Luce di oggi, luce di letizia
A mio giudizio tutto ciò che è triste
Sarà distolto da queste celebrazioni
Sono oggi lontani i malanimi
Lontana tutta l'afflizione
Vogliono allietare coloro che celebrano
La Festa AsinariaLux hodie
Liberamente tradotto da me medesima
Il venticinque dicembre siamo scesi dal Natale Express per intraprendere oggi un breve viaggio sul veliero di Anima Mundi che solcando i mari del tempo ci porta nella chiesa dell'Europa medievale, fulcro degli incontri comunitari, asilo delle discussioni politiche o delle questioni inerenti il prezzo dei beni alimentari e tessili, nonché palcoscenico delle rappresentazioni teatrali e allo stesso tempo sacro tempio per il conforto dell'anima.
Tra il X e il XV - XVI secolo il Natale era seguito dalle celebrazioni paraliturgiche della Festa dei Folli, o dei Pazzi come è meglio conosciuta nella nostra Firenze.
Gli alti ranghi del clero deponevano il potere a favore di un prescelto che veniva eletto dal popolo e insignito del titolo ecclesiastico di papa, arcivescovo, vescovo, cardinale, o prelato; dotato di mitra, bastone pastorale e di anello episcopale poteva entrare nella casa di Dio e accomodarsi sul trono vescovile elargendo benedizioni e indulgenze, rimaneva in carica per un anno traendone i relativi benefici e gli sberleffi. L'assunzione del potere il 26 dicembre giorno di Santo Stefano, era ad appannaggio dei diaconi, il 27 dicembre giorno di San Giovanni, era ad appannaggio dei sacerdoti, il 28 dicembre giorno dei Santi Innocenti, era ad appannaggio dei ragazzi del coro (Vedi L'anello di congiunzione tra San Nicola e Babbo Natale ) e in un'origine più tarda, in conformità alle abitudini del proprio centro di appartenenza, era ad appannaggio anche dei suddiaconi, dopo il canto dell'ora terza del giorno stesso di Natale, o il primo gennaio giorno della Circoncisione di Gesù Cristo, o il 7 gennaio giorno dell'Epifania, o il 13 gennaio giorno dell'Ottava dell'Epifania. La rievocazione in quest'ulteriore solennità dei brani relativi alla presenza degli asini nelle Sacre Scritture le valse il nome di Festa degli Asini o Asinaria:
L'asina di Balaam
L'asina di Balaam
1332
Michiel van der Borch - Bibbia di Jacob van Maerlant
Nationale bibliotheek van Nederland - La Hague
L'asino del presepe
Adorazione dei pastori
1565-1570
Luca Cambiaso
Cappella Casali in San Domenico di Bologna - Dettaglio
Adorazione dei pastori
1565-1570
Luca Cambiaso
Cappella Casali in San Domenico di Bologna
La fuga in Egitto in dorso all'asino
La fuga in Egitto - La vita sulla terra di Nostro Signore Benedetto
1913
Grace Wallace Doonan
L'entrata di Gesù a Gerusalemme
L'ingresso di Gesù a Gerusalemme
Codice purpureo di Rossano Calabro
VI secolo
Prima dell'inizio del Sacro Ufficio, preceduto dall'invito alla letizia del Lux hodie di cui sopra, il canto dell'Orientis partibus accoglieva davanti alla chiesa la processione al seguito di un asino bardato con un sontuoso mantello su cui era adagiata una fanciulla vestita di bianco con in braccio un bambino a ricordo della Fuga in Egitto.
Dalle sponde d’Oriente,
È arrivato l'asino.
Bello e robusto.
Adattissimo alla soma.
Ehi, ehi, signor asino, ehi!
Qui sulle colline di Sichan,
Già nutrito sotto Ruben,
Oltrepassò il Giordano,
Salì a Betlemme
Ehi, ehi, signor asino, ehi!
Nel salto vince il giovane mulo
I giovani daini e i caprioli;
Superiore in velocità
Ai dromedari madianiti.
Ehi, ehi, signor asino, ehi!
La virtù dell’asino,
Ha portato alla chiesa,
L'oro d’Arabia,
L’incenso e la mirra di Saba.
Ehi, ehi, signor asino, ehi!
Quando traina il carretto
Con molta soma;
La sua mandibola
Macina il duro foraggio.
Ehi, ehi, signor asino, ehi!
Con il frumento, l’orzo,
Ha mangiato, e il cardo,
Il grano dalla pula,
Separa nell’aia.
Ehi, ehi, signor asino, ehi!
Che tu dica amen, asino,
Già satollo d’erba,
Amen, amen ripeti,
Ricusa il passato.
Ehi, ehi, signor asino, ehi!
Orientis partibus
Liberamente tradotto da me medesima
Tale descrizione è una generalizzazione in cui sono assemblate le usanze di diverse città francesi protagoniste nell'ampio sviluppo della Festa degli Asini, ma se andiamo a spulciare nei documenti ufficiali scopriamo delle differenze e una leggerezza in buona fede che genera un po' di confusione:
Il romanzo di Fauvel
1310 - 1316
Gervais du Bois
A Rouen, antica Rotomagensis, la Festa degli Asini si celebrava il giorno di Natale dopo il canto dell'Ora terza, sappiamo che due chierici del coro capeggiavano una processione in cui i partecipanti impersonavano i profeti e altri personaggi biblici; partivano dal chiostro per raggiungere la cattedrale, entravano in chiesa, si fermavano al centro della navata dove era collocata una sorta di fornace linteo et stuppis constituita ovvero costituita per il tessuto di lino e per la stoppa; attorno a essa si posizionavano sei giudei da una parte e sei gentili dall'altra e i due chierici chiamavano uno per volta i personaggi che dovevano farsi avanti per esporre la propria profezia, Mosè aveva la barba lunga, indossava un cappello bianco, con una mano sorreggeva le tavole della legge e con l'altra il bastone, Geremia aveva la barba lunga, indossava un abito sacerdotale e teneva in mano un rotolo, Daniele con il volto imberbe indossava una tunica verde, Abacuc zoppicava, indossava la dalmatica e portava in una sacca radici e lunghe palme, entrava poi in scena Balaam si sedeva sulla sua asina che, interpretata da un attore, chiedeva al padrone perché la percuotesse con gli speroni, seguiva il turno di Davide, Gioele, Abdia e Michea che indossavano un abito non consueto per il culto, si continuava con la storia di Zaccaria, Elisabetta e San Giovanni il Battista, infine un canto concludeva la rappresentazione e introduceva la sacra messa.
A Beauvais, antica Bellovaci, la Festa degli Asini si celebrava il 14 gennaio; una fanciulla raffigurava Maria in sella all'asino, dalla cattedrale raggiungeva la parrocchia di Santo Stefano Magno accompagnata in processione dal clero e dal popolo, entrava in chiesa e posizionandosi nella parte destra dell'altare assisteva alla messa. Uno storico nel '700 fa una copia di un documento originale del XIII secolo che diventa fonte di studio per altri storici e attesta l'Orientis partibus, indicato dalla dicitura Conductus* asini, cum adducitur, nella sezione dell'Ufficio pre-messa e nella sezione pre-epistola, si genera così l'idea che anche l'asino venisse condotto all'altare per partecipare alla funzione che il celebrante poi concludeva salutando i fedeli con tre ragli al posto del consueto Ite Missa est, ricevendo in risposta tre ragli al posto del Deo Gratias.
Conductus* = In gergo tecnico l'Orientis partibus, chiamato anche prosa dell'Asino, era un Conductus cioè un canto vocale eseguito in una processioneA Sens, antica Agedinco, dall'Ufficio della Circoncisione compilato con molta cura dall'arcivescovo Pierre de Corbeil sappiamo che, la Festa degli Asini si celebrava il primo gennaio, il Lux hodie era il preludio d'introduzione dell'Orientis partibus che non prevedeva la presenza di un asino in carne e ossa, ma lo ricordava solo simbolicamente prima dell'inizio della messa.
Nel 1907 Henri Villetard scrive un commento all'Ufficio di Pierre de Corbeil, riprende in mano il documento originale del XIII secolo di Beauvais e nota che nella sezione pre-epistola è presente il canto del Conductus subdiaconi ad epistolam e non il Conductus asini, cum adducitur erroneamente trascritto nella copia settecentesca, dettaglio che toglie il sostegno storico all'idea dell'asino condotto all'altare e permette a Henri Villetard di fare una:
" Osservazione molto importante. Questo è, infatti, uno di quegli enormi malintesi, del tipo a cui sopra abbiamo dovuto rendere più giustizia, e che hanno fin troppo accreditato alcune leggende ridicole. Avremo qui, inoltre, una prova evidente che non dobbiamo a nessun costo liberarci dalla legge così chiaramente enunciata da L. Gautier: «Le fonti, sempre le fonti, e mai accontentarsi dei libri di seconda mano» ... "
Ufficio di Pierre de Corbeil (Ufficio della Circoncisione) impropriamente appellato Ufficio dei Folli Pierre de Corbeil d. 1222 - Henri Villetard - 1907
Liberamente tradotto da me medesima
Nota: Il ribaltamento dei ruoli (già presente in Mesopotamia) delle celebrazioni della Festa dei Folli, per inculturazione, si muove sulla stessa strada della meravigliosa festa dei Saturnalia dell'antica Roma, ma raggiunge mete differenti, chi semplicisticamente confonde lo strumento con il senso manipola la storia e gratifica la propria ignoranza non la verità, se il cristianesimo avesse avuto un reale interesse a cancellare con un colpo di spugna il paganesimo, l'avrebbe potuto fare e nessuno avrebbe avuto il potere di impedirlo.
Lieto 2022 a tutti!
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