
Ferdinand Grigorovius
È vero quello che dice questa vignetta non bisogna aspettare Halloween per vedere delle zucche vuote in giro, basta uscire di casa ogni giorno per incontrare zucche vuote che non offrono a sé stessi l'occasione di capire e comprendere mentre si aggirano con i paraocchi entro un gregge di pecore.
Ora, secondo il mio punto di vista, chi di dovere, con più onestà intellettuale e meno ipocrisia che tende generalmente a offendere l'intelligenza umana senza riuscirci per quanto mi riguarda, con l'intento di restituirle dignità, dovrebbe impegnarsi nel riconquistare la festa di Halloween che è stata maltrattata per anni senza alcuna pietà proprio perché cattolica.
Auguro a tutti voi di celebrare i vostri cari nel modo che più vi appartiene senza essere turbati e disturbati dalla stupidità.
Sciarada Sciaranti
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