sabato 27 gennaio 2018

Il lavoro rende liberi dicono - Insieme raccontiamo 29

Voglia di riposarsi e di dimenticare nel ventinovesimo incipit di Patricia Moll per Insieme raccontiamo.
200/300 battute per un finale breve e 200/300 parole per un finale lungo. Se vi va potete partecipare fino al 31 gennaio 2018. 


Era sfinita. Stanchezza, stress, rompimento di scatole... non ne poteva più. Aveva solo voglia di riposarsi e dimenticare tutto e tutti almeno per un po'.
Si gettò sul letto al buio e fu allora che....

Patricia Moll


Guardò la data fosforescente indicata dal calendario appoggiato sul comodino, balzò in piedi, prese la borsa e si precipitò fuori, salì in macchina e guidò fino alla biblioteca, si inerpicò di corsa su per le scale e raggiunse il salone centrale, trafelata lo percorse fino in fondo tra la gente seduta che aspettava. Aprì un foglio di carta piegato in quattro, lo posò sul leggio, riempì d'aria i polmoni, la rilasciò lentamente e iniziò a leggere:


Il lavoro rende liberi dicono, 
liberi come fumo che sale,
come cenere che scende.
Liberi come alito di vento,
come refolo di speranza 
che travalica muri e filo spinato.

Il lavoro rende  liberi dicono,
liberi come  numeri tatuati sulla pelle,
come triangoli e stelle su divise strisciate.
Liberi come corpo denutrito,
 come mente errante che si rivolge
al silente perché.

Il lavoro rende liberi dicono,
e qui ... siamo liberi ...
se non esistiamo.


Campo di concentramento di Auschwitz 26 gennaio 1945

Abbassò gli occhi e persa nei ricordi guardò a terra per pochi secondi, tirò su la testa, diresse lo sguardo verso la platea e disse:- « Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche entrarono ad Auschwitz e liberarono mia nonna e altri 7000 detenuti ancora vivi. Li salvarono da quell'inferno in cui erano stati gettati in nome di quella razza pura che così aveva deciso. » ripiegò in quattro il suo foglio di carta e lasciò libero il leggio per le altre testimonianze.

Sciarada Sciaranti


Aggiornamento 27 gennaio ore 16.00
Il racconto su scritto compresa la poesia è una mia rappresentazione ispirata dallo sterminio avvenuto nella  Seconda Guerra Mondiale, ma non si riferisce a persone specifiche.

20 commenti:

  1. Che bella la poesia, brava Sciary. Non dimentichiamo.

    RispondiElimina
  2. Ci sono stata. Ci ho messo quasi trent'anni a decidermi. E finalmente due primavere fa, sono andata. E' stata la visita più sconvolgente della mia vita. Ma fin da bambina sapevo che sarei arrivata a quel filo spinato e a quelle rotaie. Sapevo che avrei pianto le mie ultime lacrime. Brava Sciarada, bel ricordo, hai fatto bene a riportarlo.
    Potessi abbracciare tua nonna lo farei.
    Abbraccio te.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Mariella, capisco come tu ti sia sentita e quello che hai provato nel visitare Auschwiz perché ho avuto il tuo stesso sconvolgimento interiore. La storia che racconto è solo una rappresentazione e non un ricordo che appartiene alla mia famiglia, ti ringrazio davvero per avermi fatto notare l'ingenuità che ho avuto nel non precisarlo, comunque con il pensiero possiamo abbracciare insieme tutte le vittime dell'Olocausto. Ciao bella.

      Elimina
    2. Auschwitz, ogni tanto mi perdo qualche lettera.

      Elimina
  3. Bel finale Sciarada, teniamo viva la memoria con queste testimonianze. Un abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Verbena, lo scopo è proprio questo, mantenere viva la memoria e l'attenzione.
      Ricambio l'abbraccio.

      Elimina
  4. Secondo me, sei stata bravissima. Con le tue parole hai saputo testimoniare e ricordare i giorni tremendi dell'Olocausto, giorni che non vanno dimenticati perchè quel che è accaduto non si deve più ripetere. Ogni volta che ci penso, mi chiedo come sia stato possibile tanto orrore. Un caro saluto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Mirtillo, me lo chiedo anch'io come sia stato possibile e non ci sono ragioni che tengano.
      Un saluto a te!

      Elimina
  5. Bello e originale il tuo ricordo!! Mi è piaciuto molto. Teniamo viva la memoria!
    Ciao, Stefania

    RispondiElimina
  6. Razza pura con gravi difetti congeniti.

    Patrizia

    RispondiElimina
  7. Cara Sciarada, come vedi dopo la nostra grande festa ci sono ancora.
    Bello veramente il tuo ricordo, devo farvi i complimenti a tutti! Insieme raccontiamo è molto interessante.
    Ciao e buona domenica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao carissimo Tomaso, bellissima la festa per il vostro anniversario.
      Vero, Insieme raccontiamo è molto interessante, una sfida con sé stessi, abbraccio a te e grazie.

      Elimina
  8. Mi è piaciuto il tuo finale ma soprattutto la poesia che arriva al cuore. Queste crudeltà non vanno rimosse ed è sempre bene che chi sa scriverne, efficacemente pur senza enfasi, lo faccia.
    Ho partecipato anch'io al gioco di Patricia, grazie a questo tuo post.
    Ciao.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Sari, ho letto il tuo finale, mi è piaciuto molto e sono contenta che abbia partecipato anche tu.

      Elimina
  9. Da brividi SCiarada!
    Bravissima! E scusa il ritardo ma ho avuto parecchio caos tra le mani :(
    Bacio e grazie!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Patricia, respira non c'è bisogno di scuse, ti abbraccio.

      Elimina
  10. Le nuove generazioni devono continuare a ricordare.

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...