domenica 29 giugno 2025

L'Alba della Barca di San Pietro

"... Sicché, per qualsivoglia delle antiche Vie di Roma, e Porte della Città, per cui debba venire dalla sua Patria il divoto Pellegrino, riconosca pure di dover camminare c con molta divozione calcare le memorie, ed i sepolcri de’ Santi Martiri, ed il terreno santificato col loro sangue, ed arricchito colle loro venerabili ceneri, ed ossa. E da ciò egli potrà in qualche maniera, comprendere la santità molto grande di Roma, e maggiormente accendersi di singolarissima divozione verso de’ SS. Apostoli Pietro, e Paolo, il sangue de’ quali fu quel seme celeste, che germogliò in tante migliaja di Martiri, ì quali compongono l'onorifico diadema ornato di altrettante preziosissime gemme, che la coronano Reina vera di tutto il Mondo Cattolico, giusta il sentimento del Pontefice S. Leone ( Ser. de SS. Petr. et Paul. ) Duo ista praeclara Divini seminis germina, in quantam sobolem germinarint. Beatorum millia Martyrum protestantur, qui Apostolicorum aemuli trìumphorum Urbem nostram, et longe lateque rutilantibus populis ambierant; et quasi ex multarum honore gemmarum, conservato uno diademate coronarunt.*
Giunto poscia, che sarà il Pellegrino a vista della Porta, e Mura di Roma, di questa santa nuova Gerusalemme, bagiando divotamente le soglie della medesima Porta, e le Croci, che ne' stipiti di essa trovansi affisse, potrà entrare con somma allegrezza cantando l'Inno Te Deum Laudamus etc."

Duo ista praeclara Divini seminis germina...* = Questi due illustri germogli del Divino seme (cioè Pietro e Paolo) hanno generato una discendenza così numerosa che lo testimoniano le migliaia di Martiri beati, che, emuli dei trionfi degli Apostoli, hanno circondato la nostra città (Roma) e i popoli brillanti che si estendono lontano e ovunque; e come a comporre una corona fatta di molte gemme preziose, hanno mantenuto un solo diadema, uniti nell'onore. - Liberamente tradotto da Me Medesima

Preparazione istorica e devota al giubileo universale dell'Anno Santo  cogli atti di pietà  che si sogliono praticare  nel viaggio di Roma  e delle sante basiliche - 1824
Giovanni Marangoni 

Barca di San Pietro

Barca di San Pietro 29 giugno 2023

Che dite; proviamo a entrare nell'anno Giubilare del 1825 per il quale Giovanni Marangoni nel 1824 ha preparato una guida storica dedicata ai pellegrini?
Se potessimo scivolare tra le pieghe del tempo per ritrovarci in una sera d’estate del 1825, nel cuore della campagna romana profumata dal fieno e dal fumo della legna, alla vigilia della festa dei Santi Pietro e Paolo, nel pieno dell'Anno Giubilare, vedremmo le donne che ripetono antichi gesti tramandati di generazione in generazione come il farsi il segno della croce prima di versare l'albume di un uovo in fiaschi di vetro trasparente riempiti di acqua sorgiva e poggiati sui davanzali o sui muri dei cortili punteggiati dalle lucciole. "Stanotte San Pietro soffierà sulle nostre barche" direbbero circondate dai bambini che corrono scalzi e, incantati dai filamenti galleggianti, si accovacciano accanto agli uomini rientrati dai campi con la pelle bruciata dal sole, a cui chiedono curiosi: "Quando si muove la barca?" E noi, rapiti dalla loro saggezza, guarderemmo gli anziani che gli accarezzano la testa e li mandano a dormire frenando così la loro impazienza: “La barca parla solo all’alba. Ma chi la guarda troppo, la confonde.”
Il canto del gallo accompagnato dal suono di una campana lontana ci sveglierebbe nel giorno dei due santi apostoli patroni di Roma, uno pescatore e l'altro pellegrino, uno guida e l'altro voce. Nel cortile troveremmo i contadini vestiti a festa che avvolti dalla fede e dalla speranza, per osservare se San Pietro ha aperto o chiuso le vele, volgono gli occhi sui fiaschi bagnati dalla rugiada scintillante alla luce dell’alba. Seguendo la processione solenne li accompagneremmo nella chiesa addobbata con spighe di grano, erbe e fiori selvatici e insieme ai pellegrini giunti a Roma per l'occasione parteciperemmo alla messa giubilare, richiamo al perdono, alla rinascita, al rimettersi in cammino e ascolteremmo l'omelia del prete: "Fratelli e sorelle, oggi celebriamo due colonne della Chiesa: Pietro, il pescatore impetuoso che divenne roccia, e Paolo, il persecutore che divenne instancabile annunciatore del Vangelo. Le letture ci parlano di liberazione e missione, di fragilità umana e fiducia nella grazia.
Questa mattina, prima di uscire di casa, forse ognuno di voi ha guardato il proprio fiasco d’acqua lasciato durante la notte sotto le stelle, un gesto semplice, che cerca un segno, una direzione, come chi cerca il vento prima di aprire le vele.
Quella piccola barca disegnata dall’albume non deve essere però superstizione che spaventa, che mette all'angolo il libero arbitrio e offende la fiducia nelle nostre capacità di affrontare l'ignoto e le intemperie, le sue vele siano pure simbolo della nostra vita quando è fragile, quando è ben distesa, quando il vento non la prende, ma alla luce della fede si facciano memoria viva.
Il Vangelo di oggi ci ricorda che Cristo ha affidato a Pietro le chiavi del Regno, ma Pietro non era perfetto: dubitava, affondava, rinnegava; è diventato roccia proprio perché ha riconosciuto la sua debolezza. E anche Paolo, con le sue catene e le sue ferite, proclama che la forza del Signore si manifesta nella debolezza.
E cosa ci insegna la liturgia oggi? Ci insegna che la fede non sta solo nell’altare o nel canto, ma a volte si trova anche in un fiasco d’acqua lasciato di notte sotto le stelle. Che i segni non sono solo nei miracoli eclatanti, ma anche nei gesti ripetuti con fedeltà e speranza. Chi ha visto la barca ben formata non deve vantarsi: è invito alla gratitudine. Chi non l’ha vista, non disperi: è invito alla perseveranza, perché l’acqua torbida si rischiara, e il vento soffia quando meno lo aspettiamo. Sia fatta la volontà di Dio e che lo Spirito Santo soffi su tutte le vostre vele. Amen... ".
Rientrati nelle case coloniche banchetteremmo con i contadini, li osserveremmo mentre si accorgono che le Barche di San Pietro si sono dissolte nella loro natura effimera, sorridono rincuorati dalle parole del parroco, certi che Dio non abbandona. E noi, esperienti dell'attesa di un'alba condivisa che si sa aspettare, comprenderemmo che a volte la fede passa anche attraverso un albume lasciato nella notte a raccogliere la rugiada benedetta da un santo, non per predire il futuro ma per restare in ascolto; la Barca di San Pietro parte dalla terra arida e in un abbraccio porta la nostra voce insicura a Dio per rafforzarla.

Sciarada Sciaranti

Lieta Festa di San Pietro e Paolo e un pensiero sentito verso chi  ogni giorno porta sulle spalle il peso di una guerra che dilania corpo e anima, con l'augurio che arrivi presto il tempo in cui ci si possa guardare tutti negli occhi con la voglia di riconoscersi come esseri umani... imperfetti.

 Video Youtube

P.S. Ricordatevi che scripta manent, verba volant, interpretatio incerta ad venti flatum frangitur - gli scritti restano, le parole volano, l’interpretazione incerta s'infrange al soffio del vento. Per scoprire l'origine del rito cristiano della Barca di San Pietro  potete leggere la Barca di San Pietro, segue il link sotto.

Per ulteriori informazioni

3 commenti:

  1. Aequus modus, mens excelsa, perspicax visio, solida praeparatio, facis ut iterum velim christianus practicus esse. Buona festa di san Pietro e Paolo affascinante fanciulla.

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  2. Io e Patrizia abbiamo letto il post in videochiamata e abbiamo concluso che ci hai abituate al meglio e il meglio dai ogni volta. Però divergiamo su un punto: lei dice che questa è la bella botta tra capo e collo e io dico che " germogliò in migliaja di Martiri" e "rito cristiano della Barca di San Pietro" con il P.S. sono indizi di quello che verrà. Abbiamo fatto una scommessa chi la vince? Bellissimissima festa di San Pietro e Paolo Sciary!!!!!!!!!!!!!!!!

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  3. Una tradizionale usanza della Barca di San Pietro della quale apprendo adesso ed è bellissima come la descrizione del rito. Un abbraccio, cara.

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