martedì 1 maggio 2018

I fiori alla finestra degli schiavi

Il sistema peggiore tra quelli possibili ti ruba la vita e ti rende schiavo impedendoti di credere nella libertà, ecco il pensiero di un uomo fuori dal coro, di un artista che ha scelto di essere indipendente:


Silvano Agosti:- Uno degli aspetti più micidiale dell’attuale cultura, è di far credere che sia l’unica cultura… invece è semplicemente la peggiore.
Gli esempi sono nel cuore di ognuno… per esempio il fatto che la gente vada a lavorare sei giorni alla settimana è la cosa più pezzente che si possa immaginare.
Come si fa a rubare la vita agli esseri umani in cambio del cibo, del letto, della macchinetta…
Mentre fino a ieri credevo che mi avessero fatto un piacere a darmi un lavoro, da oggi penso: “Pensa questi bastardi che mi stanno rubando l’unica vita che ho, perché non ne avrò un’altra, c’ho solo questa... e loro mi fanno andare a lavorare cinque volte, sei giorni alla settimana e mi lasciano un miserabile giorno, per fare cosa? Come si fa in un giorno a costruire la vita?”
Allora, intanto uno non deve mettere i fiorellini alla finestra della cella della quale è prigioniero perché sennò anche se un giorno la porta sarà aperta lui non vorrà uscire…
Deve sempre pensare, con una coscienza perfetta: “Questi stanno rubandomi la vita, in cambio di mille euro al mese, bene che vada, mentre io sono un capolavoro il cui valore è inenarrabile”
Non capisco perché un quadro di Van Gogh debba valere miliardi e un essere umano due, mille euro al mese, bene che vada.
Secondo me poi, siccome c’è un parametro che, con le nuove tecnologie, i profitti sono aumentati almeno cento volte… e allora il lavoro doveva diminuire almeno dieci volte!
Invece no! L’orario di lavoro è rimasto intatto. Oggi so che mi stanno rubando il bene più prezioso che mi è stato dato dalla natura.
Pensa alla cosa più bella che la natura propone, che è quella, mettiamo, di fare l’amore…
Immagina che tu vivi in un sistema politico, economico e sociale dove le persone sono obbligate, con quello che le sorveglia, a fare l’amore otto ore al giorno… sarebbe una vera tortura. E quindi perché non dovrebbe essere la stessa cosa per il lavoro che non è certamente più gradevole di fare l’amore, no? Per esempio il fatto che la gente vada a lavorare sei giorni alla settimana… certo c’ho il mitra alla nuca, lo faccio, perché faccio il discorso: “Meglio leccare il pavimento o morire?”
“Meglio leccare il pavimento” ma quello che è orrendo in questa cultura è che “leccare il pavimento” è diventata addirittura una aspirazione, capisci?
Ma è mostruoso che il tipo debba andare a lavorare otto ore al giorno e debba essere pure grato a chi gli fa leccare il pavimento, capisci? Tutto ciò è mostruoso…

Intervistatore:- Sì vabbè, ma ormai è irreversibile la situazione...

Silvano Agosti:- … Sì, tu fai giustamente un discorso in difesa di chi ti opprime, perché è il tipico dello schiavo, no? Il vero schiavo difende il padrone, mica lo combatte.
Perché lo schiavo non è tanto quello che ha la catena al piede quanto quello che non è più capace di immaginarsi la libertà.
Ma rispetto a quello che tu mi hai detto adesso: quando Galileo ha enunciato che era la Terra a girare intorno al Sole, ci sarà sicuramente stato qualcuno come te, che gli avrà detto: “Eh sì! sono ventidue secoli che tutti dicono che è il Sole che gira intorno, mó  arrivi te a dire questa stronzata… e come farai a spiegarlo, a tutti gli esseri umani?” e lui: “Non è affar mio, signori…”
“Allora guarda, noi intanto ti caliamo in un pozzo e ti facciamo dire che non è vero, così tutto torna nell’ordine delle cose”… hai capito? Perché tutto l’occidente vive in un’area di beneficio perché sta rubando 8/10 dei beni del resto del mondo. Quindi non è che noi stiamo vivendo in un regime politico capace di darci la televisione, la macchina, ecc… no!
È un sistema politico che sa rubare 8/10 a 3/4 di mondo e da un po' di benessere a 1/4 di mondo, che siamo noi.
Quindi, signori miei, o ci si sveglia, o si fa finta di dormire… o bisogna accorgersi che siete tutti morti.

Il discorso tipico dello schiavo

13 commenti:

  1. Cara Sciarada, credo che questo post sia veramente giusto e interessante.
    Ciao e buon 1° maggio con un forte abbraccio e cerco di sorridere.
    Tomaso

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    1. Grazie grandissimo Tomaso, felice 1° Maggio anche a te, un sorriso e un abbraccio!

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  2. Riconosco al signore, protagonista del tuo post, il diritto di far conoscere le sue idee... ma non le condivido e mi scuso con te se lo sto scrivendo.
    Sono d'accordo sul valore dell'essere umano e sul tempo che dovrebbe avere per sè ma se questo fosse possibile chi lo manterrebbe?
    Il nostro vero padrone è il bisogno.
    Il contadino che lavora la sua terra sottostà a obblighi e rischi di cui farebbe volentieri a meno e i nomadi del deserto o gli abitanti degli sperduti atolli fan vita veramente dura.
    Chi non lavora ha qualcuo che lo fa per lui e questo sarebbe giusto non chiamarla libertà ma sfruttamento.
    In questo primo maggio chiedo, per tutti, un giusto lavoro (svolto con lealtà) e una giusta ricompensa.

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  3. Sari non devi chiedere scusa per il tuo pensiero che è assolutamente ben accetto. Silvano Agosti, in una brevissima sintesi che non può ben definirlo, è un cineasta indipendente e si occupa di tutte le fasi della costruzione dei suoi film che poi proietta e vende insieme ai suoi libri al Cinema Azzurro Scipioni di Roma e al Piccolo Cinema Paradiso di Brescia, ha scelto di lavorare tre ore al giorno così come secondo lui dovrebbero fare gli altri uomini che fanno parte di una società civile, la quale nell'essere giusta e onesta dovrebbe occuparsi di garantire una casa, il sostentamento e soprattutto la dignità in cambio di quelle tre ore di lavoro. Agosti ha anche fatto domanda all'Unesco e alle Nazioni Unite per dichiarare l'Essere Umano Patrimonio dell'Umanità.
    Quello che fa sembra un discorso utopico per la nostra realtà, ma lui ha davvero messo in pratica quello che dice.

    Se sei interessata, in rete puoi trovare molto sul suo pensiero ben spiegato nel libro " Lettere dalla Kirghisia - Un paese in cui la parola felicità è sinonimo di Essere Umano e la dignità del singolo è il pilastro di una società possibile - " .

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  4. Ho conosciuto nella mia vita una sola persona che è riuscita a portare per le strade milioni di persone ad affermare il diritto di essere Persona. Ed è successo negli U.S.A., non in un Paese piccolo o qualunque. E' stato Martin Luter King, la cui uccisione l'ho appresa sul pullman che portava me ed i miei compagni di classe alla gita scolastica di fine anno, a Roma. Dalle risate si è passati in un sol attimo al silenzio. Agli esami di stato, la prova scritta di italiano prevedeva tre tracce, una era sulla lotta dei neri d'America. Ed io scelsi quella traccia, fui l'unico. Voglio dire che per cambiare l'ordine delle cose disordinate bisogna parlare poco ed agire tantissimo, con passione ed onore, e nella piena consapevolezza di poter finire in prigione per sempre, o quasi. Il signore di cui sopra fa solamente l'apologia del suo fine tra egoismo, realizzarsi le tre ore di lavoro da datore suo stesso di lavoro, e reddito da tre ore di lavoro. Per abbattere la scomodità degli altri, di alcuni meccanismi sbagliati nella società del lavoro e non, devi stare per prima scomodo tu. E in continuazione. Martin Luter King fu fermato uccidendolo. Nelson Mandela, in Sudafrica fu fermato in un carcere per ben 26 anni, dai bianchi. Il sig. Agosti, infine, non sa cosa sia zappare la terra per vivere, o forse soltanto per sopravvivere. L'augurio mio è che tutti possano lavorare per la loro dignità, che deve essere totalmente libera e soggettiva.

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  5. Ciao Cosimo, del discorso di Silvano Agosti tu e Sari avete colto delle cose diverse da quelle che ho colto io. Giorni fa ho usato le tue stesse parole per spiegare a un'amica che secondo me l'attuale ordine delle cose può essere cambiato solo se si è disposti a finire in prigione se non addirittura a morire e come te ho citato Nelson Mandela e ho aggiunto Che Guevara, ma persone come loro al momento non sembrano prospettarsi all'orizzonte. Silvano Agosti, che credo sia consapevole di cosa significhi zappare la terra, esprime un pensiero come lo esprimiamo io e te, lui lo mette anche in pratica pagandone anche le conseguenze, e ognuno poi è libero di dissentire o meno. Lui sostiene che l'essere umano è un capolavoro da tutelare che merita di vivere e di essere padrone di sé stesso e della propria dignità, ma nella nostra società è solo l'ingranaggio di una macchina che crea profitti mal distribuiti, il lavoratore sopravvive, non ha più diritti ed è costretto a sottostare a ricatti indecenti che lo mortificano e nessuno mette in dubbio che i ricatti vengano accettati per validi motivi, ma questo non è giusto e la speranza che le cose cambino è solo speranza che non trova soluzione.

    Un abbraccio!

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  6. Silvano Agosti ha avuto coraggio.
    Grazie per avercene parlato, Buon 1 maggio anche se con ritardo.

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    1. Ciao Mari, sono d'accordo con te, grazie e bentornata!

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  7. Le lettere dalla Kirghisia,mi hanno appassionata,capivo che c'era una giusta logica,che c'era del vero,ma non realisticamente attuabile,se trasferito in una società che ha bisogno di produrre,per consumare per poter produrre ancora...
    Allora è lo schema più generale che andrebbe cambiato,e si parla,ma non da adesso,di decrescita (felice?)
    Mettere al centro l'uomo,con le sue esigenze e i suoi bisogni,potrebbe essere una strada.Ma ognuno di noi ha bisogni ed esigenze diverse.Quando e per chi è possibile,l'ideale sarebbe un lavoro a misura delle proprie necessità.Ma siamo parte,tutti,di un sistema che ci sta stritolando,vero,una macchina infernale che deve solo produrre:che cosa e per chi è difficile da capire.

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    1. Il punto è proprio quello Chicchina, le sovrastrutture della nostra società hanno così tanto incatenato l'uomo da non lasciargli più libertà di movimento se non controllata e diretta verso un fine che non gli da diritto ai benefici.

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  8. Interessantissimo, anche io ho un opinione simile.

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    1. Grazie Anna, la vita è un pezzo unico e tutti meritano di viverla a pieno senza essere sfruttati da una società senza anima.
      Ti abbraccio!

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