lunedì 17 novembre 2025

La leggenda nera della Vox in Rama

Nel 1914 lo storico spagnolo Julián Juderías coniò la locuzione Leyenda Negra per denunciare la tradizione storiografica e propagandistica messa in atto da Inghilterra e Paesi Bassi contro la Spagna imperiale; attraverso pamphlet, cronache e racconti esagerati, i rivali della Spagna avevano diffuso un'immagine monolitica di crudeltà e fanatismo, utile a screditarla politicamente e a giustificare la propria espansione coloniale. Con questa espressione Juderías definì un meccanismo per cui un fatto reale viene reinterpretato in chiave negativa, arricchito da elementi inesistenti e diffuso come mito, fino a diventare verità accettata dall'opinione pubblica. Una volta definito il concetto, la locuzione leggenda nera fu applicata anche ad altri contesti storici e iniziò a essere usata al di fuori della Spagna. Un esempio è la bolla Vox in Rama, che, come abbiamo già visto in La Giornata Nazionale del Gatto Nero, fu emanata da papa Gregorio IX nel giugno del 1233 per denunciare il propagarsi dell'eresia luciferiana in Germania. Nel testo viene descritto un rituale eretico in cui compare un gatto nero a cui gli adepti baciano le terga. La bolla non ordinava alcuno sterminio di gatti, ma nel XIX secolo, in un clima fortemente anticlericale, fu reinterpretata come prova che la Chiesa perseguitava i gatti neri.
Questa rilettura è stata diffusa attraverso testi divulgativi e manuali popolari, trasformandosi in una vera e propria leggenda nera del Medioevo.
Dal XX secolo con la nascita di internet, la storia si è consolidata come mito popolare, la convinzione che la Chiesa avesse ordinato lo sterminio dei gatti neri è diventata un falso storico ripetuto e amplificato, fino a entrare nell'immaginario collettivo accanto ad altre narrazioni di un Medioevo superstizioso e crudele.

Vediamo, ora, come il 27 luglio 2022 Alessandro Barbero smentisce la leggenda nera della Vox in Rama a Superquark?

Piero Angela: "Questa sera cominciamo con un affresco del '400* che rappresenta l'Ultima Cena, ma quello che a lei interessa di questo affresco è un dettaglio, quello che si trova sotto la tavola, o meglio qui sono raffigurati due animali, un cagnolino ma soprattutto un gatto. Perché le interessa proprio questo gatto? "

Ultima Cena - affresco 1481-1482 - Cosimo Rosselli e Biagio d'Antonio - Cappella Sistina - Vaticano

Ultima Cena
Affresco 1481- 1482 
Cosimo Rosselli e Biagio d'Antonio
Cappella Sistina - Vaticano

Alessandro Barbero: "Perché io stasera vorrei provare a smentire un falso storico, una fake news, come si dice adesso, che si sente ripetere ancora troppo spesso secondo cui nel Medioevo i gatti sarebbero stati perseguitati e sterminati in quanto associati con il demonio, ecco è incredibile, ma anche in quotidiani nazionali e perfino nelle pagine scientifiche, continuano a uscire ogni tanto degli articoli che papa Gregorio IX nel 1233 emanò una bolla, la Vox in Rama, in cui appunto ordinava il massacro dei gatti, ora, sarà vero, non sarà vero, ma basta controllare, i testi delle bolle papali ci sono tutti, e non c'è neanche bisogno di andare in biblioteca, ci sono su internet, uno va a rileggersi la Vox in Rama e scopre la verità.

Piero Angela: "Cosa dice la bolla?"

Alessandro Barbero: "La bolla dice, beh, è una testimonianza ovviamente delle ossessioni di quell'epoca, il clero del Medioevo era ossessionato dalle sette sataniche che compivano riti diabolici, e papa Gregorio è stato informato da un inquisitore tedesco, Corrado di Marburgo, che in Germania è comparsa una nuova setta che appunto compie un rito di questo tipo, loro si riuniscono tutti e appare un grosso gatto nero, grande come un cane, con la coda alzata, e tutti a turno lo baciano sotto la coda, ora, confessioni del genere chi sa come ha fatto a estorcere questa cosa, anche allora, non erano mica stupidi e lo sapevano benissimo che con la tortura puoi far dire di tutto, tant'è vero che l'inquisitore Corrado di Marburgo, fu accusato di abuso d'ufficio, poi qualcuno lo fece fuori, e la pratica venne chiusa, ma insomma, il punto è che il Papa condanna questa nuova setta satanica, ma non c'è niente sui gatti, non c'è il minimo ordine di sterminare i gatti.

Piero Angela: "Ma all'epoca come erano considerati i gatti?"

Alessandro Barbero: "Io direi che nel Medioevo i gatti erano considerati un po' come oggi li considera la gente in campagna, cioè come degli animali che vanno e vengono per casa, non proprio addomesticati del tutto, sono utili, prendono i topi, ogni tanto gli butti un boccone sotto la tavola, il gatto della nostra Ultima Cena è lì che si sta disputando con il cagnolino. E nella vita di Santa Caterina da Siena, si dice che quando lei era ragazzina, ancora in famiglia, e voleva fare penitenza, voleva digiunare, ma non voleva che la famiglia se ne accorgesse, perché il papà e la mamma non eran d'accordo, allora quando le mettevano i bocconi di carne nel piatto, lei di nascosto senza farsi vedere, li buttava sotto la tavola, ai gatti, e poi, certo, ogni tanto il gatto ti ruba la carne o il prosciutto e allora gli dai anche una pedata, questo succedeva, ma nessuno si è mai sognato di sterminarli, anzi noi sappiamo che i gatti erano particolarmente benvenuti nei monasteri, c'è una regola di monache inglese che dice: 'le monache non devono tenere animali, tranne i gatti', e Santa Chiara d'Assisi, l'amica di San Francesco, aveva, in convento, una gatta che per scherzo era stata promossa suora, la chiamavano suora gattuccia.
Ecco, io vorrei concludere notando che queste frottole sullo sterminio dei gatti, si trovano su internet proprio nei siti delle persone che amano i gatti, e a me colpisce che queste persone che voglion bene ai gatti, e poi hanno il piacere di inventare morbosamente queste storie di massacri, di stragi, di torture, ecco io vorrei esortarli a smettere, perché appunto i gatti del Medioevo, lo ripeto, qualche pedata magari la prendevano, ma nessuno ha mai pensato di sterminarli ..."

La leggenda nera sullo sterminio dei gatti neri, attribuito all'emanazione della Vox in Rama, è stata da tempo smascherata come falso storico. Eppure c'è chi continua ostinatamente a riproporla. Alessandro Barbero li esorta a smettere; io li invito a perseverare perché ogni volta che la diffondono non fanno altro che rivelare la misura di ciò che sono e la loro incapacità di distinguere tra falso mito strumentalizzato e realtà.

affresco del '400* Tra il 1481 e il 1482, Cosimo Rosselli, chiamato da Lorenzo de' Medici insieme ad altri maestri fiorentini tra cui Biagio d'Antonio, realizzò nella Cappella Sistina l'affresco dell'Ultima Cena, parte del grande ciclo voluto da papa Sisto IV per celebrare la continuità tra Antico e Nuovo Testamento. La scena mostra Cristo e gli apostoli seduti attorno a una lunga tavola imbandita, con Giuda isolato sul lato destro dello schermo; sullo sfondo si svolgono episodi della Passione come l'Orazione nell'orto, la Cattura e la Crocifissione. Rosselli arricchisce la composizione con dettagli realistici e quotidiani, che avvicinano il racconto evangelico alla sensibilità del pubblico del tempo. Tra questi spiccano due cani e un gatto, raffigurati sotto la tavola. In particolare, il gatto e uno dei cani si contendono un boccone di cibo, creando una piccola scena vivace e domestica che contrasta con la solennità del momento sacro.
Nel Rinascimento, e già nel Medioevo, i gatti erano presenti nei monasteri e nelle case come alleati contro i topi e quindi ben accettati dal clero. La loro raffigurazione in un contesto sacro come la Cappella Sistina dimostra che non erano considerati proscritti o perseguitati, ma parte della vita quotidiana. Rosselli li inserisce con naturalezza, segno che erano percepiti come animali familiari, non come simboli diabolici. 

Lieta Giornata Nazionale del Gatto Nero

Chi vuole guardare il video di Superquark sulla Vox in Rama clicchi su:

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