giovedì 6 gennaio 2011

Epifania



" Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi (μάγοι magoi) giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: "Dov'è il re dei Giudei (βασιλεὺς τῶν Ιουδαίων basileus tōn ioudaiōn) che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella (ἀστέρα astera), e siamo venuti per adorarlo". All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: "A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:
"E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele."
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: "Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo". Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono (προσεκύνησαν prosekunēsan). Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro (χρυσὸν chruson), incenso (λίβανον libanon) e mirra (σμύρναν smurnan). Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese. Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo". Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto" 
Matteo II 1-14


" Ed egli allora li congedò. Ed interrogò i Magi, dicendo loro: - Che sogno avete visto circa il re che è nato?
Dissero i Magi: - Abbiamo visto una stella grandissima, che brillava tra queste altre stelle e le oscurava, così che le stelle non si vedevano, e noi per questo abbiamo capito che un re era nato per Israele e siamo venuti ad adorarlo. I Magi se ne andarono. Ed ecco la stella che avevano visto in oriente li precedeva finché giunsero alla grotta, e si fermò in capo alla grotta. Ed i magi videro il bambino con sua madre Maria e trassero fuori della loro bisaccia dei doni: oro*, incenso* e mirra*. "


Oro* = Simbolo della regalità di Cristo 
Incenso* = Simbolo della natura divina di Cristo 
Mirra* = Simbolo del  sacrificio e della morte di Cristo 

Protovangelo di Giacomo
Vangeli Apocrifi


Adorazione dei Magi
di Fra Beato Angelico e Fra Filippo Lippi
1440 - 1460
National Gallery of Art - Washington DC


L'Epifania dal greco "ἐπιφάνεια - epifaneia - manifestazione, apparizione, venuta presenza divina", per i latini "festivitas declarationis" o "apparitio", indicava inizialmente, nel cristianesimo:


  1 l'adorazione dei Re Magi
2 il battesimo di Gesù 
(festeggiato oggi la domenica che segue) e
3 il primo miracolo avvenuto alle Nozze di Cana

ma con le omelie di papa Leone Magno, l'episodio dell'adorazione dei Magi è diventato in Occidente, il tema privilegiato della festa:


"Una stella più fulgente delle altre attira l’attenzione dei Magi, abitanti dell’Estremo Oriente. Essi erano uomini non ignari nell’arte di osservare le stelle e la loro luminosità, per questo compresero l’importanza del segno. Certamente operava nei loro cuori la divina ispirazione."

Matteo non esplicita il numero esatto dei Magi, né tantomeno i loro nomi, parla  di:


"μαγοι απο ανατολων - magoi apo anatolōn - Magi dall'Oriente"

cita solamente i tre doni che offrono al Bambin Gesù e così fa anche Giacomo; nel codice siriano "la Caverna dei Tesori" del V secolo  invece si legge che  sono tre: 

"re e figli di re"

e vengono chiamati  Hormidz di Makhozdi re di Persia, Azdegerd re di Saba e Peroz re di Seba; il Vangelo Armeno dell'Infanzia della fine del VI secolo, nel capitolo V - 10, conferma che sono tre e ci fornisce i nomi accettati dalla tradizione:


" Un angelo del Signore si affrettò di andare al paese dei persiani per prevenire i re magi ed ordinare loro di andare ad adorare il bambino appena nato. Costoro, dopo aver camminato per nove mesi avendo per guida la stella, giunsero alla meta proprio nel momento in cui Maria era appena diventata madre. E' da sapere che in quel momento il regno persiano dominava sopra tutti i re dell'Oriente per il suo potere e le sue vittorie. I re magi erano tre fratelli: Melchiorre, che regnava sui persiani, poi Baldassare che regnava sugli indiani, ed il terzo Gaspare che dominava sul paese degli arabi"


Adorazione dei Magi
di Leonardo da Vinci
1481 - 1482
Galleria degli Uffizzi - Firenze

Anche nel complesso monastico di Kellia, in Egitto, sono stati rinvenuti i nomi di Gaspar, Melechior e Bathesalsa.
 

Melechiorre, semitico, il più anziano, il suo nome deriverebbe da Melech che significa re. Baldassarre, camitico, il suo nome deriverebbe da Balthazar, mitico re babilonese. 
Gaspare, giapetico, il suo nome deriverebbe dal greco Galgalath che significa signore di Saba.


Adorazione dei Magi
di Andrea Mantegna
1462 - Galleria degli Uffizi - Firenze

Il termine Magi - Magusei dal greco μαγος - magos  plurale μαγοι - magoi, si riferisce a dei sapienti del polpolo iranico dei medi, custodi della dottrina di Zoroastro che conquistarono un ruolo di primo piano nella religione e nella vita politica dell'impero persiano, erano conosciuti anche come "athravan - accenditori del fuoco", per cinque volte al giorno eseguivano la cerimonia che ravvivava il fuoco, annunciata dal suono di una campanella che invitava i fedeli a partecipare e il termine re lo si associa a loro per l'influsso di Isaia 60, 3, : 

1 Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.

2 Poiché, ecco, le tenebre ricoprono la terra,
nebbia fitta avvolge le nazioni;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.

3 Cammineranno i popoli alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.

4 Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio. 

5 A quella vista sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché le ricchezzze del mare si riverseranno su di te
verranno ate i beni dei popoli.

6 Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Madian e di Efa,
tutti verranno daSaba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.
Isaia 60,1-6

 
Adorazione dei Magi
di Leonaert Bramer
1633 - 1634


Un accenno a questi mitici re lo troviamo anche nel "Milione" di Marco Polo:

"In Persia è l[a] città ch’è chiamata Saba*, da la quale si partiro li tre re ch’andaro adorare Dio quando nacque. In quella città son soppeliti gli tre Magi in una bella sepoltura, e sonvi ancora tutti interi con barba e co’ capegli: l’uno ebbe nome Beltasar, l’altro Gaspar, lo terzo Melquior. Messer Marco dimandò piú volte in quella cittade di quegli 3 re: niuno gliene seppe dire nulla, se non che erano 3 re soppelliti anticamente.

Andando 3 giornate, trovaro uno castello chiamato Calasata, ciò è a dire in francesco ’castello de li oratori del fuoco’; e è ben vero che quelli del castello adoran lo fuoco, e io vi dirò perché. Gli uomini di quello castello dicono che anticamente tre lo’ re di quella contrada andarono ad adorare un profeta, lo quale era nato, e portarono 3 oferte: oro per sapere s’era signore terreno, incenso per sapere s’era idio, mirra per sapere se era eternale. E quando furo ove Dio era nato, lo menore andò prima a vederlo, e parveli di sua forma e di suo tempo; e poscia ’l mezzano e poscia il magiore: e a ciascheuno p[er] sé parve di sua forma e di suo tempo. E raportando ciascuno quello ch’avea veduto, molto si maravigliaro, e pensaro d’andare tutti insieme; e andando insieme, a tutti parve quello ch’era, cioè fanciullo di 13 die.
Allora ofersero l’oro, lo ’ncenso e la mirra, e lo fanciullo prese tutto; e lo fanciullo donò a li tre re uno bossolo chiuso. E li re si misoro per tornare in loro contrada."

Il Milione - cap. XXX
Marco Polo
Redatto da Rustichello da Pisa
1298

 Saba* = Saveh

"Quando li tre Magi ebbero cavalcato alquante giornate, volloro vedere quello che ’l fanciullo avea donato loro. Aperso[r]o lo bossolo e quivi trovaro una pietra, la quale gli avea dato Idio in significanza che stessoro fermi ne la fede ch’aveano cominciato, come pietra. Quando videro la pietra, molto si maravigliaro, e gittaro questa pietra entro uno pozzo; gittata la pietra nel pozzo, uno fuoco discese da cielo ardendo, e gittòssi in quello pozzo. Quando li re videro questa meraviglia, pentérsi di ciò ch’aveano fatto; e presero di quello fuoco e portarone in loro contrada e puoserlo in una loro chiesa. E tutte volte lo fanno ardere e orano quello fuoco come dio; e tutti li sacrifici che fanno condisco di quello fuoco, e quando si spegne, vanno a l’orig[i]nale, che sempre sta aceso, né mai non l’accenderebboro se non di quello. Perciò adorano lo fuoco quegli di quella contrada; e tutto questo dissero a messer Marco Polo, e è veritade. L’uno delli re fu di Saba, l’altro de Iava, lo terzo del Castello."

Il Milione - cap. XXXI
Marco Polo
Redatto da Rustichello da Pisa
1298



I Magi sarebbero stati la "primitia gentium" ovvero le prime autorità religiose a riconoscere ed adorare Gesù Cristo portando con sé i doni crismali: l'oro simbolo della sua regalità, l'incenso simbolo della sua divinità e il più importante, la mirra simbolo della sua futura sofferenza redentrice (la mirra essendo una pianta medicinale da cui si estrae una resina gommosa, che veniva mescolata con oli per realizzare unguenti a scopo medicinale, cosmetico e anche religioso, è legata al termine Cristo che significa proprio unto, colui che è consacrato re, guaritore e Messia di origine divina, con un crisma, un unguento simbolico. 
   


Il cammino intrapreso dai Re Magi per raggiungere la mangiatoia dove nacque Gesù Bambino, come si legge nel Vangelo di Matteo e nel Protovangelo di Giacomo, fu accompagnato da una luce guida, un astro, una stella che viene oggi definita comunemente "cometa" e che Keplero, in "De anno natali Christi", nel 1614 spiega come una tripla congiunzione di Giove con Saturno tra la costellazione dei pesci e dell'ariete:


"Di tutte le spiegazioni possibili la più probabile rimane quella, in qualche modo accettabile sulle fonti, secondo cui si è trattato di un'insolita posizione di Giove, l'antica costellazione regale. L'astronomia antica si è occupata dettagliatamente della sua comparsa in un preciso punto dello zodiaco e l'ha identificata, sul grande sfondo di una religiosità mitologico-astrale molto diffusa, con la divinità più alta. Essa era importante soprattutto per gli avvenimenti della storia e del mondo, in quanto i movimenti di Saturno erano facilmente calcolabili. Saturno, il pianeta più lontano secondo gli antichi, era il simbolo del dio del tempo Crono e permetteva immediate deduzioni sul corso della storia. Una congiunzione di Giove e di Saturno in una precisa posizione dello zodiaco aveva certamente un significato tutto particolare. La ricerca più recente si lascia condurre dalla fondata convinzione che la triplice congiunzione Giove-Saturno dell'anno 6/7 a.C. ai confini dello zodiaco, al passaggio tra il segno dei Pesci e quello dell'Ariete, deve aver avuto un enorme valore. Essa risulta importante come una 'grande' congiunzione e, in vista della imminente era del messia (o anche età dell'oro), mise in allarme l'intero mondo antico".


Dall'incontro tra il cammino dei Re Magi verso il ricovero di Gesù,  e l'antica usanza di andare  di abitazione in abitazionetravestiti con  i panni logori di una signora anziana, offrendo un augurio e un sorriso in cambio di doni prevalentemente alimentari che integravano il magro bilancio familiare, nasce la leggenda della Befana, si racconta che  i Re Magi, durante il viaggio verso Betlemme incontrarono una vecchia signora che offrì loro un accogliente riparo per la notte, il mattino seguente i Magi la invitarono a seguirli per far visita al piccolo nato, ma lei, presa dal suo da fare, non accettò; nel corso della giornata però si pentì del suo rifiuto e dopo aver preparato un cesto di dolci ,caramelle, frutta e qualche giocattolo, andò a cercarli ma, non riuscendo a trovarli, si fermò in ogni casa  per regalare i dolci, le  caramelle, la  frutta e i giocattoli a tutti i bambini che incontrava nella speranza che uno di loro fosse proprio Gesù, da allora ogni anno la notte tra il 5 e il 6 di gennaio, la Befana ritorna a far visita ai bambini lasciando a quelli buoni, dolci e caramelle e a quelli cattivi, carbone cipolle e aglio.


Un'altra leggenda , descrive la Befana come una donna che perde il figlio tanto amato e straziata dal dolore, quando apprende la notizia della nascita di Gesù, pensa che sia il suo bambino e gli porta dei doni per renderlo felice, il Bambin Gesù dispiaciuto per il dolore della donna e commosso per i suoi doni, la fa diventare la madre di ogni bambino.


Inoltre, la tradizione popolare dice che la Befana non ama essere vista mentre lascia i regali e per questo da un colpo con il manico della sua scopa a chi tenta di vederla, un ovvio espediente dei genitori che serve a tenere i bambini a letto nelle loro stanze  per poter riempire le calze.

10 commenti:

  1. hey great job with your blog! I found you from Leovi blog, come check out my art page as well =)

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  2. Cara Sciarada sei davvero un pozzo di scienza, mi auguro che il tuo blog venga seguito dai ragazzi per incrementare la loro conoscenza,ad maiora Elettra

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  3. Des très belles peintures - les anciennes!

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  4. Cara Sciarada sei sempre imprevedibile e piena di sorprese. Buona epifania!

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  5. Sciarada...post ricco di cultura, complimenti!

    Buona Epifania a te!

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  6. Well done - and I love the old paintings ;-)

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  7. Beautiful pictures.
    Happy New Year to you Sciarada !!

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  8. Buona Epifania anche se in ritardo!

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  9. Bonjour. ola.
    J'ai cliqué sur le coeur bleu chez Elfi, et c'est comme ça que j'ai découvert le blog *Minorca* Là où j'ai vécu 1 année et 4 mois. Merci.
    Un petit coucou de Lausanne, en Suisse

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