... e attenti alle spine !
giovedì 21 luglio 2016
lunedì 4 luglio 2016
Astratto in Materia
Quanto fascino nell'immaginare il percorso mentale di chi tenta di materializzare l'astratto
Sciarada Sciaranti
La certezza: una foglia solitaria divenuta il rifugio di un bosco.
" ... Tentai di materializzare l'astratto.
L'odio: cornucopia chiusa in un forziere di cui abbiamo perduto la chiave.
L'amore: strada dove le nostre impronte invece di seguirci ci precedono.
La poesia: escremento luminoso di un rospo che ha inghiottito una lucciola.
Il tradimento: persona priva di pelle che si muove saltellando da una pelle all'altra.
La gioia: fiume pieno di ippopotami che spalancano le fauci azzurrine per offrire i diamanti che hanno trovato scavando nel fango.
La fiducia: danza senza ombrello sotto una pioggia di pugnali.
La libertà: orizzonte che si stacca dall'oceano per volare formando labirinti.
La certezza: una foglia solitaria divenuta il rifugio di un bosco.
La tenerezza: vergine vestita di luce che cova un uovo violaceo ... "
La danza della realtà
Alejandro Jordowsky
La serenità: Il sole che sorge dietro le colline e illumina il cammino
Patricia Moll - Myrtilla's house
venerdì 1 luglio 2016
" Una notte di luglio "
" Spesso, durante le mie lunghe passeggiate estive, mi fermavo a riposare su un rialto dal quale si vedeva quasi tutta la pineta, fino al mare. In cima al rialto sorgeva una capanna di assi rinforzate e fermate da strisce di latta e da chiodi grossi come castagne: il tutto annerito come da un incendio. La capanna era sempre chiusa; anzi pareva non avesse neppure porta né finestra: e fu appunto per questo che attirò la mia attenzione. Le girai intorno infantilmente, sul breve ripiano erboso che la circondava, e riuscii a scoprire le connessure di due finestrini ai lati, e i cardini della porta quasi invisibile: tesi l’orecchio e mi sembrò di sentire nell’interno un lieve strido, o meglio come un vagito lamentoso di bambino appena nato.
Ma stringendo subito i freni alla fantasia guardai meglio intorno e mi accorsi che il gemito veniva dal ramo di un pino, stroncato dal vento, che lentamente finiva di staccarsi dalla pianta. E sedetti lì accanto, sull’orlo del ripiano erboso, pensando che del resto anche gli alberi hanno i loro drammi, e che quel ramo agonizzante, giovane ancora, ancora carico dei suoi frutti di rame cesellato, soffriva fino a trovare un suono quasi di voce umana per esalare il suo dolore ...
... Era una notte di luglio, con la luna grande, ma faceva tanto caldo che a star dentro la capanna si soffocava ...
... E nel religioso silenzio del tramonto, in mezzo ai pini che ardevano sul cielo rosso come grandi lorde festive, il gemito dell’albero stroncato pareva uscire dalla capanna; ed era forse davvero il lamento di uno spirito non ancora placato. "
Lo spirito dentro la capanna
Grazia Deledda
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