mercoledì 5 novembre 2025

La Notte di Guy Fawkes e la continuità immaginata

Guy Fawkes nella grotta di Ordsall - Illustrazione Realizzata da George Cruikshank nel 1840 per il romanzo di William Harrison Ainsworth

Guy Fawkes nella grotta di Ordsall - Illustrazione Realizzata da George Cruikshank nel 1840 per il romanzo di William Harrison Ainsworth

Tra il 4 e il 5 novembre, nel Regno Unito, si celebra la Notte di Guy Fawkes, conosciuta anche come Notte dei Fuochi - Bonfire Night, denominazione che cominciò a diffondersi tra il 1625 e il 1640. La ricorrenza fu istituita nel 1606 dal Parlamento inglese come giornata nazionale di ringraziamento per la salvezza di re Giacomo I. Ogni cittadino era tenuto a partecipare alla messa e ad ascoltare la lettura dell'atto che condannava il cattolicesimo, in memoria del fallimento della Congiura delle Polveri del 1605, un attentato organizzato per far esplodere il Parlamento, uccidere il sovrano e restaurare la fede cattolica in Inghilterra.
Uno dei cospiratori, Guy Fawkes, militare inglese convertito al cattolicesimo, fu catturato accanto a 36 barili di polvere da sparo; torturato e giustiziato, divenne il volto del tradimento e il simbolo di una celebrazione concepita come rituale di propaganda protestante, pensata per rafforzare l'identità nazionale e demonizzare il nemico interno.
Dal 1670 si diffuse la pratica di bruciare le effigi del Papa, e i fuochi divennero un elemento della celebrazione. In seguito, le effigi si ampliarono, iclusero quella di Guy Fawkes stesso e, col tempo, anche figure politiche odiate. La festa, dunque, nacque e si consolidò come rito politico e religioso, non come sopravvivenza di culti pagani.
Nel corso del XVIII secolo, l'entusiasmo ufficiale per l'anniversario diminuì. Le rivalità politiche cessarono di ruotare attorno a esso, mentre le élite locali dovettero fare i conti con un calendario, dovuto alla straordinaria prolificità della dinastia Hannover, gonfiato dai compleanni reali e dalle ricorrenze principesche. Nel solo novembre del 1775, ad esempio, si contavano tredici anniversari statali.
A metà secolo, il Giorno della Congiura della Polvere da Sparo era ormai fortemente oscurato da queste celebrazioni, dai compleanni di politici e di eroi militari popolari, e da spettacoli civici come la Lord Mayor's Show di Londra.
Questo declino relativo dell'nteresse ufficiale mise però maggiormente in risalto l'elemento di disordine popolare che era presente fin quasi dall'inizio, come già notato da Samuel Pepys e da un visitatore olandese che avevano osservato fuochi d'artificio lanciati per le strade di Londra. Come ricorda Ronald Hutton, questa attività continuò costantemente: a Lincoln, nel 1818, ogni parrocchia aveva il proprio falò, mentre alcuni si dedicavano alla corrida e altri lanciavano petardi e "serpenti - fuochi d'artificio a spirale".
Nel XIX secolo, la base istituzionale della festa cominciò a vacillare. Il servizio religioso obbligatorio suscitava crescenti malumori, i Tories lo disapprovavano perché celebrava la rivoluzione del 1688, mentre i liberali lo consideravano offensivo verso i cattolici. Persino la regina Vittoria riconobbe che il linguaggio usato era motivo di legittima protesta.
Nel 1850, la nomina di una gerarchia cattolica in Inghilterra da parte del Papa provocò una temporanea rinascita della festa in chiave anticattolica, si moltiplicarono i falò e le effigi bruciate, con la tolleranza delle autorità. A Lewes, Battle e Northampton, le manifestazioni divennero violente e politicamente orientate. Tuttavia, entro il 1856, la situazione era talmente degenerata che le autorità locali intervennero per spostare i festeggiamenti fuori dai centri urbani.
Nel 1858, il Parlamento affrontò direttamente la questione, il conte Stanhope propose di abolire le preghiere ufficiali del 5 novembre, giudicate obsolete e ingiuste. La proposta fu sostenuta da figure di rilievo, tra cui l'arcivescovo di Canterbury e il vescovo di Londra. La regina acconsentì, e nel marzo 1859 lo statuto fu formalmente abrogato. Da quel momento, la festa fu lasciata all'iniziativa locale, priva di un quadro nazionale.
La Notte di Guy Fawkes sopravvisse, ma cambiò profondamente nel carattere, i falò divennero il cuore pulsante della festa, accompagnati da fuochi d'artificio e dalla bruciatura di effigi, le bande di giovani, i bonfire boys, presero il controllo delle celebrazioni, sfidando le autorità e trasformando la notte in un teatro di disordine e di ribellione. In città come Lewes e Ottery St Mary, la festa assunse forme spettacolari con processioni in costume, barili infuocati, roghi multipli, e il significato originario si dissolse nel fumo.
In questo clima di reinvenzione, alcuni folkloristi e scrittori romantici iniziarono a reinterpretare la Notte di Guy Fawkes come una sopravvivenza di antichi riti pagani. Secondo questa visione, i falò del 5 novembre non commemoravano un attentato fallito, ma celebravano il "Capodanno Celtico", scacciavano gli spiriti e accoglievano l'inverno.
Thomas Hardy, nella celebre scena iniziale di The Return of the Native del 1878, Scrive:

"... Le fiamme delle pire funebri accese lì molto tempo prima avevano brillato sulle pianure sottostanti, proprio come brillavano ora queste. I fuochi festivi per Thor e Woden si erano succeduti sullo stesso terreno e avevano avuto il loro momento. In effetti, è abbastanza noto che fuochi come quello di cui gli uomini della brughiera stavano ora godendo fossero piuttosto discendenti diretti di confusi riti druidici e cerimonie sassoni, più che un’invenzione del sentimento popolare riguardo alla Congiura delle Polveri."

The Return of the Native - 1878
Thomas Hardy 
Liberamente tradotto da Me Medesima

E offre così una visione di certo poetica e potente, ma storicamente infondata. Descrive i falò sulla brughiera come discendenti diretti dei riti druidici e delle cerimonie sassoni, minimizza il legame con la Congiura delle Polveri, relegandola a un pretesto recente per una pratica molto più antica, e influenza la memoria collettiva, trasformando una commemorazione storica in un rituale stagionale, che contribuisce alla costruzione di un mito che ancora oggi resiste in chi vuole tracciare a tutti i costi un legame tra Samhain e Halloween.

A questo proposito Ronald Hutton, nel suo libro The Stations of the Sun, dopo aver raccolto testimonianze dei partecipanti alla festa che parlavano di "spiriti maligni" e di "Capodanno Celtico", osserva:

"... A Battle, i 'bonfire boys' mi avevano detto che la loro processione derivava direttamente dai rituali di fuoco del 'Capodanno Celtico'. In entrambi i casi, la realtà della Congiura della Polvere da Sparo era svanita nell'oblio, sostituita dalle teorie speculative dei folkloristi vittoriani ed edoardiani. Il sogno di Thomas Hardy su come sarebbe dovuto essere il passato inglese era stato accettato come verità storica da alcuni, almeno, tra coloro che continuavano le usanze che lui aveva incorporato nella narrativa ..."

The station of the sun - 1996
Ronald Hutton
Liberamente tradotto da Me Medesima

Gli studi condotti da David Cressy raccolti in Bonfire e Bells del 1989 demoliscono il mito della continuità rituale e dimostrano che la celebrazione fosse saldamente radicata nella politica e nella religione del primo Seicento:

"... non vi è alcuna traccia di falò in tardo autunno o inizio inverno nell'Inghilterra medievale o Tudor, in netto contrasto con quelli di mezza estate. L'uso del fuoco in riti con preghiere per i defunti fu effettivamente registrato a partire dal XVII o XVIII secolo ... si tratta di episodi locali e non vi è alcuna prova che rappresentino una tradizione precedente alla Riforma."

The station of the sun - 1996
Ronald Hutton
Liberamente tradotto da Me Medesima

per cui:

"... Non esiste alcun legame tra i fuochi di Halloween del Galles del Nord, dell'Isola di Man e della Scozia centrale con quelli apparsi in Inghilterra il 5 novembre ..."


"... nessun falò sarebbe stato acceso in quella data se non fosse stato per il fallito tentativo di Guy Fawkes e dei suoi cospiratori di far esplodere re, Lord e Comuni nel Palazzo di Westminster il 5 novembre 1605 ..."

The station of the sun - 1996
Ronald Hutton
Liberamente tradotto da Me Medesima

L'esecuzione di Guy Fawkes  - Claes Nicolaes Jansz Visscher - Illustrazione donata alla National Portrait Gallery di Londra nel 1916

L'esecuzione di Guy Fawkes  - Claes Nicolaes Jansz Visscher - Illustrazione donata alla National Portrait Gallery di Londra nel 1916

Nel XX secolo Le celebrazioni si trasformarono lentamente nella maggior parte dei luoghi in spettacoli pirotecnici municipali. In diverse città del West Country, come Bristol, Bridgwater, Wells e Glastonbury, si evolsero invece in processioni di carri carnevaleschi illuminati elettricamente.
Parallelamente, la festa conobbe un secondo sviluppo, si spostò dalla sfera pubblica a quella privata e dal centro della comunità ai suoi margini. I falò migrarono da strade e piazze a giardini e terreni incolti; inoltre, divennero sempre più appannaggio di bambini e giovani della classe operaia.
Fu in questo contesto che prese forma la cosiddetta "Mischief Night, - Notte delle marachelle", i ragazzi chiedevano legna, denaro, cibo o bevande ai vicini più benestanti, recitando filastrocche minacciose. Se non ricevevano nulla, mettevano in atto piccoli dispetti o danneggiamenti. La Mischief Night divenne così la versione giovanile e ribelle della Bonfire Night, erede della commemorazione della Congiura delle Polveri ma trasformata in un'occasione di disordine ritualizzato.

Una filastrocca registrata nel 1903 a Charlton on Otmoor, nell'Oxfordshire, recitava:

"Il cinque novembre, da che ho memoria,
era Guy Faux, Guy, cavategli un occhio,
spingetelo nel comignolo e lasciatelo morire.
Un bastone e un palo, per amor di re Giorgio,
se non me ne dai uno, ne prenderò due,
meglio per me e peggio per te,
e le tue siepi andranno in frantumi."

L'apertura più comune era:

"Ricorda, ricorda, il cinque novembre,
la Congiura delle Polveri e il Complotto."

The station of the sun - 1996
Ronald Hutton
Liberamente tradotto da Me Medesima

Guy Fawkes veniva talvolta rappresentato come "Poor Old Guy - Povero Vecchio Guy", protagonista di disavventure comiche raccontate con una certa simpatia, come se la sua vera identità fosse stata dimenticata.

La forza originaria della Bonfire Night risiede nella Congiura delle Polveri, che ne costituisce l'autentica radice storica e politica, escluso ogni legame storico con Samhain o con i riti pagani, Hutton sottolinea che probabilmente sia sopravvissuta nei secoli grazie al valore universale del fuoco come calore, luce e conforto all'inizio della stagione oscura. Da questa funzione simbolica deriverebbe il suo radicamento popolare, evocato dal ritratto di Hardy dei fuochi su Egdon Heath, che pur concepito come richiamo a un passato pagano solo immaginato, suggerisce la ragione della lunga durata della festa.
La Notte di Guy Fawkes non è una reliquia pagana, non è un segno di continuità con l'antica, massacrata e tormentata Samhain che in una visione distorta avrebbe dato origine a Halloween. È una costruzione politica del XVII secolo, nata per celebrare la salvezza del re e la vittoria del protestantesimo; è un esempio lampante di come nel corso del tempo la storia possa essere piegata, reinventata, sporcata e strumentalizzata. E con questo godetevi pure le vostre menzogne e volate leggeri sulle ali dei sogni.

Le mie più sentite condoglianze ai familiari di Octay Stroici




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domenica 2 novembre 2025

Il 2 novembre sotto il segno della Commemorazione dei Defunti

2 novembre Giorno dei Morti

Ronald Hutton, nel suo studio The Stations of the Sun, come abbiamo visto afferma che non vi sono prove di una derivazione della festa cristiana di Ognissanti da Samhain, e che la commemorazione dei defunti si sviluppa autonomamente, a partire da iniziative monastiche come quella di Odilone di Cluny nel 998.

"…insostenibile l’idea di Frazer secondo cui la data di novembre fu scelta per influenza ‘celtica’; […] I morti arrivarono dopo.
Nel 998, Odilone, abate di Cluny, ordinò una messa solenne per le anime di tutti i defunti cristiani nel suo monastero e nelle sue case affiliate. La data scelta fu febbraio. Quando il suo esempio fu seguito da altre reti ecclesiastiche nei due secoli successivi, divenne gradualmente norma celebrare la festa dei Morti il 2 novembre, data che si adattava alla natura cupa della stagione e poteva essere collegata comodamente alla festa precedente, poiché i santi venivano sempre più visti come intercessori per le anime dei defunti in attesa di giudizio o già sottoposte ad esso.
Nel pieno Medioevo, entrambe le festività erano ormai principalmente momenti per pregare per amici e familiari defunti, quando l’appassire dei fiori e delle foglie e l’arrivo delle gelate indirizzavano l’attenzione umana verso la morte e la decadenza.
Se la stagione era particolarmente adatta al rito, quest’ultimo divenne sempre più necessario a causa dell’enfasi teologica cristiana sui terrori dell’inferno, che a sua volta generò la dottrina del purgatorio. Resta possibile che i pagani dell’Europa settentrionale onorassero i loro morti in questo periodo, ma non solo le prove mancano del tutto, bensì la catena di ragionamento di Frazer si sgretola completamente.
Per azzardare qualsiasi ipotesi sul significato religioso antico di Samhain… siamo dunque completamente dipendenti da inferenze retroattive basate sul folklore raccolto negli ultimi secoli — e si è già detto quanto questo possa essere problematico."

The station of the sun
Ronald Hutton
Liberamente tradotto da Me Medesima

2 novembre Giorno dei Morti

A questo punto, Hutton si sposta dal piano storico a quello folklorico, cercando di trovare un'associazione tra Samhain e Halloween attraverso il concetto di numinosità e scrive:

"... Con ogni probabilità, una credenza preistorica nel pericolo rappresentato dalle forze soprannaturali nei momenti di transizione delle stagioni pastorali fu notevolmente rafforzata dalle associazioni arcane della festa cristiana dei morti. Tuttavia, l'analogia con la vigilia e il giorno di maggio è così forte che sembra poco plausibile che tutto il timore legato alla notte provenga dalla festività cristiana. È proprio questo che dà credito alla caratterizzazione dell'antico Samhain come un tempo particolarmente numinoso, proposta da Jeffrey Gantz e Proinsias MacCana, nonostante la mancanza di prove chiare nella sola letteratura antica."

The station of the sun - 1996
Ronald Hutton
Liberamente tradotto da Me Medesima

2 novembre Giorno dei Morti

Questa svolta metodologica è significativa. Hutton non trova prove storiche che colleghino Samhain alla festa cristiana dei morti, e per questo si rifugia nel piano folklorico, cercando di ricostruire il significato del tempo liminale attraverso credenze popolari e inferenze retroattive. È una scelta legittima dal punto di vista antropologico, ma non può sostenere l'idea che la festa cristiana derivi da Samhain, né che "i morti arrivarono dopo".
Se è vero che la commemorazione liturgica dei defunti viene formalizzata nel 998, è altrettanto vero che il culto cristiano dei morti era già pienamente strutturato nei primi secoli, come attestano le fonti patristiche. Hutton cita Efrem il Siro, autore siriano del IV secolo, ma non menziona Tertulliano né Giovanni Crisostomo, che nella tradizione latina e greca parlano esplicitamente della preghiera per le anime, della memoria dei martiri e della riflessione escatologica sulla morte.

Tertulliano, nel De Corona, scrive che i cristiani: "offrono oblazioni per i defunti nel giorno anniversario" - oblationes pro defunctis, pro natalitiis annua die facimus", riferendosi alla celebrazione eucaristica come atto di intercessione.
Giovanni Crisostomo, in una delle sue omelie, afferma: "Non è invano che si preghi per i defunti, né che si offra il sacrificio: tutto questo è utile per loro." Il sacrificio, qui, è identificato con l'offerta liturgica che si manifesta nella Messa, celebrata in memoria dei defunti, secondo la teologia cristiana della comunione dei santi.

2 novembre Giorno dei Morti

Queste testimonianze confermano che la commemorazione dei defunti era parte integrante della vita cristiana ben prima dell'epoca medievale. In questo senso, dire che "i morti arrivarono dopo" potrebbe risultare fuorviante perché non si tratta di un'aggiunta successiva, ma di un contenuto centrale, già presente nella tradizione cristiana antica che non affonda la sua spiritualità nell'Europa centro-settentrionale. La percezione numinosa dell'inizio dell'inverno può aver incontrato questa liturgia sul piano simbolico, ma non ne è la causa né la radice. Il cristianesimo non ha adattato il culto dei morti a un tempo magico, ha dato forma teologica a un tempo che, solo in seguito, sarebbe stato interpretato come liminale.

2 novembre  Giorno dei Morti  - Infusore con ginepro e pomice macerati nell'acqua

Ginepro e pietra pomice macerati nell'acqua

2 novembre  Giorno dei Morti - Bruciatore con ginepro e pomice macerati nell'acqua

Bruciatore con ginepro e pietra pomice macerati nell'acqua

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sabato 1 novembre 2025

Il 1° novembre sotto il segno di Ognissanti

L'albero di Halloween

"... Già a metà del IV secolo, i cristiani del mondo mediterraneo celebravano una festa in onore di tutti coloro che erano stati martirizzati sotto gli imperatori pagani; essa è menzionata nei Carmina Nisibena di sant’Efrem, morto intorno al 373, come tenuta il 13 maggio. Nel V secolo emersero pratiche divergenti: le chiese siriane celebravano la commemorazione durante la settimana di Pasqua, mentre quelle del mondo greco preferivano la domenica dopo Pentecoste. Roma, invece, mantenne la data di maggio, e papa Bonifacio IV la confermò ufficialmente nell’anno 609. Entro l’800, le chiese in Inghilterra e Germania — in contatto tra loro — celebravano una festa dedicata a tutti i santi il 1° novembre. Il testo più antico del Martirologio di Beda, dell’VIII secolo, non la include, ma le versioni successive alla fine del secolo sì. Alcuino, il consigliere ecclesiastico preferito di Carlo Magno, la celebrava già, così come il suo amico Arno, vescovo di Salisburgo, e una chiesa in Baviera. Papa Gregorio, quindi, stava approvando e adottando una pratica nata nell’Europa settentrionale. Non era però iniziata in Irlanda, dove il Felire di Oengus e il Martirologio di Tallaght dimostrano che le chiese altomedievali celebravano la festa di Ognissanti il 20 aprile. 
15. Questo rende insostenibile l’idea di Frazer secondo cui la data di novembre fu scelta per influenza “celtica”; in realtà, sia l’Europa “celtica” sia Roma seguirono un’idea germanica. Le origini di tale idea sono perdute; è possibile che alcuni ecclesiastici del nord sentissero il bisogno di una festa spettacolare all’inizio dell’inverno, in un periodo in cui si avvertiva fortemente il bisogno di allegria ..." 

The station of the sun - 1996
Ronald Hutton
Liberamente tradotto da Me Medesima

Croce e stella a cinquepunte sull'albero di Halloween

Croce e stella a cinque punte sull'albero di Halloween

Croce e stella a cinque punte sull'albero di Halloween

Il pentagramma  e la croce a rappresentare le cinque piaghe di Cristo e la sua morte; l'otto dicembre sostituisco quest'albero con quello natalizio seguendo un cammino simbolico che dalla morte porta alla vita. 

Nel suo tentativo di ricostruire l'origine della festa di Ognissanti al 1º novembre, Ronald Hutton propone una narrazione che privilegia le fonti carolingie e anglosassoni, arrivando alla conclusione che la celebrazione sarebbe nata nell'Europa settentrionale, in Baviera, Salisburgo o alla corte di Carlo Magno, e solo successivamente sarebbe stata adottata da Roma. Per quanto la sua tesi sia sufficiente a scorporare l'origine della festa da influenze pagane, come quelle che la legano arbitrariamente a Samhain, il professore di storia presso l'Università di Bristol non cita le fonti liturgiche romane dell'VIII secolo, che attestano chiaramente la celebrazione della festa al 1º novembre prima dell’intervento carolingio.
Come sottolinea Martin Morard, curatore del progetto Gregorien, il Sacramentarium Hadrianum, redatto a Roma e trasmesso da papa Adriano I a Carlo Magno tra il 784 e il 791, contiene una Messa In natale omnium sanctorum collocata nel santorale autunnale. Essa è preceduta da feste come la Natività della Beata Vergine Maria - 8 settembre, l'Esaltazione della Santa Croce - 14 settembre, San Matteo Apostolo ed Evangelista - 21 settembre, San Michele Arcangelo - 29 settembre, San Luca Evangelista - 18 ottobre, ed è seguita dalla Dedicazione della Basilica Lateranense - 9 novembre, Santa Cecilia Vergine e Martire - 22 novembre, Sant’Andrea Apostolo 30 novembre.
Questa collocazione, coerente con il calendario liturgico romano, indica chiaramente che la Messa si riferisce al 1º novembre, e non al 13 maggio, data della dedicazione del Pantheon da parte di Bonifacio IV nel 609.
La presenza della Messa di Ognissanti nell'Hadrianum, che rappresenta la redazione papale ufficiale dell'epoca, smentisce l'idea che la festa sia stata importata da Alcuino, Arno o dalle chiese germaniche. Al contrario, mostra che Roma celebrava già Ognissanti al 1º novembre, prima dell'aggiunta del Supplementum Carolingianum, redatto tra il 810 e il 816 sotto Ludovico il Pio, che si limitò a formalizzare la Vigilia in un profilo eucaristico.

Come afferma Morard:

"La messe In natale omnium sanctorum n’est pas ajoutée dans le Supplementum mais figure déjà dans le Hadrianum entre la Nativité de Marie (8 septembre) et la Dédicace du Latran (9 novembre)." - "La Messa In natale omnium sanctorum non è aggiunta nel Supplementum, ma figura già nell'Hadrianum, tra la Natività di Maria (8 settembre) e la Dedicazione del Laterano (9 novembre)."

Per cui:

"La messe In natale omnium sanctorum est donc romaine et non franque." - " La Messa In natale omnium sanctorum è dunque romana e non franca."

Sacramentarium immixtum et uniformisation romaine. De l’Hadrianum au Supplément d’Aniane
Martin Morard
Liberamente tradotto da Me Medesima

Zucche delle anime del purgatorio in redenzione

Zucche, simbolo delle anime del purgatorio in redenzione

Hutton riconosce che la versione più antica del Martirologio di Beda, redatta nei primi decenni dell'VIII secolo, non include la festa di Ognissanti, mentre le versioni successive, redatte verso la fine del secolo, tra il 787 e l'800, la includono. La comparsa di Ognissanti nel Martirologio di Beda avviene dopo la sua attestazione nel Sacramentarium Hadrianum, e quindi non può essere considerata una fonte originaria, ma piuttosto una testimonianza della sua diffusione in ambito anglosassone e carolingio.
Tutto ciò conferma che l'istituzione della festa di Ognissanti al 1º novembre risale al pontificato di papa Gregorio III che tra il 732 e il 741 dedica un oratorio nella Basilica di San Pietro a tutti i santi martiri e confessori, segno dell'inizio di una tradizione liturgica che precede e informa la successiva adozione carolingia.

Fantasmi in Ognissanti

Fantasmi in Ognissanti

Lieto Ognissanti!




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venerdì 31 ottobre 2025

Il 31 ottobre sotto il segno della Vigilia di Ognissanti

Samhain è presentata come una "festa celtica antichissima", indice del passaggio tra la fine dell'estate e l'inizio dell'inverno ed è spesso confusa con la commemorazione dei defunti tanto che si afferma: 

"Halloween si è sviluppato a partire dalla festa celtica di Samhain (pronunciato “sow-in”), che segnava la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno. Per i Celti, Samhain rappresentava l’inizio dell’anno e del ciclo delle stagioni. Era il momento in cui si riconosceva l’inizio e la fine di tutte le cose. Osservando la natura, vedevano le foglie cadere dagli alberi, l’arrivo dell’inverno e della morte. Era un tempo in cui si rivolgevano alle loro divinità per comprendere i cicli della vita e della morte.
Sulla soglia dei freddi e sterili mesi invernali, Samhain era anche tempo di banchetti e celebrazioni: si abbattevano gli animali più deboli per conservare le riserve alimentari e garantire il sostentamento fino alla primavera successiva.
Per i Celti, Samhain era il momento in cui le porte tra questo mondo e l’altro si aprivano. Era un tempo di comunione con gli spiriti dei defunti, che, come i venti selvaggi dell’autunno, erano liberi di vagare sulla terra. In questa notte, si invocavano gli antenati, che potevano portare avvertimenti e consigli per l’anno a venire.
Samhain era un tempo di cambiamento e trasformazione, in cui passato e presente si incontravano sulle onde incerte del futuro. Era il tempo della magia e della divinazione, quando druidi e indovini predicevano gli eventi dell’anno successivo. I grandi re d’Irlanda tenevano un banchetto lungo una settimana, durante il quale i veggenti annunciavano i cicli di caccia e agricoltura, le eclissi, le tempeste e le eventuali guerre tra sovrani.
Per i Celti, Samhain era sia una festa di fine estate sia un momento di comunione con il mondo degli spiriti.
Quando il cristianesimo si affermò in Britannia, si disse che le divinità pagane caddero sotto il dominio di tutti i santi. Il giorno di Ognissanti (1° novembre), oggi noto come All Saints Day, celebra questa conquista. Le antiche tradizioni pagane, tuttavia, non furono sradicate e sopravvissero sotto forma di Halloween — la vigilia di Ognissanti.
Non dovrebbe sorprendere che il cristianesimo abbia cercato di sopprimere la celebrazione pagana di Samhain. Per la nuova religione, le divinità dell’antica fede apparivano come spiriti maligni. L’inquietudine naturale di Samhain fu interpretata come un tempo pericoloso per l’anima cristiana. Gli spiriti dei morti e dell’Altromondo, che i Celti invocavano in questa notte, furono confusi con i demoni della religione cristiana.
Il cristianesimo non solo soppresse le antiche celebrazioni celtiche, ma le sostituì con festività cristiane. Se osserviamo attentamente, non è difficile vedere che il Giorno dei Morti (2 novembre) è una continuazione, in forma cristiana, delle pratiche pagane di Samhain. In molte regioni cattoliche del continente, le famiglie visitano le tombe, recitano preghiere, accendono candele e talvolta consumano un pasto accanto ai defunti. Proprio come facevano i loro antenati pagani, stanno comunicando con i morti.
Questi estratti provengono dal volantino distribuito dalla British Pagan Federation per Halloween nel 1993, in risposta agli attacchi di alcuni gruppi cristiani radicali contro la celebrazione. Sono stati scelti perché rappresentano la sintesi più eloquente e concisa di un secolo di affermazioni ripetute nelle opere popolari di folklore del Novecento. Alcune di esse sono certamente corrette, altre probabilmente lo sono. "

The station of the sun - 1996
Ronald Hutton
Liberamente tradotto da Me Medesima

Un aspetto preteso, dato per scontato e spesso trascurato dal punto di vista storiografico è la data, per convenzione associata al 31 ottobre, che risulta sostanziale per la Vigilia di Ognissanti-Halloween, ma che per i Celti non rappresentava un punto di riferimento fondamentale e imprescindibile per la celebrazione di Samhain.

Il villaggio dei fantasmi  alla Vigilia di Ognissanti

Il villaggio dei fantasmi  alla Vigilia di Ognissanti

Il villaggio dei fantasmi  alla Vigilia di Ognissanti

Il calendario celtico era lunisolare, e le "festività" non seguivano delle date fisse, probabilmente erano regolate da eventi astronomici, in particolare dalle fasi lunari e dalla levata eliaca di alcune stelle associate al ciclo annuale.
Secondo l'approccio astronomico di Adriano Gaspani, Samhain si celebrava due giorni dopo l'ultimo quarto di luna nella seconda metà del mese di Samonios, che iniziava con il primo quarto di luna successivo alla levata eliaca di Antares, la stella più luminosa della costellazione dello Scorpione. Seguendo questo conteggio; che, va detto, non è necessariamente quello adottato dai celti; in Irlanda, nel 700 a.C., periodo in cui cominciano a manifestarsi le prime influenze proto-celtiche, inizialmente attestate archeologicamente nell'Europa centrale intorno all'800 a. C., la levata eliaca di Antares poteva avvenire tra il 14 e il 18 novembre, ovvero troppo tardi per rendere possibile una celebrazione al 31 ottobre. Tenendo conto della precessione degli equinozi, che anticipa la posizione apparente delle stelle di circa 1 giorno ogni 72 anni, la levata eliaca di Antares si è progressivamente spostata verso fine ottobre. Per rendere compatibile la levata eliaca con una celebrazione di Samhain al 31 ottobre, essa doveva avvenire almeno il 27 ottobre o prima. Questo requisito si realizza solo a partire dal IX secolo d.C., nel 875 d.C., anno in cui la levata eliaca cade sufficientemente presto e le fasi lunari si allineano in modo tale che l'ultimo quarto di luna nella seconda metà del mese cada il 29 ottobre; ovvero circa 40 anni dopo l'universalizzazione della Festa di Ognissanti al 1 novembre con la Vigilia di Ognissanti al 31 ottobre.

Il villaggio dei fantasmi  alla Vigilia di Ognissanti

Il villaggio dei fantasmi  alla Vigilia di Ognissanti

Il villaggio dei fantasmi  alla Vigilia di Ognissanti

Ai più potrebbe sembrare un dettaglio insignificante, ma invece è cruciale. Se il 31 ottobre non era la data tradizionale in cui sistematicamente Samhain veniva celebrata, ma una delle possibili che va ad attuarsi nell'875 d.C., se Halloween da Samhain non eredita né il nome, né il significato, né i simboli, né il culto dei martiri e dei morti, se tra le due non esiste alcuna sovrapposizione rituale, allora che cosa esattamente avrebbe "rubato" il cristianesimo? O, nella formulazione più generosa, che cosa davvero deriva Halloween da Samhain che oggi è più un mito moderno, nato dal desiderio di tracciare una continuità, tra un passato pagano incerto e un presente cristiano ben definito, creando una vicinanza lì dove esiste in realtà una distanza astronomica, temporale, rituale e storica?

Il villaggio dei fantasmi  alla Vigilia di Ognissanti



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Giorni liberi; 16

Giorni prenotabili: 1 dicembre - 2 dicembre - 3 dicembre - 4 dicembre - 5 dicembre - 6 dicembre - 7 dicembre - 8 dicembre - 9 dicembre - 10 dicembre - 11 dicembre - 12 dicembre - 13 dicembre - 15 dicembre - 16 dicembre - 17 dicembre - 18 dicembre - 19 dicembre - 20 dicembre - 21 dicembre - 22 dicembre - 23 dicembre - 24 dicembre 

Giorni sospesi: 25 dicembre  

Indicatemi se volete più giorni
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