Il cardinale Cesare Baronio nel XVI secolo, sotto il pontificato di Papa Gregorio XIII ebbe il compito di revisionare il "Martirologio Romano" (registro di tutti i martiri della storia della cristianità) unificando tutti quelli esistenti nelle varie chiese, compreso quello Hieronymianum - Geronimiano risalente al IV secolo, che già menzionava un san Valentino di Terni.
In quest'opera del cardinale, completata tra il 1586 e il 1589, che prese il nome di "Martyrologium Romanum, cum Notationibus Caesaris Baronii" compare anche un san Valentino romano che morì sotto l'imperatore Claudio nel 268 circa e di cui si dice:
" 14 febbraio, in Roma, sulla via Flaminia, natale di san Valentino, presbitero e martire, che dopo aver operato varie guarigioni, insigne per cultura, fu ucciso e decollato sotto Claudio Cesare"
Il san Valentino romano insieme al san Valentino di Terni che morì sotto l'imperatore Aureliano nel 273 circa, di cui si dice:
"14 febbraio, in Terni, fasto di san Valentino, che dopo essere stato a lungo percosso fu imprigionato e non potendosi vincere la sua resistenza, a metà notte, segretamente trascinato fuori del carcere, venne decollato dal prefetto di Roma, Placido"
ha contribuito a creare una icredibile confusione sulla figura del patrono dell'amore che essendo orfano di un sostegno storico ben definito ha un profilo sdoppiato.
"Le Passio", antiche composizioni, cronache del tempo, non contribuiscono a definire in maniera univoca la figura del santo degli innamorati.
Nella "Passio Maris Marthae, Audiface et Abacuc", che fa riferimento al san Valentino romano si racconta di come l'imperatore Claudio II il Gotico, essendo venuto a conoscenza dell'incarcerazione di un prete romano acclamato per la sua santità, lo vuole conoscere e gli chiede:
"Perché" " non vuoi essere nostro amico adorando gli dei e rinunciando alle superstizioni"?
Valentino risponde:
"Se tu conoscessi la grazia di Dio non diresti così, ma disprezzeresti i tuoi idoli e adoreresti il Signore che è nei cieli".
Claudio che rimane colpito dalla sua dialettica lo affida al suo prefetto Calpurnio affinchè lo giudichi secondo la legge, ma, Calpurnio invece lo consegna ad uno dei suoi ufficiali, il princeps Asterius, dicendogli:
"Tenta di dissuadere quest’uomo con melliflui discorsi".
Asterius porta a casa sua Valentino il quale esclama:
"Signore Gesù, luce vera, illumina questa casa affinché i suoi abitanti ti riconoscano Dio". "Sento che invochi Cristo come luce"
risponde Asterius.
"Ebbene, se il tuo Dio restituirà la vista a mia figlia, che è cieca dall'età di due anni, ti concederò tutto quel che vorrai".
Valentino si mette a pregare, si avvicina alla ragazza, le pone le mani sugli occhi, ed ecco che avviene il miracolo, la ragazza riacquista la vista e l'intera famiglia si converte. Quando Claudio viene a sapere della conversione ordina che Valentino venga decapitato, così avviene e i suoi resti vengono soccorsi dalla matrona Sevinilla. In una seconda versione più recente della Passio si legge che Valentino viene seppellito al secondo miglio della via flaminia dove papa Giulio I fa edificare una basilica (i cui resti sono visibili ancora oggi presso la catacomba di San Valentino).
Dal "Catalogo Liberiano" risalente al IV secolo apprendiamo però che Giulio I, al secondo miglio della via Flaminia fece si costruire una basilica
" fecit... basilicam via Flaminia mill II quae appellatur Valentini"
ma
" costruì una basilica al secondo miglio della via Flaminia dedicata a Valentino"
riferendosi probabilmente al benefattore che aveva finanziato la costruzione, che nei secoli successivi venne erroneamente venerato come santo.
Del san Valentino di Terni si pensa che fosse di origine patrizia nato nel 175 circa a Interamna Nahars, odierna Terni, si convertì al cristianesimo e nel 197, a soli 21 anni, venne consacrato vescovo di Terni dal vescovo Feliciano di Foligno che allora aveva il privilegio del Pallio (dal latino pallium - mantello di lana cioè una striscia di lana bianca che si avvolge intorno alle spalle che simboleggia la pecora portata sulle spalle del pastore - Cristo e si riferisce al ruolo pastorale di chi lo indossa) oggi riservato esclusivamente al vescovo di Roma ovvero il Papa che può concederlo ad alcuni arcivescovi metropoliti e primati. Una tarda Passio racconta di come Valentino fosse stato invitato a Roma dall' oratore e filosofo Cratone, per guarire il figlio Cheremonte che oltre ad essere muto, aveva anche la schiena così incurvata che era costretto a stare con la testa tra le ginocchia, Valentino guarisce il ragazzo e Cratone la sua famiglia e tre suoi discepoli ateniesi: Apollonio Efebo e Proculo, con il loro amico Abbondio anch'egli discepolo di Cratone e figlio del prefetto Placido, si convertono al cristianesimo; i senatori messi al corrente della storia delle conversioni, fanno imprigionare Valentino e cercano in ogni modo di farlo abiurare ma non ci riescono, il prefetto Placido allora da l'ordine di farlo decapitare, Apollonio, Efebo e Proculo recuperano il suo corpo e lo seppelliscono in una necropoli paleocristiana, su una collina, al sessantaquattresimo miglio della via Flaminia nei pressi di Terni, ma l'audacia dei tre ragazzi è pagata a caro prezzo, perché vengono processati dal consolare Leonzio, decapitati e seppelliti successivamente dall'amico Abbondio nei pressi del sepolcro di Valentino .
Anche in questo caso nel IV secolo viene edificata una basilica sul sepolcro di san Valentino che fu distrutta nel VI secolo dai Goti e ricostruita nel VII secolo in due spazi di tempo diversi uno che va dal 625 al 632 ed uno che va dal 642 al 648 in cui la chiesa fu gestita dai Benedettini.
Il re dei longobardi Liutprando nel 742 scelse la basilica come luogo di incontro con papa Zaccaria, proprio per le preziose reliquie che custodiva e in quell'occasione le donò alla Chiesa di Roma Sutri e a diverse altre città; nel XVII secolo sotto il pontificato di Paolo VI iniziarono nella basilica le ricerche delle reliquie del santo che furono ritrovate il 21 giugno del 1605 dal vescovo di Terni Gianantonio Onorato che le pose in una cassa di piombo e fece ricostruire una nuova basilica sui resti di quelle già esistenti che venne completata nel 1618. L'arciduca Leopoldo d'Austria dopo una visita alla basilica avvenuta nel 1625 decise di finanziare la costruzione di un nuovo altare maggiore sopra il sepolcro del santo, fu ultimato nel 1632 davanti "la confessione di san Valentino" , un dipinto del XVII secolo che raffigura il suo martirio .
Con l'editto di Costantino, che nel 313 promosse la libertà di culto del cristianesimo, a Terni si concretizzò la festa liturgica in cui i fedeli celebravano san Valentino, il culto si diffuse in Italia e c'è chi sostiene che contribuì a smantellare la festa romana dei Lupercali in cui si praticavano riti per favorire la fertilità, questa opinione crea una connessione tra il rito pagano e il fatto che san Valentino sia diventato il patrono degli innamorati per la credenza che celebrasse matrimoni tra cristiani e pagani, ma in realtà come abbiamo visto san Valentino si muoveva nel campo della guarigione tanto che il figlio del praefectus Urbis e altri ragazzi, proprio per le sue pratiche di guaritore iniziarono ad avvicinarsi agli studi spirituali.
Nell'VIII secolo attraverso i benedettini san Valentino venne conosciuto in tutta Europa e nel XIV secolo lo scrittore inglese Geoffrey Chaucer ne consacra l'associazione con l'amore nel Parlamento degli uccelli, un poema che scrisse nel 1380 in cui per scegliere la compagna o il compagno con cui accoppiarsi gli uccelli si riuniscono il giorno di San Valentino in un parlamento che ha come presidente la natura; e La charte de la Cour d'Amour documento del XV secolo che aveva lo scopo di ripristinare l'amor cortese e in cui si legge che il 14 febbraio "tutti i membri dovevano venire a cenare in gioiosa ricreazione e amorevole conversazione, nel luogo in cui è stato ordinato" va a rafforzare la relazione tra San Valentino e gli innamorati.
Oggi la festa è celebrata in tutto il mondo anche se nel calendario liturgico dal 1969 non sono più presenti funzioni dedicate al santo.
San Valentino condivide il giorno sul calendario con i santi Cirillo e Metodio evangelizzatori degli slavi e iconograficamente viene raffigurato con il bastone pastorale e la palma, insieme a un bambino epilettico; è patrono di Terni, degli amanti, degli innamorati e degli epilettici. © Sciarada Sciaranti