Candela della Quinta Domenica di Quaresima
La Quinta Domenica di Quaresima è conosciuta come Iúdica - Sii Giudice dalla prima parola del primo verso dell'introito che apre la celebrazione:
Iúdica me, Deus,
et discérne causam meam de gente non sancta;
ab hómine iníquo et dolóso éripe me,
quia tu es Deus meus et fortitúdo mea.
Sii Giudice mio, o Dio,
difendi la mia causa contro gente spietata;
liberami dall'uomo iniquo e fallace.
Tu sei il Dio della mia difesa.
Salmo 43,1-2
È detta anche Domenica di Lazzaro perché si rievoca la morte e la risurrezione di Lazzaro.
" Era allora malato un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella.
Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato.
Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è malato».
All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato».
Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro.
Quand'ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si trovava.
Poi, disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».
I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?».
Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo;
ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché gli manca la luce».
Così parlò e poi soggiunse loro: «Il nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma io vado a svegliarlo».
Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se s'è addormentato, guarirà».
Gesù parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del sonno.
Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto
e io sono contento per voi di non essere stato là, perché voi crediate. Orsù, andiamo da lui!».
Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già da quattro giorni nel sepolcro.
Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia
e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello.
Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!
Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà».
Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà».
Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell'ultimo giorno».
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;
chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?».
Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo».
Dopo queste parole se ne andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama».
Quella, udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui.
Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro.
Allora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono pensando: «Va al sepolcro per piangere là».
Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!».
Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse:
«Dove l'avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!».
Gesù scoppiò in pianto. 36 Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo amava!».
Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?».
Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra.
Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni».
Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?».
Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato.
Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato».
E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!».
Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui. "
Giovanni 11, 1-45
Intorno al IX secolo la Quinta Domenica di Quaresima apre le porte a una tradizione rituale che prende il nome di Velatio Crucis - Velatura della Croce e probabilmente trova le sue radici nella consuetudine di separare dagli altri fedeli, durante le celebrazioni del tempo quaresimale, i penitenti pubblici che, compromessi in peccati piuttosto importanti, ascoltano la messa dal nartece e solo dopo un iter penitenziale possono prendere la comunione la mattina del Giovedì Santo.
Il percorso penitenziale però è per tutti propedeutico alla Pasqua ed è così che la rappresentazione della separazione muta forma coinvolgendo ogni fedele, che non riuscendo più a vedere le croci e le immagini sacre poiché vengono coperte da dei drappi viola ad eccezione delle stazioni della Via Crucis, sperimenta emotivamente il distacco visivo da Dio ma conquista anche una dimensione interiore in cui può ritrovarlo spiritualmente.
Per quanto riguarda lo svelamento, nella circolare Paschalis sollemnitatis del 6 gennaio 1988 si legge:
" L’uso di coprire le croci e le immagini nella chiesa dalla Domenica V di Quaresima può essere conservato secondo il giudizio della conferenza episcopale. Le croci rimangono coperte fino al termine della celebrazione della passione del Signore il Venerdì Santo; le immagini fino all’inizio della veglia pasquale. "
Velatio Crucis
Nel 1960 papa Giovanni XXIII revisiona il rito romano e distingue Il Tempo di Quaresima dal Tempo di Passione che inizia con la Quinta Domenica di Quaresima detta Prima Domenica di Passione a cui segue la Domenica delle Palme detta Seconda Domenica di Passione; nel 1969 con la riforma liturgica del Concilio Vaticano II la distinzione viene tolta e la Prima Domenica di Passione torna a essere la Quinta Domenica di Quaresima mentre la Seconda Domenica di Passione torna a essere la Domenica delle Palme e De Passione Domini - Della Passione del Signore.
Lieta Quinta Domenica di Quaresima
A breve il reel dell'accensione della quinta candela
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