martedì 25 dicembre 2018

Natale nel villaggio degli gnomi

" ... Ed eccoli tutti e due, la mattina di Natale, per le vie della città, dove la gente faceva una certa musica barbaresca, ma non affatto spiacente, raschiando la neve davanti alle case o di sopra ai tetti, donde, fra le gioconde acclamazioni dei ragazzi, piovevano le bianche falde e turbinavano nell’aria burrasche artificiali. Nere parevano le case, più nere le finestre, tra il bianco e morbido lenzuolo di neve steso sui tetti e la neve, un po’ meno pulita, che copriva il suolo. Questa era stata dissodata ed arata in solchi profondi dalle ruote dei carri e delle carrozze; e cotesti solchi, all’incrociarsi delle vie principali, s’intersecavano cento e cento volte, facendo intricati canali nella mota giallognola e nell’acqua diacciata. Il cielo era fosco, e le vie più anguste erano affogate da una densa nebbia che cadeva in nevischio e in pioggia di atomi fuligginosi, come se tutti i camini della Gran Bretagna avessero preso fuoco di comune accordo e allegramente divampassero.
In verità né il tempo era molto allegro né la città, e nondimeno una certa allegrezza spandevasi intorno che il più limpido cielo e il più splendido sole d’estate non avrebbero potuto dare. Perché la gente che spazzava i tetti era piena di brio e di contentezza; si chiamavano da una casa all’altra, si scambiavano di tanto in tanto una pallottola di neve - proiettile più innocuo di parecchi frizzi - ridendo cordialmente se coglievano giusto e non meno cordialmente se sbagliavano la mira. Le botteghe dei pollaioli erano ancora mezzo aperte, quelle dei fruttivendoli raggiavano gloriose. Qua, dei grossi panieri di castagne, rotondi, panciuti, simili agli ampi panciotti di vecchi corcontenti, tentennavano fuori della porta, pronti a rovesciarsi nella via della loro apoplettica corpulenza. Là, delle cipolle di Spagna, rossastre, gonfie, lucenti nella loro carnosità come frati di Spagna, occhieggiavano furbescamente dall’alto delle scansie alle ragazze che passavano guardando di sottecchi ai rami sospesi di visco. E poi, pere e mele, ammontate in piramidi fiorenti; mazzi di grappoli che la benevolenza del venditore avea sospesi bene in vista, perché la gente si sentisse l’acquolina in bocca e si rinfrescasse gratis et amore; montagne di nocciuole, muscose e brune, che ricordavano con la loro fragranza antiche passeggiate nei boschi dove s’affondava fino alla noce del piede nelle foglie secche; biffins di Norfolk, paffuti e nericci, che rialzavano il giallo degli aranci e dei limoni, e nella compattezza delle succose persone urgevano e pregavano per essere portati a casa bene avvolti nella carta e mangiati dopo desinare.
Gli stessi pesci d’oro e d’argento, esposti in tanti boccali fra tanta ricchezza di frutta, benché appartenessero ad una razza malinconica e fredda, si accorgevano in certo modo che qualche cosa d’insolito accadeva, e tutti, grossi e piccini, giravano e rigiravano aprendo la bocca pel loro piccolo mondo in una lenta e tranquilla agitazione.  E le drogherie! oh, le drogherie! chiuse a metà, o solo con una o due imposte tolte via; ma che bellezza di spettacolo traverso a quelle aperture! e non era soltanto che le bilance suonassero allegramente sul marmo del banco, o che le forbici tagliassero così svelte lo spago degli involti, o che i barattoli passassero rumoreggiando di mano in mano come bussolotti, o che i profumi mescolati del tè e del caffè accarezzassero il naso, o che i grappoli di uva passa fossero così pieni e biondi, e le mandorle così candide, e la cannella così lunga e dritta, e così squisite l’altre spezie, e le frutta candite così ben vestite e brillanti di zucchero da commuovere e far sdilinquire i più freddi spettatori. E non era nemmeno che i fichi fossero sugosi e polputi, o che le susine di Francia arrossissero nella loro agrezza pudica nelle scatole riccamente adorne, o che ogni cosa fosse buona da mangiare e si mostrasse nei suoi abiti della festa natalizia. Ma gli avventori bisognava vedere! gli avventori ansiosi e frettolosi, i quali per godere le provviste della giornata, si rotolavano l’uno sull’altro alla porta, si urtavano co’ panieri, lasciavano sul banco la roba comprata, tornavano correndo a riprenderla, facendo cento errori simili con la maggior possibile allegria; mentre il droghiere e i suoi garzoni erano così franchi e gioviali che i lucidi fermagli a cuore dei loro grembiuli potevano passare pei loro cuori, esposti all’osservazione generale e a disposizione di chi più li volesse. Ma di lì a poco le campane chiamarono la buona gente in chiesa o alla cappella, ed eccoli sbucare in frotta dalle vie con gli abiti della festa e i visi più allegri. E, nel punto stesso, ecco scaturire da vicoletti, androni, chiassuoli, una moltitudine di gente che portava il suo desinare al fornaio. La vista di cotesti poveri festaioli pareva star molto a cuore allo Spirito, il quale, con a lato Scrooge, si fermò sulla soglia di un forno, e sollevando i coperchi dei piatti via via che passavano, spargeva incenso sulle vivande con una scossa della sua torcia. Strana torcia era questa, perché una o due volte, essendo corse parole vivaci fra alcuni di quei portatori di desinari, ei ne schizzò una spruzzaglia di acqua che subito li fece tornare di buon umore. Era una vergogna, dicevano, bisticciarsi il giorno di Natale. E così era in effetto! Dio di misericordia, così era! ... "



Il secondo dei tre spiriti - Canto di Natale
Charles Dickens
Traduzione Federigo Verdinois


Questa è l'atmosfera natalizia nel mondo degli uomini. Adesso guardate quella nel mondo degli gnomi

Buon Natale!






Il Pozzo di Natale


La Pigna di Natale




Gli gnomi contadini





La legna per il fuoco



Gli gnomi artigiani




Piazza Natale e gli gnomi giardinieri





Gnomi nella cava di marmo



Il laghetto ghiacciato con la spiaggia fungo legnoso









Il faro del villaggio


I Babbi Natale danno il benvenuto all'ingresso del villaggio


Sulla strada che porta alla grotta


Babbo Natale con il serpente albino




Gli gnomi si preparano per incontrare Gesù Bambino


Accesso al villaggio dal Mediterraneo


Il Natalesauro su cui al villaggio sono giunti i Re Gnomi


I Re Gnomi sulla strada che il 6 gennaio li condurrà al cospetto di Gesù Bambino

Oggi sul blog del Folletto del Vento Viaggio nel Vento si conclude Il Calendario dell'Avvento del Focolare dell'Anima 2018.  Come ognuno di voi, ha fatto tanto per essere presente nonostante gli impegni importanti che gli lasciano davvero poco tempo libero, lui ridona il sorriso che la vita  ha tolto ai bambini. Ringrazio di cuore chi ha fatto parte della squadra e chi ci ha seguito, ogni anno per me è una grande emozione e mi auguro che lo sia anche per voi.
Grazie!

venerdì 21 dicembre 2018

Sulla soglia dell'inverno

Ore 23.23 - 21 dicembre 2018.
In questo preciso istante l'Italia sta oltrepassando la soglia della porta del Capricorno per entrare nella stagione invernale che giorno dopo giorno vedrà la luce vincere sull'oscurità. Quest'anno il passaggio avviene sotto gli occhi della luna nella sua fase di gibbosa crescente che il 22 dicembre 2018 si farà plenilunio consacrando il primo giorno d'inverno.

Buon solstizio!


" ... Soltanto ora, uscendo in strada per la seconda volta, prese a guardarsi intorno. Era l'inverno. Era la città. Era la sera.
Il freddo gelava. Un ghiaccio nero, erto come fondi di bottiglie di birra, ricopriva le strade. Faceva male respirare. L'aria densa di brina grigiastra pizzicava: pungeva con la stessa ispidezza del pelo bianco del bavero, che solleticando le si infilava in bocca. Camminava per le vie deserte con il cuore in tumulto. Uscivano ondate di vapore dalle porte delle sale da tè e delle bettole: dalla nebbia emergevano i volti intirizziti dei passanti rossi come salsicce, e i musi barbuti dei cavalli e dei cani, pieni di ghiaccioli. 
Le finestre delle case, ricoperte di uno spesso strato di ghiaccio e di neve, sembravano di gesso, e sulla loro superficie opaca si muovevano i riflessi colorati degli alberi di Natale accesi e le ombre delle persone, come se dalle case volessero mostrare alla gente in strada le immagini di una lanterna magica riflesse su bianchi lenzuoli ... "

Il dottor Zivago
Boris Pasternak
Traduzione Pietro Zveteremich

Per ulteriori informazioni


Per ulteriori informazioni



La finestra 24 del Calendario del Focolare dell'Anima 2018 si apre sul blog di Elio De qua e de la

Buon compleanno!

sabato 15 dicembre 2018

Mattino di dicembre


Nel cielo c'è la luna, e ancora
non si è mossa l'ombra notturna.
Regna e non vuole riconoscere
che già s'è svegliato il giorno,

che pur timidamente e pigro
sorge un raggio dopo l'altro,
e il cielo ancora risplende,
così, del suo trionfo notturno.

Non passeranno due o tre momenti
e la notte svanirà dalla terra,
e nel pieno splendore delle visioni 
d'un tratto ci prenderà il mondo diurno ...

Scritta nel 1859
 Fjodor Ivanovic Tjutcev



mercoledì 12 dicembre 2018

Le venticinque parole di Natale

" ... Le parole: scrigni che raccolgono una realtà isolata e la trasformano in un momento da antologia; maghi che mutano la faccia della realtà, la impreziosiscono al punto da renderla memorabile e le offrono un posto nella biblioteca dei ricordi. Ogni esistenza è tale grazie al rapporto osmotico fra parola ed evento, in cui la prima riveste il secondo con l'abito di gala ... " 

Estasi culinarie 
Muriel Barbery
Traduzione Emanuelle Caillat e Cinzia Poli


Parabola deriva dal latino tardo parabŏla che si lega al greco παράβάλλω formato da parà - a lato e ballo - mettere, e vuol dire confrontareAttraverso la Vulgata, che la contiene, la parabola in quanto insegnamento di Dio per eccellenza diventa nel latino popolare paraula che in italiano si trasforma in parola, significante di un significato.
Golconda di parole ne ha estrapolate 25 dal Devoto-Oli aprendolo a caso e ve le offre come augurio di Natale. Chi vuole può scegliere il numero che preferisce compreso tra 1 e 25, anche se già scelto da qualcun altro, e domani qui, con la tredicesima finestra del Calendario dell'Avvento del Focolare dell'Anima 2018, scoprirete la vostra parola augurale, ma attenzione alle aspettative perché non è come potrebbe sembrare, le parole acquisteranno un valore augurale solo attraverso la vostra interpretazione. 

 Buon divertimento!

P. S. Aggiungiamo una variante: se il vostro numero preferito non è compreso tra l'uno e il venticinque, datemi i numeri che addizionati lo formano, quindi deliziosa Pia il tuo 28 conta.



Finestra del 13 dicembre 2018

Arrivo con il carretto di santa Lucia e porto in dono parole misteriose a cui solo voi con il vostro vissuto potrete dare il giusto senso e se lo vorrete condividere sorrideremo insieme.
Le parole mancanti verranno aggiunte su richiesta fino al 25 dicembre, dopodiché verranno  svelate tutte.


P.S. Ovviamente essendo l'addetta alla trascrizione, il numero 23 l'ho scelto a priori. 




Abbreviazioni

Agg. = Aggettivo
Chim. = Chimica
Class. = Classico
Com. = Comunemente
Contr. = Contrario - Contrariamente
Ecc. = Eccetera
Es. = Esempio
Fig. = Figurato - Figuratamente
Fis. = Fisica
Genrl = Generalmente
Gr. = Greco
Incr. = Incrocio - Incrociato
Ing. = Inglese
It. = Italiano
Lat. = Latino
Lett. = Letterario
Loc. = Locuzione
Mus. = Musica
Part. = Particolarmente
Pl. = Plurale
Poet = Poetico
Rar. = Raramente
Scherz. = Scherzoso - Scherzosamente
S. F. = Sostantivo Femminile
S. M. = Sostantivo Maschile
Spec. = Specialmente
Tr. = Transitivo
V. = Vedi

Parola numero 1 per Negus
Kòmos s. m. In origine, il giro festoso che nell'antica Grecia i giovani compivano per la città dopo un simposio, con canti e suoni di flauti;  quindi, la festa dionisiaca, messa in rapporto con le origini della commedia. [ trascrizione dal gr, kòmos ].

Parola numero 2 per Costantino
Convergenza s. f. Direzione strettamente mantenuta nei confronti di un identico punto d'arrivo : c. di due strade | fig. Tendenza più o meno accentuata a un reciproco avvicinamento o incontro: c. di cause, d'interessi; c. politica, accordo fra partiti politici di ideologie diverse su un particolare programma il quale però non coinvolge le rispettive ideologie.

Parola numero 3 per Pia e Graziana
Farfalla s. f. 1. Nome comune di tutti gli insetti appartenenti all'ordine dei Lepidotteri ( v ). 2. fig. Persona ( spec. donna ) leggera e volubile | scherz. Cambiale, citazione in giudizio, ordine di servizio o altro foglio volante che giunga non gradito | al pl. Sorta di pasta piccola da minestra a forma di fiocchetti |  Nodo a f., nodo a quattro capi, con due code e due cocche, simili alle ali della farfalla; cravatta a f., così accomodata | Valvola a f., valvola girevole intorno a un asse, che chiudendo o aprendo la sua luce permette un maggiore o minore deflusso di un fluido in un condotto ( es. quella del carburatore degli autoveicoli ) | Nuoto a f., ( ing., butterfly ), tipo di nuoto sul petto, in cui la spinta delle braccia, portate oltre la testa fuor d'acqua, e richiamate rapidamente sui fianchi, segue e continua la spinta delle gambe. [ incr. di *farfalla e * palpilla, risalendo la prima all'incr. del gr. phalaina col lat. farfara, la seconda all'incr. del lat. papilio-onis con palpitare ].

Parola numero 4 - Non scelta 
Madrigale s. m. Breve componimento letterario di origine popolare, consistente in un nitido quadretto di ispirazione pastorale, spesso rivolto come espressione di un omaggio galante | In mus., componimento musicale dell'Ars antiqua, che rispecchia lo schema metrico del testo poetico, inizialmente a due o tre voci e poi, con l'andare del tempo, sempre maggiormente sviluppato sia nella forma che nell'organico vocale, cui talvolta si associava l'accompagnamento del liuto. 2. fig. Galanteria arguta e leziosa fatta pervenire a una donna da un corteggiatore. [ dal lat. tardo matricalis ' appartenente alla matrice ' e cioè elementare ].

Parola numero 5 per Sari
Pilotina s. f. Imbarcazione destinata a pilotare le navi in porto o a portare il pilota a bordo della nave da pilotare. [ da pilota ].

Parola numero 6 per Elio ( per te c'è anche la parola numero 24 )
Tenace agg. 1. Di sostanza che possiede notevole forza adesiva o presenta caratteristiche considerevoli di coesione o indeformabilità: colla t.; 2. fig. Di atteggiamento o sentimento costante o ostinato: per raggiungere il fine desiderato occorre un t. sforzo; odio tenace., inestinguibile; spesso riferito a persona con tono ammirativo: un uomo giusto e t. nei suoi propositi | lett. Talvolta, sin. di avaro. [ dal lat. tenax -acis ]

Parola numero 7 per Graziana, Patrizia e per Pia ( sommato con il 3 e il 18 il 7 da 28, come do bene i numeri io, nessuno mai!) 
Oasi s. f. 1. Area limitata all'interno di un deserto, in corrispondenza di una certa disponibilità d'acqua, dove si può formare vegetazione e quindi un ambiente favorevole all'insediamento umano. 2. fig. ( lett. ). Quanto offre sollievo o ristoro dall'assiduo ripetersi di fatti sgradevoli o opprimenti nello spazio o nel tempo: una verde o. di tranquillità; una breve o. di serenità nella vita. [ dal gr. òasis ].

Parola numero 8 - Non scelta
Declinabile agg. Atto a essere declinato ( in senso grammaticale): le parti d. del discorso | Cui si può rinunciare, che si può non accettare: un'offerta d. [ dal latino tardo declinabilis ].

Parola numero 9 per Patricia
Cabrata s. f. 1. La rotazione del velivolo attorno al proprio asse trasversale, per mezzo della quale esso si solleva con la prua verso l'alto ( contr. di picchiata ). 2. L'impennata che ne deriva.

Parola numero 10 - Non scelta
Adduttore agg. e s. m. ( f. -trice ) 1. agg. Che adduce ( nel senso di portare in una direzione o a una meta determinata ); condotta adduttrice, negli acquedotti, che serve a portare l'acqua dal luogo dove è captata a quello dove è utilizzata. 2. s. m. Conduttore che convoglia la corrente elettrica in un apparecchio | in anatomia, muscolo che ha per azione principale il movimento di adduzione: a. della coscia; a. dell'alluce, del pollice, ecc. [ dal lat. adductor - oris ].

Parola numero 11 - Non scelta
Raggiante agg. 1. Emanante lo splendore proprio dei raggi di una sorgente luminosa di notevole intensità: sole r.; a fior dell'immensa onda r. ( Foscolo ) | fig. 8 più com. ). Di persona che nell'aspetto mostra visibilmente l'intensità dei sentimenti che la pervadono: r. di gioia, di amore, di felicità; anche r. di bellezza, di giovinezza; assol.: un volto r.; arrivò tutto r. 2. In fis., che irradia o è irradiato da un corpo: calore, energia raggiante.

Parola numero 12 - Non scelta
Paragrafare v. tr. ( paragrafo, ecc. ) Distinguere o distribuire in paragrafi.

Parola numero 13 - Non scelta
Tangere v. tr. ( tango , tangi, ecc.; oggi usato soltanto nelle terze persone; mancano il pass. remoto, il participio passato e i tempi composti ), lett. Toccare; nell'uso comune per lo più fig. e con un senso di preziosa affettazione: le tue insinuazioni non mi tangono

Parola numero 14 per Mirty
Eseguire v. tr. ( eseguisco, eseguisci, ecc; anche eséguo, ecc. ). 1. Attuare sul piano pratico o materiale: e. un ordine, una sentenza; e. un progetto; e. una riparazione | Effettuare sulla scena  o davanti a un pubblico: e. una danza. 2. Interpretare ( un testo musicale ): e. una sonata; e. Beethoven. [dal lat. exsequi, incr. con l'it. seguire ].

Parola numero 15 - Non scelta
Buonafede ( più con. buona fede ) s. f. Convinzione soggettiva di pensare e operare rettamente: essere, agire in b.; estens., fiducia, ingenuità: sorprendere la b. di qlc,, ingannarlo.

Parola numero 16 - Non scelta
Ottimo agg. Superlativo di buono, in senso morale ( o. cuore ), sociale (o. famiglia ), tecnico ( o. operaio; apparecchio, vino o. ), economico  ( la dimensione o. di una impresa ) | Nel linguaggio scientifico, anche come s. m. con valore neutro: l'o. delle condizioni ambientali. [ dal lat. optimus ].

Parola numero 17 - Non scelta
Magmatico agg. ( pl. m.-ci ) Attinente alla presenza e alla costituzione del magma.

Parola numero 18 per Pia
Guatare v. tr., lett. Guardare intentamente ( con un senso di interesse, o di sospetto o risentimento ) : Si volge all'acqua perigliosaa e guata ( Dante ) | Anticamente, anche con gli altri significati di guardare; raro e poet., nel senso di vedere: E cavalcando poi meglio la guata Molto esser bella, e di maniere accorte ( Ariosto ). [ da guaitare , tratto da guaita ].

Parola numero 19 per Albert
Ad libitum < ad li- > loc. lat. ' A piacere '; part., in mus., libertà di esecuzione di un passo, genrl. riguardo al movimento da parte dell'esecutore.

Parola numero 20 per Elettra
Ingegnosità s. f. Qualità definita dalla presenza di una certa dose di  di talento e di originalità cui spesso fa riscontro una compiaciuta sottigliezza di accorgimenti e artifici. [ dal lat. tardo ingegnositas -atis ]

Parola numero 21 per Tomaso
Salùbre ( meno corretto sàlubre ) agg. ( superlativo salubèrrimo ). Del clima o di un ambiente, giovevole alla salute o addirittura capace di arrecare benessere e sollievo: zona s., fig. ( meno com. ), capace di apportare salvezza spirituale. [dal lat. saluber -ibris -bre ].

Parola numero 22 - Non scelta
Ravviata s. f. Sommaria e frettolosa rimessa in ordine: darsi una r.; dare una r. alla camera.

Parola numero 23 per me
Frantumare v. tr. Ridurre in pezzi di piccolezza utilizzabile ( p. es. nel corso di una lavorazione ) || genrc. Ridurre in pezzi, fare a pezzi ( con un senso di accentuata violenza ); medio intr. ( frantumarsi ) andare in frantumi: il bicchiere cadde per terra e si frantumò.
    
Parola numero 24 per Elio
Qualitativo agg. e s. m. Relativo alla qualità, sia in riferimento al giudizio ( una valutazione q. ; una differenza q. ) sia in riferimento alla classificazione, o al modo di essere; part., in chim.: analisi chimica q.,  che determina la natura  dei componenti di una sostanza || Come s. m. il q. di una merce, nel linguaggio commerciale, lo stesso che qualità. [ dal lat. tardo qualitativus ].

Parola numero 25 per Sinforosa
Nitido agg. Rispondente a un criterio di perspicua chiarezza e precisione di contorni: linea, pagina, fotografia n. | lett. Lucente, lucido. [dal lat. nitidus ]


Passo il testimone a Mirty del Blog Mirtillo14-camminando che aprirà la finestra 14

giovedì 6 dicembre 2018

Viaggio verso il Polo Nord


Avreste mai pensato che quell'uomo panciuto, dalle guanciotte rosse e paffutelle, che porta i regali ai bambini e risponde al nome di Babbo Natale potesse essere un rinnegato?  ... Vi state chiedendo il perché?
Nell'Anello di congiunzione tra San Nicola e Babbo Natale, vi ho parlato della festa dell'Episcopellus caratterizzata da scherzi eccessivi e irriverenti, considerati così tanto carnevaleschi che il Concilio di Basilea nel 1435 decide di proibirne le celebrazioni in Italia e nell'Europa cattolica, il nostro Babbo Natale uscito dalla crisalide dell'Episcopellus, anche se concretamente dalla cultura popolare non viene abbandonato, è costretto a intraprendere la strada dell'esilio che dirige verso nord. L'accoglienza che trova però non è delle migliori a causa della Riforma protestante del 1517 che vieta il culto dei santi e Babbo Natale che non può certo tradire il suo alter ego San Nicola prosegue nel suo peregrinare che attraverso l'arrivo in America lo conduce al gelo del profondo nord, qui Babbo fa un saluto a Odino con cui condivide alcune caratteristiche fisiche, ovviamente non le deriva come a qualcuno piace immaginare, raggiunge il Polo e si ferma per costruire la sua nuova dimora.


Il testimone va a Negus ritornato nella blogsfera per passare l'Avvento e il Natale con noi - Ad Nutum

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...