domenica 26 marzo 2023

Iúdica me, Deus

Iúdica me, Deus - Candela della Quinta Domenica di Quaresima

Candela della Quinta Domenica di Quaresima

La Quinta Domenica di Quaresima è conosciuta come Iúdica - Sii Giudice dalla prima parola del primo verso dell'introito che apre la celebrazione:

Iúdica me, Deus,
et discérne causam meam de gente non sancta;

ab hómine iníquo et dolóso éripe me,
quia tu es Deus meus et fortitúdo mea.

Sii Giudice mio, o Dio,
difendi la mia causa contro gente spietata;

liberami dall'uomo iniquo e fallace.
Tu sei il Dio della mia difesa.

Salmo 43,1-2

Croce della Quinta Domenica di Quaresima con la Velatio Crucis

Croce della Quinta Domenica di Quaresima con la Velatio Crucis

È detta anche Domenica di Lazzaro perché si rievoca la morte e la risurrezione di Lazzaro.

" Era allora malato un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella.
Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato.
Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è malato».
All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato».
Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro.
Quand'ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si trovava.
Poi, disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».
I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?».
Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo;
ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché gli manca la luce».
Così parlò e poi soggiunse loro: «Il nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma io vado a svegliarlo».
Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se s'è addormentato, guarirà».
Gesù parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del sonno.
Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto
e io sono contento per voi di non essere stato là, perché voi crediate. Orsù, andiamo da lui!».
Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già da quattro giorni nel sepolcro.
Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia
e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello.
Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!
Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà».
Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà».
Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell'ultimo giorno».
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;
chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?».
Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo».
Dopo queste parole se ne andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama».
Quella, udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui.
Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro.
Allora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono pensando: «Va al sepolcro per piangere là».
Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!».
Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse:
«Dove l'avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!».
Gesù scoppiò in pianto. 36 Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo amava!».
Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?».
Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra.
Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni».
Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?».
Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato.
Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato».
E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!».
Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui. "

Giovanni 11, 1-45

Alloro

Diffusore con alloro per la Quinta Domenica di Quaresima

Diffusore con alloro per la Quinta Domenica di Quaresima

Intorno al IX secolo la Quinta Domenica di Quaresima apre le porte a una tradizione rituale che prende il nome di Velatio Crucis - Velatura della Croce e probabilmente trova le sue radici nella consuetudine di separare dagli altri fedeli, durante le celebrazioni del tempo quaresimale, i penitenti pubblici che, compromessi in peccati piuttosto importanti, ascoltano la messa dal nartece e solo dopo un iter penitenziale possono prendere la comunione la mattina del Giovedì Santo.
Il percorso penitenziale però è per tutti propedeutico alla Pasqua ed è così che la rappresentazione della separazione muta forma coinvolgendo ogni fedele, che non riuscendo più a vedere le croci e le immagini sacre poiché vengono coperte da dei drappi viola ad eccezione delle stazioni della Via Crucis, sperimenta emotivamente il distacco visivo da Dio ma conquista anche una dimensione interiore in cui può ritrovarlo spiritualmente.
Per quanto riguarda lo svelamento, nella circolare Paschalis sollemnitatis del 6 gennaio 1988 si legge:

" L’uso di coprire le croci e le immagini nella chiesa dalla Domenica V di Quaresima può essere conservato secondo il giudizio della conferenza episcopale. Le croci rimangono coperte fino al termine della celebrazione della passione del Signore il Venerdì Santo; le immagini fino all’inizio della veglia pasquale. "

Velatio Crucis

Velatio Crucis

Nel 1960 papa Giovanni XXIII revisiona il rito romano e distingue Il Tempo di Quaresima dal Tempo di Passione che inizia con la Quinta Domenica di Quaresima detta Prima Domenica di Passione a cui segue la Domenica delle Palme detta Seconda Domenica di Passione; nel 1969 con la riforma liturgica del Concilio Vaticano II la distinzione viene tolta e la Prima Domenica di Passione torna a essere la Quinta Domenica di Quaresima mentre la Seconda Domenica di Passione torna a essere la Domenica delle Palme e De Passione Domini - Della Passione del Signore.

Lieta Quinta Domenica di Quaresima

A breve il reel dell'accensione della quinta candela 


Per ulteriori informazioni

sabato 25 marzo 2023

Annuntiatio Beatae Mariae Virginis

Il principio; il primo passo del percorso che conduce al Natale e alla Pasqua è narrato dal Vangelo di Luca 1, 26-38 ( vedi Annunciazione ); l'Arcangelo Gabriele messaggero di Dio rivela la futura maternità alla Vergine Maria kecharitomene - colei che è piena di grazia che nel suo ventre, su cui è sceso lo Spirito Santo, custodisce l'Incarnazione del Verbo.
Il 25 marzo, in sincronia con l'equinozio di primavera, è attestato come giorno dell'Annuntiatio Christi da Sesto Giulio Africano nella sua Χpοvογραφίαι/Chronographíai - Le Chronographiae, opera in cinque volumi del 221 d. C., che segue il Commentario di Daniele del 203 d. C. di Sant'Ippolito in cui si attesta la nascita di Gesù il 25 dicembre ( vedi Natale ), e precede di ben mezzo secolo l'inaugurazione del tempio del Sol Invictus pianificata dall'imperatore Aureliano il 25 dicembre del 274 d. C.
La Conceptio Christi - Incarnazione di Cristo, che trova un suo spazio celebrativo già nei primi secoli del cristianesimo, con il Concilio di Nicea del 325 e il Concilio di Costantinopoli del 381 è inserita nel Credo:

Credo in un solo Dio,
Padre onnipotente,
Creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.

Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,
unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli:
Dio da Dio, Luce da Luce,
Dio vero da Dio vero,
generato, non creato,
della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,
e per opera dello Spirito Santo
si è incarnato nel seno della Vergine Maria
e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
mori e fu sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato,
secondo le Scritture, è salito al cielo,
siede alla destra del Padre.

E di nuovo verrà, nella gloria,
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.

Credo nello Spirito Santo,
che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti.

Credo la Chiesa,
una santa cattolica e apostolica.
Professo un solo Battesimo
per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà.
Amen.

Annunciazione  - V secolo - Arco trionfale della Basilica di Santa Maria Maggiore - Roma

Annunciazione  - V secolo - Arco trionfale della Basilica di Santa Maria Maggiore - Roma

Con il Concilio di Efeso del 431 viene assegnato alla Vergine Maria il titolo di, Θεοτόκος/Theotókos in greco, Deipara in latino composto di Deus - Dio e parĕre - partorire per cui  lei è Dei Genetrix - Genitrice di Dio.
Come solennità liturgica si diffonde dalla metà del VI secolo e la continuità della celebrazione viene consacrata alla fine del VII secolo dalla processione voluta da Sergio I alla basilica di Santa Maria Maggiore il cui arco trionfale è decorato con dei mosaici dedicati all'Annuntiatio Domini.
Poiché la ricorrenza dell'Annunciazione rientra nel tempo quaresimale il Concilio di Toledo del 656 sposta la ricorrenza al 18 dicembre, ma con la successiva riforma del calendario si ripristina la data originaria; attualmente se la festa coincide con una delle Domeniche di Quaresima viene prorogata al lunedì successivo e se cade nella Settimana Santa o nell'Ottava di Pasqua viene aggiornata al lunedì dopo la Domenica in Albis.

Lieta Festa dell'Annunciazione!

Per chi ulteriori informazioni:

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giovedì 23 marzo 2023

lunedì 20 marzo 2023

Equinozio della Primavera

Equinozio della Primavera - Cesare Ripa

L'incontro di questa sera, tra la notte e il giorno che con equità si dividono le ore di buio e le ore di luce e, che noi conosciamo con il nome di equinozio di primavera, è raffigurato da un uomo di media statura che indossa una veste dipinta di bianco a destra per denotare l'ascesa del sole e di nero a sinistra per denotarne la discesa, si cinge la vita con una cintura turchina senza nodi, senza principio né fine e trapunta di stelle che riproduce la continuità del ciclo stagionale; ai piedi porta due piccole ali, che indicano lo scorrere veloce del tempo, contraddistinte anch'esse dal bianco a destra e dal nero a sinistra; l'uomo è giovane perché in lui e nello spazio temporale che circoscrive Dio racchiude la creazione del mondo, l'Incarnazione del Verbo e la Passione di Cristo Redentore. Con il braccio destro accoglie un ariete simbolo del primo segno dello zodiaco che caratterizza la seconda metà di marzo, primo mese dell'anno per gli antichi, funzionale ai computi dell'epatta, delle lettere domenicali e vari altri celesti; con la mano sinistra invece l'equinozio tiene dei fiori che contraddistinguono la rinascita primaverile. 

Lieto equinozio di primavera!

Ecco il link del reel sull'equinozio di primavera: https://www.instagram.com/reel/CqBsLzTgqo6/

Per ulteriori informazioni



domenica 19 marzo 2023

Laetáre, Ierúsalem, et convéntum fácite

Laetáre, Ierúsalem, et convéntum fácite - Candela della Quarta Domenica di Quaresima

Candela della Quarta Domenica di Quaresima

La Quarta Domenica di Quaresima è conosciuta come Laetáre - Rallegratevi dalla prima parola del primo verso dell'introito che apre la celebrazione:

Laetáre, Ierúsalem,
et convéntum fácite,
omnes qui dilígitis eam.

Gaudéte cum laetítia, qui in tristítia fuístis,
ut exsultétis,
et satiémini ab ubéribus consolatiónis vestrae.

Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa
tutti voi che l'amate.

Sfavillate con essa di gioia
tutti voi che per essa eravate in lutto.
Così sarete allattati e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;

Isaia 66, 10-11

Croce delle Domeniche di Quaresima

Croce delle Domeniche di Quaresima

È detta anche Domenica del Cieco Nato perché si rievoca l'incontro di Gesù con il cieco a cui dona la vista.

" Passando vide un uomo che era cieco fin dalla nascita.
I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: “Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?”.
Gesù rispose: “Non hanno peccato né lui né i suoi genitori, ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui.
Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato, mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare.
Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo”.
Detto questo, sputò in terra, fece del fango con la saliva, ne spalmò gli occhi del cieco
e gli disse: “Va', làvati nella vasca di Siloe (che significa 'Mandato')”. Egli dunque andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
Perciò i vicini e quelli che l'avevano visto prima, perché era mendicante, dicevano: “Non è questi colui che stava seduto a chiedere l'elemosina?”.
Alcuni dicevano: “È lui”. Altri dicevano: “No, ma gli somiglia”. Egli diceva: “Sono io”.
Allora essi gli domandarono: “Com'è che ti sono stati aperti gli occhi?”.
Egli rispose: “Quell'uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me ne ha spalmato gli occhi e mi ha detto: 'Va' a Siloe e làvati'. Io quindi sono andato, mi sono lavato e ho recuperato la vista”.
Ed essi gli dissero: “Dov'è costui?”. Egli rispose: “Non so”.
Condussero dai farisei colui che era stato cieco.
Ora era in giorno di sabato che Gesù aveva fatto il fango e gli aveva aperto gli occhi.
I farisei dunque gli domandarono di nuovo anche loro com'egli avesse recuperato la vista. Ed egli disse loro: “Egli mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo”.
Perciò alcuni dei farisei dicevano: “Quest'uomo non è da Dio perché non osserva il sabato”. Ma altri dicevano: “Come può un uomo peccatore fare tali miracoli?”. E vi era disaccordo fra loro.
Essi dunque dissero di nuovo al cieco: “E tu, che dici di lui, poiché ti ha aperto gli occhi?”. Egli rispose: “È un profeta”.
I Giudei dunque non credettero che lui fosse stato cieco e avesse recuperato la vista, finché non ebbero chiamato i genitori di colui che aveva recuperato la vista,
e li ebbero interrogati così: “È questo vostro figlio che dite essere nato cieco? Come mai dunque ora ci vede?”.
I suoi genitori risposero: “Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco,
ma come ora ci veda, non lo sappiamo né sappiamo chi gli abbia aperto gli occhi; domandatelo a lui; egli è adulto, parlerà lui di sé”.
I suoi genitori dissero questo perché avevano paura dei Giudei, poiché i Giudei avevano già stabilito che, se uno avesse riconosciuto Gesù come Cristo, sarebbe stato espulso dalla sinagoga.
Per questo i suoi genitori dissero: “Egli è adulto, domandatelo a lui”.
Essi dunque chiamarono per la seconda volta l'uomo che era stato cieco e gli dissero: “Da' gloria a Dio! Noi sappiamo che quell'uomo è un peccatore”.
Egli rispose: “Se egli sia un peccatore, non so, una cosa so: che ero cieco e ora ci vedo”.
Essi allora gli chiesero: “Che ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?”.
Egli rispose loro: “Ve l'ho già detto e voi non avete ascoltato, perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?”.
Essi lo insultarono e dissero: “Sei tu discepolo di costui, ma noi siamo discepoli di Mosè.
Noi sappiamo che a Mosè Dio ha parlato, ma riguardo a costui non sappiamo di dove sia”.
Quell'uomo rispose e disse loro: “Questo poi è strano: che voi non sappiate di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi!
Si sa che Dio non ascolta i peccatori, ma, se uno è pio verso Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta.
Da che mondo è mondo non si è mai udito che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. 33 Se quest'uomo non fosse da Dio, non potrebbe fare nulla”.
Essi risposero e gli dissero: “Tu sei tutto quanto nato nel peccato e insegni a noi?”. E lo cacciarono fuori.
Gesù udì che l'avevano cacciato fuori e, trovatolo, gli disse: “Credi tu nel Figlio di Dio?”.
Colui rispose: “Chi è, Signore, perché io creda in lui?”.
Gesù gli disse: “Tu l'hai già visto; egli è colui che ti sta parlando”.
Ed egli disse: “Signore, io credo”. E lo adorò.
Gesù disse: “Io sono venuto in questo mondo per fare un giudizio, affinché quelli che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi”.
Quelli dei farisei che erano con lui udirono queste cose e gli dissero: “Siamo ciechi anche noi?”.
Gesù rispose loro: “Se foste ciechi, non avreste alcun peccato, ma, siccome dite: 'Noi vediamo', il vostro peccato rimane”. "

Giovanni 9, 1-41

Petali di rosa

Diffusore con petali di rosa per la Quarta Domenica di Quaresima

Diffusore con petali di rosa per la Quarta Domenica di Quaresima

Con la Domenica Laetáre entriamo nella seconda metà della Quaresima e dalle tenebre iniziamo a muoverci verso la luce.
Oggi si benedice la Rosa d'Oro, simbolo di Cristo e della gioia per l'arrivo della Pasqua, composta da un tralcio la cui rosa centrale ha tra i petali una teca che contiene il santissimo Crisma consacrato il Giovedì Santo, balsamo e  muschio profumato.
Ogni anno ben prima del 1049 i Papi la benedicevano nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme e l'assegnavano a uomini e luoghi che meritavano di spargere il profumo di Gesù nel mondo. Nel 1910 Pio X abrogò il riconoscimento che venne però ripristinato da Pio XII nel 1941.
Il cerimoniale incluse la presenza di un latore fino alla riforma del 1968.
Potete intravedere la Rosa d'Oro tra le mani di Nostra Madre dell'Evangelizzazione in Piazza Major di Lima


Lieta Quarta Domenica di Quaresima e grazie a voi per i saluti e per gli auguri.
Buon onomastico a chi si chiama Giuseppe o Giuseppa e un grande abbraccio a tutti i papà!

A breve il reel dell'accensione della quarta candela 



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