... il mondo va sempre, muovendosi in cerchio e partendo da se stesso a se stesso ritorna ...
Saturnalia - Libro I
Ambrosius Theodosius Macrobius
Il veliero magico sul quale abbiamo ascoltato I sedici rintocchi di Capodanno fluttua sotto l'egida del protettore dei naviganti, delle navi, dei porti e di tutte le vie fluviali, quel Giano Bifronte divinità arcaica del pantheon degli " di indigetes ", gli dei indigeni romani non adottati da altre religioni.
Giano è:
" ... l’unico e giustissimo padre; il dio degli dei; il primo invocato nelle preghiere; e in tutto, per moltitudine di attributi suoi propri, simboleggiante nulla men che Gànesa indiano, Oriside egizio e Bacco greco, il principio di tutte le cose, o l’universal potere generativo della natura. Secondo altri interpreti era il sole nel suo corso annuale: l’ottimo creatore: il custode dell’universo: l’arbitro della pace e della guerra; in somma tal dio potentissimo, che ad esso lui la dottrina teologica riferisce ad una ad una le qualità e proprietà degli dei superni . ..
Storia degli antichi popoli italiani
Anonimo
La leggenda narra che Saturno, sotto la furia delle armi scagliate dal figlio Giove, perde il regno dell'Olimpo, viene accolto dal paese dei luoghi segreti che battezza promuovendo il nome Lazio, entra in contatto con i latini, gli insegna il vivere civile e inaugura per loro un'epoca d'oro:
Saturno il primo fu ch'in queste parti
Venne, dal ciel cacciato, e vi s’ascose.
E quelle rozze genti, che disperse
Eran per questi monti, insieme accolse
E diè lor leggi: onde il paese poi
Da le latebre* sue Lazio nomossi.
Dicon che sotto il suo placido impero
Con giustizia, con pace e con amore
Si visse un secol d’oro ...
Eneide - Libro VIII
Publio Virgilio Marone
latebre* = Luoghi nascosti, segreti
Nel Lazio Saturno conosce Giano:
" ... Fra lor nelle capanne e nelle selve
Stette a lungo Saturno, e nol conobbe
Altri che Giano ... "
La Feroniade
Vincenzo Monti
che gli offre la sovranità su una parte del suo territorio per aver svelato alla sua gente i misteri dell'arte del coltivare la terra, del piantare il seme del grano e la vite, dell'edificare le case e le città, del coordinare l’ordine dell’anno. Le due divinità fondano così le loro due città, Gianicolo e Saturnia:
" ... Qui su, quelle ruine e quei vestigi
Di quei due cerchi antichi. Una di queste
Città fondò Saturno, e l’altra Giano,
Che Saturnia e Gianicolo fur dette ... "
Eneide - Libro VII
Publio Virgilio Marone
A Giano è conferito l'appellativo " Bifronte ", ha infatti due volti, uno che guarda verso il tempo passato e uno che guarda verso il futuro in divenire; uno sguardo è rivolto al caos e l'altro all'ordine, una delle due facce ha la barba, l'altra no e simbolicamente è l'aspetto femminile del dio che proviene dalla gemella/genitrice Ianua alter ego di Diana che da luna crescente nella triplice divinità si trasforma in Selene luna piena e poi in Ecate luna calante, una delle tante grandi madri assimilabile alla primigenia dea della fertilità Dia che nel corso del tempo viene identificata anche con Bona Dea, Iuno, e l'etrusca Uni. Da lei che si fa Ianua - porta, l'aspetto maschile Ianuo trae il dominio sugli elementi e il potere della nascita, della morte e della rigenerazione.
Lì dove c'è una fine, un nuovo inizio si compie, pertanto Giano presiede il passaggio tra l'anno vecchio e l'anno nuovo, con lui si chiude un anno e se ne apre un altro. Gennaio è il mese che prende il suo nome perché lui governa " i prima " le cose che vengono prima in ordine di tempo e nelle invocazioni ha la precedenza anche su Giove che governa " i summa " le cose prime per dignità; è celebrato il primo gennaio, come Pater Matutinus alla prima ora del mattino, e il 9 gennaio tra i dies Agonales*, in età repubblicana, il Rex sacrorum gli sacrifica un robusto ariete nero all’interno dell’antica Regia nel Foro Romano accompagnato dagli Agonenses/Saliens e va in processione precedendo il flamen Dialis - sacerdote di Giove.
dies Agonales* = Gli Agonalia istituiti da Numa Pompilio erano festività romane pagane, dedicate durante l'anno a quattro dei diversi:
Il 9 Gennaio era dedicato a Giano dio degli inizi e delle fini.
Il 17 Marzo a Marte dio della guerra.
Il 21 Maggio a Veiove protettore del bosco sacro in Campidoglio
L' 11 Dicembre ad Apollo dio del Sole e delle arti.
" ... Quando cominciò la guerra Sabina, a causa del rapimento delle giovani vergini, i romani si affrettarono a chiudere la porta che si trovava ai piedi del colle Viminale, che successivamente all'evento fu chiamata Ianuale, dato che in essa irrompevano i nemici; ma dopo che fu chiusa, subito si aprì da sola; quando si verificò la stessa cosa di nuovo e per tre volte, molti armati si disposero di guardia davanti alla soglia, dato che non avevano potuto chiuderla, quando all'improvviso si venne a sapere che da un'altra parte, combattendo in un acerrima battaglia, i nostri erano stati sbaragliati da Tazio. Per tale ragione i romani che proteggevano l'ingresso, fuggirono atterriti. E mentre i sabini stavano per irrompere attraverso la porta aperta, dal tempio di Giano irruppe una grande forza di acqua corrente, e molte schiere di nemici furono travolte. Per questo fatto si decise che, in tempo di guerra, come se Giano dovesse venire in soccorso alla città, le porte del tempio rimanessero aperte ... "
Ambrosius Theodosius Macrobius
Quindi la " Porta Ianualis " in onore di Giano, viene aperta in tempo di guerra e chiusa in tempo di pace, vi passano attraverso i militari romani in uscita, accompagnati simbolicamente dal dio sul campo di battaglia, e in entrata trionfanti al ritorno da una vittoria seguiti dal dio che riprende il presidio della città:
" ... Era in Lazio un costume, che venuto
è poi di mano in man di Lazio in Alba,
e d'Alba in Roma, ch'or del mondo è capo,
che nel muover de l'armi ai Geti, agl'Indi,
agli Arabi, agl'Ircani, a qual sia gente
ch'elle sian mosse, sí com'ora a' Parti
per ricovrar le mal perdute insegne,
s'apron le porte de la guerra in prima.
Queste son due, che per la riverenza,
per la religïone e per la téma
del fiero Marte, orribili e tremende
sono a le genti; e con ben cento sbarre
di rovere, di ferro e di metallo
stan sempre chiuse; e lor custode è Giano.
Ma quando per consiglio e per decreto
de' padri si determina e s'appruova
che si guerreggi, il consolo egli stesso,
sí come è l'uso, in abito e con pompa
c'ha da' Gabini origine e da' regi,
solennemente le disferra e l'apre:
ed egli stesso al suon de le catene
e de la rugginosa orrida soglia
la guerra intuona: guerra dopo lui
grida la gioventú: guerra e battaglia
suonan le trombe; ed è la guerra inditta ... "
Publio Virgilio Marone
Le porte - ianuae e i ponti sono dunque punti di passaggio - ianus che mettono in comunicazione un luogo con un altro, il dentro con il fuori, favoriscono il movimento e di conseguenza il mutamento che può essere sia fisico nella realizzazione di un'idea o spirituale nell' illuminazione che fa luce sull'oscuro caos che si trasforma nell'ordine della presa di coscienza e Giano che ne è il guardiano si fa Sole:
" ... Sorgi, o Consivo, spalanca tutte le porte, sii propizio. - Ormai egli ci darà ascolto. Tu sei il buon Creatore, il buon Giano
Egli verrà, di gran lunga il migliore di quei re ... "
Dal Carme saliare in De lingua latina - Libro VII
Varrone
Anche gli incroci delle strade sono sacri a Giano e lì gli vengono offerti sacrifici e tavolette votive. Viene raffigurato con gli " ianitores" : il " baculum - scettro/bastone " e la " clavis - chiave " con cui di mattina apre la porta del cielo e di sera la chiude:
" ... ha nella manca
Le chiavi Giano, e con la destra l'anno
Che a sé torna oramai va noverando ... "
Le selve - Ambra
Angelo Poliziano
Giano relazionato alle porte diventa " Patulcius " da pàtere - aprire e " Clusius " da clàudere - chiudere:
" ... Mi chiamavano Caos gli antichi, ch'io sono antica divinità;
vedi quali remoti eventi io stia celebrando.
Quest'aria traslucida e i tre restanti elementi,
il fuoco, l'acqua e la terra, costituivano un solo coacervo.
Appena tale massa si disgregò per la discordia dei corpi componenti,
separata andò a collocarsi in nuove sedi.
Il fuoco salì in alto, lo spazio vicino tolse
l'aria, la terra e il mare posarono in un luogo intermedio.
Allora io, che ero stato di forma sferica, molle
informe, mi ridussi nell'aspetto e nelle membra degne d'un dio.
E anche ora è piccolo segno dell'antica confusa figura
il mio apparire lo stesso avanti e dietro.
Ascolta qual sia la causa della forma che chiedi,
e insieme, come tu l'abbia appresa, quali siano i miei compiti.
Quando vedi ovunque, il cielo, il mare, le nubi,
le terre, tutto si chiude e s'apre per mia mano.
Presso di me è la custodia del vasto universo, il diritto
di volgere i cardini è tutto in mio potere.
Quando mi piace trarre dalla quiete del tempio di Pace,
ella cammina libera per vie ininterrotte.
Il mondo intero sarebbe lordato da mortifero sangue
se robuste sbarre non tenessero rinchiuse le guerre;
insieme con le miti Ore custodisco le porte del cielo,
e il fatto che Giove stesso ne esca e ne rientri è nelle mie mansioni.
Perciò sono chiamato Giano; e quando il sacerdote mi offre
la focaccia di Cerere e il farro misto a sale,
riderai dei nomi: ora infatti mi chiamerà Patulcio,
e ora Clusio secondo le formule sacrificali.
Certo la rozza antichità alternando i due nomi
volle indicare i miei diversi uffici.
Ti ho detto i miei poteri; ora apprendi l'origine
della figura, sebbene ormai tu stesso la veda in parte ... "
I Fasti - Libro I
Publio Ovidio Nasone
E' sposo della ninfa Camese e padre di molti figli tra cui il dio del Tevere Tiberino e il dio delle sorgenti Fons.
Che in questo 2017 si chiudano le porte della guerra e sia per voi la pace.
Auguri a tutti !
" ... Spieghi l'ale la pace, e imponga il freno
Del fiero Giano alle ferrate porte ... "
Farsaglia
Marcus Annaeus Lucanus
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