venerdì 24 giugno 2022

Il Comparatico di San Giovanni

S. Giovanni, consacrando i mutui affetti, li purifica, li esalta, ne fa delle parentele spirituali. Nella mente del popolo, questo del s. Giovanni è il comparatico per eccellenza, ond'è che, nel nostro uso, s. Giovanni è sinonimo di Compare e di Comparatico; e la violazione di siffatto legame, santo non men di quello stabilito coi sacramenti del battesimo, della cresima e del matrimonio, è ritenura più che mai sacrilega e meritevole di terribili castighi (Ved, Arch, tra, pop. Vol. I, pag. 214.) Materia del rito sono i fiori che, per sé stessi, in quel giorno, sono qualcosa di sacro; e l'ordinario è che il mazzolino (ramajjétté), mandato nel dì di san Giovanni, sia ricambiato in quello di s. Pietro. Ma non manca il caso che i mazzi - ji matte - si ricambino nello stesso giorno (Castiglione a Casauria). Altri modi di comparatico:

a Due giovanetti o giovanette, scambiatisi prima i fiori, e uniti co' diti mignoli di un lato, girano così tre volte intorno all'altare maggiore della chiesa in cui si celebra la festa, dicendo:

Cummar' e ccumbare,
Nghe ssan Giuvanne care,
La féda che tt'attocche
Nne' la huastà' ca vjie a la morte.
Catenélla, catenélle,
Nne' la huasta ca vjie a le 'mbèrne (Palena).

Similmente in Lanciano, dove l'ultimo verso varia in Chi le stucche va a lu 'mbèrne...

... Chi chiama una persona, tre volte " compare", divien compare davvero, "perché centra il s. Giovanni"; e sarebbe peccato non prendere la cosa sul serio. (s. Eusanio, Lanciano)

Curiosità popolari tradizionali
Giuseppe Pitrè

Il Sangiovanni - Il Comparatico

Comare dal latino cummater composto da cum - con e mater - madre
Compare dal latino cumpater composto da cum - con e pater - padre

San Giovanni non vuole inganni recita il proverbio e veglia su quelle due magnifiche espressioni del sugello d'amicizia, di solidarietà e di affinità spirituali che prendono il nome di madrina e di padrino e che vengono sacralizzate sotto la tutela di san Giovanni il giorno della sua festa costituendo il Sangiovanni o che dir si voglia il Comparatico, legame indissolubile di rispettoso e reciproco amore che dura per la vita.

La notte tra il 23 e il 24 giugno a Roma, attorno alla Basilica dedicata al santo, si accendevano i fuochi purificatori e chi voleva sancire un Sangiovanni saltava insieme alla propria compagna o al proprio compagno sopra i tizzoni ardenti.

Nelle Marche si inviava un mazzetto di erbe alla prescelta o al prescelto con un invito che recitava:

Il mazzetto è piccolo,
l'affetto è grande,
vi chiedo per comare
di San Giovanni

E la risposta ritornava la notte tra il 28 e il 29 giugno, festa di San Pietro e Paolo:

Il mazzo è piccolo,
l'affetto è segreto,
vi accetto per comare
di San Pietro.

In Calabria ci si scambiava lo zitiellu, un bambolotto dotato di fasce e cuffia composto con un mazzo di erbe aromatiche e fiori in cui dovevano essere compresi il puleggio, due garofani bianchi per formare gli occhi e un garofano rosso per formare la bocca; dopo la benedizione in chiesa e la processione, che seguiva la statua del santo, le comari e i compari mangiavano una foglia del puleggio prelevato dal bambolotto.

In Sicilia la tradizione ritualizzava 24 comari e compari che si scambiavano regali e festeggiavano con le reciproche famiglie.
A Caccamo in provincia di Palermo i cumpari e Sangiuvanni, che potevano scegliere se praticare il loro rito il giorno di San Giovanni o il giorno di San Pietro, scioglievano del piombo in un recipiente affinché metaforicamente diventassero un tutt'uno nell'amicizia e recitavano questa formula:

San Giovanni vucca d’oru
quantu e beddu u vostru nomu
Santu Petru vucca d’argentu
siti beddu comu lu ventu.

Anche a Lercara Friddi in provincia di Palermo si scioglieva il piombo, veniva poi gettato in un recipiente pieno d'acqua e la forma in cui si solidificava dava alle comari informazioni sulla sorte di ciò che gli interessava. Le due comari si staccavano tre capelli li ingarbugliavano nelle mani e poi li gettavano in mare o li bruciavano dicendosi:
 
- Cummari finu a unni?
- Cummari pi sempri

Invece in provincia di Enna, a Barrafranca le due cummari o i due cumpari si posizionavano uno di fronte all'altro e si scambiavano questa formula:

E cumpari a sangiuvannisa cc’avimmu nni spartimmu
e s’avimmu ‘na favuzza
nn’a spartimmu menza l’unu.

Poi uno diceva:

Cumpà, cchi vuliti: risu o ossa?

e l'altro rispondeva:

Ossa!

il primo continuava con:

E nni jammu nni la fossa!

e il secondo chiedeva:

Cumpà, cchi vuliti: risu o ossa?

il primo rispondeva:

Risu!

il secondo continuava:

E nni jammu ‘n Paradisu!

e concludevano con:

Cumpari simmu e cumpari ristammu… sputa ‘nterra!

In Sardegna gli innamorati - compari e comari di san Giovanni portavano in chiesa due vasi in corteccia di sughero di germogli di grano, per associare la fertilità della natura con quella umana. A Orzieri, come a Roma, chi voleva stringere un comparatico saltava sui falò alimentati con le stoppie di grano, tenedo insieme un rametto per le estremità e recitando questa formula rituale:

Comares e compares de su fogarone
Comares e compares de Santu Giuanne
Comares e compares de sa pira camujina
Comares e compares de sa milingiana
Comares e compares de su inu

o anche

Comares e compares de sos fogarones
Comares e compares de su pilinginu
A bois sa tatza, a mie su inu

Si facevano poi i reciproci auguri:

Compa’, Coma’, a chent’annos

Il Sangiovanni nello specifico può riguardare:

Il battesimo in cui durante il rito la comare o il compare prende in braccio il neonato; recita il credo scandendo bene le parole, gli fa indossare il dono che ha scelto per lui e si prende la responsabilità di accudirlo se mai dovesse perdere i genitori.
Comare per le neonate, compare per i neonati è anche chi poi a casa, dopo il battesimo, effettua il primo taglio delle unghie o dei capelli.

La cresima in cui durante il rito la comare o il compare lega un nastro al braccio del cresimato e gli fa un regalo.

Le nozze in cui  la comare e il compare hanno il compito di custodire e consegnare le fedi e di seguire nel loro percorso gli sposi.

Un tempo comare diventava anche chi perforava i lobi delle orecchie alle bambine che avevano compiuto sette mesi.

Lieta Festa di San Giovanni a tutti!

Per chi è interessato

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