Il nome scientifico del "cervone", il più lungo serpente italiano e tra i più lunghi d'Europa, deriva dalle quattro linee longitudinali che ha sul corpo, la sua lunghezza si aggira tra un minimo di ottanta centimetri e un massimo di duecentoquaranta centimetri, ma in linea di massima quella più diffusa è quella intermedia di centosessanta centimetri.
In natura oltre che in Italia e nell'Europa sudorientale lo si può trovare anche in Asia Minore; predilige i climi caldi e umidi intorno ai ventiquattro - trentaquattro gradi Celsius e ambienti soleggiati che non superano mai i mille metri di altitudine sopra il livello del mare a vegetazione diradata in cui siano presenti delle sassaie, quindi possiamo certamente dire che la macchia mediterranea è la sua casa ideale. In inverno si rifugia in tane scavate da altri animali e abbandonate, può farlo solo, con altri cervoni o con i saettoni che sono serpenti che appartengono alla sua stessa famiglia che è quella dei "colubridi".
È un serpente prettamente diurno, un buon nuotatore se necessario e si sposta con moderata velocità prevalentemente a terra, può agilmente muoversi pure sugli arbusti grazie anche alla sua coda prensile sulla quale fa forza per raggiungere i rami che stanno anche ad oltre un metro di distanza. Si nutre di arvicole, conigli, donnole, lucertole toporagni, topi, scoiattoli, uccelli e uova, stringe le vittime tra le sue spire soffocandoli e poi li ingurgita, le uova invece le inghiotte intere per poi romperle con i muscoli del tronco.
Si riproduce generalmente tra aprile e giugno accoppiandosi per tre - cinque ore; la femmina dopo quaranta - cinquanta giorni depone dalle tre alle diciotto uova dal guscio bianco e morbido che si indurisce lievemente venendo a contatto con l'aria, per i primi tre - cinque giorni possono essere protette dal corpo della femmina o dalla sua exuvia ( la muta ), dopo un'incubazione di quarantacinque - sessantacinque giorni nascono i piccoli che hanno una lunghezza che varia tra i trenta e i quaranta centimetri e compiono la loro prima muta entro i primi sette giorni, le mute procedono poi nel corso dei primi due - tre anni una volta al mese, due volte al mese in estate, raggiunto il quarto anno di età la crescita rallenta per cui gli adulti mutano due - tre volte l'anno.
In cattività può oltrepassare i vent'anni di vita.
Una leggenda popolare attribuisce al cervone anche il nome di "pasturavacche" perché si credeva che per procurarsi il latte delle capre o delle mucche di cui era ghiotto si attaccava alle mammelle di questi animali.
© Sciarada Sciaranti
Sei sempre molto preparata, scatti originali ma non vorrei mai trovarmi difronte a questi rettili
RispondiEliminaUn bacio
j'ai rencontré ce serpent devant les ruines de paestum..quand le gardien l'a découvert et chassé, ce serpent a fait un saut de plus d'un mètre sur un arbre! je n'ai plus visité paestum...:))
RispondiEliminaIncantato sono rimasto cara Sciarada, i rettili fanno sempre un po' di ribrezzo guardandoli, sono animali che conoscendoli bene si capisce che non tutti sono pericolosi...
RispondiEliminaGrazie delle tue belle foto e delle spiegazioni che ci hai dato.
Buona giornata cara amica.
Tomaso
Hi Charade wonderful images and your information describe the life of this reptile beautifully.
RispondiEliminaHave a Lovely week.
sempre inquietanti i serpenti!!!
RispondiEliminaLa storia del canarino può essere interpretata anche in chiave messianica, quando l'offerta della propria vita è fatta volontariamente, per un bene più grande...
Un abbraccio
Il est impresionnant ce serpent. ici, il y a quelques années, nous avons tué une vipère qui dormait sur une haie. C'est plus petit mais très dangereux, C'était un aspic.
RispondiEliminaMi piacciono molto i serpenti!
RispondiEliminaQuanto si potrebbe dire sul serpente uroboro iniziale. Un saluto a Sciarada alla quale dedico un modesto post postuno sulle pere
RispondiEliminaChe splendide foto!
RispondiEliminaConosco il saettone perchè ho avuto modo di vederlo una volta.
Un tempo, dalle mie parti erano abbastanza frequenti le bisce d'acqua, che appena ti vedevano scappavano a gambe levate, si fa per dire...
Buona serata!
Non so come reagirei nelle natura, ne ho tanta paura, forse quel modo quasi silenzioso di spostarsi che hanno i rettili... Comunque, bel servizio, Sciarada
RispondiEliminaCara Sciarada queste fotografie mi hanno molto impressionato!!!!!Molto vanitoso il rettile ,si specchia pure!!!!
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