Piazza delle Bandiere - Lima
La cultura, la storia, la struttura e la topografia sono elementi distintivi che caratterizzano ogni città e ne determinano la definizione associata al nome, per cui così come Roma è Roma caput mundi, Praga la città d'oro, Parigi la città delle luci, New York la grande mela, Lima è conosciuta comunemente come la strana città triste, a dirlo per la prima volta fu Hermann Melville nel 1851 in Moby Dick ed esattamente nel capitolo in cui fa la sua brillante discriminazione sul color bianco si legge:
" ... E non è soltanto il ricordo dei terremoti distruttori di cattedrali, né gli stampedi del suo mare pazzo, né la mancanza di lacrime dei cieli aridi da cui non scende mai pioggia, né la vista della sua immensa distesa di guglie contorte, di coronamenti strappati, di croci che pendono come i pennoni ripiegati di flotte all'ancora, né i viali suburbani di mura che posano l'uno sull'altro come un mazzo di carte sparse, non sono soltanto queste cose che fanno di Lima arida la città più strana e più triste che ci sia. Perché Lima ha preso il velo bianco; e c'è un orrore più grande in questa bianchezza del suo dolore. Antica come Pizarro, questa bianchezza mantiene sempre fresche le sue rovine; non ammette il verde gaio della decadenza completa, e sparge sui bastioni diroccati il pallore rigido dell'apoplessia che paralizza le sue stesse distorsioni ... "
Fiume Rìmac
Melville la ritiene dunque arida, strana, triste, presa dal velo bianco e nonostante sia passato un po' di tempo io oggi sono d'accordo con lui. La città dei Re, chiamata originariamente così perché secondo la leggenda il luogo della sua fondazione fu scelto il 6 gennaio giorno dell'Epifania in cui si celebrano i Re Magi, cambia successivamente il suo nome in Lima riferendosi nella lingua degli aymara a un lima-limaq - fiore giallo tipico del territorio o nella lingua dei quechua al rimaq - parlatore, il fiume Rímac che da il nome alla valle nella quale fu costruita a partire dal 16 gennaio 1535 da Francisco Pizarro. Lima è quindi una città spagnola dell'America del Sud in cui si consolida il sincretismo tra i conquistatori cristiani e i popoli indigeni pagani.
Nel 1988 il suo centro storico entra a far parte del Patrimonio dell'Umanità. I suoi palazzi in stile coloniale sono impeccabili, i balconi di legno sono l'incantevole esempio di un'arte ormai perduta, ma da maggio a ottobre ha il cielo sempre coperto e non si vedono le stelle, il legame tra gli antichi Incas, la Croce del Sud e le Pleiadi è così spezzato, inoltre le garúas - le nebbie causano una fastidiosa umidità che ti si appiccica addosso.
Fiaccola dello Stadio Nazionale
Comando Congiunto delle Forze Armate
Museo storico militare di Lima - Centro Studi Militari
Busto dell'ex presidente peruviano Belaunde Terry con alle spalle il MALI - Museo d'Arte di Lima
Palazzo di Giustizia - Corte Suprema
Piazza Perù
Interno dell'ufficio di posta e telegrafo risalente al XIX secolo
Casa della Letteratura Peruviana ex stazione ferroviaria costruita nel 1912
Calle De Pescaderia è la via dove si trova la Casa del Rastro e conduce alla Chiesa e al Monastero di San Francesco. I rettangolini numerati e colorati sulla destra rappresentano i vari strati di pittura stesi su quella originale che doveva essere grigia.
Sulla sinistra in bianco la Casa del Rastro sede dell'Ufficio storico della Municipalità di Lima e in fondo il campanile del Monastero di San Francesco
Campanili della Chiesa di San Pedro realizzata su commissione della Compagnia di Gesù tra il 1568 e 1638