giovedì 31 luglio 2025

Il labirinto di Notre-Dame d'Amiens

Nel cuore della navata centrale della maestosa Cattedrale di Notre-Dame d'Amiens, per i pellegrini che non potevano recarsi in Terra Santa, nel 1288 fu realizzato un enigmatico quanto affascinante labirinto pavimentale lungo 240 metri, un vero è proprio cammino iniziatico, spirituale e unicursale, senza bivi o vicoli ciechi, pensato per condurre l’anima verso la Gerusalemme celeste, approdo dell'illuminazione,  della rinascita e della salvezza, rappresentato simbolicamente dall'arrivo al suo centro dove inizialmente, costituito da una barra e da un semicerchio incastonati nella pietra, brillava un sole d’oro nascente sull’orizzonte che indicava la luce di Dio e guidava il pellegrino lungo il tracciato unico del labirinto. Tra il XV e XVI secolo, il sole d’oro venne sostituito con uno di rame ma, durante la Rivoluzione Francese, alla fine del XVIII secolo venne danneggiato e rimosso insieme al labirinto.
Nel XIX secolo, la memoria tornò a scolpire la pietra e il labirinto fu ricostruito fedelmente, al posto del sole fu posta una croce formata da scettri, orientata secondo i venti dei quattro punti cardinali: la tramontana a nord, fredda e pura; il levante a est, carico di luce e speranza; l'ostro a sud, caldo e fertile e il ponente a ovest, dolce e riflessivo.
Il sole cedette il passo alla croce, dal simbolo della luce di Dio si passò a quello ancor più teologico, più diretto, più potente della crocifissione che racchiudeva il primo. Una sorta di nuova lingua che infondeva al cuore dei pellegrini lo stesso messaggio.
Attorno alla croce, come guardiani silenziosi, furono scolpiti i nomi dei maestri costruttori Robert de zarches, Thomas de Cormont, Regnault de Cormont e del vescovo Évrard de Fouilloy.
Camminare nel labirinto è camminare nella vita tra fasce scure che rappresentano le difficoltà, le paure, le prove, e fasce chiare in cui si colgono i momenti di chiarezza, di grazia, di intuizione e di speranza. Ogni passo è una preghiera, ogni curva una riflessione, non è un perdersi, ma un ritrovarsi. È la danza sacra di un pellegrinaggio interiore.

Labirinto di Notre-Dame d'Amiens

I miei piedini sulla croce della labirinto di Notre-Dame d'Amiens

Per chi è interessato:

venerdì 25 luglio 2025

La soglia di san Giacomo il Maggiore

San Giacomo, detto il Maggiore per distinguerlo da Giacomo di Alfeo detto il Minore, è uno degli uomini più vividi del Nuovo Testamento, capace di unire la dimensione evangelica, il martirio, la tradizione popolare e il simbolismo agricolo.
Nasce a Betsaida, in Galilea, da Salomè e Zebedeo, è un pescatore come il padre e il fratello Giovanni detto l'Evangelista; la professione dei due fratelli, parte integrante della loro identità, diviene emblema della missione a cui sono chiamati quando tra i primi scelti da Gesù si trasformano da pescatori di pesci in pescatori di uomini sublimando l'archetipo del ΙΧΘΥΣ/Ichthys - pesce che nel II secolo, attraverso l’acrostico Ἰησοῦς Χριστός Θεοῦ Υἱός Σωτήρ - Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore, diviene una delle icone più distintive di Cristo in cui il nutrimento fisico coesiste con quello spirituale e salvifico.

"Καὶ προβὰς ἐκεῖθεν εἶδεν ἄλλους δύο ἀδελφούς, Ἰάκωβον τὸν τοῦ Ζεβεδαίου καὶ Ἰωάννην τὸν ἀδελφὸν αὐτοῦ, ἐν τῷ πλοίῳ μετὰ Ζεβεδαίου τοῦ πατρὸς αὐτῶν καταρτίζοντας τὰ δίκτυα αὐτῶν· καὶ ἐκάλεσεν αὐτούς.
E andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò."

Matteo 4:21

Il Messia soprannomina Giacomo e Giovanni Boanerghes, che dall’aramaico bānē - figli di e rēḡeš - tumulto, commozione, rumore e dalla forma simile ebraica בְּנֵי/bene - figli di e רֶגֶשׁ/regesh - emozione, sentimento, commozione, si traduce come "figli del tumulto" o "figli dell’ira", e nel contesto evangelico è interpretato come "figli del tuono" per indicare il loro carattere ardente, impetuoso, la potenza del loro annuncio e la funzione apotropaica del rumore celeste che attraverso loro scaccia il male e protegge la terra.

"Καὶ Ἰάκωβον τὸν τοῦ Ζεβεδαίου καὶ Ἰωάννην τὸν ἀδελφὸν Ἰακώβου· καὶ ἐπέθηκεν αὐτοῖς ὀνόματα Βοανηργές, ὅ ἐστιν Υἱοὶ βροντῆς.
Giacomo, figlio di Zebedeo e Giovanni, fratello di Giacomo, ai quali pose nome Boanerges, che vuol dire figli del tuono."

Marco 3, 17

San Giacomo il Maggiore, testimone  della Trafigurazione:

"Καὶ μεθ’ ἡμέρας ἓξ παραλαμβάνει ὁ Ἰησοῦς τὸν Πέτρον καὶ Ἰάκωβον καὶ Ἰωάννην τὸν ἀδελφὸν αὐτοῦ, καὶ ἀναφέρει αὐτοὺς εἰς ὄρος ὑψηλὸν κατ’ ἰδίαν. καὶ μετεμορφώθη ἔμπροσθεν αὐτῶν, καὶ ἔλαμψεν τὸ πρόσωπον αὐτοῦ ὡς ὁ ἥλιος, τὰ δὲ ἱμάτια αὐτοῦ ἐγένετο λευκὰ ὡς τὸ φῶς.
Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in disparte; e fu trasfigurato davanti a loro."

 Matteo 17,1 - 2

della risurrezione della figlia di Giairo:

"Καὶ οὐκ ἀφῆκεν οὐδένα μετ’ αὐτοῦ συνακολουθῆσαι εἰ μὴ τὸν Πέτρον καὶ Ἰάκωβον καὶ Ἰωάννην τὸν ἀδελφὸν Ἰακώβου [...] καὶ εὐθὺς ἀνέστη τὸ κοράσιον καὶ περιεπάτει· ἦν γὰρ ἐτῶν δώδεκα· καὶ ἐξέστησαν εὐθὺς ἐκστάσει μεγάλῃ.
E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. [...] Prese la mano della bambina e le disse: ‘Talità kum’, che significa: ‘Fanciulla, io ti dico: alzati!"

Marco 5, 37 - 42

e dell’agonia nel Getsemani:

"καὶ παραλαμβάνει τὸν Πέτρον καὶ Ἰάκωβον καὶ Ἰωάννην μετ’ αὐτοῦ, καὶ ἤρξατο ἐκθαμβεῖσθαι καὶ ἀδημονεῖν. καὶ λέγει αὐτοῖς· Περίλυπός ἐστιν ἡ ψυχή μου ἕως θανάτου· μείνατε ὧδε καὶ γρηγορεῖτε.
Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: ‘La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate."

Marco 14, 33 - 34

predica il Vangelo nella penisola iberica, ma quando nel 44 d.C. torna in Giudea viene martirizzato per decapitazione su ordine di Erode Agrippa I.

"Κατ᾽ ἐκεῖνον δὲ τὸν καιρὸν ἐπέβαλεν Ἡρῴδης ὁ βασιλεὺς τὰς χεῖρας κακοῦσαι τινὰς τῶν ἀπὸ τῆς ἐκκλησίας· ἀνεῖλέ τε Ἰάκωβον τὸν ἀδελφὸν Ἰωάννου μαχαίρῃ.
In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa. Fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni."

Atti degli Apostoli 12, 1 - 2

San Giacomo il Maggiore - miniatura dal Libro fiammingo delle Ore di Maria de' Medici - 1515  - 1520 - Artista anonimo

San Giacomo il Maggiore - miniatura dal Libro fiammingo delle Ore di Maria de' Medici 
 1515  - 1520 
 Artista anonimo

È il primo apostolo martire, la Legenda Aurea narra che i suoi discepoli trasportano il suo corpo in Galizia dove viene sepolto; nell’831, un eremita scopre il sepolcro grazie a una stella che brilla nel cielo, il luogo prende il nome di Campus Stellae -Campo della Stella da cui deriva Compostela, una delle mete di pellegrinaggio devozionale più importanti della tradizione cristiana e Roma istituisce la festa liturgica, crocevia di spiritualità, cultura e natura, confermandola al 25 luglio, data che ricorda il martirio del santo.
Nel 1630, Papa Urbano VIII lo proclama patrono ufficiale della Spagna e quando il giorno della sua festa cade di domenica, si celebra l’Anno Santo Compostelano.
Ci troviamo nel cuore della levata eliaca di Sirio, per gli Egizi intorno al 21 luglio del calendario egizio, 31 luglio se fosse esistito il gregoriano, dopo circa 70 giorni di invisibilità, apriva la stagione di Akhet o stagione delle inondazioni, l'inizio dell'anno, e annunciava le piene del Nilo che depositavano sul terreno uno strato di limo ricco di sali minerali e nutrienti, trasformando il deserto in terra fertile atta a garantire la sopravvivenza della civiltà, rappresentava un evento vitale per l’agricoltura. Per gli antichi romani che chiamavano Sirio canicula - cagnolina, in quanto stella più brillante della costellazione del Cane Maggiore, e del firmamento, il suo sorgere all’alba, in concomitanza con il sole, che nel periodo imperiale avveniva intorno al 19 - 20 luglio del calelendario giuliano, 30 - 31 luglio se fosse esistito il gregoriano, segnava, per convenzione intorno al 24 luglio, l’inizio dei "dies caniculares - giorni canicolari", i più caldi e critici per la salute, l’agricoltura e la navigazione che si concludevano intorno al 24 agosto, 4 settembre se fosse esistito il gregoriano.

"... Quando Sirio sorge, le ginocchia si fiaccano e il cuore si brucia per il calore del sole ..."

Le opere e i giorni
Esiodo 
Traduzione Giovanni Tarditi

"Ὅτε δὲ ὁ Σείριος ἀνατέλλει, τότε μάλιστα αἱ νόσοι ἐπικρατοῦσιν, καὶ οἱ ἄνθρωποι ἀσθενέστεροι γίγνονται.
Quando Sirio sorge, allora le malattie prevalgono maggiormente, e gli uomini diventano più deboli."

Corpus Hippocraticum, De aere, aquis et locis
Ippocrate
Traduzione Giovanni Dall'Orto

Per i cristiani che festeggiano San Giacomo il Maggiore con il sentire attento dei contadini, il 25 luglio diventa una soglia, un confine invisibile tra la pienezza dell’estate e il suo lento dissolversi. Nel momento culmine del calore San Giacomo porta il primo fresco recita il detto popolare. Si colgono quei mutamenti sottili come il sole che comincia a inclinarsi diversamente, le giornate che visibilmente si accorciano, il vento che cambia tono nelle brezze serali, i tramonti che cambiano colore e l’aria che muta il suo profumo mentre si ascoltano i racconti antichi; si avvertono i primi temporali pomeridiani, segni di instabilità atmosferica; il pane, preparato con la farina del grano appena mietuto, eco di quel pane spezzato che nell'Ultima Cena si fa corpo di Cristo e che viene distribuito agli apostoli tra cui Giacomo il Maggiore, è portato in chiesa per essere consacrato e condiviso con la comunità, durante le messe votive per il ringraziamento del raccolto, insieme ai prodotti del territorio e alle mele di San Giacomo, così chiamate perché giungono a maturazione proprio nel tempo in cui il santo viene celebrato; si prende parte alle processioni per la benedizione dei campi, e delle sementi in attesa della vendemmia perché San Giacomo con i tetti bagnati, del vin siamo privati.
San Giacomo il Maggiore, apostolo coraggioso, martire della fede, guerriero e pellegrino, custode del tempo compiuto, è patrono dei cavalieri, dei cappellai, dei calzettai, dei contadini, dei droghieri, dei farmacisti, dei pellegrini, dei soldati, dei veterinari, dei viaggiatori; è invocato contro i reumatismi, il mal tempo, i fulmini, i tuoni, il cui suono evoca quello degli zoccoli del suo cavallo celeste, e sempre a lui ci si rivolge per la protezione dei raccolti, del bestiame e della transumanza .

Lieta festa di San Giacomo!

Post programmato

mercoledì 2 luglio 2025

La baleniera dell'Amerigo Vespucci

Sulla poppa della nave scuola Amerigo Vespucci, sospesa tra il cassero, dove l’equipaggio assiste alla Santa Messa, e il giardinetto sottostante che si protende verso il mare e accoglie le piante officinali di bordo, è visibile una lancia elegante, sostenuta da apposite gruette. Si tratta della baleniera, lunga 10,60 metri, larga circa 2,30 metri e con un pescaggio stimato di 0,60 metri. In legno pregiato, con linee snelle e proporzioni armoniose fu realizzata in origine per la sorella gemella, dalla quale venne prelevata e collocata sulla Vespucci, poco prima che nel febbraio del 1949 la Cristoforo Colombo fosse consegnata all’Unione Sovietica come risarcimento di guerra. 
Nel 1980 per preservarne il valore storico, la baleniera fu affidata al Museo Navale di Venezia e sostituita da una copia costruita seguendo i disegni originali degli uffici tecnici della Regia Marina.

Baleniera dell'Amerigo Vespucci
 
Destinata all’uso esclusivo del comandante della nave, era impiegata durante le cerimonie solenni e gli incontri ufficiali per raggiungere la costa. Ad ogni avvicendamento al vertice, per simboleggiare il passaggio di testimone tra il vecchio e il nuovo, la baleniera di bordo tradizionalmente veniva distrutta salvaguardando solo lo stemma che era consegnato a chi lasciava l’incarico. Da questo rito nasce l'uso di commemorare incarichi, scambi ufficiali, collaborazioni e momenti significativi con la consegna di uno scudo araldico che prende il nome di Crest, simbolo di identità, di prestigio e di memoria, in legno e metallo smaltato su cui è inciso l'emblema della nave o del reparto.

Baleniera dell'Amerigo Vespucci

Il reel della baleniera pubblicato su instagram, non so bene come, è comparso su facebook e mi sembra di aver capito che non è vietato pubblicarne il link su un post blogger, per cui  per farvelo vedere ci provo e vediamo che succede.


Per ulteriori informazioni:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...