E lo sapevo che fai letture interessanti, la descrizione della cottura delle focacce in pasta di farina è per me indimenticabile. Ernest non annoia mai, grazie a te e lieta Venere!
Mi hai fatto venire la voglia di andare a riprendere il libro nella mia libreria e l'ho fatto, questo è il primo accenno al fiume: "... guardò il fianco bruciato della collina, dove s’era aspettato di vedere le case sparse del paese, poi s’incamminò lungo le rotaie verso il ponte sul fiume. Il fiume c’era. Formava vortici intorno ai piloni di legno del ponte. Nick guardò giù l’acqua limpida e bruna, che i sassi del fondo coloravano, e vide le trote mantenersi ferme nella corrente muovendo le pinne ...".
Ora vedo se riesco a trovare la descrizione della cottura delle focacce.
Eccola: "... Rapidamente mescolò farina di grano con acqua e girò, una tazza d’acqua e una tazza di farina. Mise nella caffettiera una manciata di grani di caffè, prese da un barattolo un pezzetto di grasso e lo spalmò sulla lastra di metallo già calda. Sulla lastra versò l’impasto di farina. Si stendeva come lava, e il grasso friggeva. Ai margini la focaccia cominciò a diventar dura, poi scura, poi a incresparsi. Bollicine venivano alla superficie. Nick infilò sotto la focaccia un rametto fresco di pino. Scosse ai due lati la lastra e la focaccia si staccò. Non cerchiamo di farla saltare, pensò Nick. Infilò sotto la focaccia il pezzo di legno pulito e la voltò. Quando fu cotta la prima, Nick ingrassò di nuovo la lastra di metallo. Usò tutta la farina impastata. Fece un’altra focaccia grossa e una piccola. Nick mangiò una delle grosse e quella piccola spalmandole di marmellata. Mise la marmellata sulla terza focaccia, poi la piegò in due, l’involtò in carta oleosa e se la mise nella tasca della camicia. Rimise nel sacco il barattolo della marmellata e tagliò pane per due sandwiches. Nel sacco trovò una grossa cipolla. La tagliò in due e pelò il primo involucro sottile. Poi afferrò una delle due metà e fece due sandwiches alla cipolla. Li involtò in carta oleata e se li mise nell’altra tasca della camicia cachi. Voltò sul fuoco la lastra di metallo, bevve il caffè, dolce e di un bruno giallastro per il latte condensato che conteneva; poi rimise in ordine il campeggio ..."
Il gran fiume dai due cuori Ernest Hemingway Traduzione di Giuseppe Trevisani
vagamente lo ricordavo pur'io, questo passo del racconto. ci sono un mucchio di cose che vorrei rileggere (ad esempio isole nella corrente di ernest). ma chiaramente non è possibile :) grazie e, ovviamente, lieto giorno
Non l'avevo mai visto prima d'ora.
RispondiEliminaLa natura ha la capacità di sorprenderci sempre.
EliminaMi incuriosiscono da semre le particolarità, le stranezze fra i viofi,la ffutta,foglie..Le nostre amiche api fanno un lavoro bello ugile e generoso.
RispondiEliminaAbbiamo qualcosa in comune, anche io sono incuriosita dall'inconsueto e vedere le api che ritornano a suggere il nettare è bellissimo.
Eliminami viene in mente il gran fiume dai due cuori di ernest.
RispondiEliminagrazie e lieto giorno
E lo sapevo che fai letture interessanti, la descrizione della cottura delle focacce in pasta di farina è per me indimenticabile.
EliminaErnest non annoia mai, grazie a te e lieta Venere!
Mi hai fatto venire la voglia di andare a riprendere il libro nella mia libreria e l'ho fatto, questo è il primo accenno al fiume:
Elimina"... guardò il fianco bruciato della collina, dove s’era aspettato di vedere le case sparse del paese, poi s’incamminò lungo le rotaie verso il ponte sul fiume. Il fiume c’era. Formava vortici intorno ai piloni di legno del ponte. Nick guardò giù l’acqua limpida e bruna, che i sassi del fondo coloravano, e vide le trote mantenersi ferme nella corrente muovendo le pinne ...".
Ora vedo se riesco a trovare la descrizione della cottura delle focacce.
Eccola:
Elimina"... Rapidamente mescolò farina di grano con acqua e girò, una tazza d’acqua e una tazza di farina. Mise nella caffettiera una manciata di grani di caffè, prese da un barattolo un pezzetto di grasso e lo spalmò sulla lastra di metallo già calda. Sulla lastra versò l’impasto di farina. Si stendeva come lava, e il grasso friggeva. Ai margini la focaccia cominciò a diventar dura, poi scura, poi a incresparsi. Bollicine venivano alla superficie. Nick infilò sotto la focaccia un rametto fresco di pino. Scosse ai due lati la lastra e la focaccia si staccò. Non cerchiamo di farla saltare, pensò Nick. Infilò sotto la focaccia il pezzo di legno pulito e la voltò.
Quando fu cotta la prima, Nick ingrassò di nuovo la lastra di metallo. Usò tutta la farina impastata. Fece un’altra focaccia grossa e una piccola.
Nick mangiò una delle grosse e quella piccola spalmandole di marmellata. Mise la marmellata sulla terza focaccia, poi la piegò in due, l’involtò in carta oleosa e se la mise nella tasca della camicia. Rimise nel sacco il barattolo della marmellata e tagliò pane per due sandwiches.
Nel sacco trovò una grossa cipolla. La tagliò in due e pelò il primo involucro sottile. Poi afferrò una delle due metà e fece due sandwiches alla cipolla. Li involtò in carta oleata e se li mise nell’altra tasca della camicia cachi. Voltò sul fuoco la lastra di metallo, bevve il caffè, dolce e di un bruno giallastro per il latte condensato che conteneva; poi rimise in ordine il campeggio ..."
Il gran fiume dai due cuori
Ernest Hemingway
Traduzione di Giuseppe Trevisani
vagamente lo ricordavo pur'io, questo passo del racconto.
Eliminaci sono un mucchio di cose che vorrei rileggere (ad esempio isole nella corrente di ernest).
ma chiaramente non è possibile :)
grazie e, ovviamente, lieto giorno