mercoledì 1 gennaio 2025

Anno Trisaghion

Veliero Anima Mundi 2025

In questo primo giorno del 2025 Anno Santo del Giubileo della Speranza, il Veliero Magico di Anima Mundi ci porta a Nord-Ovest delle Alpi e precisamente nella necropoli di Heilmannstraß risalente al III secolo d.C. e appartenente alla città romana di Nida precorrritrice di Francoforte sul Meno-Praunheim, capitale della regione settentrionale di confine, civitas Taunensium e sito archeologico tra i più grandi e importanti dell'Assia.
Muovendoci nel cimitero di circa 500 metri quadri in un complesso di 127 tombe ne potremmo osservare velocemente 45 prive di corredo funerario, 113 caratterizzate dall'inumazione e, lì dove il corredo è presente, vedremmo manufatti insoliti di gioielleria con perline di vetro, cristallo di rocca, pietre e gagat-legno fossile nonché 14 paia di scarpe poste vicino ai piedi o alle gambe dei defunti a voler indicare la fine del cammino terreno. 
Raggiunta la nostra meta sul sito 134 ci troveremmo davanti a una sepoltura di un'importanza cruciale, con all'interno un calice d'incenso e una brocca di argilla cotta, che, anticipandoli di un secolo, modifica i riferimenti storici della diffusione del culto cristiano divulgato nell'Impero Romano a Occidente attraverso l'Oriente dai commercianti, dagli schiavi importati e dai soldati.

Sepoltura 134 nella necropoli di Heilmannstraß - © Ufficio dei monumenti della città di Francoforte sul Meno, foto di Michael Obst

Sepoltura 134 nella necropoli di Heilmannstraß - © Ufficio dei monumenti della città di Francoforte sul Meno, foto di Michael Obst

Si tratta di un uomo di circa di 35-45 anni che sotto il mento, originariamente allacciato al collo, mostra un amuleto di soli 3,5 cm di dimensione databile tra il 230 e il 260 d.C. costruito per proteggere il defunto dalle forze dell'empietà nell'aldilà.
È composto da un filattèrio d'argento che contiene una sottile lamina d'argento con un'incisione di 18 righe arrotolata al suo interno decifrata nel dicembre 2024, grazie alla più moderna tecnologia di tomografia presso il LEIZA - Leibniz Centre for Archaeology, dal Prof. Dr. Markus Scholz dell'Università Goethe di Francoforte.

Amuleto risalente al 230 e il 260 d.C della sepoltura 134 nella necropoli di Heilmannstraß - U. Dettmar, AMF

Amuleto risalente al 230 e il 260 d.C della sepoltura 134 nella necropoli di Heilmannstraß - U. Dettmar, AMF

L'iscrizione inizia con una menzione di san Tito, vescovo di Gortina sull'isola di Creta, allievo e confidente di san Paolo, e con la citazione in greco del Trisaghion da  τρίς/tris - tre volte e ἅγιος/haghios - santo,  ἅγιος, ἅγιος, ἅγιος, in caratteri latini haghios, haghios, haghios ed è uno dei primi esempi che attesta la triplice invocazione Santo, Santo, Santo di Isaia 6:3 e disegna lo sviluppo iniziale della liturgia dell'Eucaristia, non conservata all'epoca in forme complete e che ritroviamo ai giorni nostri. Segue poi la citazione dai Filippesi 2:10-11.
Lo scritto è caratterizzato da una totale purezza cristiana, privo di inculturazioni o sincretismi religiosi o riferimenti ad altre fedi tipici del periodo, mostra come i versi della Bibbia fossero usati nelle formule impiegate per proteggere i morti nell'aldilà e lo fa nel III secolo, momento in cui il cristianesimo di certo si stava diffondendo in maniera costante, ma in cui dichiararsi apertamente cristiani poteva essere rischioso per la propria incolumità.

Riproduzione della lamina d'argento della sepoltura 134 nella necropoli di Heilmannstraß - © Istituto Leibniz per l'archeologia di Magonza (LEIZA)

Riproduzione della lamina d'argento della sepoltura 134 nella necropoli di Heilmannstraß - © Istituto Leibniz per l'archeologia di Magonza (LEIZA)

(Nel nome?) di San Tito.
Santo, santo, santo!
Nel nome di Gesù Cristo, il Figlio di Dio!
Il Signore del mondo
resiste [al meglio delle sue capacità?]
tutte le convulsioni (?)/battute d'arresto(?).
Il Dio (?) concede l'accesso al benessere.
Questo mezzo di salvezza protegge
l'essere umano che si abbandona alla
volontà
del Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio,
poiché tutti si inginocchiano davanti a Gesù Cristo:
il celeste,
il terreno e
il sotterraneo, e ogni lingua
confessa (Gesù Cristo).

Ricostruzione dell'iscrizione sulla lamina d'argento della sepoltura 134 nella necropoli di Heilmannstraß - © Prof. Dr. Markus Scholz

Ricostruzione dell'iscrizione sulla lamina d'argento della sepoltura 134 nella necropoli di Heilmannstraß - © Prof. Dr. Markus Scholz

Ho voluto accompagnarvi in questo viaggio particolare perché attraverso la morte possiamo anche capire e riconoscere le tradizioni che ci appartengono e alle quali apparteniamo. 

Cecilia Sala, l'Italia è con te e aspetta il tuo ritorno.

Lieto 2025!

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