mercoledì 5 marzo 2025

Il contrasto tra Messere Carnevale e Madama Quaresima il Mercoledì delle Ceneri

Quaresima e Carnevale sono due facce della stessa medaglia e se la prima trova l'attestazione della sua origine tra la fine del IV secolo e l'inizio del V, il secondo la trova nel XIII secolo, per cui risulta palese l'assenza di un rapporto sincretico con quelle antiche feste precristiane che per motivi sociali differenti, che prima o poi andremo ad analizzare, si sono servite quanto il Carnevale degli strumenti simbolici riconosciuti come universali quali, in questo caso, il rovesciamento dei ruoli, le maschere e i carri allegorici.
Il Carnevale, con un'etimologia ormai consolidata nell'atto di privarsi della carne, nasce e si sviluppa in un contesto culturale pienamente cristiano all'interno del quale si propone come il trasgressivo aspetto folkloristico dell'eccesso che precede il sacro aspetto del digiuno penitenziale della Quaresima che caratterizza la preparazione alla Pasqua. 
Il legame a doppio filo tra il Carnevale e la Quaresima si manifesta attraverso la lotta allegorica riscontrabile nella letteratura medievale in quel genere di componimento poetico che prende il nome di contrasto in cui i due personaggi protagonisti sono l'antitesi l'uno dell'altro e rivendicano il proprio spazio esistenziale.
Nel Libro del Buon Amor di Juan Ruiz, un arciprete torna a casa da un viaggio sette giorni prima del Mercoledì delle Ceneri e mentre intrattiene il suo ospite Messere Giovedì Grasso, riceve dal messaggero Messere Digiuno, due lettere di Madama Quaresima che hanno per oggetto il lancio del guanto di sfida a Messere Carnevale che, con un chiaro riferimento al mangiar di grasso e al mangiar di magro, vedrà la contrapposizione esilarante tra le schiere del popolo della carne e quelle del popolo dei pesci e dei vegetali:

La Lotta tra Carnevale e Quaresima - 1559 - Pieter Bruegel il Vecchio - Kunsthistorisches Museum - Vienna

La Lotta tra Carnevale e Quaresima 
1559 
Pieter Bruegel il Vecchio 
 Kunsthistorisches Museum - Vienna

"La stagione sacra al Signore si stava avvicinando, così sono tornato a casa mia per riposarmi un po'. Erano sette giorni prima della Quaresima, quel periodo che causava paura e terrore in tutto il mondo. Ero a casa con Messere Giovedì Grasso quando un messaggero corse dentro, portandomi due lettere. Anche se è una lunga storia, vi riassumo il contenuto, perché dopo aver letto le lettere, le ho restituite al messaggero.
“Da me, Madama Quaresima, serva di Dio, che Egli ha inviato a ogni peccatore, a tutti gli arcipreti e al clero senza amore, la salvezza in Gesù Cristo fino a Pasqua: “Dovresti sapere che sono stata informata che, da quasi un anno, Messere Carnevale, in preda alla rabbia e alla furia, è andato in giro a saccheggiare la mia terra, scatenando il caos e, ciò che mi fa più arrabbiare, spargendo molto sangue. Per questo motivo, ti ordino solennemente sotto obbedienza e pena di giudizio, di sfidarlo con le mie credenziali, in mio nome e in quello di Digiuno e Penitenza. Fagli capire perfettamente che tra sette giorni io stesso e le mie truppe verremo a combattere contro di lui e la sua arroganza. Non credo che rimarrà nelle macellerie. Dopo aver letto questa lettera, restituiscila al messaggero perché la porti in tutto il paese senza nasconderla, così che il suo popolo non possa dire che il messaggio non è stato visto. Consegnata a Castro Urdiales e ricevuta a Burgos.”
L'altra lettera che il messaggero portò aveva una grande conchiglia appesa come un sigillo; era il sigillo della signora. Questo è il messaggio che ha inviato a Messere Carnevale: “Da parte mia, Signora Quaresima, Giustizia del mare, Guardiana delle anime che desiderano essere salvate, a te, ghiotto Carneval, che pensi ad altro che a rimpinzarti, mando Digiuno per sfidarti in mio nome.
“Tra sette giorni, tu e il tuo esercito verrete a combattere con me sul campo. Vi combatterò senza fallo, fino al Sabato Santo, e non potrete sfuggire alla morte o alla prigione.”
Lessi entrambe le lettere e ne compresi il significato. Mi resi conto che l’ordine era ancora più severo per me, poiché non avevo un’amante e non ero innamorato. Il mio ospite e io eravamo entrambi sconvolti. Messere Giovedì, il mio ospite, si alzò felicemente dal mio tavolo, cosa di cui sono contento, e disse:
“Sono l’alfiere contro quella miserabile, e dovrò giostrare con lei. Ogni anno lei fa una prova con me.”
Mi ringraziò di cuore per il buon pasto e se ne andò. Scrissi le mie lettere e poi dissi a Venerdì:
‘‘Domani vai da Messere Carnevale e informalo di tutto questo in modo che martedì venga al combattimento preavvisato.’’:
Quando ebbe ricevuto le lettere, l’orgoglioso Messere Carnevale scoprì i denti, anche se in realtà era spaventato. Non aveva alcun desiderio di rispondere, ma arrivò, ansioso, guidando un enorme esercito, perché era un uomo potente. Il giorno stabilito era lì, il ribelle Messere Carnevale, circondato da ogni lato da uomini armati: il potente Alessandro stesso sarebbe stato contento di un simile seguito. Nella sua avanguardia aveva schierato ottimi soldati a piedi: galline e pernici, conigli e capponi, anatre domestiche e selvatiche e grasse oche erano radunati vicino alle braci. Portavano le loro lance come uomini in prima linea, enormi spiedi di ferro e legno. Come scudi avevano vassoi: in ogni banchetto appropriato, sono la prima portata.
Dopo questi scudieri venivano gli arcieri: oche salate, lombi di montone, cosce di maiale fresche e prosciutti interi. E dopo di loro venivano i cavalieri: quarti di manzo, maialini da latte e capretti, che sgambettavano e strillavano. Poi arrivavano gli scudieri: molti formaggi cremosi che sprizzano vini rosso scuro.
Segue un ricco corteo di nobili: fagiani e orgogliosi pavoni tutti ben guarniti, i loro stendardi in piedi, che portavano armi spaventose e armatura feroce. Le loro armi erano ben lavorate, temperate e raffinate: per elmi indossavano pentole di rame puro; per scudi, calderoni, padelle e bollitori.
Certamente le Sardine non hanno un esercito di tale valore. Arrivarono molti Cervi, e il grande Cinghiale che disse: "Signore, non dovete lasciarmi fuori da questa battaglia, perché ho già affrontato molte volte con Ali". Sono abituato a combattere e sono sempre stato bravo".
Il Cinghiale aveva appena finito di parlare quando il Cervo arrivò, molto rapidamente. "Signore, io, il vostro fedele servitore, vi saluto", disse. "Non sono forse un eremita per servirvi?"
La Lepre arrivò, molto disposta, all'adunata. "Signore", disse, "farò venire la febbre a quella signora; farò venire il prurito e i foruncoli, così che non si ricorderà nemmeno della lotta. Vorrà avere la mia pelle quando uno di loro le scoppierà addosso".
Poi arrivò l'Ariete Selvatico, accompagnato da Caprioli e Colombe, ostentando il suo coraggio e lanciando minacce. "Mio Signore", disse, "se mi lanci addosso la donna, non ti farà alcun male per tutte le sue lische di pesce". Lento e lento, arrivò il vecchio, leale Bue. "Messere", disse, "io sono buono solo per il pascolo o l'aratro; non sono adatto a combattere sulla strada o nei campi. Ma posso servirti con la mia carne e la mia pelle".
Messere Pancetta arrivò in una pentola piena con molti, Carne di Manzo in Salamoia, Costine e Lombo di Maiale. Erano tutti pronti per la feroce battaglia. Ma la donna conosceva il suo mestiere e non si fece vedere troppo presto. Dato che Messere Carnevale è un imperatore molto ricco e ha un potere signorile sul mondo, gli uccelli e gli animali arrivarono molto umilmente, ma con grande paura. Messere Carnevale sedeva maestosamente a un tavolo pieno su un nobile palco, con dei giullari davanti a lui, come si addice a un grand'uomo.
Gli fu allestito un sontuoso banchetto. Ai suoi piedi era inginocchiato l'umile portabandiera, una mano sulla botte di vino, che suonava la sua tromba. Il Vino, come sergente d'armi, parlava per tutti loro.
Al calar della notte, molto tempo dopo che si erano riempiti la pancia al banchetto, dissero "Buonanotte" e andarono a dormire comodamente per riposare prima della battaglia con la dama. Quella notte, i Galli erano pieni di paura e vegliarono spaventati senza chiudere gli occhi. Ma non è strano, dal momento che avevano perso le loro mogli. Ogni rumore che sentivano li faceva saltare di paura.
Era mezzanotte quando Madama Quaresima marciò in mezzo alla sala e gridò: "Dio sii la nostra forza!" I Galli urlarono e sbatterono le ali, e la cattiva notizia giunse a Messerer Carnevale. Ma quel brav'uomo aveva mangiato troppo e bevuto a sazietà di vino alla festa, e ora era intontito dal sonno. Il baccano si udì in tutto l'accampamento. Assonnati, tutti barcollarono verso la battaglia, radunando le loro truppe, e nessuno osò lamentarsi. ‘L'esercito dal mare brandì le armi e i due eserciti si scontrarono l'uno contro l'altro gridando, ‘‘Ea!” Il primo a colpire Messere Carnival fu il bianco collo Porro, che lo ferì così gravemente che sputò catarro, un presagio spaventoso. Madama Quaresima pensò che l'accampamento fosse suo. La sardina salata arrivò per aiutare e ferì la grassa gallina gettandosi nel suo becco e strangolandola, e poi ruppe l'elmo di Messer Carnevale. Il grande pescecane caricò la prima linea, mentre le vongole e le seppie sorvegliavano i fianchi. Il combattimento fu caotico e confuso e molte buone teste furono spaccate.
Dalla costa di Valencia arrivarono le anguille, marinate e conservate, in grandi folle; colpirono Messere Carnevale a metà petto, mentre la trota di Alberche lo colpì alla mascella. Il tonno combatté come un leone feroce; si lanciò contro Messere Lardo e scagliò insulti, e se non fosse stato per Manzo in Salamoia, che respinse la lancia, Tonno avrebbe ferito Messere Lardo al cuore. Dalla regione di Bayona arrivarono molti Squali, che uccisero le Pernici e castrarono i Capponi; dal fiume Henares arrivarono i Gamberi, che piantarono le loro tende fino al Guadalquivir. Barbi e altri pesci combatterono contro le Anatre selvatiche, e Merluzzo gridò a Maiale, "Dove sei? Perché non esci? Fatti vedere e avrai quello che ti meriti. Vai a chiuderti nella moschea, ma non avvicinarti a una chiesa". Pesce Gatto si aggiunse alla sbandata, con la sua dura pelle irta di uncini; squarciò gambe e reni, artigliandoli come se fosse un gatto. Strani gruppi di dimensioni strane si precipitarono dal mare, dall'oceano, dai laghi, armati di archi e balestre feroci.
Fu una sbandata peggiore di quella di Alarcos." Le aragoste rosse giunsero in massa da Santander, svuotando le loro pesanti faretre e facendo pagare a caro prezzo il Messere Carnevale. Gli ampi prati stavano diventando troppo piccoli per lui.
Poiché era stato proclamato l'anno del giubileo e tutti erano ansiosi di salvare le loro anime, tutte le creature del mare si affrettarono alla giostra - torneo. Aringhe e orate arrivarono da Bermeo; Balena andò in giro con un grande corpo di combattenti, ferendo e, uccidendo le schiere carnali. Il valoroso Alosa uccise le colombe e Delfino fracassò i denti del vecchio bue. Alosa e Dazio e la nobile Lampreda vennero da Siviglia e da Alcantara per prendersi la loro parte. Ognuno affilò le sue armi su Messere Carnevale, e invano cercò di allentare la sua cintura.
Pesce Cane, un duro teppista, andò in giro come un pazzo, brandendo una mazza appesa a una cintura, con la quale colpì Porco e Lattante in mezzo alla fronte, e poi ordinò che fossero salati nel sale di Villenchon. Il Calamaro non mostrò quartiere ai Pavoni, né lasciò volare via i Fagiani; i Capretti e il Cervo cercò di strangolarli. Con le sue molte braccia, può combattere molti avversari. Lì, anche, c'erano Ostriche che combattevano contro i Conigli, e Granchi duri che giostravano con Lepri. Da entrambe le parti furono inferti colpi così tremendi che i fossi scorrevano di sangue e squame. Grongo Eel, conte di Laredo, marinato e fresco, combatté ferocemente e fece strage di Messere Carnevale, piombandogli addosso con violenza. Messere Carnevale era disperato, non trovava conforto da nessuna parte.
Raccogliendo il suo coraggio, sollevò la lancia; con rinnovato vigore, si rivoltò contro Salmone, che era appena arrivato da Castro de Urdiales. Quel cavaliere mantenne la sua posizione, senza indietreggiare dalla battaglia.
Combatterono duramente e a lungo, e si scambiarono molte ferite. Se Messere Carnevale fosse stato lasciato solo, avrebbe potuto finire Salmone, ma la gigantesca Balena gli si avvicinò, lo abbracciò e lo gettò a terra sulla sabbia.
La maggior parte dell'esercito di Messere Carnevale era morta; chi poteva era fuggito. Anche così, a piedi, cercò disperatamente di difendersi con le sue deboli mani.
Vedendo l'esercito decimato, Cinghiale e Cervo fuggirono nelle montagne, e poi la maggior parte degli altri animali lo abbandonarono lì, mentre quelli che rimasero erano più morti che vivi. A parte il Manzo in Salamoia e il grasso Messere Lardo, che era diventato pallido e sembrava un cadavere e non poteva combattere senza un boccale di vino, tanto era grasso, Messere Carnevale era solo, sconfitto e circondato. L'esercito del mare si riorganizzò, poi spronò in avanti e lo assaltò.
Ma nella loro pietà non volendo ucciderlo, legarono lui e i suoi seguaci e li portarono legati e sotto stretta sorveglianza davanti a Madama Quaresima. Madama Quaresima ordinò che Messere Carneval venisse imprigionato.
Quanto a Madama Manzo in Salamoia e Messere Lardo, li condannò a essere impiccati in alto come sentinelle in una torre di guardia, e diede solenne ordine che nessuno li avrebbe tagliati. Furono impiccati a una trave di faggio, mentre il boia intonava: "Questa è la giusta punizione per le loro azioni".
Madama Quaresima ordinò a Digiuno di sorvegliare Messere Carnevale e di essere il suo carceriere, con l'ordine che a nessuno fosse permesso di vederlo, tranne il confessore se si fosse ammalato, e che avrebbe dovuto consumare un solo pasto al giorno.


La battaglia tra Messere Carnevale e Madama Quaresima
Libro del Buon Amor
Juan Ruiz
Liberamente tradotto da Me Medesima
 
La Lotta tra Carnevale e Quaresima (Dettaglio Carnevale) - 1559 - Pieter Bruegel il Vecchio - Kunsthistorisches Museum - Vienna

La Lotta tra Carnevale e Quaresima (Dettaglio Carnevale) 
1559 
Pieter Bruegel il Vecchio 
Kunsthistorisches Museum - Vienna

Carnevale viene sconfitto il Mercoledì delle Ceneri e per espiare i suoi peccati  deve attenersi alle penitenze alimentari prescritte da un frate:

" Ora, il frate che ho menzionato era un intimo confidente del Papa. A causa dell'emergenza, assolse il carcerato Messere Carnevale da tutti i suoi peccati. Dopo aver ascoltato la confessione di Carnevale, il buon frate gli assegnò questa penitenza: per ognuno dei suoi peccati, avrebbe mangiato un cibo particolare ogni giorno, e nient'altro. Così “sarebbe stato perdonato.“La domenica, per la tua cupidigia mortale, non mangerai altro che ceci bolliti con olio; andrai in chiesa, senza bighellonare per le strade o guardare il mondo e desiderare cose cattive.
“Il lunedì, per il tuo grande orgoglio, non mangerai salmone o trota ma vecce. Parteciperai alle Ore e non tenterai di fare capriole o iniziare una rissa come fai di solito.
“Il martedì, per la tua grande avarizia, ti ordino di mangiare porridge, ma solo in piccole porzioni; puoi mangiare metà o due terzi di una pagnotta di pane, e il resto lo conserverai per i poveri.
“Mercoledì, mangerai un po' di spinaci, solo un po', per la tua vile lussuria. Non hai risparmiato mogli o suore, perché eri incline a fare grandi promesse per saziare la tua lussuria.
“Giovedì, mangerai lenticchie salate per cena, per pagare la rabbia mortale e lo spergiuro che hai commesso con le tue bugie. Sii devoto nelle tue preghiere, e quando le lenticchie inizieranno ad avere un buon sapore, devi smettere di mangiarle.
“Venerdì, per la tua eccessiva gola, non avrai niente di cotto, solo pane e acqua; e flagellerai la tua carne con la santa disciplina. Per la misericordia di Dio, sarai presto libero.
“Sabato, devi mangiare solo fagioli, nient'altro; per la tua grande invidia, non mangerai pesce. “Sebbene tu possa soffrire durante questo periodo, sarai in grado di salvare la tua anima peccatrice. Nel frattempo, visita tutti i cimiteri e vai in chiesa, recitando i salmi e assistendo molto religiosamente alle sante cerimonie. Con l'aiuto di Dio, trarrai profitto dalla tua penitenza.”
Con la penitenza assegnata, Messere Carnevale recitò la preghiera di confessione, dicendo “Mea culpa’ con grande devozione. Quindi il frate gli diede l'assoluzione, lo benedisse e se ne andò. Il misero Carnevale rimase chiuso a chiave, debole e malato per la battaglia, gravemente ferito e sentendosi piuttosto malato, afflitto e duramente provato, e senza la compagnia di alcuna anima cristiana.

La penitenza di Messere Carnevale sulla confessione e l'assoluzione
Libro del Buon Amor
Juan Ruiz
Liberamente tradotto da Me Medesima

La Lotta tra Carnevale e Quaresima (Dettaglio Quaresima) - 1559 - Pieter Bruegel il Vecchio - Kunsthistorisches Museum - Vienna

La Lotta tra Carnevale e Quaresima (Dettaglio Quaresima) 
1559 
Pieter Bruegel il Vecchio 
Kunsthistorisches Museum - Vienna

La penitenza si sa purifica il corpo e l'anima e la purificazione per essere completa deve nettare le impurità dagli ambienti domestici con le pulizie di primavera (Vedi Purificazione per la Risurrezione di Cristo):

"Quando il compito fu completato, la Madama ordinò di tirare su la tenda e di spostare l'accampamento, perché si va in giro ovunque ordinando che si faccia penitenza e ponendo fine alle lotte. Il Mercoledì delle Ceneri, il primo giorno di Quaresima, non lascia nulla di impuro in nessuna casa in cui entra; nessun cesto grande o piccolo, nessun piatto, bacinella o barattolo, ma lo fa lavare in un lavandino pulito. Fa strofinare e lavare dalle sue donne delle pulizie i piatti fondi, le padelle, i barili e i calderoni, i barili e i contenitori, ogni oggetto della casa, compresi spiedi e vassoi, pentole e coperchi. Ristruttura le case stesse, intonacando di nuovo i muri e ridipingendo completamente alcuni di essi, mentre ne dipinge semplicemente altri. Non sbircia in nessun angolo, ma lo sporco scompare. A tutti piace, tranne a Messere Carnevale. In questo giorno provvede al corpo, e così anche in questo giorno provvede all'anima: chiama dolcemente tutti i cristiani ad andare in chiesa con una coscienza purificata. Segna una croce di cenere di palma sulla fronte di coloro che vengono in chiesa con buona volontà, dicendo loro di conoscere se stessi e di tenere a mente che sono solo polvere e che in polvere torneranno. Questo segno sacro lo fa sul devoto cristiano affinché possa essere santo e degno durante la Quaresima. E al peccatore indegno assegna una leggera penitenza, piegando la dura quercia con il suo dolce legno. Ora, mentre faceva queste cose, il malato Messere Carnevale si riprese; a poco a poco, riuscì ad alzarsi dal letto, pensando nel frattempo a come avrebbe potuto gestire le cose in modo da poter ridere di nuovo. "

Delle Ceneri e della Quaresima
Libro del Buon Amor
Juan Ruiz
Liberamente tradotto da Me Medesima

Continua...

Lieto Mercoledì delle Ceneri e lieta Quaresima

Per ulteriori informazioni

venerdì 28 febbraio 2025

La sera dei sette pianeti

Marte, Giove, Urano, Venere, Nettuno, Mercurio e Saturno, presenti questa sera contemporaneamente nel firmamento in quello che popolarmente chiamiamo allineamento, ma che allineamento vero e proprio in realtà non è; le nuvole a Roma hanno velato ancora una volta questo splendido disegno cosmico che si riproporrà nel 2040. A livello visivo è stato un po' un disastro, più che i pianeti sono riuscita a vedere le ombre e di Saturno neanche quella. 

Marte e Giove 28 febbraio 2025

Marte e Giove

Giove e Urano 28 febbraio 2025

Giove e Urano

Venere, Nettuno e Mercurio 28 febbraio 2025

Venere, Nettuno e Mercurio, Saturno non pervenuto 

mercoledì 19 febbraio 2025

Grespino d'inverno

La storia di questo fiore di grespino a forma di cuore, che ho trovato semi schiuso il 14 febbraio nel giardino segreto, è la trasposizione floreale della leggenda dei Giorni della Merla.
Se si esce fuori troppo presto, quando l'inverno sembra addormentato, ma ancora non è finito, si muore senza completare il proprio ciclo vitale, non si semina e non si da continuità alla vita.  

Grespino d'inverno

Grespino d'inverno

Grespino d'inverno

Per ulteriori informazioni

domenica 16 febbraio 2025

Tempo di Settuagesima

Nel Rito Romano antico, in quello Tridentino, in quello Ambrosiano, in quello Armeno, Bizantino e Luterano, la Domenica di Settuagesima a settanta giorni dalla Pasqua da inizio alla preparazione quaresimale, con la Domenica di Sessagesima a sessanta giorni dalla Pasqua e con la Domenica di Quinquagesima a cinquanta giorni dalla Pasqua, dal VII secolo con una diffusione europea nel IX per mano dei Carolingi, forma un triduo domenicale chiamato Tempo di Settuagesima che comprede le due settimane e mezzo che precedono l'inizio della Quaresima, caratterizzato nella liturgia dai paramenti sacri di colore viola e dalla sopensione del Gloria Excelsis e dell'Allelulia, è popolarmente conosciuto come Tempo di Carnevale che vede oggi il suo inizio ufficiale. 
Il carattere penitenziale del Tempo di Settuagesima con la riforma liturgica di Paolo VI, nel Rito Romano attuale dal 1963, è circoscritto alla Quaresima.

venerdì 14 febbraio 2025

San Valentino attraversa l'inverno per raggiungere l'estate

San Valentino - Festa degli Innamorati

Un vortice di aria fredda, proveniente dal Mar Bianco a Nord-Ovest della Russia, avvolge il Mediterraneo e raffredda il giorno di San Valentino, ma per la Festa degli Innamorati, dall'inverno l'amore con il cuore caldo s'incammina verso la primavera e raggiunge l'estate:
 
San Valentino - Festa degli Innamorati

San Valentino - Festa degli Innamorati

" Vorrei anche andare con te d’estate in una valle solitaria, continuamente ridendo per le cose più semplici, ad esplorare i segreti dei boschi, delle strade bianche, di certe case abbandonate. Fermarci sul ponte di legno a guardare l’acqua che passa, ascoltare nei pali del telegrafo quella lunga storia senza fine che viene da un capo del mondo e chissà dove andrà mai. E strappare i fiori dei prati e qui, distesi sull’erba, nel silenzio del sole, contemplare gli abissi del cielo e le bianche nuvolette che passano e le cime delle montagne. Tu diresti “Che bello!”. Niente altro diresti perché noi saremmo felici; avendo il nostro corpo perduto il peso degli anni, le anime divenute fresche, come se fossero nate allora. "

La boutique del mistero
Dino Buzzati

San Valentino - Festa degli Innamorati

Qualsiasi sia la forma del vostro amore, lieto San Valentino, felice Festa degli Innamorati a tutti voi!  

San Valentino - Festa degli Innamorati

Aggiornamento ore 14.33

Secondo voi il Giardino Segreto il giorno di San Valentino cosa poteva regalarmi?...

Fior di grespino a forma di cuore  per San Valentino

Un fiore di grespino che a causa del freddo non è riuscito ad aprirsi completamente e ha assunto la forma di un cuore.

mercoledì 12 febbraio 2025

Luna della Neve

Alle 14.53 di questo 12 febbraio 2025, la luna vicina a Regolo nella costellazione del Leone, in un cielo coperto da nuvole, a 393.590 km dal perielio, ha completato il suo ciclo di crescita; nell'emisfero boreale, dove vige la stagione invernale in cui regna il freddo, i popoli dell'Europa settentrionale la chiamano Luna di Ghiaccio, nell'America del Nord invece i Dakota la definiscono Luna della Neve per le abbondanti nevicate che si verificano durante il mese; i Cherokee Luna Ossuta o delle Ossa con un chiaro riferimento all'esaurimento delle scorte alimentari che la fanno conoscere anche come Luna della Fame, i Cree, che rivedono il ritorno delle aquile, Luna dell'Aquila e gli Hopi Luna della Purificazione.
Nell'emisfero australe i nomi che le sono attribuiti sono: Luna del Grano, Luna dell’Orzo, Luna Rossa, Luna del Segugio 

Plenilunio 12 febbraio 2025 - Luna della Neva

domenica 9 febbraio 2025

Lo Spirito dell'Inverno

In passato, a causa delle loro impellenti necessità di sopravvivenza, i contadini, come abbiamo visto, dai Giorni della Merla anelavano il ritorno della primavera tanto da anticiparla con i primi segni del disgelo che riscontravano in natura, l'inverno però, ieri come oggi, parafrasando un detto, più lo spingi fuori dalla porta e più entra dalla finestra, il suo spirito non ha nessuna intenzione di affievolirsi per un desiderio da realizzare e si mostra così:

Lo spirito dell'inverno

Il tempo delle tazze di caffè, di cioccolata, di tè, degli infusi e delle tisane calde e ristoratrici, dei biscotti goduriosi e delle torte fatte in casa, delle minestre fumanti, dei camini scoppientanti, dei calzettoni soffici e delle coperte avvolgenti su accoglienti divani con morbidi cuscini e un buon libro mentre fuori piove, nevica e fa freddo, è ancora al suo apice nonostante le giornate si stiano allungando. 

Lieta domenica d'inverno!

domenica 2 febbraio 2025

Il Sagrestano tra Candelora e Domenica delle Palme

Quaranta giorni dopo il Natale, come insegna il Levitico e come ben sapete, con la Festa della Candelora si celebra la Purificazione di Maria e la Presentazione di Gesù al Tempio; dal punto di vista  calendariale oggi si chiude anche la prima metà dell'inverno che da domani con la Festa di San Biagio passa lo scettro alla seconda metà che ci accompagnerà lungo la strada che conduce all'equinozio di primavera. 

Candelora - Purificazione di Maria e Presentazione di Gesù al Tempio

La Congregazione della Gloriosissima Vergine Assunta, istituita a Roma nel 1605 presso la casa professa della Compagnia di Gesù, al numero 9 della sua regola prevedeva che i Sagrestani preparassero le candele per la Candelora, le palme e i rami d'ulivo per la Domenica delle Palme:

" A suo tempo tenghino cura di preparar le Candele per la Festa della Candelora, & le Palme, & Olive per la Domenica delle Palme. "

Loro era il compito di dividere e distribuire in piena equità tra i confratelli le candele benette dal prefetto o dal prelato della Congregazione:

" Il giorno della Candelora, & quello delle Palme si suol fare la bènedittione di esse dal Prefetto, a da altro Prelato della Congrègatione, o, altra persona celebrante nell’Oratorio: & si come tutti i Fratelli si reputano uguali mentre sono congregati in carità, & unione, così le candele, & i rami d'olive si fanno uguali per tutti senza alcuna differenza. La distributione di esse si fa poi à tutti i Fratelli della Congregatione, che si trovano presenti nell’Oratorio, portandosi da' i Sagrestani prima al Padre, al Prefetto, & à gl’Ufficiali, che Siedono nel banco, & poi à gli altri, cominciando per ordine da i capo banchi.
Li medeSimi Sagrestani hanno cura di provedere delle candele per la Candelora, & de’i rami d’Olive con Crocette di Palma, & il Depositario di sborsar il dinaro, quando essi non lo vogliono fare del loro. "

Regole della Congregatione della gloriosissima Vergine Assonta nella casa professa della Compagnia di Giesu in Roma - 1611

Lieta Festa della Candelora!

sabato 1 febbraio 2025

L'investitura di Santa Brigida di Kildare

Sul finire del 1523 il fior fiore degli astronomi a causa di quella che era considerata una congiunzione funesta tra il Sole, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno, aggravata dal fatto che avvenisse nel segno dei Pesci opposto a quello della Vergine sotto il quale era nato Gesù Cristo, previdero per il mese di febbraio 1524 un'ondata di calamità naturali quali diluvi e inondazioni che misero in ansia la popolazine memore delle piogge e delle nevicate anomale dell'estate 1523; a Trescore Balneario in provincia di Bergamo, sembra che per tal motivo, i cugini Giambattista e Maffeo Suardi per il loro oratorio restaurato da poco chiesero all'amico Lorenzo Lotto la realizzazione di una serie di affreschi che raffigurassero la vita e le storie di Cristo, la vita e le storie di santa Barbara e la vita e le storie di santa Brigida di Kildare il cui culto, arrivato dalla verde Irlanda con i monaci missionari che l'avevano diffuso in tutta Europa, era molto sentito in quel di Bergamo dove erano noti i miracoli che le attribuivano doti di guaritrice, di protettrice e di sostenitrice spirituale.

Vestizione di santa Brigida 1524 - Cappella Suardi - Lorenzo Lotto - Bergamo

Vestizione di santa Brigida 1524 - Cappella Suardi - Lorenzo Lotto - Bergamo

Nel primo riquadro del ciclo a lei dedicato, il vescovo, con il braccio destro nascosto da un mantello bianco, ha un chirichetto alle spalle che regge il bastone pastorale e uno davanti inginocchiato con il lectionario aperto appoggiato sulla testa, mentre esegue il rito dell'investitura che consacrerà Brigida a Dio; la vediamo in una veste di lana bianca con accanto il suo mantello verde da cui (Vedi Maria dei Gaeli), la tradizione ricava il rito della coperta o della sciarpa verde che, alla vigilia della sua festa, lasciata all'aperto tutta la notte affinché la santa la benedica al suo passaggio, elargirà protezione e guarigione dai malanni di stagione a chi con essa si avvolgerà; è circondata a destra e a sinistra dai membri della famiglia Suardi, è prostrata sui gradini dell'altare, con la testa tocca la predella e dal legno germogliano erba e fiori come indica il bambino, tenuto per mano da Maffeo, che per primo si accorge del miracolo. Dietro l'altare su cui si intravede la scritta CHRISTI si erge la scena della crocefissione e a destra la rappresentazione della santa che offre pane e latte ai contadini.

Lieta Festa di Santa Brigida di Kildare che preannuncia la Candelora!

Accensione delle 20 candele in onore delle suore e di Santa Brigida di Kildare

Più tardi il reel sulla Festa di Santa Brigida di Kildare in cui vedrete l'accensione di 20 candele, 19 delle quali dedicate alle suore che mantengono il fuoco perpetuo nel monastero di Kildare e una a Santa Brigida; come da tradizione vedrete anche il "rogo" della vecchia croce sostituita da quella nuova (Vedi La Notte delle Croci - Oidhe na Cruha).





P.S. Sant'Agrippano, vescovo di Le Puy e martire; sant'Enrico Morse, sacerdote gesuita e martire; san Giovanni della Graticola, vescovo di Saint-Malo; sant'Orso, sacerdote d'Aosta; santi Paolo Hong Yong-ju, Giovanni Yi Mun-u e Barbara Ch'oe Yong-i, martiri coreani; san Paolo, vescovo di Saint-Paul-Trois-Châteaux; san Raimondo, abate, fondatore dell'Ordine di Calatrava; san Severo, vescovo di Ravenna; san Sigeberto III, re d'Austrasia; san Trifone, martire; santa Brigida, vergine, badessa di Kildare; santa Verdiana, vergine; sono tutti i santi che si festeggiano il 1° febbraio per cui il calendario in vostro possesso potrebbe non indicare la festa di santa Brigida di Kildare solo perché nel luogo in cui vivete il culto di uno degli altri santi elencati è più sentito.

venerdì 31 gennaio 2025

Desiderio di primavera nelle sere dei Tre Giorni della Merla

Siamo giunti al terzo e ultimo dei tre giorni della leggenda che racconta del freddo inverno e Giovanni Agnelli, di cui vi ho parlato l'anno scorso in La Merla uscì nera, riferendosi alla canzone presentataci dal cronista della Gazzetta della provincia di Lodi e Crema afferma:  

Interno di stalla con carro per il fieno ante 1874 - Wouterus Verschuur

Interno di stalla con carro per il fieno ante 1874 - Wouterus Verschuur

" ... Ma essendo la canzone della merla stata affidata unicamente alla tradizione, questa, come è suo costume, dovea portare nella canzone stessa qualche variante cambiando paese; così a San Colombano al Lambro, all'Ospedaletto, a Sant'Angelo lodigiano, paesi situati nella parte più meridionale del territorio laudense, si conserva pure il costume di cantare la merla, ma la canzone, pure attenendosi al fatto principale, subisce qua e là delle variazioni ed aggiunte, colle quali si tirano in ballo, per cagione della rima, altre località. A spiegar questo non fanno d'uopo molti commenti: una volta stabilita la canzone ed il fatto principale, il popolo trova facile qualche aggiunta particolare al paese, o riferibile a circostanze speciali e proprie al medesimo, tanto per allungare il divertimento.
Sul finire di gennaio non mancano quasi mai alcune belle giornate rallegrate da splendido sole, che fanno volare col pensiero alla prossima primavera. I contadini non di rado, durante queste giornate, sentendosi soverchiamente oppressi dai loro abiti grossolani, se ne alleggeriscono, buscandosi, alle volte, gravi e funeste malattie che conducono in fin di vita. Nessuna maraviglia quindi, se, a mettere in guardia tanti imprudenti dai mali a cui si esponevano, e renderli cauti contro la stagione infida, da alcuni saggi si immaginasse la favola che la merla, volendo, ridersi di gennaio, che stava per finire, sia stata presto punita della sua sciocchezza, venendo costretta a rifugiarsi nei fumaiuoli, ove forse morì. Dal desiderio ardentissimo dei poveri contadini di uscire finalmente all'aria, dalla necessità del guadagno per sfamare le proprie famiglie che per lunghissime settimane dovettero accontentarsi di una magra razione, si può derivare il costume di uscire dalle stalle in queste tre sere, e cantare la canzone della merla. Il filo della tela era dunque preparato. A questa prima canzone se ne aggiungevano altre, e forse non inutili; e l'inverno era proprio per inventarne... "

giovedì 30 gennaio 2025

Il villaggio nelle sere dei Tre Giorni della Merla

Il cronista della Gazzetta della provincia di Lodi e Crema, che abbiamo conosciuto ieri, rimane affascinato dalla festa che i contadini dedicano ai Tre Giorni della Merla e, con la voglia di sapere ancora di più su questa tradizione, la sera seguente ritorna ad ascoltare i loro canti:  

Interno di stalla con contadini, animali e cavalli - Scuola Italiana XIX secolo

Interno di stalla con contadini, animali e cavalli - Scuola Italiana XIX secolo

... la seguente volli sentirne più di una, e quindi ai primi trilli corsi al più presto a godere quel divertimento; poi finito il lor canto, volsi ad altro stuolo, e poi ad un terzo, finché tutti li vidi serrarsi nelle loro stalle; non essendomi possibile di intervenire a tutte le raccolte, contandosene più che trenta e tutte quasi alla stess'ora. Attorno a quei femminili stuoli vi erano zerbinotti che in lontananza vi facevano cerchio, avendone licenza il solo valletto del padrone della stalla che veniva a rinfrescarle con una bottiglia di buon vino di quel suolo, che era poscia vuotata dai giovinotti che s'erano comprata la sete coi gridi e colle schioppettate tratte a divisione delle stanze cantate dalle loro belle.
Ragazze nel fior dell'età, belle e vispe come pesci, allegre e garrule come cardellini, cantare a roccolo a cielo scoperto, in luogo eminente, canzoni riservate a quelle tre sole sere in tutto l'anno, e quell'eco che rispondeva dalle due torri del castello, fu per me una scena romanzesca che mi colmò di piacere, e che io non scorderò giammai. Fin che fui in quel buon paese io intervenni sempre a quelle innocenti allegrìe, e ne animava la continuazione. Anche il cielo pareva arridesse a quei canti mostrandosi col suo manto azzurro, illuminato dall'argentea luna e dalle centomila stelle che spandevano amorosi raggi, mentre addormentato se ne stava il vento, e il gufo e le strigi del vecchio castello sospendevano gli infausti loro gridi all'insolito donnesco canto".

Continua domani... 

Lieto Secondo Giorno della Merla!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...