mercoledì 22 febbraio 2023

In Capite Jejunii

In Capite Jejunii - A capo del digiuno e la locuzione latina che indica il giorno in cui vengono bruciati i rametti di ulivo benedetti l'anno precedente durante la Domenica delle Palme, la cenere che se ne ricava viene usata nella cerimonia dell'imposizione delle Ceneri in cui il prete con la mano disegna una croce sulla fronte delle fedeli e sul capo dei fedeli recitando una di queste due formule:

Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris - Uomo, ricordati che sei polvere e in polvere tornerai

Paenitemini, et credite Evangelio - Convertitevi e credete al Vangelo

In questo giorno inizia la Quaresima che ci porterà alla Pasqua e noi lo conosciamo come Mercoledì delle Ceneri. 
Nel 1787 cadeva il 20 febbraio e Johann Wolfgang von Goethe lo viveva a Roma ricordando il Carnevale romano appena passato:

" Mercoledì delle Ceneri.

Tutte le pazzie ora sono finite. Gl’innumerevoli moccoletti di ieri sera furono però, per dir vero, spettacolo curioso. È d’uopo aver visto il carnovale a Roma, per essere pienamente liberi dal desiderio di vederlo altra volta. Non è cosa la quale si possa scrivere; narrata a voce potrebbe darsi riuscisse dilettevole. La cosa la quale riesce ingrata in quello, si è che fanno difetto ai più la gioia spontanea; quel tanto di danaro che pure occorrerebbe, per prendersi spasso. I grandi sono economi, si tengono in disparte; il ceto medio è di ristrette fortune; il popolo senza brio, senza vita. Nell’ultimo giorno vi fu un chiasso indescrivile, ma non vera gioia. Il cielo di una purezza e di una splendidezza rara, illuminava, nobile ed innocente, tutte quelle stravaganze.
Dal momento però, che costà non sarà possibile imitarlo, mando per trattenimento dei ragazzi le maschere del carnovale, ed i costumi propri dei Romani disegnati e dipinti, i quali potranno tenere luogo a quei cari piccini di un capitolo, che fa difetto nell’Orbis pictus. "

Ricordi di viaggio in Italia nel 1786-87 (1816-1817) - Roma
Johann Wolfgang von Goethe  
Traduzione  Augusto Nomis di Cossilla 1875

In Capite Jejunii - Mercoledì delle Ceneri

Nel giugno dello stesso anno da Napoli Goethe ritorna a Roma e qui occupandosi dei resoconti del suo primo soggiorno romano, a proposito del Mercoledì delle Ceneri, scrive:

" Così è passata come un sogno, come una favola, questa festa dell'intemperanza, e nell'animo di chi vi ha assistito ne rimane forse ancor meno che in quello dei nostri lettori, all'immaginazione e all'intelletto dei quali abbiamo presentato un tale quadro nelle sue linee d'insieme.
Se nel bel mezzo di codeste follie il rozzo Pulcinella ci rammenta spavaldo le gioie amorose cui siamo debitori del nostro essere, se una qualche Baubol vilipende sulla pubblica piazza il mistero della maternità, se tante candele accese nella notte evocano al nostro spirito la solennità estrema, ciò non fa che esortarci a riflettere, in mezzo alle insensatezze, sui principali momenti della nostra vita.
Ancor più nettamente questa via lunga, stretta, piena di folla, richiama al pensiero il cammino dell'esistenza terrena, dove ogni attore o spettatore, a viso scoperto o mascherato, affacciato al balcone o seduto in una tribuna, non vede intorno e dinanzi a sé che un esiguo spazio, e sia in carrozza che a piedi avanza passo passo, piuttosto incalzato che camminando, piuttosto costretto a fermarsi che non sostando liberamente; oppure moltiplica gli sforzi per arrivar là dove possa muoversi più facilmente e più lietamente, e una volta che vi sarà arrivato si troverà in nuove angustie e finalmente sarà respinto.
Se ci è lecito continuare a parlare con maggior gravità di quanto l'argomento in apparenza comporti, osserveremo che i piaceri più intensi e più vivi, non diversamente dai cavalli sfreccianti, ci si mostrano solo per un istante, senza quasi lasciar traccia nell'anima; che libertà e uguaglianza possono assaporarsi solo nella vertigine della follia; e che non c'è gioia più grande e affascinante di quella che proviamo sfiorando il pericolo, della voluttà dolce e terribile che ci proviene dalla sua vicinanza.
Si potrà così dire che anche noi, pur senza volerlo, abbiamo concluso il nostro carnevale con una meditazione da mercoledì delle Ceneri; ma con essa non vogliamo certo immalinconire i nostri lettori.
Ci auguriamo piuttosto che, essendo la vita nel suo complesso altrettanto imprevedibile, ingrata e, tutto sommato, irta di rischi quanto il carnevale romano, questa spensierata falange di maschere serva d'ammonimento a ricordare l'importanza d'ogni attimo di gioia, per quanto fugace possa sembrare, che ci è concesso dalla vita. "

Viaggio in Italia - Goethe Johann Wolfgang
Traduzione Roberto Fertonani

Lieto In Capite Jejunii - Mercoledì delle Ceneri!

Per ulteriori informazioni



2 commenti:

  1. Sempre interessanti i tuoi post. Un carissimo saluto

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  2. Cosa mi sono persa Sorella! E dire che i tempi forti della liturgia li amo troppo , ma questa vita o il timone della vita che io dovrei governare va alla deriva. Qui mi trovo in un mare magnum che non conoscevo ... ho intravisto anche qui le candele. Ogni giorno ci sarò e ti leggerò.

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