Ed ecco il mare di primavera che riapre le porte alla navigazione
A Primavera c’è per le navi anche un’altra stagione,
allor che sovra i rami piú alti del fico, le foglie
tanto cresciute sono, quanta è la vestigia che lascia
d’una cornacchia la zampa; allor praticabile è il mare.
Di Primavera è questo momento propizio al nocchiero:
io non l’approvo però: ché ciò che bisogna carpirlo,
poco mi piace: ché allora di rado si schiva il malanno.
Pure, anche questo fanno, per loro stoltezza, le genti.
Sono anima e quattrini tutt’una per gli uomini grami.
Duro è trovare la morte tra i flutti del mare; ma questo,
come ti dico, devi tu volgere nella tua mente.
Tutti non porre dentro le navi ricurve i tuoi beni:
lasciane in casa la parte piú grossa, e carica il meno.
Ché dura cosa è certo, tra i flutti trovare il malanno;
e duro è, se del carro gravato dal peso soverchio
l’asse si frange, e tutta rimane distrutta la merce.
Tieni misura: il meglio fra tutto è il momento opportuno.
Le opere e i giorni
Esiodo
Traduzione Ettore Romagnoli -1929
A breve il reel sul mare di primavera
Per ultertiori informazioni:
E' così bello anche d'inverno...
RispondiEliminaMi fa pensare a chi attraversa il mare nella speranza di trovare una vita migliore e invece trova la morte.
RispondiEliminaBuona giornata cara Sciarada, un abbraccio
enrico