" ... La piazza del Mercato, grandissima, riboccava di gente. La folla si accalcava non solo nel suo vasto quadrilatero, addossandosi alle baracche dei saltimbanchi, alle tende ambulanti dei venditori di sorbetti, al piccolo carosello giallo e rosso; ma si addensava lungo il Corso Garibaldi, verso l’Anfiteatro e verso il Tribunale, straripava sui molti balconi e su tutte le terrazze prospicienti nella piazza. Non erano soltanto i ventimila abitanti di Santa Maria che avevano lasciato le loro case, in quella sera di mezz’agosto, per assistere al grande fuoco d’artifizio, in onore dell’Assunzione di Maria Vergine: ma anche dai villaggi e dalle città vicine, erano accorsi, per devozione e per curiosità. Nella folla minuta si mescolavano ai samaritani, conciatori di cuoio, gli ortolani di San Nicola la Strada, i setaiuoli di San Leucio, i fabbricanti di torroni di Casapulla, gli agricoltori di Maddaloni e di Aversa, le pallide maceratrici della canape, che languiscono una intiera stagione sulle sponde dei laghi: sui balconi illuminati a palloncini colorati, la borghesia e l’aristocrazia samaritana facevano gli onori dell’Assunzione alla borghesia e dall’aristocrazia di Caserta e di Capua ... "
Il romanzo della fanciulla
Matilde Serao
Le gite fuori porta con i manicaretti portati da casa, le grigliate, i falò allestiti nei bracieri di montagna o in spiaggia, i balli, i concerti, i fuochi d'artificio di cui, in questo caso, ci parla l'immensa Matilde Serao, e anche le vacanze fanno parte del corredo umano e sono espressioni ad ampio raggio di una celebrazione condivisa da una comunità che fa festa; non hanno in sé e per sé una valenza sacrale e religiosa, ma l'acquistano o meno con l'uso che se ne fa se lo si fa e chi ogni anno sostiene che tutto ciò sia stato rubato al passato pagano evidentemente non ha le idee ben chiare e contribuisce a divulgare il nulla cosmico e a fomentare l'odio.
Lieta Festa dell'Assunzione di Maria, lieto Ferragosto!
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