venerdì 6 gennaio 2023

Il Re dei re

Epifania - Presepe

" che genere di uomini erano quelli che Matteo qualifica come «Magi» venuti dall’«Oriente»? Il termine «magi» (mágoi), nelle relative fonti, ha una notevole gamma di significati, che si estende da un senso molto positivo fino ad uno molto negativo. Il primo di quattro significati principali intende con il termine «magi» degli appartenenti alla casta sacerdotale persiana. Nella cultura ellenistica erano considerati come «rappresentanti di una religione autentica»; al tempo stesso, però, le loro idee religiose erano ritenute «fortemente influenzate dal pensiero filosofico», così che i filosofi greci spesso sono stati presentati come loro seguaci (cfr. Delling, art. mágos). C’è forse in questa opinione un qualche nocciolo di verità non ben definibile; in fondo, anche Aristotele ha parlato del lavoro filosofico dei magi (cfr. ibid.).
Gli altri significati menzionati da Gerhard Delling sono: detentore e praticante di un sapere e di un potere soprannaturali, come anche stregone. E, infine: imbroglione e seduttore. Negli Atti degli Apostoli troviamo quest’ultimo significato: un mago di nome Bar-Iesus viene qualificato da Paolo come «figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia» (13,10) e in questo modo messo in riga...

... Nel Nuovo Testamento incontriamo così ambedue i significati di «mago»: nel racconto di san Matteo sui Magi, la sapienza religiosa e filosofica è chiaramente una forza che mette gli uomini in cammino; è la sapienza che conduce in definitiva a Cristo. Negli Atti degli Apostoli, invece, troviamo l’altro tipo di mago.
Questi contrappone il proprio potere al messaggero di Gesù Cristo e si mette così dalla parte dei demoni che, però, ormai sono stati vinti da Gesù. Per i Magi in Matteo 2 vale evidentemente - almeno in senso ampio - il primo dei quattro significati. Anche se non appartenevano esattamente al ceto sacerdotale persiano, erano tuttavia portatori di una conoscenza religiosa e filosofica, che si era sviluppata ed era ancora presente in quegli ambienti. Naturalmente, si è cercato di trovare classificazioni ancora più precise. L’astronomo viennese Konradin Ferrari d’Occhieppo ha mostrato che nella città di Babilonia - in epoca remota centro dell’astronomia scientifica, ma ai tempi di Gesù ormai in stato di declino - continuava ad esistere «ancora un piccolo gruppo di astronomi ormai in via di estinzione [...]Tavole di terracotta, coperte di iscrizioni in caratteri cuneiformi con calcoli astronomici [...] ne sono prove sicure» (Der Stern von Bethlehem, p. 27). La congiunzione astrale dei pianeti Giove e Saturno nel segno zodiacale dei Pesci, avvenuta negli anni 7-6 a.C. - ritenuto oggi il vero tempo della nascita di Gesù -, sarebbe stata calcolabile per gli astronomi babilonesi e avrebbe indicato loro la terra di Giuda e un neonato «re dei Giudei».
Sulla questione della stella torneremo ancora più avanti. Per ora vogliamo dedicarci alla domanda su che genere di uomini fossero quelli che si misero in cammino verso il re. Forse erano astronomi; ma non a tutti coloro che erano in grado di calcolare la congiunzione dei pianeti e la vedevano venne il pensiero di un re in Giuda che aveva un’importanza anche per loro. Affinché la stella potesse diventare un messaggio, doveva essere circolato un vaticinio del tipo del messaggio di Balaam. Da Tacito e Svetonio sappiamo che, in quei tempi, circolavano attese secondo cui da Giuda sarebbe uscito il dominatore del mondo - un’attesa che Giuseppe Flavio interpretò indicando Vespasiano, con la conseguenza che entrò nei suoi favori (cfr. De bello Iud. III 399-408). Potevano concorrere diversi fattori per far percepire nel linguaggio della stella un messaggio di speranza. Ma tutto ciò poteva mettere in cammino soltanto chi era uomo di una certa inquietudine interiore, uomo di speranza, alla ricerca della vera stella della salvezza. Gli uomini di cui parla Matteo non erano soltanto astronomi. Erano «sapienti»; rappresentavano la dinamica dell’andare al di là di sé, intrinseca alle religioni - una dinamica che è ricerca della verità, ricerca del vero Dio e quindi anche filosofia nel senso originario della parola. Così la sapienza risana anche il messaggio della «scienza»: la razionalità di questo messaggio non si fermava al solo sapere, ma cercava la comprensione del tutto, portando così la ragione alle sue possibilità più elevate. In base a tutto ciò che s’è detto, possiamo farci una certa idea su quali fossero le convinzioni e le conoscenze che portarono questi uomini ad incamminarsi verso il neonato «re dei Giudei». Possiamo dire con ragione che essi rappresentano il cammino delle religioni verso Cristo, come anche l’autosuperamento della scienza in vista di Lui. Si trovano in qualche modo al seguito di Abramo, che alla chiamata di Dio parte. In un modo diverso si trovano al seguito di Socrate e del suo interrogarsi, al di là della religione ufficiale, circa la verità più grande. In tale senso, questi uomini sono dei predecessori, dei precursori, dei ricercatori della verità, che riguardano tutti i tempi.
Come la tradizione della Chiesa con tutta naturalezza ha letto il racconto di Natale sullo sfondo di Isaia 1,3 e, in questo modo, sono arrivati al presepe il bue e l’asino, così ha letto il racconto sui Magi alla luce del Salmo 72,10 e di Isaia 60. In questo modo, i sapienti venuti dall’Oriente sono diventati re, e con loro sono entrati nel presepe i cammelli e i dromedari.
Se la promessa contenuta in tali testi estende la provenienza di questi uomini fino all’estremo Occidente (Tarsis = Tartessos in Spagna), la tradizione ha ulteriormente sviluppato l’universalità dei regni di quei sovrani annunciata con ciò, interpretandoli come re dei tre continenti allora noti: Africa, Asia, Europa. Il re di colore nero ne fa parte stabilmente: nel regno di Gesù Cristo non c’è distinzione di razze e di provenienze. In Lui e per Lui, l’umanità è unita, senza perdere la ricchezza della varietà. Più tardi sono state correlate con i tre re anche le tre età della vita dell’uomo: la giovinezza, l’età matura e la vecchiaia. Anche questa è un’idea ragionevole, che fa vedere che le diverse forme della vita umana trovano il rispettivo significato e la loro unità interiore nella comunione con Gesù.
Resta il pensiero decisivo: i sapienti dell’Oriente sono un inizio, rappresentano l’incamminarsi dell’umanità verso Cristo, inaugurano una processione che percorre l’intera storia. Non rappresentano soltanto le persone che hanno trovato la via fino a Cristo. Rappresentano l’attesa interiore dello spirito umano, il movimento delle religioni e della ragione umana incontro a Cristo. "

L'infanzia di Gesù
Benedetto XVI

Angelo - Presepe

(Domanda): "Mazda ha fatto una rivelazione: a chi Egli la ha annunciata?". (Risposta): "A qualcuno che era santo, e, allo stesso tempo, sia celeste, sia terreno". (Domanda): " Chi era il personaggio, di cui tratta questa sacra rivelazione?". (Risposta): "Colui che è il migliore di tutti, colui che governa". (Domanda): "Quale persona ha Egli stabilito che sia colui che deve venire, il Saošyant?". (Risposta): "Poiché dev'essere santo e il migliore, si deve trattare di un governante, ma che non compia nessun tipo di azione gratuita e tanto meno eserciti un potere dispotico".

Avesta - Yasna 19,19
Traduzione Arnaldo Alberti

I Re Magi rappresentano dunque il punto di contatto tra il precristianesimo e il cristanesimo, oltrepassano i confini della loro religione, riconoscono in Gesù Cristo il Saošyant, il Salvatore, il Šāhanšāh, il Re dei re che è al contempo divino e terreno e per sottolineare la sua regalità insieme a incenso e mirra, gli offrono l'oro, ritenuto anticamente attributo dei re, sia esso grezzo o forgiato in altari, candelabri o monete.

" ... Salomone fece tutti gli utensili del tempio del Signore, l’altare d’oro, la mensa d’oro su cui si ponevano i pani dell’offerta, i cinque candelabri a destra e i cinque a sinistra di fronte al sacrario d’oro purissimo, i fiori, le lampade ... "

1 Re 7, 48-49

" ... Acaz, preso l'argento e l'oro che si trovava nel tempio del Signore e nei tesori della reggia, lo mandò in dono al re d'Assiria ... "

2 Re 16, 8

" ... Inoltre, per il mio amore per il tempio del mio Dio, quanto possiedo in oro e in argento lo dono per il tempio del mio Dio, oltre a quanto ho preparato per il santuario ... "

1 Cronache 29, 3

Pastore - Presepe

In Matteo 2, 11 leggiamo:

" ... Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra "...

l'esatta traduzione del testo greco che aggiunge il λιβανον/libanon - incenso e la σμύρνα/smiurna o smyrna - mirra al χρυσός/chriusos o chrysos - oro, non alla curcuma, non allo zafferano, né tantomeno al benzoino.
 
Matteo 2, 11 in greco antico

" ... Ed ecco che Giuseppe si preparò a partire per la Giudea. E una grande agitazione avvenne in Betlemme di Giudea, poiché arrivarono dei magi che chiedevano: – Dov’è il re dei Giudei che è nato? poiché abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti per adorarlo.Udendo questo, Erode fu turbato e mandò dei messi ai magi e fece chiamare i grandi sacerdoti e li interrogò, dicendo: – Che cosa sta scritto riguardo al Cristo? Dove deve nascere?
Gli dicono: – In Betlemme di Giudea: cosí infatti sta scritto.
Egli allora li congedò. E interrogò i magi, dicendo loro: – Che segno avete visto circa il re che è nato?
Dissero i magi: – Abbiamo visto una stella grandissima, che brillava tra queste altre stelle e le oscurava, cosí che le stelle non si vedevano, e noi per questo abbiamo capito che un re era nato per Israele e siamo venuti ad adorarlo.
Ed Erode disse: – Andate e cercate; e se lo trovate fatemelo sapere affinché anch’io vada ad adorarlo.

I magi se ne andarono. Ed ecco la stella che avevano visto in oriente li precedeva finché giunsero alla grotta, e si fermò in capo alla grotta. E i magi videro il bambino con sua madre Maria, e trassero fuori della loro bisaccia dei doni: oro e incenso e mirra.

Ma essendo stati avvertiti dall’angelo di non entrare in Giudea, per altra via se ne tornarono al loro paese ... "
Protovangelo di Giacomo - XXI, 1- 4

" ... Trascorso poi il secondo anno, dall’Oriente vennero dei Magi a Gerusalemme, portando grandi doni. Essi interrogarono sollecitamente i Giudei, domandando: – Dov’è il re che vi è nato? Infatti abbiamo visto in oriente la sua stella e siamo venuti ad adorarlo.
Questa voce pervenne al re Erode, e talmente lo spaventò che mandò dagli scribi, dai farisei e dai rabbini del popolo, per sapere da loro dove avevano predetto i profeti che doveva nascere il Messia. Essi risposero: – In Betlemme di Giuda. Cosí infatti sta scritto: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei certo la minore tra le principali città di Giuda, perché da te uscirà un capo, che guiderà Israele, mio popolo.
Allora il re Erode chiamò a sé i Magi e ansiosamente domandò loro quando era loro apparsa la stella. Poi li mandò a Betlemme, dicendo: – Andate, e fate diligenti ricerche del bambino; e quando lo avrete trovato fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo.

Ora, mentre i Magi procedevano per la strada, apparve loro la stella e, quasi a far loro da guida, li precedeva, finché giunsero dove era il bambino. Nel vedere la stella, i Magi si rallegrarono di grande gioia, ed entrati nella casa trovarono il bambino Gesú che sedeva in grembo alla madre. Allora aprirono i loro scrigni e offrirono splendidi doni a Maria e a Giuseppe. Al bambino poi offrirono ciascuno una moneta d’oro. Dopo di ciò uno offrí dell’oro, un altro dell’incenso e l’altro della mirra.
Volendo quindi essi ritornare dal re Erode, furono ammoniti in sogno da un angelo di non ritornare da Erode. Essi perciò adorarono il bambino, pieni di felicità, e tornarono al loro paese per un’altra via ... "

Vangelo dello Pseudo-Matteo XVI, 1- 2

" ... Ora avvenne che, quando il Signore Gesú nacque a Betlemme di Giudea, ai tempi del re Erode, dall’Oriente vennero a Gerusalemme dei magi, come aveva predetto Zaratustra, e avevano con sé, come doni, oro, incenso e mirra; ed essi lo adorarono e gli offrirono i doni.
Allora santa Maria prese una di quelle fasce e come in contraccambio la diede loro, che l’accettarono da lei con grande riconoscenza.
In quello stesso istante apparve loro un angelo, sotto forma di quella stella che prima era stata loro guida nel viaggio: ed essi se ne andarono, seguendo l’indicazione della sua luce, finché giunsero alla loro patria.

Si raccolsero allora intorno ad essi i loro re e principi, domandando che cosa mai avevano visto e avevano fatto, in che modo erano andati e ritornati, e che cosa avevano portato con sé. Ed essi mostrarono quella fascia che santa Maria aveva loro regalata. Perciò celebrarono una festa: accesero il fuoco, secondo la loro usanza, lo adorarono, e vi gettarono sopra quella fascia. Il fuoco l’avvolse e la accartocciò; ma, spentosi il fuoco, estrassero la fascia tale quale era prima, come se il fuoco non l’avesse nemmeno toccata. Perciò essi si misero a baciarla, a mettersela sugli occhi e sul capo, dicendo: – Questo è senza dubbio la verità: che si tratta di un grande prodigio, perché il fuoco non ha potuto bruciarla né consumarla! – Quindi la presero e con grandissima venerazione la riposero tra i loro tesori  ... "

Vangelo dell'infanzia arabo siriaco VII - VIII

" ... Melkon, il primo re, aveva mirra, aloe, mussolina, porpora, pezze di lino, e i libri scritti e sigillati dalle mani di Dio.
Il secondo, il re degli Indi, Gaspar, aveva, come doni in onore del bambino, del nardo prezioso, della mirra, della cannella, del cinnamomo e dell’incenso e altri profumi.
Il terzo, il re degli Arabi, Balthasar, aveva oro, argento, pietre preziose, zaffiri di gran valore e perle fini.

Quando tutti furono giunti nella città di Gerusalemme, l’astro che li precedeva celò momentaneamente la sua luce. Essi perciò si fermarono e posero le tende. Le numerose truppe di cavalieri e i loro re si dicevano l’un l’altro: – E adesso che facciamo? In quale direzione dobbiamo camminare? Noi lo ignoriamo, perché una stella ci ha preceduti fino ad oggi, ma ecco che è scomparsa e ci ha lasciati nelle difficoltà.
I Magi si dissero l’un l’altro: – Andiamo ad informarci nei riguardi di questo bambino e a chiedere dove si trova esattamente, cosí dopo potremo proseguire il nostro viaggio.
Tutti dissero all’unanimità: «Sí, avete ragione» ... "

Vangelo dell'infanzia armeno 2, 3

Brucia essenze Gufetto - incenso

Brucia essenze - Gufetto - mirra

Nei brucia essenze, incenso e mirra
 
Il presepe a cui oggi aggiungiamo i Re Magi è una delle massime rappresentazioni figurative della stagione natalizia, puntualmente ogni anno nelle scuole c'è chi, con "grande sensibilità e altruismo", cerca di boicottarne la costruzione per non turbare i bambini islamici, ma forse ignorano che per i musulmani Gesù è un profeta.

Re Magi - Presepe

A breve il reel sull'arrivo dei Re Magi

Ecco:



Lieta Epifania e grazie a tutti per gli auguri!
Un abbraccio alle Sorelle Befane.


10 commenti:

  1. Nel tuo lungo sentiero di saperi, sono descritte l'umanità, la sapienza e la regalità. Di primo acchito mi viene da pensare che oggi abbiamo moderni maghi che è possibile riconoscere in tutte le accezioni descritte nel tuo bellissimo post... e sono gli scienziati.
    Grazie per quanto ci offri nei periodi forti del nostro calendario.
    Buona Epifania.

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  2. Grazie Sciarada e buona continuazione di festa della manifestazione di Gesù.
    sinforosa

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    1. Buona continuazione di vita a te Sinforosa e grazieee!

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  3. Chapeau Sorella! i fai tornare la voglia di scrivere e studiare Buona anifestazione per tuttp l'anno!

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    1. Ma grazie a te Sorella!
      Mi auguro che la stessa voglia venga a tutti coloro che passano di qua in modo che possano verificare di persona e capiscano dove sta la verità e dove la mistificazione.

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  4. L'oro costa caro e non fa gioco nei pacchetti regalo coll"incenso e la mirra. Curcuma, zafferano e benzoino hanno lo stesso colore e si vendono meglio.

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    1. Chi confeziona e vende questi pacchetti potrebbe essere intellettualmente onesto con la roba d'altri e sottolineare che curcuma, zafferano e benzoino sono dei sostituti commerciali.

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  5. Estimada amiga, gracias por tu buen hacer, ya que con este magistral y exhaustivo trabajo sobre los magos de Oriente, lo has bordado.
    Un fuerte abrazo, y espero que los Reyes magos se hayan portado bien contigo.

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    1. Ciao Manuel, bello risentirti, magistrali sono i tuoi articoli sempre dettagliati e completi.
      Grazie e un grande abbraccio a te!

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