mercoledì 5 novembre 2025

La Notte di Guy Fawkes e la continuità immaginata

Guy Fawkes nella grotta di Ordsall - Illustrazione Realizzata da George Cruikshank nel 1840 per il romanzo di William Harrison Ainsworth

Guy Fawkes nella grotta di Ordsall - Illustrazione Realizzata da George Cruikshank nel 1840 per il romanzo di William Harrison Ainsworth

Tra il 4 e il 5 novembre, nel Regno Unito, si celebra la Notte di Guy Fawkes, conosciuta anche come Notte dei Fuochi - Bonfire Night, denominazione che cominciò a diffondersi tra il 1625 e il 1640. La ricorrenza fu istituita nel 1606 dal Parlamento inglese come giornata nazionale di ringraziamento per la salvezza di re Giacomo I. Ogni cittadino era tenuto a partecipare alla messa e ad ascoltare la lettura dell'atto che condannava il cattolicesimo, in memoria del fallimento della Congiura delle Polveri del 1605, un attentato organizzato per far esplodere il Parlamento, uccidere il sovrano e restaurare la fede cattolica in Inghilterra.
Uno dei cospiratori, Guy Fawkes, militare inglese convertito al cattolicesimo, fu catturato accanto a 36 barili di polvere da sparo; torturato e giustiziato, divenne il volto del tradimento e il simbolo di una celebrazione concepita come rituale di propaganda protestante, pensata per rafforzare l'identità nazionale e demonizzare il nemico interno.
Dal 1670 si diffuse la pratica di bruciare le effigi del Papa, e i fuochi divennero un elemento centrale della celebrazione. In seguito, le effigi si ampliarono, iclusero quella di Guy Fawkes stesso e, col tempo, anche figure politiche odiate. La festa, dunque, nacque e si consolidò come rito politico e religioso, non come sopravvivenza di culti pagani.
Nel corso del XVIII secolo, l'entusiasmo ufficiale per l'anniversario diminuì. Le rivalità politiche cessarono di ruotare attorno a esso, mentre le élite locali dovettero fare i conti con un calendario, dovuto alla straordinaria prolificità della dinastia Hannover, gonfiato dai compleanni reali e dalle ricorrenze principesche. Nel solo novembre del 1775, ad esempio, si contavano tredici anniversari statali.
A metà secolo, il Giorno della Congiura della Polvere da Sparo era ormai fortemente oscurato da queste celebrazioni, dai compleanni di politici e di eroi militari popolari, e da spettacoli civici come la Lord Mayor's Show di Londra.
Questo declino relativo dell'nteresse ufficiale mise però maggiormente in risalto l'elemento di disordine popolare che era presente fin quasi dall'inizio, come già notato da Samuel Pepys e da un visitatore olandese che avevano osservato fuochi d'artificio lanciati per le strade di Londra. Come ricorda Ronald Hutton, questa attività continuò costantemente: a Lincoln, nel 1818, ogni parrocchia aveva il proprio falò, mentre alcuni si dedicavano alla corrida e altri lanciavano petardi e "serpenti - fuochi d'artificio a spirale".
Nel XIX secolo, la base istituzionale della festa cominciò a vacillare. Il servizio religioso obbligatorio suscitava crescenti malumori, i Tories lo disapprovavano perché celebrava la rivoluzione del 1688, mentre i liberali lo consideravano offensivo verso i cattolici. Persino la regina Vittoria riconobbe che il linguaggio usato era motivo di legittima protesta.
Nel 1850, la nomina di una gerarchia cattolica in Inghilterra da parte del Papa provocò una temporanea rinascita della festa in chiave anticattolica, si moltiplicarono i falò e le effigi bruciate, con la tolleranza delle autorità. A Lewes, Battle e Northampton, le manifestazioni divennero violente e politicamente orientate. Tuttavia, entro il 1856, la situazione era talmente degenerata che le autorità locali intervennero per spostare i festeggiamenti fuori dai centri urbani.
Nel 1858, il Parlamento affrontò direttamente la questione, il conte Stanhope propose di abolire le preghiere ufficiali del 5 novembre, giudicate obsolete e ingiuste. La proposta fu sostenuta da figure di rilievo, tra cui l'arcivescovo di Canterbury e il vescovo di Londra. La regina acconsentì, e nel marzo 1859 lo statuto fu formalmente abrogato. Da quel momento, la festa fu lasciata all'iniziativa locale, priva di un quadro nazionale.
La Notte di Guy Fawkes sopravvisse, ma cambiò profondamente nel carattere, i falò divennero il cuore pulsante della festa, accompagnati da fuochi d'artificio e dalla bruciatura di effigi, le bande di giovani, i bonfire boys, presero il controllo delle celebrazioni, sfidando le autorità e trasformando la notte in un teatro di disordine e ribellione. In città come Lewes e Ottery St Mary, la festa assunse forme spettacolari con processioni in costume, barili infuocati, roghi multipli, e il significato originario si dissolse nel fumo.
In questo clima di reinvenzione, alcuni folkloristi e scrittori romantici iniziarono a reinterpretare la Notte di Guy Fawkes come una sopravvivenza di antichi riti pagani. Secondo questa visione, i falò del 5 novembre non commemoravano un attentato fallito, ma celebravano il "Capodanno Celtico", scacciavano gli spiriti e accoglievano l'inverno.
Thomas Hardy, nella celebre scena iniziale di The Return of the Native del 1878, Scrive:

"... Le fiamme delle pire funebri accese lì molto tempo prima avevano brillato sulle pianure sottostanti, proprio come brillavano ora queste. I fuochi festivi per Thor e Woden si erano succeduti sullo stesso terreno e avevano avuto il loro momento. In effetti, è abbastanza noto che fuochi come quello di cui gli uomini della brughiera stavano ora godendo fossero piuttosto discendenti diretti di confusi riti druidici e cerimonie sassoni, più che un’invenzione del sentimento popolare riguardo alla Congiura delle Polveri."

The Return of the Native
Thomas Hardy 
Liberamente tradotto da Me Medesima

E offre così una visione di certo poetica e potente, ma storicamente infondata. Descrive i falò sulla brughiera come discendenti diretti dei riti druidici e delle cerimonie sassoni, minimizza il legame con la Congiura delle Polveri, relegandola a un pretesto recente per una pratica molto più antica, e influenza la memoria collettiva, trasformando una commemorazione storica in un rituale stagionale, che contribuisce alla costruzione di un mito che ancora oggi resiste in chi vuole tracciare a tutti i costi un legame tra Samhain e Halloween.

A questo proposito Ronald Hutton, nel suo libro The Stations of the Sun, dopo aver raccolto testimonianze dei partecipanti alla festa che parlavano di "spiriti maligni" e di "Capodanno Celtico", osserva:

"... A Battle, i 'bonfire boys' mi avevano detto che la loro processione derivava direttamente dai rituali di fuoco del 'Capodanno Celtico'. In entrambi i casi, la realtà della Congiura della Polvere da Sparo era svanita nell'oblio, sostituita dalle teorie speculative dei folkloristi vittoriani ed edoardiani. Il sogno di Thomas Hardy su come sarebbe dovuto essere il passato inglese era stato accettato come verità storica da alcuni, almeno, tra coloro che continuavano le usanze che lui aveva incorporato nella narrativa ..."

The station of the sun
Ronald Hutton
Liberamente tradotto da Me Medesima

Gli studi condotti da David Cressy raccolti in Bonfire e Bells del 1989 demoliscono il mito della continuità rituale e dimostrano che:

"... la celebrazione fosse saldamente radicata nella politica e nella religione del primo Seicento, e che non vi sia alcuna prova che la colleghi a rituali pagani o pre-riforma ..."

The station of the sun
Ronald Hutton
Liberamente tradotto da Me Medesima

per cui:

"... Non vi è assolutamente alcuna traccia di falò in tardo autunno o inizio inverno nell'Inghilterra medievale o Tudor, in netto contrasto con quelli di mezza estate ..."

"... Non esiste alcun legame tra i fuochi di Halloween del Galles del Nord, dell'Isola di Man e della Scozia centrale con quelli apparsi in Inghilterra il 5 novembre ..."

The station of the sun
Ronald Hutton
Liberamente tradotto da Me Medesima

L'esecuzione di Guy Fawkes  - Claes Nicolaes Jansz Visscher - Illustrazione donata alla National Portrait Gallery di Londra nel 1916

L'esecuzione di Guy Fawkes  - Claes Nicolaes Jansz Visscher - Illustrazione donata alla National Portrait Gallery di Londra nel 1916

Nel XX secolo Le celebrazioni si trasformarono lentamente nella maggior parte dei luoghi in spettacoli pirotecnici municipali. In diverse città del West Country, come Bristol, Bridgwater, Wells e Glastonbury, si evolsero invece in processioni di carri carnevaleschi illuminati elettricamente.
Parallelamente, la festa conobbe un secondo sviluppo, si spostò dalla sfera pubblica a quella privata e dal centro della comunità ai suoi margini. I falò migrarono da strade e piazze a giardini e terreni incolti; inoltre, divennero sempre più appannaggio di bambini e giovani della classe operaia.
Fu in questo contesto che prese forma la cosiddetta "Mischief Night, - Notte delle marachelle", i ragazzi chiedevano legna, denaro, cibo o bevande ai vicini più benestanti, recitando filastrocche minacciose. Se non ricevevano nulla, mettevano in atto piccoli dispetti o danneggiamenti. La Mischief Night divenne così la versione giovanile e ribelle della Bonfire Night, erede della commemorazione della Congiura delle Polveri ma trasformata in un'occasione di disordine ritualizzato.

Una filastrocca registrata nel 1903 a Charlton on Otmoor, nell'Oxfordshire, recitava:

"Il cinque novembre, da che ho memoria,
era Guy Faux, Guy, cavategli un occhio,
spingetelo nel comignolo e lasciatelo morire.
Un bastone e un palo, per amor di re Giorgio,
se non me ne dai uno, ne prenderò due,
meglio per me e peggio per te,
e le tue siepi andranno in frantumi."

L'apertura più comune era:

"Ricorda, ricorda, il cinque novembre,
la Congiura delle Polveri e il Complotto."

The station of the sun
Ronald Hutton
Liberamente tradotto da Me Medesima

Guy Fawkes veniva talvolta rappresentato come "Poor Old Guy - Povero Vecchio Guy", protagonista di disavventure comiche raccontate con una certa simpatia, come se la sua vera identità fosse stata dimenticata.

La forza originaria della Bonfire Night risiede nella Congiura delle Polveri, che ne costituisce l'autentica radice storica e politica. Escluso ogni legame con Samhain o con riti pagani, Hutton sottolinea che la festa probabilmente sia sopravvissuta nei secoli grazie al valore universale del fuoco come calore, luce e conforto all'inizio della stagione oscura. Da questa funzione simbolica deriverebbe il suo radicamento popolare, evocato dal ritratto di Hardy dei fuochi su Egdon Heath, che pur concepito come richiamo a un passato pagano immaginato, suggerisce la ragione della lunga durata della festa.
La Notte di Guy Fawkes non è una reliquia pagana, non è un segno di continuità con l'antica, massacrata e tormentata Samhain che in una visione distorta avrebbe dato origine a Halloween. È una costruzione politica del XVII secolo, nata per celebrare la salvezza del re e la vittoria del protestantesimo; è un esempio lampante di come nel corso del tempo la storia possa essere piegata, reinventata, sporcata e strumentalizzata. E con questo godetevi pure le vostre menzogne e volate leggeri sulle ali dei sogni.

Le mie più sentite condoglianze ai familiari di Octay Stroici




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3 commenti:

  1. Mee cojonii, ricordatemi di non farla incazzare. Segugio

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  2. A-do- ro! Segugio ti assicuro che non l'hai ancora vista incazzata.
    Patrizia

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