Parole incomprensibili nell'incipit di Patricia Moll per Insieme raccontiamo 22; potete partecipare tutti, 300 battute o 300 parole che completino il racconto e un'immagine che serve da ispirazione. Il mio finale originario ha sforato il numero di parole permesse dal gioco per cui vi propongo le due versioni.
Si sedette sul divano col personal sulle ginocchia..
Finalmente un po' di pace. Nessuno tra i piedi, silenzio, la coca fresca accanto e..... pace, appunto!
Però qualcosa non andava. Lo schermo del pc pareva vivere di vita propria. Prima di uno strano colore rossastro, ora era pieno di stringhe di codice che continuavano a scorrerle davanti agli occhi senza fermarsi. E non lo aveva ancora acceso.
Improvvisamente, parole di senso compiuto comparvero in mezzo alle stringhe insieme ad un brontolio strano che parve uscire dallo schermo. Parole incomprensibili..… come se fossero in un’altra lingua.
Si avvicinò al monitor per leggere ed ascoltare meglio e…..
Patricia Moll
Si accorse che in alcune delle stringhe che seguivano i termini di senso compiuto c'erano delle lettere sottosopra: A - N - P - S - G - R - L, il brontolio invece ripeteva i vocaboli scritti; digitò sulla tastiera del PC la sequenza di lettere, lo schermo si riempì nuovamente di caratteri senza senso, pensò di aver dato l'ok per l'uccisione di quella piccola creatura tecnologica che per tanti anni era stata la sua memoria, allungò la mano per prendere il bicchiere di coca e rimase di sasso, sul vetro si leggevano delle parole, corse a prendere uno specchio e lo mise davanti al computer, la serie indecifrabile di segni era un messaggio scritto al contrario e diceva: - « Sono in pericolo, la mia copertura è saltata, ho bisogno di supporto immediato. Chiunque riceva questo messaggio contatti l'AISE, il mio nome in codice è spaghetti all'amatriciana. »
Sgranò gli occhi e si mise a ridere, qualcuno voleva giocare con lei, si alzò e andò a innaffiare le piante, aprì l'acqua, guardò il muro e richiuse l'acqua, prese le pagine bianche, cercò il numero dell'AISE e lo compose, appena sentì la presenza di un interlocutore prese fiato e senza pause disse: - « Non sono pazza, non sono ubriaca e non mi drogo, ho ricevuto un messaggio da spaghetti all'amatriciana che chiede il vostro supporto immediato. »
L'uomo che stava all'altro capo del telefono riattaccò.
Ritornò a innaffiare le piante, cenò e si addormentò davanti alla T.V.
Il mattino seguente fu svegliata dal campanello, assonnata si infilò le pantofole e andò ad aprire la porta, un immenso mazzo di fiori copriva il fattorino che le disse: - « Questi sono per lei. » Li prese, salutò, richiuse la porta, li poggiò sul tavolo e lesse il bigliettino d'accompagnamento: - « Sono vivo perché lei ha creduto in me, grazie da spaghetti all'amatriciana. »
Si accorse che in alcune delle stringhe che seguivano i termini di senso compiuto c'erano delle lettere sottosopra: A - N - P - S - G - R - L, il brontolio invece sembrava ripetere i vocaboli scritti alla rinfusa; digitò sulla tastiera del PC la sequenza di lettere, lo schermo diventò blu e si riempì nuovamente di un assemblaggio di caratteri senza senso che il brontolio continuava a riproporre, pensò di aver dato l'ok per l'uccisione di quella piccola creatura tecnologica che per tanti anni era stata la sua memoria, di sicuro l'aveva persa e non sarebbe riuscita più a recuperarla, allungò la mano per prendere il bicchiere di coca e rimase di sasso, sul vetro si leggevano delle parole, corse a prendere uno specchio e lo mise davanti al computer ed ecco il miracolo, la serie indecifrabile di segni era un messaggio scritto al contrario e diceva: - « Sono in pericolo, la mia copertura è saltata, ho bisogno di supporto immediato. Chiunque riceva questo messaggio contatti l'AISE, il mio nome in codice è spaghetti all'amatriciana. »
Sgranò gli occhi e si mise a ridere, qualcuno voleva giocare con lei, si alzò e andò a innaffiare le piante, aprì l'acqua, guardò il muro e richiuse l'acqua, prese le pagine bianche, cercò il numero dell'AISE e lo compose, appena sentì la presenza di un interlocutore prese fiato e senza pause disse: - « Non sono pazza, non sono ubriaca e non mi drogo, ho ricevuto un messaggio da spaghetti all'amatriciana che chiede il vostro supporto immediato. »
L'uomo che stava all'altro capo del telefono riattaccò: - « Bene! » si disse « Mi sono resa ridicola. »
Ritornò a innaffiare le piante, cenò e si addormentò davanti alla T.V.
Il mattino seguente fu svegliata dal campanello, assonnata si infilò le pantofole e andò ad aprire la porta, un immenso mazzo di fiori copriva il fattorino che le disse: - « Questi sono per lei. » Li prese, salutò, richiuse la porta, li poggiò sul tavolo e lesse il bigliettino d'accompagnamento: - « Sono vivo perché lei ha creduto in me, grazie da spaghetti all'amatriciana. »
Sciarada Sciaranti
Bello davvero, Sciarada come ti ho già scritto sul mio blog.
RispondiEliminaComplimenti! Bacio
Fantastica Amica fantasiosa!!!
RispondiEliminaCara Sciarada, Sono felice e sono allegro con voi.
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
La tua scrittura lineare e scorrevole mi piace molto. Brava!
RispondiEliminaDove vai a parà' pari bene Sciarà. Amatrice nel core.
RispondiEliminaPatrizia
bellissimo!!! sei super brava mi hai catturata con questo scritto
RispondiEliminaa presto e buon fine settimana ;)
Bello, bello, bello, non trovo altri aggettivi che si adattano bene a questo tuo racconto.
RispondiEliminaUn abbraccio!
Sarà vero? E' un racconto di una speranza?
RispondiEliminaLo scritto affascina e sarebbe bello salvare qualcuno.
Gingi
Te mangi pane e fantasia a colazione.
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