Il sepolcro non è l’ultima parola!
Lunedì dell’Angelo
(Mt 28,8-15)
8 Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. 9 Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. 10 Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
In questo lunedì di festa, detto Lunedì dell’Angelo, la liturgia fa risuonare l’annuncio della risurrezione proclamato ieri: «Cristo è risorto, alleluia!». Nell’odierno brano evangelico possiamo cogliere l’eco delle parole che l’angelo rivolse alle donne accorse al sepolcro: «Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risuscitato dai morti”» (Mt 28,7). Sentiamo come diretto anche a noi l’invito a «fare presto» e ad «andare» ad annunciare agli uomini e alle donne del nostro tempo questo messaggio di gioia e di speranza. Di speranza certa, perché da quando, all’aurora del terzo giorno, Gesù crocifisso è risuscitato, l’ultima parola non è più della morte, ma della vita! E questa è la nostra certezza. L’ultima parola non è il sepolcro, non è la morte, è la vita! Per questo ripetiamo più volte in questo tempo: «Cristo è risorto». Perché in Lui il sepolcro è stato sconfitto, è nata la vita.
In forza di questo evento, che costituisce la vera e propria novità della storia e del cosmo, siamo chiamati ad essere uomini e donne nuovi secondo lo Spirito, affermando il valore della vita. C’è la vita! Questo è già incominciare a risorgere! Saremo uomini e donne di risurrezione, uomini e donne di vita, se, in mezzo alle vicende che travagliano il mondo – ce ne sono tante oggi –, in mezzo alla mondanità che allontana da Dio, sapremo porre gesti di solidarietà, gesti di accoglienza, alimentare il desiderio universale della pace e l’aspirazione ad un ambiente libero dal degrado. Si tratta di segni comuni e umani, ma che, sostenuti e animati dalla fede nel Signore risorto, acquistano un’efficacia ben superiore alle nostre capacità. È così perché Cristo è vivo e operante nella storia per mezzo del suo Santo Spirito: riscatta le nostre miserie, raggiunge ogni cuore umano e ridona speranza a chiunque è oppresso e sofferente.
La Vergine Maria, testimone silenziosa della morte e della risurrezione del suo Figlio Gesù, ci aiuti ad essere segni limpidi di Cristo risorto tra le vicende del mondo, perché quanti sono nella tribolazione e nelle difficoltà non rimangano vittime del pessimismo e della sconfitta, della rassegnazione, ma trovino in noi tanti fratelli e sorelle che offrono loro sostegno e consolazione.
La nostra Madre ci aiuti a credere fortemente nella risurrezione di Gesù: Gesù è risorto, è vivo qui, fra noi, e questo è un mirabile mistero di salvezza con la capacità di trasformare i cuori e la vita. E interceda in modo particolare per le comunità cristiane perseguitate e oppresse che oggi, in tante parti del mondo, sono chiamate a una più difficile e coraggiosa testimonianza.
LETTURE DAI PADRI DELLA CHIESA
Melitone di Sardi, Egli è la nostra resurrezione
Ora tu giaci morto; egli invece è risorto dai morti ed è asceso alle sommità dei cieli. Il Signore, avendo rivestito l’uomo, avendo patito per colui che pativa ed essendo stato legato per colui che era incatenato e giudicato per colui che era condannato e sepolto per colui che giaceva nella tomba, risorse dai morti e fece udire la sua voce gridando: «Chi vuole stare in giudizio contro di me?
Che si faccia avanti (Is 50,8)!
Sono io che ho liberato il condannato; sono io che ho reso la vita al morto; sono io che faccio risuscitare chi era sepolto. Orsù, dunque, venite, voi tutte stirpi umane, voi immerse nei peccati. Ricevete la remissione dei peccati. Sono io, infatti, la vostra remissione; sono io la Pasqua della salvezza; io l’Agnello immolato per voi (Gv 1,29), io il vostro riscatto (Mt 20,28; Mc 10,45), io la vostra vita (Gv 11,25), io la vostra luce (Gv 8,12), io la vostra salvezza (At 4,12), io la vostra risurrezione (Gv 11,25), io il vostro Re» (Gv 18,37; 19,14; Mt 27,11). […]
Egli è l’Alfa e l’Omega (Ap 1,8; 21,6). Egli è il principio e la fine (Ap 21,6):
principio inenarrabile e fine incomprensibile. Egli è il Cristo. Egli è il Re. Egli è Gesù: lo stratega, il Signore, colui che è risuscitato dai morti, colui che è assiso alla destra del Padre. Egli porta il Padre ed è portato dal Padre (Gv 10,30.38): a Lui la gloria e la potenza nei secoli. Amen.
Papa Francesco
Il Vangelo della domenica
Commentato dal Santo Padre
Le Marie al sepolcro - 1613-1614 - Bartolomeo Schedoni - Galleria Nazionale di Parma - Emilia Romagna
Bartolomeo Schedoni nel suo quadro segue l'impronta del Correggio, del Caravaggio e del Carracci, mette in scena una rappresentazione teatrale in cui la gestualità dei personaggi e l'accuratezza del panneggio degli abiti carichi di colore ne esprimono la forza espressiva. Il pittore racconta:
il Vangelo di Marco 16: 1-8
Passato il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome comprarono degli aromi per andare a ungere Gesù. La mattina del primo giorno della settimana, molto presto, vennero al sepolcro al levar del sole. E dicevano tra di loro: «Chi ci rotolerà la pietra dall'apertura del sepolcro?» Ma, alzati gli occhi, videro che la pietra era stata rotolata; ed era pure molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane seduto a destra, vestito di una veste bianca, e furono spaventate. Ma egli disse loro: «Non vi spaventate! Voi cercate Gesù il Nazareno che è stato crocifisso; egli è risuscitato; non è qui; ecco il luogo dove l'avevano messo. Ma andate a dire ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea; là lo vedrete, come vi ha detto». Esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro, perché erano prese da tremito e da stupore; e non dissero nulla a nessuno, perché avevano paura.
e il Vangelo di Matteo 28: 1-8
Dopo il sabato, verso l'alba del primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l'altra Maria andarono a vedere il sepolcro. Ed ecco si fece un gran terremoto; perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e vi sedette sopra. Il suo aspetto era come di folgore e la sua veste bianca come neve. E, per lo spavento che ne ebbero, le guardie tremarono e rimasero come morte. Ma l'angelo si rivolse alle donne e disse: «Voi, non temete; perché io so che cercate Gesù, che è stato crocifisso. Egli non è qui, perché è risuscitato come aveva detto; venite a vedere il luogo dove giaceva. E andate presto a dire ai suoi discepoli: "Egli è risuscitato dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete". Ecco, ve l'ho detto». E quelle se ne andarono in fretta dal sepolcro con spavento e grande gioia e corsero ad annunciarlo ai suoi discepoli.
Sullo sfondo, in un paesaggio accennato, gradazioni di blu che rivelano il giungere dell'all'alba fanno da contrasto alla luce che contraddistingue l'angelo avvolto in una tunica nivea che lascia scoperta la parte destra del torace, siede sul bordo del sepolcro vuoto e appoggia il braccio sinistro sulla lastra di copertura, con l'indice della mano destra indica il cielo e annuncia alle Pie donne la Risurrezione di Gesù, la prima come in preghiera è inginocchiata con le braccia aperte, la seconda, Maria Maddalena assorta, con la mano sinistra solleva leggermente la veste rosea mentre con la destra sorregge il vasetto degli oli aromatici, la terza in una postura sommessa mostra il suo stupore con la mano destra aperta.
Buon Lunedì dell'Angelo
Per ulteriori informazioni
Grazie infinite per gli auguri di Pasqua.
RispondiEliminaSpero che la tua giornata sia stata serena.
Ti auguro una felice lunedì dell'Angelo.
Buon Lunedì dell'Angelo, Sciarada.
RispondiEliminaUn abbraccio.
la nitida luminosità di schedoni.
RispondiEliminavita vita vita: per questo non temo la morte.
lieto giorno