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mercoledì 2 marzo 2011

Elaphe quatuorlineata Lacépède, 1789

Il nome scientifico del "cervone", il più lungo serpente italiano e tra i più lunghi d'Europa, deriva dalle quattro linee longitudinali che ha sul corpo, la sua lunghezza si aggira tra un minimo di ottanta centimetri e un massimo di duecentoquaranta centimetri, ma in linea di massima quella più diffusa è quella intermedia di centosessanta centimetri.


In natura oltre che in Italia e nell'Europa sudorientale lo si può trovare anche in Asia Minore; predilige i climi caldi e umidi intorno ai ventiquattro - trentaquattro gradi Celsius e ambienti soleggiati che non superano mai i mille metri di altitudine sopra il livello del mare a vegetazione diradata in cui siano presenti delle sassaie, quindi possiamo certamente dire che la macchia mediterranea è la sua casa ideale. In inverno si rifugia in tane scavate da altri animali e abbandonate, può farlo solo, con altri cervoni o con i saettoni che sono serpenti che appartengono alla sua stessa famiglia che è quella dei "colubridi".


È un serpente prettamente diurno, un buon nuotatore se necessario e si sposta con moderata velocità prevalentemente a terra, può agilmente muoversi pure sugli arbusti grazie anche alla sua coda prensile sulla quale fa forza per raggiungere i rami che stanno anche ad oltre un metro di distanza. Si nutre di arvicole, conigli, donnole, lucertole toporagni, topi, scoiattoli, uccelli e uova, stringe le vittime tra le sue spire soffocandoli e poi li ingurgita, le uova invece le inghiotte intere per poi romperle con i muscoli del tronco.


Si riproduce generalmente tra aprile e giugno accoppiandosi per tre - cinque ore; la femmina dopo quaranta - cinquanta giorni depone dalle tre alle diciotto uova dal guscio bianco e morbido che si indurisce lievemente venendo a contatto con l'aria, per i primi tre - cinque giorni possono essere protette dal corpo della femmina o dalla sua exuvia ( la muta ), dopo un'incubazione di quarantacinque - sessantacinque giorni nascono i piccoli che hanno una lunghezza che varia tra i trenta e i quaranta centimetri e compiono la loro prima muta entro i primi sette giorni, le mute procedono poi nel corso dei primi due - tre anni una volta al mese, due volte al mese in estate, raggiunto il quarto anno di età la crescita rallenta per cui gli adulti mutano due - tre volte l'anno.
In cattività può oltrepassare i vent'anni di vita. 

Una leggenda popolare attribuisce al cervone anche il nome di "pasturavacche" perché si credeva che per procurarsi il latte delle capre o delle mucche di cui era ghiotto si attaccava alle mammelle di questi animali.

© Sciarada Sciaranti

11 commenti:

  1. Sei sempre molto preparata, scatti originali ma non vorrei mai trovarmi difronte a questi rettili
    Un bacio

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  2. j'ai rencontré ce serpent devant les ruines de paestum..quand le gardien l'a découvert et chassé, ce serpent a fait un saut de plus d'un mètre sur un arbre! je n'ai plus visité paestum...:))

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  3. Incantato sono rimasto cara Sciarada, i rettili fanno sempre un po' di ribrezzo guardandoli, sono animali che conoscendoli bene si capisce che non tutti sono pericolosi...
    Grazie delle tue belle foto e delle spiegazioni che ci hai dato.
    Buona giornata cara amica.
    Tomaso

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  4. Hi Charade wonderful images and your information describe the life of this reptile beautifully.
    Have a Lovely week.

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  5. sempre inquietanti i serpenti!!!
    La storia del canarino può essere interpretata anche in chiave messianica, quando l'offerta della propria vita è fatta volontariamente, per un bene più grande...
    Un abbraccio

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  6. Il est impresionnant ce serpent. ici, il y a quelques années, nous avons tué une vipère qui dormait sur une haie. C'est plus petit mais très dangereux, C'était un aspic.

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  7. Mi piacciono molto i serpenti!

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  8. Quanto si potrebbe dire sul serpente uroboro iniziale. Un saluto a Sciarada alla quale dedico un modesto post postuno sulle pere

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  9. Che splendide foto!
    Conosco il saettone perchè ho avuto modo di vederlo una volta.
    Un tempo, dalle mie parti erano abbastanza frequenti le bisce d'acqua, che appena ti vedevano scappavano a gambe levate, si fa per dire...
    Buona serata!

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  10. Non so come reagirei nelle natura, ne ho tanta paura, forse quel modo quasi silenzioso di spostarsi che hanno i rettili... Comunque, bel servizio, Sciarada

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  11. Cara Sciarada queste fotografie mi hanno molto impressionato!!!!!Molto vanitoso il rettile ,si specchia pure!!!!

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